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LA MOSTRA
IL CONVEGNO
I CONTENUTI
In uno spazio specifico sarà allestita
un’esposizione a cura delle aziende
partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale.
Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende
espositrici della durata di 30 minuti ciascuno.
Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che
verranno confermati,
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I SEMINARI
LE SOLUZIONI
L’agenda della giornata prevede una serie di seminari
tecnici della durata di 30 minuti tenuti dai tecnici delle
aziende partecipanti. Il programma degli incontri, i relatori
e i titoli saranno aggiornati man mano che verranno confermati sul sito dell’evento.
In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle
aziende partecipanti, in cui sarà possibile per il visitatore confrontarsi e approfondire tutti gli aspetti tecnici relativi a prodotti,
tecnologie e sistemi attualmente disponibili.
Per fare dell’efficienza una vera arma di innovazione
tecnica ed economica non si può fare a meno di
passare per tutta quella serie di competenze e
tecnologie in ambito automazione, controllo e
supervisione, sia che si tratti di un grande impianto
siderurgico, di una linea di confezionamento, oppure di
una singola macchina operatrice. L’utilizzo dell’energia
negli impianti industriali è purtroppo ancora lontano
da livelli ottimali di efficienza, non solo negli impianti
“energivori” per antonomasia (siderurgia, cemento,
chimica, carta, alimentare ecc.), ma anche nelle più
svariate realtà manifatturiere (packaging, tessile,
legno, assemblaggio, meccanica ecc.). Recenti studi
hanno dimostrato che il fattore efficienza è visto
dalla dirigenza aziendale come elemento fondamentale
(business critical) nonché stimolo per l’innovazione
tecnologica, anche se solamente una piccola percentuale di
aziende dichiara di aver realmente investito in questo ambito
negli ultimi anni: e sembrerebbe che la maggior causa di ciò
sia la mancanza di informazione, in quanto solo una minima
parte adduce come motivazione la mancanza di adeguati
fondi per sostenere gli investimenti necessari.
Questo è l’obiettivo di Industrial Technology
Efficiency day 2013: offrire un quadro
quanto più completo possibile in relazione
all’offerta attualmente disponibile per la
realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza
energetica in ambito di impiantistica e
automazione industriale.
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AO
IN QUESTO NUMERO
sommario
/ 19
IL PUNTO
PLATFORM AS A SERVICE NELLE PMI
46
di Antonio Capparelli
/ 20
COPERTINA
INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER SOLUZIONI
INTEGRATE A MISURA DI CLIENTE
di Paola Lazzarotto
LINEA DIRETTA
/ 26
a cura della redazione
/ 34
Mitsubishi Electric
continua la sua crescita
con risultati positivi.
Abbiamo parlato con
il division manager
della filiale italiana
di Mitusbishi Electric
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sapere quali strategie di
business hanno portato
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PANORAMA
VINCE CHI SI ADATTA
di Matteo Marino
/40
ATTUALITÀ
INTERROLL ARRIVA IN ITALIA
34
di Antonella Cattaneo
NASCE LA FABBRICA DEL FUTURO
/ 44
di Cristina Cristalli
/ 46
CONTROLLORI PROGRAMMABILI
EVOLUTI PER L’INDUSTRIA E LA SCUOLA
di Bruno Vernero
/ 51
SPECIALE
LOGISTICA INTRA ED EXTRA AZIENDALE
a cura di Antonella Cattaneo
/ 52
QUATTRO REALTÀ DIVERSE
E UN’UNICA RISPOSTA: DATALOGIC
di Angelo Brunello
PRODOTTI BEN IMMAGAZZINATI
51
/ 54
di Marica Laera
LA QUIETE DOPO LA ‘TEMPESTA’
/ 56
IL MAGAZZINO SI FA PIÙ GRANDE
/ 60
di Tomaso Ajroldi
di Sergio Fantini
/ 64
LA RICHIESTA D’OFFERTA
AUTOMATIZZATA È POSSIBILE
di Sonia Bignozzi
PRECISIONE SVIZZERA
/ 66
di Franz Schöpf
COME SI DISSETA LA CITTÀ DELL’ACQUA
/ 68
di Orsola De Ponte
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
9
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AO
IN QUESTO NUMERO
sommario
/ 70
RASSEGNA
SOFTWARE PER LA PROGETTAZIONE
di Carlo Marchisio, Alessandra Pelliconi
70
/ 78
TAVOLA ROTONDA
LE AZIENDE INCONTRANO LA SCUOLA
di Cristina Paveri
· Speciale
Visione artificiale e
integrazione nei sistemi di
automazione:
efficienza, controllo della
produzione e
miglioramento della
qualità
/ 86
ICT
UNA COLLABORAZIONE CHE APRE NUOVE
OPPORTUNITÀ AL BUSINESS
di Lucrezia Campbell
/ 90
CONVERTITORI
UN’IMPRESA TITANICA
di Joseph Walker
· Rassegna
Sistemi di acquisizione
dati e misura
· Panorama
Nano e bio tecnologie
nella ricerca e
nell’industria
· Inserto
Soluzioni Software per
l’industria
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/ 92
MOTION CONTROL
LA TECNOLOGIA DI TRASMISSIONE SOSTITUIRÀ LE
POMPE PETROLIFERE
78
di Lucie Hodkova
/ 94
EFFICIENZA ENERGETICA
POTENZA, INQUINAMENTO E INTERNET
di Marc Salimans
/ 96
SUPERVISIONE
TUTTE LE FORME DELL’ACQUA
di Fabien Rigaud
/ 98
TUTORIAL
SEMPRE PIÙ WIRELESS NELL’INDUSTRIA
di Paolo Ferrari, Emiliano Sisinni
104
/ 102
EXPO MILANO 2015
CAME DARÀ IL BENVENUTO AI VISITATORI DI EXPO
MILANO 2015
/ 104
HORIZON 2020
SETTE ANNI PER EVOLVERE
a cura di Orsola De Ponte
/ 106
AO VS TLC
TELECONTROLLO: UN NUOVO ‘MODUS OPERANDI’
di Roberto Maietti
/ 108
AO VS SPS
DA FIMI A SPS ITALIA 2014: LE ‘PERLE’
DEL MADE IN ITALY
di Roberto Maietti
/ 114
AVVOCATO
RISTRUTTURAZIONI E RIDIMENSIONAMENTO
AZIENDALE IN CASO DI CRISI AZIENDALE
di Cristiano Cominotto, Pier Stefano Croce
/ 110
AUTOMAZIONE DOMANI
NUOVE OPPORTUNITÀ CON LE SMART CITY
di Alessandra Flammini
/ 112
AUTOMAZIONE USA
SULLE PRIME PAGINE AMERICANE
di Gary Mintchell
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
NEWS
/ 116
a cura della redazione
LE AZIENDE DI QUESTO NUMERO
INSERZIONISTI
/ 12-14
/ 14
11
AO Le aziende di questo numero
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AZIENDE
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ABACUS SISTEMI CAD-CAM
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71
ACMEI
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54
ANSYS ITALIA
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32-71
ATEN
http://it.aten.eu
94
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
www.br-automation.com
BECKHOFF AUTOMATION
www.beckhoff.it
71-78
BOSCH REXROTH
www.boschrexroth.it
CAME
www.came.com
CAME GROUP
www.camegroup.com
86
CIGRAPH
www.cigraph.com
71
COMMISSIONE EUROPEA
http://ec.europa.eu/commission
26
CONTROL TECHNIQUES
www.controltechniques.com
90
COPA-DATA
www.copadata.it
32
DASSAULT SYSTÈMES
www.3ds.com
71
DATALOGIC
www.datalogic.com
DIMENSION DATA
www.dimensiondata.com
86
ELECTRO GRAPHICS
www.electrographics.it
72
EPLAN SOFTWARE & SERVICE
www.eplan.it
72
FERRETTO GROUP
www.ferrettogroup.com
34
FIERE DI PARMA
www.fierediparma.it
30
116
28
102
34-52
FROST & SULLIVAN
www.industrialautomation.frost.com
28
ICAM
www.icamonline.eu
54
INSTITUTO POLITECNICO BRAGANÇA
www.ipb.pt
44
INTERROLL ITALIA
www.interroll.com
40-66
IUNGO ITALIA
www.iungo.it
64
KEB ITALIA
www.keb.it
73
KNAPP ITALIA
www.knapp.com
60
LENZE ITALIA
www.lenzeitalia.it
73-116
LOCCIONI
www.loccioni.com
44
MAPLESOFT
www.maplesoft.com
30
MITSUBISHI ELEC. EUROPE B.V.
www.mitsubishi-automation.it
20-73
NATIONAL INSTRUMENTS ITALY
www.ni.com
46-78
OMRON ELECTRONICS
www.industrial.omron.it
78
OVERLOG
www.over-log.it
68
PCVUE
www.pcvuesolutions.com
96
PILZ ITALIA
www.pilz.it
PRISMA
www.prisma100.it
74
PTC
www.ptc.com
74
REGAL
www.regal-news.com
92
RFID GLOBAL
www.rf-id.it
32
RITTAL
www.rittal.it
74-78
ROCKWELL AUTOMATION
www.rockwellautomation.com
26
SAVE
www.exposave.com
26
SCHNEIDER ELECTRIC
www.schneider-electric.it
116
76-78
SDPROGET INDUSTRIAL SOFTWARE
www.sdproget.it
76
SET SVILUPPO E TECNOLOGIA
www.grupposet.it
56
SICK
www.sick.it
34
SIEMENS
www.siemens.it
44-78
www.schmersal.it
AO Le aziende di questo numero
SIEMENS PLM SOFTWARE
www.plm.automation.siemens.com
76
SINTEF
www.sintef.no
44
TECNOMORS
www.tecnomors.it
30
THOLOS
www.tholosgreeen.com
32
UCIMA
www.ucima.it
30
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE www.univpm.it
44
WHIRLPOOL EUROPE
44
www.whirlpool.eu
AO Inserzionisti
± 3,5 mm
AZIENDE
± 2 mm
13
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
17
BECKHOFF AUTOMATION
31
CONTRADATA
57
CONTROL TECHNIQUES
77
EIOM
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FARNELL
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GARNET
12
GEFRAN
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HEIDENHAIN ITALIANA
33
HMS NDUSTRIAL NETWORKS
63
IMAGE S
LENZE ITALIA
III COPERTINA
85
MESSE FRANKFURT – SPS 2014
111
MESSE FRANKFURT – TELECONTROLLO 2013
107
MITSUBISHI ELECTRIC
I COPERTINA
MONDIAL
50
MURRELEKTRONIK
47
NATIONAL INSTRUMENTS ITALY
PANASONIC ELECTRIC WORKS
IV COPERTINA
8
PILZ ITALIA
89
PIXSYS
16
PROGEA
59
SCHMERSAL ITALIA
14
SCHNEIDER ELECTRIC
27
SCHROFF
II COPERTINA
SERVITECNO
39
SEW EURODRIVE
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SYSTEM
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tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573
Direzione
Giampietro Omati Presidente
Antonio Greco Amministratore Delegato
Comitato Tecnico
Antonio Capparelli (Gartner Group), David Corsini (Polo della Robotica), Alessandra Flammini
(Università di Brescia), Alessandro Gasparetto (Università di Udine), Stefano Maggi
(Politecnico di Milano), Roberto Maietti (Asso Automazione/Anie), Carlo Marchisio (Anipla)
Redazione
Antonio Greco Direttore Responsabile
Antonella Cattaneo Caporedattore
antonella.cattaneo@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.503
Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks
ilaria.depoli@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.504
Antonella Pellegrini
antonella.pellegrini@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.508
Alessandra Pelliconi Segreteria
alessandra.pelliconi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.509
Collaboratori: Tomaso Ajroldi, Sonia Bignozzi, Angelo Brunello, Lucrezia Campbell, Cristiano
Cominotto, Cristina Cristalli, Pier Stefano Croce, Orsola De Ponte, Sergio Fantini, Paolo Ferrari,
Lucie Hodkova, Marica Laera, Paola Lazzarotto, Matteo Marino, Gary Mintchell, Cristina Paveri,
Fabien Rigaud, Marc Salimans, Franz Schöpf, Emiliano Sisinni, Bruno Vernero, Joseph Walker
Grafica e
produzione
Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione
mauro.spolaore@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.568
Franco Tedeschi Coordinamento grafici
franco.tedeschi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.569
Alberto Decari Coordinamento DTP
alberto.decari@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.561
Prontostampa srl Uninominale Zingonia (BG) - Stampa
Nadia Zappa Ufficio Traffico - nadia.zappa@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.534
Pubblicità
Giuseppe De Gasperis Sales Manager
giuseppe.degasperis@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570
International Sales
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Huson European Media
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Tel. +1 408 8796666 • Fax +1 408 8796669 • Website: www.husonmedia.com
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Abbonamenti
N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti:
48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano
Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano.
Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it)
Tel. 02 252007200
Fax 02 49976.572
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Abbonamento annuale E 49,50
Abbonamento per l’estero E 99,00
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Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96
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IL PUNTO
di Antonio Capparelli
Platform as a Service
nelle PMI
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l PaaS, Piattaforma come Servizio (*), è una categoria di servizi
cloud che racchiude al suo interno numerose sottocategorie;
tra le offerte più diffuse si segnalano salesforce.com, Google App
Engine ed Engine Yard Cloud.
Con PaaS si intende, nello specifico, il segmento più piccolo dei tre livelli delle architetture cloud in termini
di fatturato e di mercato. Ciò nonostante vi sono numerosi fornitori che
si stanno muovendo su questo mercato, date le opportunità offerte dal
mondo delle PMI: l’adozione del cloud
computing può rappresentare un
salto straordinario per molte piccole
e medie imprese, molte delle quali dispongono di un budget IT ridotto, che
ne limita la capacità di acquisire tecnologie allo stato dell’arte o di assumere
esperti altamente qualificati per l’innovazione dei sistemi informativi. L’infrastruttura IT sta acquisendo un ruolo
sempre più cruciale come asset d’importanza critica in molti settori, per cui
le PMI non riescono a tenere il passo,
in quest’area, con le aziende di maggiori dimensioni. Le piccole e medie
imprese sono spesso sopraffatte dalla
complessità e dalla varietà delle nuove
tecnologie, nonché dalla velocità di
cambiamento del proprio settore. Si
fanno investimenti via via più ingenti
in soluzioni IT che reparti informatici
sottodimensionati non riescono a implementare e manutenere adeguatamente.
Le piattaforme cloud possono offrire ai manager delle PMI i vantaggi tecnici e
operativi che queste organizzazioni non riescono a ottenere con soluzioni attraverso l’acquisto di asset. Molte PMI adottano il cloud in generale, e il PaaS in
particolare, con diversi intenti. Il primo è quello di ridurre o eliminare i compiti
legati all’amministrazione dei sistemi, inclusi i processi di selezione, provisioning
e supporto delle tecnologie abilitanti. Inoltre, si vogliono contenere o eliminare
i costi di aggiornamento delle versioni di applicazioni e
piattaforme, sostituendoli con il servizio di versioning
continuo effettuato dalle piattaforme e dai servizi cloud.
Fra gli altri intenti figurano poi quello di raggiungere livelli elevati di disponibilità e disaster recovery per le applicazioni e di ottenere una protezione avanzata per i dati,
migliorare la produttività e avere accesso alle piattaforme
tecnologiche più moderne con prezzi adeguati a una PMI,
riducendo il costo dell’investimento in IT. Infine, queste realtà mirano a ottenere
applicazioni e servizi che siano disponibili solo sul cloud e a concentrare le risorse
IT in aree diverse dalla gestione delle infrastrutture, dedicandole per esempio allo
sviluppo di soluzioni aziendali. Questi obiettivi non vengono sempre raggiunti,
ma sono in ogni caso concretamente ottenibili. Complessivamente il mercato
PaaS delle piattaforme tecnologiche per il cloud è relativamente nuovo e poco
consolidato, anche se esistono già alcune offerte mature e affermate. Molte PMI si
avvicinano con prudenza a questo segmento, in attesa che emergano standard,
best practice e fornitori leader. Alcune aziende sono preoccupate per le potenziali entità dei costi cumulativi a lungo termine e per il forte rischio di vincolarsi
a un determinato fornitore. Nonostante ciò l’interesse del manager IT delle PMI
per la soluzioni PaaS rimane forte. Con la progressiva maturazione del settore
molte di queste imprese saranno costrette a valutare una graduale transazione
a un ambiente IT interamente basato su cloud, con alcune all’avanguardia che
stanno già adottando strategie di questo tipo.
(*) Piattaforma come servizio (PaaS): è una piattaforma applicativa gestita per la costruzione e gestione di applicazioni e servizi. Come qualsiasi piattaforma applicativa, un ambiente PaaS fornisce
framework di sviluppo e di runtime per supportare la presentazione, la logica di business, l’accesso
ai dati e le risorse di comunicazione
Comitato tecnico di Automazione Oggi
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AO
Innovazione tecnolo
per soluzioni integra
di cliente
COPERTINA
MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTR
Risultati positivi e business in crescita per la filiale italiana
di Mitsubishi Electric
R
afael Bencomo, division manager di Mitusbishi
Electric Factory Automation filiale italiana ci ha
raccontato la strategia di business che ha portato l’azienda a mantenere la propria leadership
di mercato
A.O.: Quali sono i risultati raggiunti dall’azienda nell’ultimo anno, caratterizzato da una crescente recessione
di mercato?
20
Rafael Bencomo, division manager della filiale italiana di
Mitsubishi Electric Factory Automation
A.O.: Mitsubishi Electric Factory Automation mantiene
una leadership indiscussa di mercato. Ci spiega in che
modo e su quali fattori puntate?
Bencomo: Sviluppo e innovazione sono i motori chiave
della Divisione Factory Automation. La leadership, che vantiamo da sempre, è dovuta alla nostra capacità di integrazione tecnologica sviluppata per soddisfare le esigenze del
mercato. Un mercato che oggi richiede soluzioni orientate
soprattutto al risparmio energetico e che abbiano come comune denominatore la ‘qualità’.
Per mantenere l’affidabilità e l’eccellenza che ci contraddistingue, non abbiamo mai rinunciato all’utilizzo di materiali
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing
Rafael Bencomo: Nonostante la recessione, la filiale italiana
di Mitsubishi Electric Factory Automation continua a essere
in crescita; siamo riusciti a guadagnare quote di mercato
anche grazie alla nostra logica di verticalizzazione sui mercati, come ad esempio quello del food&beverage (considerando l’intera filiera, produttori di macchinari, integratori e
produttori finali) che costituisce circa il 20% del fatturato relativo alle soluzioni della divisione Factory Automation. Ma
non solo. LifeScience e Trattamento Acque rappresentano
altri mercati strategici su cui stiamo puntando fortemente,
dedicando molte energie. Alla base della nostra strategia
rimane e sempre rimarrà la conoscenza del mercato in cui
si intende operare. Per questo abbiamo investito nell’analisi di quelle che sono le esigenze specifiche degli attori dei
mercati, dai costruttori di macchine e System Integrator fino
agli utilizzatori finali. Questo ci ha consentito di capire che
per fare innovazione è necessario partire dalle loro richieste concrete per offrire soluzioni integrate con un altissimo
livello di specializzazione. Possiamo affermare che, in uno
scenario globale tutt’altro che positivo, abbiamo registrato
una soddisfacente crescita, seppur lieve. La nostra conoscenza, esperienza e determinazione ci hanno permesso di
acquisire quote di mercato nonostante la fase di regressione
generale.
RIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSU
gica
te a misura
di elevate qualità nella nostra linea produttiva. Tutto ciò,
unitamente alla nostra vocazione fortemente ‘customer
centric’, ci consente di mantenere una forte leadership e
un’autorevolezza di brand, riconosciuta a livello mondiale.
A.O.: Mitsubishi Electric Factory Automation filiale italiana responsabile dal 2012 per il South Hub. Ci può raccontare quali sono le aree con le più alte opportunità di
business?
Bencomo: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Middle
East (compreso Israele) e Africa sono i paesi che fanno parte
di questa macro-area di cui gestiamo il business. Tra questi il
Middle East offre sicuramente le migliori prospettive, con gli
Emirati Arabi in prima linea. Proprio in quest’area sono partiti importanti investimenti nel settore oil&gas. Allo stesso
Matteo Cerutti, marketing & key account manager della
filiale italiana di Mitsubishi Electric Factory Automation
modo Israele e Marocco rappresentano due aree di business
in forte espansione. Tuttavia il Middle East si caratterizza in
questo momento per non avere una forte verticalizzazione,
Monitoraggio da remoto: la nuova ME-RTU-FX
M
itsubishi Electric propone soluzioni intelligenti che permettono
di monitorare parametri di campo digitali e analogici di stazioni
remote, ad esempio in oleodotti e gasdotti, centrali di commutazione, tunnel o impianti di depurazione. Una soluzione è
ME-RTU-FX, che combina la robustezza e l’affidabilità della
tecnologia PLC con le più avanzate tecniche di comunicazione, necessarie
per la sorveglianza a distanza e il controllo di attività distribuite. Questa smart
Remote Terminal Unit (RTU) è estremamente facile e veloce da installare e
permette una semplice connessione alla centrale di monitoraggio e controllo
grazie al modem Gprs/Edge integrato, alla porta Ethernet o tramite sistemi
radio o modem esterni. La nuova unità RTU ha un consumo energetico molto
ridotto e può essere alimentata, per esempio, tramite un sistema fotovoltaico
o una turbina eolica. Il prodotto si occupa dell’intero processo di gestione del
protocollo di comunicazione verso il sistema Scada, semplificando notevolmente il software di gestione della stazione di controllo remota, realizzabile nel
PLC con i normali linguaggi di programmazione IEC-61131. Integra i protocolli
di comunicazione standard IEC 60870-5-101/104 slave, DNP3 slave, TCP/
IP, verso i sistemi Scada. La configurazione, la diagnostica, la gestione del
protocollo di comunicazione con il sistema Scada e con il PLC è gestita tramite
web server in modo intuitivo, permettendo una notevole riduzione dei tempi di
messa in servizio di un sistema altrimenti più complesso. La sicurezza della
trasmissione dei dati è garantita dalla tecnologia SSL che fornisce la protezione contro possibili attacchi informatici. La sua semplicità di integrazione con
tutte le piattaforme PLC di Mitsubishi Electric, rendono questa nuova soluzione
RTU completa ed espandibile a seconda delle diverse esigenze applicative.
La Remote Terminal Unit ME-RTU-FX combina robustezza e
affidabilità della tecnologia PLC con le più avanzate
tecniche di comunicazione, necessarie per la sorveglianza a
distanza e il controllo di attività distribuite
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COPERTINA
MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTR
nonostante il settore acqua meriti di una certa attenzione.
In Europa, invece, possiamo dire che la Spagna si distingue
per una propensione verso il food&beverage, packaging e
trattamento acque. La Francia, che vanta grandi case farmaceutiche, ha una ovvia propensione verso il LifeScience.
Matteo Cerutti, marketing e key account manager Factory
Automation della filiale italiana di Mitsubishi Electric ci racconta le ultime novità in termini di soluzioni di automazione
A.O.: Come detto in precedenza, Mitsubishi Electric sta
puntando fortemente su una strategia di verticalizzazione dei comparti di riferimento. Come si configura la
vostra proposta di soluzioni specificatamente per il settore LifeScience?
Matteo Cerutti: Il settore LifeScience rappresenta per
Mitsubishi Electric un mercato importante di business, con
un approccio globale verso gli attori tecnologici a cui le
nostre proposte si rivolgono (dal produttore finale, al costruttore ed impiantista fino ai System Integrator). Grazie
alle nostre soluzioni integrate siamo in grado di affrontare
le criticità applicative di questo mercato particolarmente
regolamentato in cui la conformità alle normative, inerenti
soprattutto la tracciabilità, la continuità delle operazioni e
la manipolazione dei prodotti risulta essenziale per competere. I prodotti legati a questo settore sono spesso coperti da
brevetto e la sicurezza e inviolabilità dei dati di produzione
risultano essere argomenti vitali per le aziende del settore. I
processi produttivi di tipo batch sono molto importanti nel
settore farmaceutico. In quest’ottica, la gestione di numerosi lotti senza perdere in efficienza e mantenendo la tracciabilità completa del lotto stesso è un’esigenza produttiva
che deve coniugarsi con sistemi di automazione flessibili e
con il controllo delle condizioni ambientali in cui avviene la
produzione dei diversi lotti (temperatura, pressione, umidità…). Disponiamo di un’architettura basata su PAC (Programmable Automation Control) che elimina la necessità di
avere dei PC per l’esecuzione delle ricette, incrementando il
livello di sicurezza e di flessibilità in un ambiente conforme
allo standard S88. Inoltre, proprio per le importanti esigenze
di riproducibilità, ripetibilità ed estrema precisione richieste nelle movimentazioni in questo settore di mercato, ma
anche alle esigenze di sterilità e sicurezza con cui sono manipolati i prodotti finali, il robot è una delle soluzioni oggi
più utilizzate. Mitsubishi Electric offre una gamma di soluzioni scara e antropomorfi, rappresentate dalla nuova serie
F, caratterizzate da velocità e precisioni tra le più elevate sul
mercato. A queste si aggiunge un plus unico, costituito dalla
possibilità di integrare il processore di controllo del robot
all’interno della piattaforma di automazione iQ Platform che
costituisce il cuore completo dell’automazione d’impianto,
potendo supportare in un unico sistema processori PLC,
Motion. La necessità di supportare la vasta mole di dati richiesta dalle esigenze di tracciabilità può essere affrontata
introducendo la soluzione MES-IT.
Si tratta di una scheda, integrabile su iQ Platform, per la
raccolta dati direttamente dal livello produttivo e per il
conseguente trasferimento ai database applicativi superiori. I principali vantaggi derivanti da quest’architettura
PLC compatti serie FX3S e FX3GE
L’
bishi Electric usando il protocollo seriale
offerta dei PLC compatti
proprietario (FreqRol Support) o gestendo il
della serie FX3 di Mitsubishi
protocollo Modbus RTU. L’FX3S, ponendosi
Electric è oggi ancora più
nella fascia dei prodotti per la gestione di
completa e versatile grazie
applicazioni low end, rappresenta l’erede
ai nuovi modelli FX3GE e
naturale dell’affermato FX1S. È stato poFX3S che integrando nuove funzionalità
tenziato grazie a una riduzione drastica
avanzate in grado di renderli flessibili e
del tempo ciclo, raddoppiando la memoria
ideali per ogni linea produttiva. Il nuovo
programma e aggiungendo la possibilità
FX3GE risponde all’esigenza di connetdi gestire le schede di espansione della
tività anche in presenza di linee meno
famiglia FX3. Tra le sue caratteristiche
complesse e articolate. Rispetto a FX3G,
principali c’è senz’altro la completa comil nuovo PLC integra di serie ulteriori funpatibilità con le soluzioni che lo hanno prezioni e ha caratteristiche innovative per la
ceduto, inoltre integra di serie una porta
sua categoria. Si tratta infatti di un PLC
Il nuovo PLC FX3GE risponde all’esigenza di
miniUSB che garantisce un trasferimento
compatto dotato di porta di comunicazione
connettività anche in presenza di linee poco
del programma molto rapido e una porta
Ethernet di serie, 2 ingressi analogici a 12
complesse e articolate
RS422 per connettere l’eventuale HMI. È
bit, 1 uscita analogica a 12 bit, 1 porta
inoltre possibile integrare FX3S in una rete Ethernet grazie al supporto
miniUSB e una seriale RS422. Tra le funzionalità standard di serie,
del modulo opzionale FX3U-Enet-ADP. Le molteplici funzioni avanzate,
questa nuova soluzione ha un sistema di sicurezza molto elevato grazie
dal controllo in treno di impulsi di 2 assi, agli ingressi di conteggio, al
a 2 livelli di password per l’accesso. Precisione e velocità sono garanprotocollo Modbus o FreqROL integrato, lo rendono particolarmente
tite da semplici e potenti funzioni di posizionamento (fino a 3 assi), da
adatto in svariati settori aggiungendo molte funzionalità che finora erano
contatori veloci con ingressi a Interrupt, dal controllo analogico integrato
prerogativa dei PLC di taglia superiore.
(2AD/1DA), dalla possibilità di collegamento diretto degli inverter Mitsu-
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RIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSU
riguardano la semplicità d’impiego, l’elevata affidabilità e
sicurezza, la possibilità d’inserimento su impianti già esistenti e comprendenti PLC di terze parti. Riscontri positivi ci
arrivano anche in relazione al prodotto per Maps, il nostro
tool software di ingegneria per PLC/Scada e reportistica che
risponde alle esigenze di tracciabilità e comunicazione tra lo
shop floor e il livello dei sistemi IT.
A.O.: Quali soluzioni, invece, state studiando per il settore del trattamento acque?
Cerutti: L’acqua è divenuta, oggi più che mai, un “bene”
unico, prezioso ed insostituibile, non solo in contesti di
pubblica utilità ma anche nell’industria manifatturiera
e in quella di processo. Mitsubishi Electric vanta, a livello
internazionale, un’esperienza di oltre 20 anni, attraverso
soluzioni innovative applicate a tutte le fasi del processo
di gestione di un ciclo idrico: produzione, trattamento, trasporto, depurazione.
Il nostro paese sconta da sempre l’assenza di adeguate infrastrutture e di una vera, seria e determinata ‘politica delle
risorse idriche’. Negli ultimi anni, tuttavia, anche questo
settore ha potuto beneficiare delle tecnologie apportate
dall’automazione industriale con vantaggi evidenti sul monitoraggio degli impianti, sulla qualità del ‘prodotto finale’,
sulla riduzione dell’impatto ambientale, sulla gestione delle
Servomotori Melservo MR-J4
L’
evoluzione naturale del potente servo Melservo MR-J3 è MR-J4 risparmio di energia, di ingombro all’interno dell’armadio elettrico e una
che si distingue per le alte performance e funzionalità anche notevole semplificazione del cablaggio. Oltre al collegamento in fibra ottica
nelle applicazioni più complesse di confezionamento, assem- Sscnet III/H, MR-J4 supporta anche la rete CC-Link IE Field: rete Ethernet
blaggio e manipolazione. L’MR-J4 integra di serie un’ampia Based deterministica e sincronizzata con velocità pari a 1 Gbit/sec controlgamma di funzioni user-friendly in grado di minimizzare i tempi lata dal nuovo modulo Simple Motion QD77GF16.
di sviluppo e le complesse operazioni di start up, garantendo perfetta Attraverso il software MR Configurator 2 è inoltre possibile monitorare
armonia tra la meccanica e l’elettronica. Le operazioni di regolazione sono le varie grandezze elettriche del sistema, permettendo così di regolare
automaticamente eseguite dal sistema grazie alle funzioni integrate di in modo ottimale i consumi energetici. Nell’azionamento è presente la
‘online autotuning’ e ‘vibration filter’. Sfruttando queste funzioni si riducono funzione di drive recorder dove l’amplificatore registra istante per istante
le operazioni di parametrizzazione e messa in servizio; inoltre l’utilizzo di il valore delle varie grandezze per poterle poi eventualmente visualizzare
queste funzioni permette un allungamento della vita delle parti meccaniche in caso di allarme. E’ quindi possibile avere una fotografia esatta proprio
della macchina. Gli amplificatori sono dotati di serie dell’innovativa ‘life nell’istante in cui è avvenuto l’allarme riducendo notevolmente i tempi di
diagnosis function’ che controlla lo stato dei componenti interni installati, diagnosi e quindi di risoluzione del problema. Tutte le famiglie di motori
come i condensatori e i relè, informando l’utilizzatore sull’eventuale dete- sono disponibili con protezione IP65 o IP67 rendendole così idonee anche
rioramento di tali componenti. In questo modo è possibile pianificare per per gli ambienti industriali più gravosi.
tempo manutenzioni al sistema evitando fermi macchina.
MR-J4 integra di serie l’ingresso STO (Safe torque Off) su
tutte le serie di servo amplificatori e tramite un modulo opzionale è disponibile la funzione SS1 (Safe Stop) in accordo
con la normativa EN61800-5-2. Il sistema supporta gli
standard di sicurezza SIL2 (EN62061) e PLd (EN13849-1)
e i livelli di sicurezza con le funzioni SS2, SOS, SLS, SBC
e SSM ottenibili in combinazione con i motion controller
Mitsubishi Electric. Un altro plus che garantisce funzionalità
e flessibilità è l’ampia gamma di motori che possono essere collegati agli amplificatori Melservo MR-J4: brushless,
lineari e motori coppia (direct drive) ottimizzando le parti
di ricambio e i costi di magazzino. I servomotori, dotati di
serie di encoder assoluti a 22 bit che corrispondono a oltre
4 milioni di impulsi/giro, regalano eccellente precisione nel
controllo di rotazione del motore ed estrema precisione nel
posizionamento. I modelli base di amplificatore sono due:
MR-J4-A (controllo analogico e a impulsi) e MR-J4-B (per
motion bus Sscnet III/H) da oggi anche nella versione a
400V (MR-J4-A4 e MR-J4-B4). Per il collegamento in rete
Sscnet III/H esistono anche due versioni dove l’amplificatore è in grado di controllare indipendentemente 2 motori
o 3 motori (MR-J4W2B e MR-J4W3B) ottenendo così un
I servomotori Melservo MR-J4 si distinguono per le alte performance
sistema più efficiente e più compatto rispetto all’impiego di
e funzionalità anche nelle applicazioni più complesse di confezionaamplificatori individuali. Ciò permette di avere un importante
mento, assemblaggio e manipolazione
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COPERTINA
MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTR
informazioni. I sistemi più completi da analizzare sono quelli
legati alle reti pubbliche. Partendo dalle stazioni periferiche,
Mitsubishi Electric offre soluzioni che permettono di monitorare i parametri di campo digitali e analogici (ad esempio acquedotti e impianti di depurazione) e di trasmettere
i dati raccolti alla stazione di monitoraggio centrale. Ne è
un esempio, la nuova soluzione avanzata ME-RTU-FX (Remote Terminal Unit) che combina la robustezza e l’affidabilità della sua tecnologia PLC con le più avanzate tecniche di
comunicazione necessarie per la sorveglianza a distanza e
il controllo di attività distribuite. La nuova unità RTU ha un
consumo energetico molto ridotto e può essere alimentata,
per esempio, tramite un sistema fotovoltaico o microeolico.
Sistemi più critici e complessi possono fare utilizzo di tecnologie cablate, avvalendosi della rete di comunicazione CCLink IE, caratterizzata da estrema flessibilità nell’architettura,
dalla possibilità di configurazioni estese e ridondanti nonché
da un’elevata banda passante. La raccolta delle informazioni
può essere poi centralizzata su iQ Platform, la nostra piattaforma PAC utilizzata a livello di control room. La ‘backbone’
di comunicazione, monitoraggio e diagnostica è una parte
estremamente critica: la disponibilità dei dati in tempo reale,
la loro visualizzazione e archiviazione sono caratteristiche
che il gestore dell’impianto può richiedere ad un sistema
Scada di commercio. Spesso si trascurano, tuttavia, aspetti
quali i costi dell’intero ciclo di vita dell’impianto, che com-
prende la progettazione, il commissioning, la fase operativa,
quella di manutenzione e aggiornamento tecnologico. La
proposta di Mitsubishi Electric è, per questi aspetti, Maps. Si
tratta di un tool completo di engineering che, oltre alle classiche funzionalità di supervisione e acquisizione dati, riduce
i tempi di sviluppo e di upgrade dell’impianto. Il matrimonio
tra l’hardware iQ Platform e il software Maps si caratterizza
come una soluzione tecnologica di assoluto valore in grado
di abbattere i costi di gestione complessivi, tema fondamentale per impianti destinati a durare nel tempo. Il tema
della sostenibilità finanziaria, insieme a quella ambientale,
si riscontra poi in tutto ciò che riguarda le movimentazioni
legate al ciclo dell’acqua. Oggi, gli impianti di depurazione
sono spesso le strutture più energivore all’interno di un
territorio (in media il 20% dei fabbisogni energetici di una
municipalizzazione). Queste tipologie di impianto fanno uso
di pompe per la movimentazione dell’acqua e di sistemi di
ventilazione per l’aerazione aerobica. Mitsubishi Electric è
leader mondiale nella fornitura di tali componenti, caratterizzati da elevati Mtbf (alta affidabilità) e compatibilità tra le
diverse generazioni di prodotto. Oltre alla robustezza, i nostri inverter FR-F, applicati a sistemi di pompaggio di elevata
potenza, diminuiscono l’energia richiesta dai motori e consentono, anche grazie al sistema OEC (Optimum Exitation
Current), un risparmio energetico fino al 60%, abbattendo
quindi il livello di CO2 immesso nell’atmosfera.
La nuova serie di robot antropomorfi RV-F
A
la visione sulla flangia, scheda gestione tool
completamento della gamma di
(8 I/O) e scheda di controllo 8 assi aggiuntivi
robot Serie F nasce oggi la nuova
(Sscnet III/H), permettono una facile integraserie RV-F, robot verticali a 6 assi
zione dei robot serie F sia nei sistemi esistenti
estremamente flessibili e con la
sia in quelli nuovi.
massima velocità pick-and-place
Questi robot, come i loro predecessori, posnella categoria. Con un ciclo standard di soli
sono essere utilizzati anche per applicazioni
0,32 secondi, i nuovi robot RV garantiscono
che necessitano di ambienti sterili secondo
un sensibile aumento della produttività e
lo standard ISO3. Il cablaggio completamente
possono quindi essere utilizzati in sistemi
interno al braccio, come anche il collegamento
che richiedono alte performance. I numedelle pinze pneumatiche ed elettriche, garanrosi vantaggi che si possono ottenere utitisce un elevato livello di protezione sia per
lizzando la nuova struttura a doppio-braccio
l’uomo sia per la macchina.
includono non solo una maggiore libertà di
L’integrazione della funzione di prevenzione
movimento, ma anche una migliore stabilità
delle collisioni, permette alle diverse unità roe versatilità.
bot di lavorare in aree condivise attraverso il
I nuovi robot RV-F hanno una capacità di
controllo della piattaforma iQ. Questo consente
carico da 2 a 13 kg e un’area di lavoro che
anche a più bracci di collaborare per svolgere
varia da 504 a 1.400 millimetri, a seconda
compiti di assemblaggio o sollevamenti simuldel modello. Inoltre il design compatto di
tanei. L’attuale controllore del robot può esquesti robot permette il loro utilizzo in aree
I nuovi robot RV vengono utilizzati in
sere facilmente installato in un cabinet da 19
ristrette e la possibilità di un montaggio sia
sistemi che richiedono alte performance
pollici, con conseguente risparmio di spazio
a muro sia a soffitto. Tutti i robot antropo(posizionamento orizzontale o verticale dell’unità di controllo). I nuovi robot
morfi della Serie F soddisfano gli standard di protezione IP67 che li rende
scara e verticali sono progettati per essere utilizzati intuitivamente con il
adatti per un’ampia gamma di sistemi di installazione integrati, come per
software di programmazione e simulazione RT ToolBox2 o il software di
esempio nei settori assembling, LifeScience e food&beverage. Ethernet,
simulazione Melfa Works 3D CAD CAM basato su piattaforma SolidWorks.
USB, gestione di due encoder per un doppio tracking, cavo Ethernet per
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RIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSUBISHI ELECTRIC COPERTINA MITSU
Maps per la progettazione PLC/Scada
L
a suite Maps di Mitsubishi Electric è un tool software di ingegneria
completo per la progettazione PLC/Scada e per la gestione di
impianti lungo l’intero ciclo di vita. Offre un importante plusvalore nelle fasi di progettazione, integrazione e manutenzione del
progetto, riducendo il Total Cost of Ownership aziendale. Maps
migliora la produttività del sistema-fabbrica a tutti i livelli, dallo shop floor fino
al livello IT, potenziando i vantaggi competitivi in tutte le fasi del processo industriale, dall’ingegnerizzazione fino alla manutenzione dell’impianto. Inoltre,
conduce l’utente attraverso tutte le fasi di progettazione del processo e del
sistema di controllo, installazione, messa in servizio, test e manutenzione,
conservando la congruenza e l’integrità all’interno di un
sistema d’automazione.
Durante la fase di progettazione, di conversione e modifica dei sistemi, Maps mette a disposizione una gestione
attualizzata dei dati PLC/Scada e della documentazione
sulla nuova configurazione dell’impianto. A breve sarà
disponibile la nuova versione Maps 3.0, che consente di
avere la piena integrazione con il software GX Works 2,
stato dell’arte nella programmazione di tutti i PLC Mitsubishi. Tutte le funzionalità di GX Works 2, come ad esempio quelle di simulazione, arricchiscono la suite Maps
rendendo lo sviluppo dei progetti ancora più semplice.
La suite Maps è un tool software di
ingegneria completo per la progettazione
PLC/Scada e per la gestione di impianti
lungo l’intero ciclo di vita
iQ Platform: una vera piattaforma di automazione
I
Q è una interessante piattaforma d’automazione in grado di combinare in un controllo tutte le tipologie chiave d’automazione. Infatti la
potente tecnologia di iQ Platform consente l’installazione di differenti
tipi di controllori (PLC, motion control, CNC e robot controller, ecc..)
che integrati in un’unica piattaforma garantiscono una rapida e affidabile comunicazione tra i singoli livelli produttivi. Una soluzione unica
che supporta anche le consolidate tecnologie standard della piattaforma
modulare Melsec System Q, che consente di configurare soluzioni di
automazione su misura per ogni applicazione, a partire da sistemi standalone fino a linee di produzione complete. Mitsubishi Electric amplia la
gamma delle CPU per iQ Platform con processori che portano l’industria a
performance di nuove dimensioni. Le nuove CPU PLC QnUDV di Mitsubishi
Electric offrono infatti prestazioni allo stato dell’arte: tempi di esecuzione
ridotti, 1,9ns/istr.logica, maggiore capacità di memoria, riduzione dei tempi
tra due eventi di interrupt, utilizzo di interfacce standard di comunicazione
come USB ed Ethernet. Le CPU PLC QnUDV presentano funzioni integrate
per la tracciabilità, quali funzioni di data logging integrate che permettono
di registrare e salvare dati in formato CSV e binario all’interno di una
memoria standard SD/Sdhc. Sono disponibili nuove funzioni per la ‘data
security’, come l’utilizzo di password più lunghe e sicure e funzioni speciali
come la pre-registrazione delle chiavi di accesso direttamente nel PLC che
consentono in maniera efficace di difendere la propria ‘Intellectual Property’. La Win CPU è invece un PC industriale integrabile sulla piattaforma
iQ, in grado di gestire le applicazioni tipiche (Scada, gestione database,
visione ecc…) e allo stesso tempo controllare i moduli I/O e intelligenti
presenti sul backplane. Nonostante il suo frame ultra-compatto, la WinCPU
Le CPU PLC QnUDV presentano funzioni integrate per la
tracciabilità
è dotata di una capacità di calcolo elevata grazie al processore Atom a
1.66 GHz che permette un facile accesso ai registri/segnali tramite librerie
dedicate per Visual C++/Visual Basic. A completamento della vasta gamma
di CPU per iQ Platform, un posto di rilievo lo occupano i C-Controller, controllori programmabili in C che presentano elevate velocità di elaborazione
e comunicazione per la gestione di un consistente volume di dati, hardware
affidabile e reperibilità a lungo termine, moduli compatti e un sistema
operativo (VX Works) pre-installato. Ad affiancare l‘attuale Q12DHCCPU,
Mitsubishi Electric presenta il nuovo C-Controller Q24DHCCPU che offre migliori prestazioni in termini di capacità di elaborazione, grazie alla
presenza di due processori, SH-4A 400 MHz e Intel Atom Z510 1.1 GHz.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
di Paola Lazzarotto
25
AO LINEA DIRETTA
Torna a Verona la mostra convegno dedicata alle soluzioni
e applicazioni verticali di automazione, strumentazione, sensori
In breve
Save 2013
Rockwell collabora con ABM
Automazione
I
La Commissione Europea, in collaborazione con
un consorzio di dieci imprese diretto da Shell, ha
avviato il progetto Petrobot, della durata di tre
anni, che mira a sviluppare robot capaci di sostituire l’uomo nelle ispezioni dei silos a pressione e
delle cisterne di stoccaggio utilizzati nell’industria
petrolifera, gasiera e petrolchimica. Per ora, in caso
d’ispezione, questi impianti devono essere fermati
in modo da garantire la sicurezza degli ispettori:
i silos vengono isolati dalle parti dell’impianto
in funzione, e vengono puliti per eliminare tutti i
prodotti che possono emettere gas infiammabili
o tossici. Infine, nei silos più grandi sono installati
ponteggi in modo che gli ispettori possano accedere
a tutte le zone.
Dopo l’ispezione, che spesso dura qualche ora,
tutte le operazioni vengono ripetute al contrario,
per ristabilire la situazione iniziale. Tale procedura
potrebbe essere semplificata grazie alla robotica,
che consentirebbe una minore esposizione del personale a condizioni potenzialmente pericolose, un
risparmio di tempo e risorse per l’industria e l’apertura di nuovi mercati per la robotica europea con la
creazione di posti di lavoro. La UE contribuirà con
3,7 milioni di euro al costo totale del progetto, pari
a 6,2 milioni.
http://ec.europa.eu/
commission_2010-2014/kroes/index_en.htm
l 29 e 30 ottobre a Veronafiere è
in calendario la nuova edizione
di Save, mostra convegno dedicata alle soluzioni e applicazioni
di automazione, strumentazione
e sensori. La due giorni di Verona, organizzata da Eiom, Ente Italiano Organizzazione Mostre, dopo i brillanti
risultati del 2012, torna per accendere
i riflettori sul mondo dell’industria con
un’edizione studiata per conoscere e
condividere le strategie, gli aggiornamenti, i trend del settore. Molte le associazioni che supportano l’iniziativa e
che porteranno in mostra il loro contributo, con un programma di convegni
e seminari formidabile, a cominciare da
Anipla (Associazione Nazionale Italiana
per l’Automazione) che organizzerà un
importante convegno in cui saranno
affrontate le tematiche relative alle fasi
di concezione, progettazione, collaudo
e commissioning nei sistemi di automazione. Sempre Anipla curerà l’organizzazione di due altri convegni, uno
dedicato alle valvole e agli attuatori di
processo, l’altro alla building automation. Ispe Italy (International Society for
Pharmaceutical Engineering) porterà in
mostra un convegno in cui saranno analizzati, grazie a casi applicativi di grande
interesse, il monitoraggio dei parametri ambientali climatici, microbiologici
e particellari e gli EMS (Environmental
Monitoring Systems), oltre che le nuove
linee guida europee emanate nel 2013
per la distribuzione di medicinali. Assoautomazione/Gruppo PLC (Associazione Italiana Automazione e Misura)
si concentrerà sullo ‘stato dell’arte delle
tecnologie per il motion
control: innovazioni
tecnologiche, soluzioni
industriali, casi applicativi’, con analisi delle
soluzioni destinate al
controllo del movimento che, tra le varie
applicazioni dell’automazione industriale,
è probabilmente oggi
quella dove sono richieste le performance
maggiori. Aiat (Associa-
26
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Per rispondere al meglio alla domanda del mercato,
ABM Automazione ha avviato la progettazione e
costruzione di una nuova linea per l’estrusione
e l’applicazione di gomma su pneumatici per
autovettura e autocarro, la Monobeam 80P. Per
realizzarla ha scelto i componenti di Rockwell Automation. “Ci eravamo prefissati di raggiungere
un livello di prestazione comparabile a quello delle
macchine più grandi e costose, ma con dimensioni
contenute o equivalenti a quelle delle macchine
meno performanti” ha commentato Alessandro
Bollentini, titolare di ABM Automazione. “Quando
abbiamo iniziato la progettazione ci siamo resi
conto che il successo della macchina era strettamente legato all’adozione di soluzioni innovative: l’offerta Midrange di Rockwell Automation
rispondeva perfettamente alle nostre esigenze”.
“Abbiamo proposto CompactLogix come sistema di
controllo con il servoazionamento multiasse Kinetix
6000” conclude Renzo Lombardi, district manager
Rockwell Automation. “Completano l’architettura
i nostri componenti elettromeccanici, l’interfaccia
operatore e gli inverter”.
www.rockwellautomation.com
La UE finanzia il progetto
Petrobot
di Laura Galli
zione degli ingegneri per l’ambiente
ed il territorio) presenterà invece un
convegno dedicato alle reti idrauliche e
al trattamento dell’acqua; Aias (Associazione professionale italiana ambiente e
sicurezza) analizzerà il tema della safety
nell’industria; mentre A.i.man. (Associazione italiana manutenzione) svolgerà
un importante seminario dedicato alla
manutenzione industriale, e nello specifico alla programmazione delle azioni
di manutenzione. Da sottolineare il contributo offerto da PLC Forum (la principale Associazione Italiana online per la
promozione dell’automazione) con il
consueto calendario di seminari tecnici;
e quello di molte altre associazioni, in
definizione, che saranno coinvolte con
ulteriori workshop, seminari e tavole
rotonde. In calendario ricordiamo poi
il convegno sulle ‘Tecnologie per l’Alimentare: qualità, efficienza e tracciabilità per l’industria Food & Bev’ (previsto
il 30 ottobre), in cui troveranno spazio
le più avanzate soluzioni applicative
nell’ambito delle tecnologie per l’industria alimentare e le novità del settore
Food&Beverage, e l’appuntamento
mcTER Cogenerazione (in programma il
29 ottobre) con focus rivolto alle innovazioni e alle tematiche in ambito cogenerativo ed energetico.
Anche Save 2013 si svolgerà in concomitanza di altre iniziative verticali
in programma nelle stesse date, quali
MCM (manutenzione industriale), VPC
(valvole, pompe, componentistica), Acquaria (trattamento acqua e aria), Home
& Building (automazione dell’edificio).
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e compattezza
Motion Control
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In breve
Sfruttare le onde per
produrre elettricità
In un laboratorio vicino a Stoccarda un gruppo di
ingegneri Bosch sta lavorando alla realizzazione di
un prototipo in grado di produrre energia elettrica
pulita sfruttando il movimento delle onde dell’oceano. Partecipa così al progetto EPoSil (Electroactive
polymers based on silicon for power generation),
finanziato, con circa 2 milioni di euro, dal Ministero
dell’Istruzione e della Ricerca tedesco e affidato a
un team formato da quattro aziende e due università. Secondo le stime delle Nazioni Unite le onde
marine possono produrre in un anno 29.000 TWh a
fronte di un fabbisogno mondiale calcolato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), solo nel
2010, in 21.500 TWh.
Il prototipo è costituito da un foglio a tre strati.
Gli strati superiore e inferiore sono conduttori di
elettricità (elettrodi), mentre quello intermedio
ha una funzione isolante ed è realizzato in silicio
estremamente elastico.
Il movimento delle onde esercita una forza meccanica sul convertitore (foglio). Inizialmente, il movimento verso l’alto dell’onda comprime il silicio
intermedio e riduce la distanza tra i due elettrodi.
Una piccola corrente elettrica, proveniente da una
sorgente esterna, carica positivamente uno degli
elettrodi e negativamente l’altro. Non appena
l’onda comincia a scendere, la forza che agisce
sul convertitore diminuisce. Il silicio ritorna al suo
spessore originale e aumenta la distanza tra i due
elettrodi. Questo effetto aumenta la potenza elettrica nel convertitore, che viene immagazzinata, e
il ciclo ricomincia.
L’energia meccanica dell’onda è così convertita in
energia elettrica. Il prossimo anno, presso l’Università di Hamburg-Harburg (Tuhh), sarà testato
il primo prototipo in scala reale del generatore di
onde. L’obiettivo di efficienza per la conversione
dell’energia meccanica in elettrica è raggiungere il
50% con un movimento di compressione e distensione di decine di milioni di volte.
www.bosch.it
28
La richiesta per maggior comfort e migliori prestazioni nelle
automobili e i molteplici vantaggi stimoleranno gli investimenti
degli utenti finali in tecnologie brushless avanzate
Cresce
il mercato dei
motori elettrici
di Antonella Pellegrini
L
a richiesta di maggiore comfort
e migliori dispositivi di controllo
nelle automobili, la forte competizione tra le case automobilistiche, la crescente attrattiva
della tecnologia brushless e l’aumento
del numero di motori elettrici usati in
un’unica applicazione guideranno secondo Frost & Sullivan lo sviluppo del
mercato europeo dei motori elettrici
nel periodo 2013-2017. Una
nuova analisi della società di
ricerca, intitolata ‘European
Automotive Electric Motors
Market’, rileva infatti che il
comparto ha prodotto entrate per 8.303,1 milioni di
dollari nel 2012 e stima che
salirà a 9.041,4 milioni di
dollari nel 2017. Lo studio
riguarda i motori elettrici impiegati per
migliorare il comfort e le prestazioni
delle autovetture. Con una quota appena superiore al 50% nel 2012, i motori
elettrici per migliorare le prestazioni
hanno rappresentato il principale segmento di prodotto del mercato nel suo
complesso. “I motori elettrici per migliorare il comfort e le prestazioni sono i
componenti chiave dei sistemi automobilistici” ha osservato Maryna Osipova,
analista di Frost & Sullivan. “L’uso crescente di applicazioni che migliorano il
comfort e le prestazioni da parte delle
case automobilistiche, pertanto, accelererà la crescita del mercato”. Inoltre, il
costo sempre più elevato dei carburanti
sta spingendo gli utenti finali a sfruttare
applicazioni a risparmio energetico. I
motori elettrici avanzati sostengono
un’economia dei carburanti migliore;
impiegati nelle applicazioni automobilistiche offrono inoltre un’accuratezza
superiore, un migliore adattamento
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
all’ambiente circostante e un adeguamento più rapido alle condizioni di
guida. Sviluppo tecnologico chiave è
stata poi l’affermazione dei motori elettrici brushless (ossia, senza spazzole).
Gli investimenti degli utenti finali in
questi motori stanno crescendo grazie
ai vantaggi che offrono rispetto agli
equivalenti brushed (a spazzole), tra cui
una maggiore longevità e la capacità di
massimizzare l’efficienza delle applicazioni per automobili. A causa del rallentamento economico in Europa i clienti
del settore automobilistico stanno riducendo la propria spesa per le funzionalità aggiuntive della propria automobile.
Come conseguenza, ne risultano colpite le entrate relative ai motori elettrici
opzionali, ossia usati in applicazioni
non standard. Per contrastare questa
tendenza è necessario che i clienti riconoscano che i motori elettrici sono
strumenti critici per ottimizzare le condizioni di guida. I clienti devono percepirli
non come optional, ma come sistemi
standard in ogni automobile. “I clienti
del settore automobilistico dovrebbero
essere ‘educati’ sui modi in cui i motori
elettrici migliorano il comfort e le prestazioni nelle automobili” ha concluso
Osipova. “Queste strategie sosterranno
la domanda di tutti i tipi di motori elettrici per applicazioni automobilistiche”.
www.industrialautomation.frost.com
Fonte: www.friendlymachine.net
AO LINEA DIRETTA
AO LINEA DIRETTA
In breve
Nasce Food Pack
Ucima (Unione costruttori italiani macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio) e Fiere
di Parma hanno siglato un accordo per promuovere
il made in Italy delle tecnologie di processo e confezionamento alimentare e delle bevande e dare vita
alla fiera di settore più completa a livello internazionale. L’accordo si concretizza nella realizzazione di
una nuova manifestazione, Food Pack, dedicata al
confezionamento alimentare e delle bevande che,
a partire dalla prossima edizione, in calendario dal
28 al 31 ottobre 2014, affiancherà Cibus Tec. La joint
venture sta valutando un ulteriore accordo con Fiera
di Colonia, organizzatori di Anuga FoodTec, per condividere progetti di sviluppo internazionale sia per i
due storici appuntamenti di Parma e Colonia, sia per
nuove iniziative oversea (Brasile, India ecc.). Fra le
prime attività promozionali di Cibus Tec & Food Pack
vi saranno un road show presso le fiere alimentari
di riferimento a livello mondiale, in contemporanea
con i programmi internazionali di Cibus Tec, un’anteprima all’interno di Cibus Parma (5-8 maggio 2014) e
l’avvio di nuove iniziative.
www.fierediparma.it - www.ucima.it
MapleSim ha semplificato il lavoro di messa a punto del braccio
artificiale del modello di cervello umano più grande al mondo
Simulare...
il cervello
U
A un anno dalla firma dell’accordo che ha dato vita alla
joint venture tra la società Tecnomors, specializzata
in componentistica per l’automazione e la robotica,
e l’omologa statunitense Applied Robotics, la casa
automobilistica BMW ha scelto la tecnologia prodotta
a San Maurizio d’Opaglio (Novara) per l’ampliamento
delle linee del proprio stabilimento cinese, che raddoppierà la produzione annuale da 100 a 200 mila vetture.
È così partito un consistente ordine di cambi-utensile
automatici per robot, una tecnologia avanzata che
sarà installata sulle linee di lastratura robotizzata dello
stabilimento. Con questo primo risultato inizia a concretizzarsi l’ambiziosa visione della famiglia Giacomini,
proprietaria di Tecnomors: trasformare il proprio sito
produttivo di San Maurizio d’Opaglio in un polo d’eccellenza a livello internazionale per il settore dell’automazione e della robotica. Alla base dell’operazione vi
è l’esperienza maturata in oltre 60 anni di attività da
Flavio e Graziano Giacomini, che hanno operato attraverso la holding Trafalgar, società che ha avuto un ruolo
chiave nella stipula della joint venture.
www.tecnomors.it
n gruppo di neuroricercatori e ingegneri
informatici del Computational Neuroscience
Research Group (Cnrg)
dell’Università di Waterloo ha
costruito il modello funzionale
di cervello umano più grande al
mondo. Denominato Spaun (Semantic Pointer Architecture Unified Network), il cervello artificiale
è costituito da 2,5 milioni di neuroni artificiali, che gli permettono
di eseguire otto operazioni. Un
occhio digitale di 28×28 (784) pixel raccoglie gli input visivi, mentre un braccio
robotizzato esegue l’output. I ricercatori,
dunque, mostrano un gruppo di numeri
e lettere che Spaun legge e tiene in memoria, quindi un’altra lettera o un altro
simbolo che agiscano da comando, indicandogli la funzione da eseguire. Il risultato dell’operazione viene scritto dal
braccio artificiale. Così ne ha parlato la
rivista Popular Science: “Il programma riconosce gli elementi, apprende, ricorda
e supera persino alcuni test base per il QI.
È un passo importante nella simulazione
del cervello, perché è il primo modello
che riesce effettivamente a emulare
i comportamenti, modellandone allo
stesso tempo la fisiologia che ne è alla
base”. Travis DeWolf, il ricercatore dell’Università di Waterloo che ha costruito il
braccio, attribuisce il successo del modello alla potenza di calcolo simbolico
e alle capacità di semplificazione dei
modelli di MapleSim, la piattaforma di
simulazione e modellazione di Maplesoft. Uno dei problemi che Travis ha
dovuto affrontare all’inizio della ricerca
è stato il fatto di non disporre nell’immediato di modelli completi del braccio
umano. Infatti, gli studi empirici che riguardano la ricerca sul cervello implicano normalmente la presenza di un
soggetto che esegue diverse operazioni
con le sue braccia. Era quindi importante utilizzare un modello di braccio
artificiale per testare la precisione del
modello di cervello. Usando MapleSim,
30
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
USA e Italia conquistano
la Cina
di Orsola De Ponte
Travis e il suo team hanno costruito un
modello di braccio con nove muscoli e
tre giunti (spalla, gomito e polso), basato
sul modello presentato in un saggio di
Kenji Tahara, e hanno costruito i muscoli del braccio basandosi sul modello
muscolare di Hill. Il controllore è stato
modellato in Matlab; la connettività di
MapleSim con Matlab tramite il motore
Maple ha permesso la perfetta integrazione dei due sistemi. “MapleSim ci ha
permesso di aggiungere facilmente un
altro muscolo/giunto mano a mano che
procedevamo, senza alcuna perdita di
fedeltà” afferma Travis. “Questo ha contribuito a tenere bassi i costi e ci ha permesso di concentrarci sullo sviluppo del
sistema di controllo”. Continua quindi
il ricercatore: “Con MapleSim abbiamo
avuto accesso alle equazioni simboliche
alla base del sistema, cosa che ci ha permesso di ottenere descrizioni precise e
di eseguire un’analisi dettagliata del modello. Le equazioni sono state automaticamente semplificate in MapleSim, che
ci ha offerto una simulazione altamente
efficiente”. Travis sta ora lavorando su
un modello del sistema di controllo
motorio del sistema cerebrale basato
sull’apprendimento, in alternativa all’approccio analitico del controllore. MapleSim gioca ancora un ruolo importante:
le simulazioni di Spaun sono ora utilizzate per lo sviluppo di altri controllori facendo risparmiare tempo e lavoro nella
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In breve
Ansys lavora per la Coppa
America
Supportato dalle soluzioni atte a massimizzare l’aerodinamica degli yacht di Ansys, Emirates Team New Zealand
ha trionfato nella Louis Vuitton Cup, vincendo contestualmente il diritto di competere nella 34ª America’s Cup.
Per apportare velocemente miglioramenti progettuali
al proprio yacht e mantenere l’elevata competitività, il
team neozelandese ha adottato un processo di sviluppo al
100% simulation-driven, eliminando la necessità di prototipi fisici. Il team di ingegneri ha utilizzato le soluzioni di
fluidodinamica computazionale (CFD) di Ansys per testare
virtualmente diversi progetti, analizzando fino a 750 condizioni operative per ognuno. Il vantaggio ottenuto grazie
ai risultati della simulazione ha contribuito alle sette vittorie nella Louis Vuitton Cup contro la rivale Luna Rossa.
Le soluzioni Ansys CFD hanno permesso a Emirates Team
New Zealand di lavorare su situazioni estremamente
complesse, come l’analisi e l’ottimizzazione dell’interazione fluidodinamica tra randa (vela rigida), vela di prua
e imbarcazione. Il risultato è stato un progetto in cui la
piattaforma dello yacht è servita a migliorare le prestazioni aerodinamiche delle vele.
www.ansys.com
TÜV SÜD certifica Zenon
L’istituto di certificazione TÜV SÜD Industrie Service ha
confermato che il software HMI/Scada per il reporting
Zenon di Copa-Data rispetta i requisiti definiti dallo
standard TÜV SÜD “Certified Energy Data Management”. Il certificato conferma che Zenon supporta le
aziende come definito nel capitolo 4.6.1. dello standard
ISO 50001.
www.copadata.com
Nasce Rfid Global
Con la nascita del brand Rfid Global Softwork intende
creare un ponte tra l’esperienza di oltre 15 anni maturata
nella distribuzione e produzione di sistemi Rfid e le attese del mercato, con un focus particolare verso gli operatori di canale. “Da metà degli anni 90 a oggi abbiamo
rivoluzionato non solo il nostro core business, imperniato
sull’hardware Rfid, ma anche il modello di business, interagendo con il canale degli operatori, quindi system
integrator, software house, OEM” ha spiegato Massimo
Damiani, amministratore di Rfid Global. “Con Rfid Global
vogliamo sottolineare questa vocazione alla distribuzione”. Rimangono inalterate la forma giuridica (Softwork Srl) e la struttura operativa dell’azienda bresciana.
www.rf-id.it
32
Generare valore economico per le imprese, investendo
nell’efficientamento dei consumi energetici degli impianti, è una
via percorribile
Da costo a
vantaggio
competitivo
di Paola Redili
G
enerare valore economico attraverso
interventi volti a incrementare l’efficienza
energetica è possibile: è
questa la mission di Tholos, ESCo
certificata UNI CEI 11352, specializzata in attività di supporto e sostegno alle aziende che adottano
soluzioni tecnologiche che permettono
un risparmio di energia nella gestione
degli impianti. “Tholos lavora con l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’energia presso gli impianti dei clienti e
massimizzare i benefici economici che
ne derivano” ha dichiarato Guerino Loi,
amministratore delegato di Tholos, in
un’intervista rilasciata a QuotidianoImpresa.it. “Questo è possibile grazie a una
serie di servizi che abbiamo progettato
e strutturato per i clienti. Offriamo, in
particolare, supporto nell’ottenimento
dei TEE (Titoli di Efficienza Energetica),
chiamati anche ‘Certificati Bianchi’, e
nella loro gestione e vendita sui mercati
dedicati, massimizzandone il controvalore economico”.
I Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza
Energetica, istituiti in Italia con il Decreto
Ministeriale del 20 luglio 2004 ed entrati
in vigore nel gennaio 2005, sono veri e
propri titoli, negoziabili e scambiabili su
una borsa appositamente costituita, che
attestano i risparmi sui consumi di energia elettrica, gas metano o altro combustibile conseguiti attraverso interventi di
efficienza energetica. Questi titoli sono
rilasciati a seguito di un’istruttoria tecnico-amministrativa che sino a dicembre
2012 veniva valutata dall’Aeeg (Autorità
per l’energia elettrica e il gas), oggi invece dal GSE (Gestore Servizi Energetici). Il risparmio energetico è valutato in
termini di TEP (Tonnellate Equivalenti di
Petrolio) e per ogni TEP risparmiato vengono rilasciati uno o più titoli a seconda
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
della tecnologia efficiente impiegata.
Tholos promuove e finanzia interventi
di efficienza energetica secondo il meccanismo del finanziamento tramite terzi
(FTT), con la garanzia del risultato in termini di risparmio garantito dall’attivazione del meccanismo dei TEE. “Alcune
aziende non investono in efficienza
energetica perché non sono consapevoli del vantaggio economico che questa è in grado di generare” prosegue Loi.
“Quello che viene visto come un costo
può invece trasformarsi in un vantaggio
economico e competitivo, con tempi di
ritorno dell’investimento nell’efficientamento degli impianti ridotti drasticamente, talvolta addirittura dimezzati, e
la possibilità di reinvestire in ulteriore efficienza energetica”. Tholos è così sicura
dei risultati positivi dati dall’efficienza
energetica da essere disposta a individuare l’intervento più opportuno e a sostenere sino al 100% dell’investimento.
“Il servizio è pensato per le aziende che,
pur comprendendo i benefici di un intervento, non hanno a disposizione le
risorse finanziare da investire” sottolinea Loi. “La nostra esperienza spazia dal
civile all’industriale, ma è in quest’ultimo
ambito che si hanno i maggiori vantaggi
per via dei volumi in gioco. Uno dei nostri progetti più recenti riguarda un’acciaieria, nella quale vengono operati
risparmi per decine di migliaia di TEP
grazie a un significativo miglioramento
dei processi di produzione”.
www.tholosgreen.com
Fonte: www.dow.com
AO LINEA DIRETTA
Da cosa si riconosce il senso per la misura?
Per identificare con certezza una persona tra migliaia, basta esaminarle le dita. Ma a cosa bisogna prestare
attenzione quando si cerca la migliore tecnologia per la misurazione e il controllo? HEIDENHAIN si
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Controlli numerici
Visualizzatori di quote
Tastatori di misura
Encoder
AO PANORAMA
di Matteo Marino
Vince chi si adatta
Nonostante la crisi, la logistica continua a essere una dorsale
strategica per l’economia reale del nostro Paese. Come altri
settori, però, il comparto sta vivendo un momento di difficoltà,
nonostante sia trasversale a più aree di mercato
L’
imprenditoria italiana sta
percorrendo una via sempre
più stretta ed è chiaro che
innovazione, riorganizzazione funzionale/strutturale
e ricerca del miglioramento continuo siano
chiavi del successo a patto che le condizioni
al contorno non siano così nocive da optare
per soluzioni drastiche come la internazionalizzazione tout court. Abbiamo raccolto
le considerazioni di alcuni manager dell’industria della logistica ponendo loro qualche
domanda anche scomoda e le sorprese non
si sono fatte attendere. Il percorso è stato illuminante per comprendere appieno le con-
tamente ai nostri interlocutori un parere
visto quanto oggi il morso della crisi fa
male all’imprenditoria italiana. Riccardo
Ferretto ci conferma che anche la logistica,
come tutti gli altri settori, è sicuramente
in una condizione di difficoltà. Non c’è
un settore particolare che si salva, anche
se questo comparto ha il vantaggio di
essere trasversale a più aree di mercato.
“In qualche modo noi siamo più fortunati
perché i nostri applicativi sono rivolti un
po’ a tutti i settori e perché abbiamo una
gamma di prodotti estremamente varia.
L’altro aspetto è legato alla soluzione che
noi possiamo fornire. Le nostre soluzioni
Ciò che consente alle aziende di logistica
di competere sul mercato è semplicemente
un servizio efficiente a un costo adeguato
e per farlo la risposta è sempre una
sola e valida ormai da molti
anni: la tecnologia
dizioni del comparto, le scelte che il settore
sta facendo e qualche ‘mal di pancia’ che da
osservatori ci sentiamo di condividere. I nostri intervistati sono Riccardo Ferretto, amministratore delegato di Ferretto Group, Luigi
Calcagno, strategic industry manager logistic automation di Sick, Gian Paolo Fedrigo,
amministratore delegato di Datalogic e Francesco Montanari, vice president e general
manager mobile computing di Datalogic.
La parola agli esperti
Per comprendere la situazione dell’industria della logistica abbiamo chiesto diret-
34
vanno dallo scaffale semplice al magazzino
automatico che può essere anche estremamente complesso. In questo modo non
siamo solo fornitori di materiali ma piuttosto
dei fornitori di soluzioni. E questo il mercato
ce lo riconosce. Ricordo che l’anno scorso
abbiamo chiuso con un incremento del nostro business di oltre il 17% che in momenti
come questo è un dato particolarmente significativo” conclude. Anche Luigi Calcagno
mette in evidenza come la logistica rimanga,
a dispetto della crisi, una dorsale strategica
per l’economia reale del nostro Paese e il
gruppo Sick ne interpreta pienamente l’im-
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
portanza mantenendo elevati e appropriati
i livelli di investimento e innovazione necessari per perseguire i segmenti che presentano maggiore dinamicità. “Nella fattispecie
monitoriamo, come principali osservatori a
livello nazionale e internazionali, i livelli di
‘take-up’, ovvero l’assorbimento di spazi e
modalità a uso logistico.
Questo ci consente di studiare le tendenze
di progettualità di business dei nostri clienti,
entrando nel mercato in fase anticipatoria e
propositiva, unendo la forza della nostra tecnologia di automazione logistica alle rapide
manifestazioni di mercato. Segmenti come
Fonte: Ntl.Bts
Fonte: Sick
il retail e in particolare l’e-commerce
continuano a presentare bacini
di opportunità molto interessanti
anche nel breve periodo. Automatizzarne la tracciabilità e identificabilità
delle merci (volume, peso, codici a
barre o tecnologie di lettura ottica)
rappresenta per noi un business di rilevanza particolare. Interessanti, inoltre, gli sviluppi nella intermodalità su
gomma e rotaia, nei ‘freight forwarder’ e nella mobilità urbana che già
stiamo favorevolmente vivendo” dichiara il manager.
Gian Paolo Fedrigo evidenzia, invece,
che il settore della logistica nel nostro Paese
sta subendo profondi cambiamenti dovuti al
calo della produzione manifatturiera, alla riduzione dei consumi e al cambiamento delle
abitudini degli italiani come per esempio lo
sviluppo dell’e-commerce. Gian Paolo Fedrigo aggiunge che per competere nel mercato vale sempre di più il principio basilare
di riuscire a garantire un servizio efficiente
ai clienti. Per gli operatori del mondo della
logistica questo significa garantire un servizio ancora più preciso e accurato a prezzo
adeguato. Per farlo diventa fondamentale
investire in innovazione e utilizzare tutti gli
strumenti più idonei al controllo dei propri
processi ottimizzando i costi.
Come stimolare il settore
Alla luce di quanto approfondito fino a ora
dai manager intervistati chiediamo loro cosa
dovrebbero fare gli imprenditori italiani
per uscire dall’impasse stimolando anche
lare, amiamo il nostro Paese. Ho il grosso
dubbio se il mio lavoro e il mio Paese siano
due cose compatibili tra di loro. Abbiamo
acquisito più di una commessa da parte di
clienti che stanno aspettando da mesi di
avere la concessione edilizia. Questo è un
caso che riguarda anche noi. Infatti, vorremmo ingrandire leggermente i nostri uffici
Sarebbe necessario rivalutare l’imprenditoria
come una grande risorsa, una risorsa collettiva
e non solo qualcosa di legato all’individuo
ma al territorio
il settore della logistica. Riccardo Ferretto
risponde diretto: “È una bella domanda
e di primo acchito mi verrebbe voglia di
suggerire di trasferirsi all’estero ma ciò non
risolverebbe la situazione Italia. È una provocazione ma ormai come imprenditori siamo
sfiduciati dalla macchinosità della burocrazia
e dalla pressione fiscale, dagli ostacoli che ci
sono messi di fronte a qualunque iniziativa.
Nonostante tutto noi italiani, io in partico-
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
di Vicenza ma si sta parlando di otto-dodici
mesi di attesa per i permessi, quando va
bene. Succede dunque che al posto di fare
dei ponti d’oro verso chi ancora ha voglia e
coraggio di investire in questo Paese, il più
delle volte l’apparato burocratico soffoca
questi desideri”. Il manager afferma, inoltre,
che di recente è stato in Carinzia per Ferretto
Group dove l’accoglienza è stata straordinaria aggiungendo: “La possibilità di fare degli
35
AO PANORAMA
investimenti là è una possibilità concreta
per noi. Preferiremmo farli in Italia, però,
guardando lo scenario in modo razionale
anziché emotivo produrre in Italia è controproducente per le aziende”. Conclude un po’
amaramente: “Ci sono altri Paesi in Europa
che trattano l’imprenditoria in un modo diverso, come un bene della collettività e non
come un fastidio, qualcosa da ostacolare”.
Luigi Calcagno taglia corto evidenziando
che è molto difficile fornire una risposta univoca aggiungendo che non c’è nulla di più
complesso che fare impresa, soprattutto nel
nostro contesto socio-politico. Sicuramente
le nuove economie di scopo o di appropriatezza impongono dei modelli di business
che necessitano di collocare l’offerta direttamente sulla piazza del mercato in modo
flessibile e in condizioni di scarsezza di informazioni. Questa capacità, oggi rappresenta
la vera strategia di successo. Sicuramente la
tecnologia e la gestione progettuale degli
investimenti sono un volano intero per tutto
il comparto logistico. Chiude su questa domanda dicendo: “Una buona scelta dei progetti strategici e un approccio tecnologico di
razionalizzazione rappresenterebbero uno
stimolo necessario per costruire un percorso
di uscita e crescita dalla stasi generale”.
A questa domanda Datalogic risponde attraverso Francesco Montanari. “Partendo dal
presupposto che considero l’Italia un Paese
con tutte le carte in regola per competere
nel settore della logistica e trasporti a livello
internazionale, valuto il trend di crescita
positivamente, pur essendo in un periodo
di forti cambiamenti. Modificandosi le tecnologie e quindi gli stili di vita a esse legate,
lo spostamento delle merci rimane comunque un fattore fondamentale. Pensate a un
acquisto via internet che deve essere consegnato al consumatore e poco importa se
sia spedito dall’Italia o da un altro Paese in
Europa o nel mondo”.
Uno sguardo sistemico
Abbiamo chiesto ai referenti dell’intervista
anche cosa dovrebbe fare il ‘Sistema Italia’
per supportare l’imprenditoria e le sorprese
non si sono fatte attendere.
Riccardo Ferretto afferma che sarebbe necessario rivalutare l’imprenditoria come una
grande risorsa, una risorsa collettiva non
qualcosa di legato all’individuo ma al territorio. Aggiunge, inoltre, in modo schietto:
“Quando abbiamo acquisito Promag, ricordo che siamo andati a trovare il sindaco
36
Luigi Calcagno, Sick
negli altri Paesi cosiddetti industrializzati è
libero da molti anni” conclude.
Innovazione guidata
Riccardo Ferretto, Ferretto Group
del Paese in cui si trovava l’azienda. Eravamo
intenzionati a costruire una sede più grande
e adeguata alle nostre necessità. Il sindaco
rispose alla mia proposta dicendo che non
erano interessati poiché vivevano più di
commercio, nonostante in quella zona dessimo lavoro a circa cinquanta persone. Questo è un esempio per esprimere come non
sempre ci sono politici preparati, accorti che
vedono quale sia il bene comune. Vedono
piuttosto l’interesse personale, l’interesse
immediato legato al voto. Pochissimi politici e amministratori guardano veramente
al bene collettivo”. Luigi Calcagno conferma
che è necessaria una revisione generale dei
processi burocratici per ‘fare impresa’ e una
significativa e meritoria riduzione della tassazione diretta e indiretta sul lavoro. Questi
sarebbero obiettivi da perseguire velocemente senza alcuna esitazione. Conclude:
“Solo così riusciremo a ripristinare la forte
ricettività di investimenti esteri e nazionali
di cui abbiamo vitale bisogno nel momento
in cui il mercato interno non fa dumping positivo”. Gian Paolo Fedrigo senza esitazioni
ci dice che l’Italia rimane, anche in questo
periodo di crisi profonda, un Paese strategico con numerose opportunità di business
anche nel settore della logistica. Per supportare gli imprenditori è necessario considerare la tecnologia come uno strumento utile
per la crescita aziendale e quindi sarebbe
utile sostenerla non solo con investimenti
ma anche e soprattutto con norme che ne
facilitino l’applicazione. “Purtroppo non è
sempre così: ne è un esempio il ritardo nella
liberalizzazione del wi-fi pubblico, quando
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Ai nostri interessanti interlocutori abbiamo
fatto qualche domanda per capire anche
come mantenere la barra dritta chiedendo
loro cosa le aziende della logistica possono
inventarsi oggi per mantenere l’equilibrio
in momenti così difficili. Riccardo Ferretto
dice di non avere una ricetta particolare aggiungendo: “Quello che mi viene da dire è
di non avere paura e guardare il futuro con
più serenità possibile. Bisogna evitare di
pensare nello stesso modo in cui abbiamo
pensato fino adesso. I momenti di crisi, se
vogliamo, possono essere anche momenti
positivi perché costringono aziende e imprenditori a prendere delle decisioni, a vedere le cose in un modo diverso. E allora chi
riesce a vederle in un modo diverso riesce
anche a sopravvivere. Parafrasando Darwin:
non è l’organismo più forte che sopravvive
ma quello che più velocemente si adatta ai
cambiamenti. Noi abbiamo una percezione
del mondo che cambia molto relativa. Proviamo a pensare al nostro settore della logistica vent’anni fa. Dove andavamo a fare
la spesa? Nei negozi. Dove andiamo a fare
la spesa oggi? Nei centri commerciali. Tutto
questo è cambiato ma facciamo fatica ad
accorgercene”. Luigi Calcagno esprime che
per mantenerne l’equilibrio è essenziale diventare ricettivi alle nuove tecnologie e trovare le piazze giuste per collocarle, penso
alla stampa in 3D, alle nuove tecnologie
Rfid e di tracciabilità globalizzata. Chiude la
risposta affermando: “Penso che i consumatori vogliano sempre più contribuire al set
up delle modalità di acquisto e ne determinano le variazioni di mercato in cicli molto
rapidi. Consumatori e tecnologia possono
essere i due focus primari per una prima
Francesco Montanari, Datalogic
Automation
Gian Paolo Fedrigo, Datalogic
Automation
strategia di reazione alla crisi”. Per Francesco
Montanari ciò che consente alle aziende di
logistica di competere sul mercato è semplicemente un servizio efficiente a un costo
adeguato. Per farlo, la risposta è sempre una
sola e valida ormai da molti anni: la tecnologia. “Per garantire efficienza e velocità,
sono necessari strumenti tecnologicamente
avanzati, gli unici in grado di monitorare e
comunicare dati e informazioni corrette in
tempo reale” conclude.
sempre più performanti e interconnessi. Sick
anticipa la domanda tecnologica di queste
dorsali strategiche con nuove generazioni
di lettori di codici a barre, portali di misura
e peso a elevata intensità di lavoro, nuovi
sistemi combinati in grado di associare tecnologie laser scanner a Rfid, il tutto intercon-
Solo per fare qualche esempio, il Falcon X3 e
lo Skorpio X3 sono considerati dal mercato
come mobile computer di grande successo,
estremamente utili per ottimizzare i processi
aziendali nel settore T&L (Transport and Logistics). E anche l’ultimo nato, il PDA Lynx,
comincia a essere considerato come la soluzione ideale per la gestione delle operazioni
direttamente sul campo, grazie al fattore di
forma user friendly simile a un smarthpone,
ma con in più le caratteristiche di robustezza
e affidabilità di un prodotto per uso professionale”. Un’altra domanda diretta ha riguardato l’internazionalizzazione. Ai manager è
stato chiesto come il settore della logistica
affronta la questione riguardante sia l’internazionalizzazione sia i cambiamenti drastici
di configurazione delle organizzazioni che
spesso stravolgono gli equilibri.
“Per ciò che riguarda l’internazionalizzazione” afferma Riccardo Ferretto “mi viene
da dire che ormai il detto ‘piccolo è bello’
non è più vero, quindi dobbiamo guardare
È necessaria una revisione generale dei
processi burocratici per ‘fare impresa’ e una
significativa e meritoria riduzione della
tassazione diretta e indiretta sul lavoro
Adattarsi ai cambiamenti
Un detto afferma che oggi vince chi si adatta
e l’innovazione potrebbe supportare la necessità di cambiamento. Per questo motivo
abbiamo chiesto quali siano stati negli ultimi tre anni gli interventi più importanti dal
punto di vista tecnologico che hanno contribuito a innovare il comparto.
Riccardo Ferretto: “Noi puntiamo alle soluzioni integrate e alla tecnologia. Per questo
abbiamo sviluppato un software molto potente grazie a un team tecnico di oltre trenta
persone. Questo approccio ci permette di
uscire dalla mischia per affiancare i nostri
clienti nell’individuare la soluzione più giusta”. Luigi Calcagno affronta la domanda
evidenziando che la spinta tecnologica introdotta con l’ingresso in platea dell’e-commerce di grandi operatori internazionali ha
dimostrato come le curve di crescita di questo
comparto siano ancora da percorrere. La portabilità delle tecnologie di comunicazione, il
carico di informazioni realtime e i tempi rapidi di gestione del flusso delle merci, hanno
richiesto dispositivi di misura e tracciabilità
nesso con gestionali aziendali o geo scada
distribuiti su scala globale. Francesco Montanari evidenzia che i cambiamenti più importati sono avvenuti nella standardizzazione
dei processi. Oggi la tecnologia consente di
avere comunicazioni radio in tempo reale, di
conoscere il posizionamento degli oggetti,
delle persone e dei mezzi di trasporto. Grazie
all’uso di codici internazionali è anche possibile comunicare tutti questi dati a livello
globale e velocizzare di conseguenza i processi. L’operatività in tempo reale richiede
il recupero e la gestione delle informazioni
in maniera efficiente, servono perciò sistemi di identificazione automatica basati
sull’acquisizione dei codici a barre lineari o
bidimensionali che siano tecnologicamente
performanti. “Per questo motivo” ribadisce
“entrano in campo aziende come Datalogic,
in grado di fornire prodotti all’avanguardia e
con le caratteristiche richieste dagli operatori della logistica, tra cui la robustezza per
resistere agli urti e alle diverse temperature.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
al mondo e dobbiamo guardare non più all’Italia o alla vicina Europa perché l’economia
è in stallo e perché i mercati sono relativamente piccoli. L’internazionalizzazione è una
grande opportunità che noi portiamo avanti
in un modo diverso rispetto a tanti nostri
colleghi. Noi guardiamo ai Paesi emergenti
come a dei grandi mercati che possono
dare delle soddisfazioni, non come zone
dove poter produrre a basso costo. Il nostro
prodotto e la nostra filosofia non lo permettono. Produciamo localmente per il mercato
locale. Così abbiamo da molti anni uno stabilimento in India e uno in Cina. Abbiamo avviato di recente una partnership industriale
in Egitto e ci stiamo affacciando ai Paesi del
Golfo. Per ciò che riguarda la seconda parte
della domanda, Riccardo Ferretto sostiene
che il tema è delicato dicendo: ”L’uscita di
Fiat da Confindustria è emblematica. Anche
noi facciamo parte di un’organizzazione di
settore. Proprio nei momenti di crisi è difficile che le aziende, certamente non quelle
37
AO PANORAMA
serie, rispettino tutte le regole che si sono
date tentando di eludere le organizzazioni.
Credo però che il mercato penalizzi queste
aziende. Il mercato chiede serietà e rispetto
delle regole. Il mondo delle scaffalature nel
tempo è riuscito a darsi delle regole molto
importanti e severe che noi rispettiamo,
come molti altri nostri colleghi. Qualcuno
non lo fa ma il mercato li sta punendo”.
Alla domanda Luigi Calcagno risponde in
questo modo: “È difficile trovare nuovi segmenti strategici se il perimetro di business
si restringe e si mantiene il livello di offerta
locale molto alto e poco specializzato, quindi
generalista. A volte alcune operatori della
logistica perseguono business altamente
impulsivi e speculativi, non in grado di mantenere livelli di income sufficienti per gli opportuni ritorni di investimento. Ed ecco che
le migrazioni di rami d’azienda desertificano
prematuramente settori che in altri Paesi europei si rivelano vincenti e redditizi. Il settore
della logistica italiana dovrebbe perseguire
con maggiore tenacia le nuove tecnologie
e capitalizzare nel mercato globale i propri
successi. Parlo soprattutto delle aziende locali e nazionali a volte non sufficientemente
lungimiranti per superare le fasi costose e iniziali di alcuni mercati, proprio a ridosso dei
primi risultati positivi. Francesco Montanari
risponde alla domanda laconicamente:
“La logistica è un’attività globalizzata e
quindi chi opera in questo settore deve obbligatoriamente pensare e operare a livello
internazionale. I mezzi oggi a disposizione
consentono di operare in tutto il mondo in
modo efficace e just in time”.
Azioni concrete
Noi di AO vediamo costantemente come le
organizzazioni determinino il loro successo
anche grazie alla continua azione sulle
leve della strategia, della riorganizzazione
aziendale e della tecnologia. Cosa ne pensano i nostri intervistati? Riccardo Ferretto
conferma di puntare maggiormente sulle
regole e sulle procedure chiare, soprattutto
per quanto riguarda l’aspetto delle strutture antisismiche, dei calcoli e dei dimensionamenti che ne conseguono. Secondo
Luigi Calcagno una nuova organizzazione
strutturata per mercati, a doppia matrice
verticale (mercato) e orizzontale (geografica e per account), consentirà a Sick di
cogliere maggiori opportunità. “Abbiamo
anche investito sulle persone incrementando il personale e istituendo un reparto di
38
ingegneri dedicato al project management.
La ricerca e sviluppo, inoltre, continua a investire annualmente una quota variabile
tra il 10% e il 12% del fatturato consolidato
del gruppo, ormai vicino al miliardo di euro.
Pensiamo che con questi elementi saremo
in grado di affrontare positivamente questo periodo molto incerto”. Gian Paolo Fedrigo sostiene che Datalogic è da sempre
impegnata nel trovare le migliori soluzioni
tecnologiche per i propri partner e clienti
ricordandoci che Datalogic è in grado di
offrire una gamma completa di prodotti
e servizi a partire, per esempio, dalle solu-
“Io sono un imprenditore di seconda generazione per il quale forse è un po’ più
semplice rispetto a quando l’imprenditore
aveva la missione di produrre quasi tutto
verticalizzando la produzione.
Quindi fino a poco tempo fa tentare di
trovare degli accordi commerciali con
altre aziende era quasi impossibile. Io non
credo comunque che produrre tutto sia
un vantaggio. Credo anzi che il vantaggio
sia quello di proporre molte soluzioni. Se
in parte queste soluzioni le produco io è
un vantaggio. Io devo essere competitivo
da un punto di vista economico e molto
L’Italia rimane, anche in questo periodo di
crisi profonda, un Paese strategico con
numerose opportunità di business anche nel
settore della logistica
zioni per l’identificazione e la tracciabilità
degli oggetti e dei colli come imager, laser
scanner e camere lineari, fino a strumenti
per l’ottimizzazione delle operazioni nei
centri logistici. “Né è un esempio una delle
nostre novità di prodotto: il dimensionatore
DIM3610, in grado di offrire prestazioni ottimali per la misurazione automatica di
lunghezza, larghezza e altezza di oggetti,
pacchi e pacchetti all’interno dei centri di
distribuzione. DIM3610 è certificato per applicazioni Legal for Trade e garantisce misurazioni estremamente precise e accurate
che permettono di raccogliere informazioni
per la ottimizzazione delle operazioni di
carico dei mezzi e per la pianificazione dei
percorsi di consegna.
Una collaborazione così
naturale…
Come ultima questione abbiamo proposto
il tema della collaborazione verificando attraverso i quattro manager se è possibile
per il settore della logistica resistere anche
attraverso iniziative di cooperazione e collaborazione a livello distrettuale.
Riccardo Ferretto esprime in modo chiaro
e diretto come la cooperazione unita alla
riorganizzazione sia un must evidenziando
però che nel settore tale modello non è
sempre applicabile. Aggiunge, inoltre:
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
competente da un punto di vista della
soluzione. Quindi quello che sta facendo
la nostra organizzazione è la formazione
continua delle nostre persone e la ricerca
di soluzioni innovative. Il Gruppo sta dando
grande spazio alla ricerca e sviluppo, non
solo del software e delle punte di diamante tecnologiche della nostra azienda
ma anche dei prodotti che sembrano poveri come una scaffalatura”. Luigi Calcagno ci conferma che i distretti economici
rimangono un punto di forza, storico e
irrinunciabile. L’imprenditoria molecolare
delle nostre regioni rimane un riferimento
essenziale del nostro ‘fare impresa’ ormai
radicato nel nostro DNA. Questo però va calato nella dimensione globale del mercato,
magari concependo nuovi distretti allargati,
integrati, ricchi di intelligenza tecnologica,
altamente razionali e con alte prestazioni. È
quindi un punto di partenza, da sviluppare”.
Anche Gian Paolo Fedrigo è orientato alla
collaborazione. “Considerato il nostro
modello imprenditoriale fatto di piccole e
medie imprese, la creazione di partnership
anche a livello internazionale può diventare
un driver fondamentale per rinnovare la capacità di competere anche nella logistica”.
Datalogic Automation - www.datalogic.com
Ferretto Group - www.ferrettogroup.com
Sick - www.sick.it
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AO ATTUALITÀ
di Antonella Cattaneo
Interroll arriva
in Italia
Interroll, azienda che lavora
a livello mondiale nel campo
dell’intralogistica, ha deciso di
avviare la sua attività in Italia
a tutto beneficio delle nostre
industrie
Interroll è un gruppo
con quartier generale
in Svizzera che lavora
a livello mondiale
nel campo
dell’intralogistica
I
nterroll è un gruppo con quartier generale in Svizzera che lavora a livello
mondiale nel campo dell’intralogistica. Conta circa 1.600 dipendenti e
vanta tra i suoi clienti, oltre ai maggiori
costruttori di impianti, integratori di sistemi
e costruttori di macchinari, anche marchi noti quali Amazon, Bosch, Coca-Cola,
DHL, Procter & Gamble, Red Bull, Siemens,
Walmart e Yamaha, solo per citarne alcuni.
Attiva nel campo della ricerca e sviluppo e
nell’ambito di progetti per il miglioramento
dell’efficienza logistica, l’azienda incentra le
sue attività su servizi aeroportuali, corrieri
espressi e servizi postali, centri di distribuzione e nell’industria alimentare. Già da
tempo il gruppo aveva deciso di avviare
un’attività in Italia e ora attraverso una
propria società sita nei pressi di Milano, e
precisamente a Rho, condotta da Maurizio
Catino, che si occuperà
della clientela italiana.
Paul Zumbühl, amministratore delegato di
Interroll Group, ha commentato: “È giunto
il momento di occuparci direttamente del
nostro business in Italia” e così Interroll, nonostante la difficile congiuntura italiana, ha
deciso questo investimento a tutto beneficio di industrie vitali quali l’agroalimentare,
le bevande, l’industria in generale, le poste,
i corrieri, l’aeroportuale, l’e-commerce, e i
dati previsionali consentono un ragionevole ottimismo. Zumbühl, sostiene infatti
che: “In generale il settore manifatturiero
in Italia offre una tale gamma di prodotti
che non può non allettare chi voglia commercializzare con successo prodotti e soluzioni durevoli per la movimentazione
delle merci”. “Immagino che venire oggi
in Italia e investire attraverso una propria
società possa essere giudicato sconsiderato. Ma non lo è affatto”. “Se si pensa in-
fatti che nel settore del food and beverage,
sia per ciò che attiene la produzione sia la
distribuzione, l’Italia vanta una leadership
mondiale”, ad esempio, nel mercato ortofrutticolo europeo, l’Italia è leader con un
fatturato di 11,5 miliardi di Euro, “oppure
nell’e-commerce, l’Italia mostra interessanti
tassi di crescita”, infatti secondo la Human
Highway Survey, nel marzo 2013, 13,8 milioni di persone hanno acquistato in rete,
il 47,7% degli utilizzatori di Internet, solo a
febbraio 2012 la percentuale era del 35,8%,
“allora vediamo il mercato italiano quale
ottima opportunità e siamo convinti della
capacità di ripresa di questo Paese. Inoltre
siamo certi di poter aggiungere qualità ed
eccellenza tecnologica grazie alle nostre
soluzioni e prodotti. La nostra robustezza
finanziaria ci consente un costante investimento in ricerca e sviluppo a tutto beneficio dei nostri clienti. Proprio qui in Italia è
importante ora stabilire un rapporto più
profondo con la nostra clientela per poter
dialogare e capire direttamente da loro
quali sono le particolari problematiche, le
loro preoccupazioni, per poi proporre le
soluzioni ideali, per sviluppare il prodotto
più adatto, in breve per poterci esprimere
davvero quali leader mondiali nella logi-
Dove trovare Interroll
I
prodotti Interroll sono utilizzati in molte aree produttive. Citiamo alcune realizzazioni.
• Recenti e diverse richieste di sistemi di gestione dei bagagli sono state soddisfatte con successo al Bangkok International Airport, all’Atatürk
International Airport di Istanbul e al Los Angeles International Airport, grazie alla stretta cooperazione con lSmiths Detection, società che applica
apparecchi per l’x-ray screening aeroportuale.
• Interroll fornisce clienti quali le Poste Svizzere, la finlandese Itella, China Post, UPS, DHL e la tedesca DPD, solo per menzionarne alcuni nel
campo delle poste e dei corrieri.
• Quest’anno Interroll aprirà il nuovo Centro di Competenza per il Nord America ad Atlanta in Georgia, base produttiva per le tecnologie di stoccaggio
e di trasporto sia per il mercato USA sia per alcuni altri mercati d’esportazione.
40
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
MACHINERY
Garantiamo qualità e
maggiore produttività Una soluzione completa
per la progettazione di
impianti & sistemi
Interroll incentra le sue attività su servizi aeroportuali, corrieri espressi e servizi
postali, centri di distribuzione e nell’industria alimentare
stica, che in effetti siamo” ha continuato
Zumbühl. Ma Interroll non si ferma alla sola
Italia, si espande anche in altri paesi e negli
Stati Uniti, ad esempio, acquisisce Portec
espandendo così il suo portafoglio in materia di curve per nastri trasportatori ad alta
efficienza e altre soluzioni. Con oltre 60.000
installazioni, le curve a nastro di Portec
sono conosciute nel settore e soprattutto
negli aeroporti e nei centri di distribuzione.
“Il portafoglio prodotti di Portec è un eccellente complemento alla nostra attuale
gamma di soluzioni. Il know-how tecnologico di Portec nelle curve per carichi medi e
pesanti ci permetterà di continuare a essere
in grado di aprire nuovi campi di applicazione per i nostri clienti in tutto il mondo.
Allo stesso tempo, la forte presenza nel
mercato statunitense di Portec faciliterà e
accelererà in modo significativo il nostro
accesso a quel mercato per altri prodotti”
sostiene Zumbühl.
I prodotti di Interroll
Secondo dati forniti dai clienti Interroll,
le tecnologie dell’azienda sono in grado
di massimizzare lo spazio all’interno dei
magazzini fino al 50%, consentono un
deciso aumento delle attività nei centri di
distribuzione e una riduzione del consumo
energetico fino al 50% nelle attività di intralogistica. Costruttori di macchinari di tutto
il mondo utilizzano le prerogative della
produzione Interroll nell’area dei conveyor,
roller e altri prodotti silenziosi di ultima generazione. E proprio nella produzione dei
roller, Interroll è considerato un colosso
producendo oltre 10 milioni pezzi l’anno e
consegnandoli nell’arco di 24 ore ovunque
nel mondo.
Ma Interroll è in grado anche, grazie alle sue
tecnologie e ai suoi prodotti, di modernizzare strutture esistenti, aumentando così la
produttività del 30%. Oltre ai rulli trasportatori, Interroll propone motorulli e controlli
Qualche numero
L’
80% dei sistemi di controllo di sicurezza installati negli aeroporti di tutto il mondo
sono movimentati da motori a tamburo Interroll. Questo consente la sicurezza per
4 miliardi di passeggeri ogni anno.
Il motore a tamburo Synchronous di Interroll vanta zero manutenzione, utilizza
almeno il 40% di energia in meno e riduce le emissioni di calore del 50%, se
confrontato con la media dei prodotti sul mercato.
Tutti i giorni i consumatori acquistano generi alimentari nei supermercati. Anche qui, forse inaspettatamente, Interroll mostra la sua presenza. In 6 casse di supermercato su 10 i prodotti scorrono
grazie alla tecnologia dei motori a tamburo di Interroll.
Grazie alla tecnologia di Dynamic Storage di Interroll, è possibile un risparmio di 5 milioni di metri
cubi all’anno, l’equivalente di 5 volte l’Empire State Building di New York. Un enorme risparmio in
costi di energia e di manutenzione.
Tutti i sistemi di pallettizzazione sono qualificati presso il Test Center Interroll a La Roche sur Yon in
Francia. Attraverso 50.000 cicli di test in condizioni estreme, anche a -28°, Interroll è in grado di
assicurare una lunga durata dell’installazione a livelli elevatissimi di sicurezza.
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AO ATTUALITÀ
come il RollerDrive, un auto-azionamento
del motore brushless 24 Vc.c. per una vasta
gamma di applicazioni nelle tecnologie del
trasporto, in grado di decentralizzare e modularizzare i conveyor a pressione zero-accumulo. Il comando dei nastri trasportatori,
poi, è una soluzione efficiente e flessibile
per integrare e controllare i motorulli.
Motori a tamburo sincrono in grado di fornire un potente ed efficiente azionamento
per nastri trasportatori. Questo prodotto
combina infatti l’azione del motore a tamburo con l’efficienza superiore di un motore sincrono a magnete permanente e il
risultato finale è un’estrema compattezza,
un’elevata coppia e azionamento dinamico
con un eccellente rendimento energetico
totale dell’82% (89% motore e 92,95% ingranaggio di trasmissione) in esecuzione a
una temperatura massima di 45 °C.
La combinazione della tecnologia del motore a tamburo, poi, unita a un Interroll
Frequency Inverter - IFI, perfettamente sintonizzato, offre una maggiore flessibilità dei
parametri di velocità, di controllo e di processo in impianti di trasporto/applicazioni.
Fifo (first in first out) sono dotate di un se- alcuna differenza se i prodotti confezionati
paratore di sicurezza per rimuovere il pal- sono piccoli, grandi, robusti o fragili, sono
let prima di rilasciare il pallet successivo tutti perfettamente gestiti. Semplicemente
nel punto di prelievo.
viene preparato tutto
Questa separazione
ciò che deve essere
permette di lavorare
consegnato a un desticon una vasta gamma
natario in un momento
di pesi dei pallet.
specifico.
Il Carton Flow che con
Un esempio
il connettore univerIl sistema Push Back
sale può essere inInterroll, progettato
stallato sulla maggior
come un sistema Lifo
parte dei tipi di scaffali,
dedicato, consente un
indipendentemente
notevole risparmio in
dalla marca, anche in
termini di spazio e di
condizioni difficili. Con
un tasso dell’80-95%
4 diverse varianti di
di spazio utilizzato.
metodi di scarico (da
Questo prodotto è in
fine corsa, a 5°, 15° e
funzione con successo
caduta regolabile nel Paul Zumbühl, amministratore
in uno degli stabilivassoio di uscita) il delegato di Interroll Group
menti di Dole Food
Carton Flow è il modo
migliore per aumentare il ritmo di raccolta in Corea. Grazie a questa soluzione, Dole
fino a 150 battute/h in modo sicuro o fino a sarà in grado di aumentare la propria ca450 battute/h se combinato con un sistema pacità di stoccaggio del 30% e di ridurre
nel contempo il consumo di energia del
di pick-to-light.
20%. “In passato, abbiamo usato sistemi di
scaffalature drive-in, che richiedono non
solo un’accurata formazione del carrellista,
ma che sono anche una vera sfida in termini di sicurezza nell’ambiente di lavoro.
Il sistema Push Back di Interroll è molto
facile da usare. Dobbiamo solo inserire o
far uscire i pallet alla testa della linea o a
quella successiva dal primo pallet e non c’è
nessun bisogno di guidare all’interno della
linea stessa, il che ci fa risparmiare in media
il 25% del nostro tempo” ha commentato
Nam-Kuk Kim, direttore della Corea Dole.
“Una delle sfide era come far fluire i pallet
senza ingorghi, poiché si tratta di un’applicazione a incrocio. La soluzione Push
Back ha risolto questo problema; abbiamo
così riaffermato l’eccellenza delle soluzioni
Interroll e possiamo adottare le soluzioni
di stoccaggio dinamico di Interroll quali
Secondo dati forniti dai clienti Interroll, le tecnologie dell’azienda sono in grado
standard in casi simili. La chiave per offrire
di massimizzare lo spazio all’interno dei magazzini fino al 50%
la soluzione giusta è quella di mettersi nei
panni dei clienti, capire i loro problemi e
L’Intelliveyor che semplifica la movimen- Ricordiamo poi i sorter trasversali progettati le esigenze, anche se alcune di queste
tazione dell’unità di carico, in quanto pro- per fornire agli utenti una tecnologia eco- potranno emergere solo in un futuro” sopone un trasportatore intelligente con nomica con una capacità di smistamento e stiene Young-Won Lee, general manager
tecnologia ad accumulo integrato a pres- passaggio di 2.000 pezzi/h e fino a 15.000 di Nongshim Engineering, partner di Insione zero (ZPA). Il suo controllo integrato, pezzi/h. I sorter sono in grado di instradare terroll e integratore di sistema affidabile
la Z-Card, migliora decisamente il flusso di e distribuire unità di carico da 50 g a 35 kg in Corea.
materiale e massimizza il passaggio.
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42
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
IL MASSIMO
CON IL MINIMO
„ Prezzi competitivi per
prodotti su bobina
„ 50.000 articoli aggiunti
all’imballaggio dei prodotti
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quotazioni per alti volumi e
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AO ATTUALITÀ
di Cristina Cristalli
Nasce la fabbrica
del futuro
Un progetto di ricerca europeo porta intelligenza e flessibilità
in linea di produzione, migliorando l’efficienza dei processi
e la qualità dei prodotti. Un progetto che porta in fabbrica la
qualità dell’artigiano perché i prodotti, anche se fatti in serie,
non sono tutti uguali
S
i è concluso a giugno il progetto
Europeo Grace, che in 3 anni di
ricerca e sviluppo ha integrato
controlli di processo e controlli
qualità in linea di produzione.
Il progetto, attraverso la più grande
implementazione al mondo in linea di
produzione di sistemi multi agente, ha
dimostrato che è possibile migliorare la
qualità del prodotto finito, l’efficienza del
processo produttivo e le strategie decisionali, attraverso un sistema produttivo
capace di auto-adattarsi e auto-ottimizzarsi in funzione delle informazioni che
raccoglie lungo la linea di produzione.
Grace (inteGration of pRocess and quAlity
Control using multi-agEnt technology) è
un progetto di ricerca co-finanziato nel
Settimo Programma Quadro dalla Commissione Europea, sul tema ‘Nanoscienze,
Nanotecnologie, Materiali e nuove Tecnologie di Produzione’ (NMP) e affronta le
sfide dello sviluppo del settore manifatturiero avanzato. Partito il 1 Luglio 2010, con
una durata di 3 anni e un contributo della
UE pari a 2,6 milioni di euro, il progetto è
giunto alla sua conclusione andando oltre
la semplice prototipazione del sistema
sviluppato, arrivando a integrare i risultati
scientifici e tecnologici della ricerca in una
linea di produzione reale di lavabiancheria, dimostrando concretamente il miglioramento delle prestazioni su un sistema di
produzione reale. Il progetto ha coinvolto
tre partner scientifici (Università Politecnica delle Marche - Italia, Istituto Politécnico de Bragança - Portogallo e il centro
di ricerca Sintef - Norvegia) affiancati da
altrettanti partner industriali (Loccioni –
Italia, Whirlpool Europe - Italia e Siemens
AG - Germania). Un gruppo internazionale
di cui Nicola Paone del Dipartimento di
Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche è coordinatore e Cristina Cristalli del
team Ricerca e Innovazione Loccioni è il
responsabile tecnico/scientifico.
Qualità massima
e misurabile
In un mercato sempre più complesso ed
esigente, è fondamentale che la qualità
dei prodotti e dello stesso processo produttivo sia massima e misurabile. Come
nel laboratorio dell’artigiano, dove ogni
prodotto è curato e conosciuto nel minimo dettaglio, le imprese manifatturiere
hanno oggi bisogno di prodotti che siano
personalizzati e personalizzabili in base
alla loro storia produttiva. L’approccio
Grace ha dato risposta a queste esigenze,
sviluppando un sistema di controllo della
linea di produzione modulare, intelligente, flessibile e riconfigurabile. Grazie
allo sviluppo e all’implementazione di
un Sistema Multi-Agente (MAS) collaborativo che opera a tutti gli stadi del processo produttivo, l’automazione a livello
di fabbrica riesce a integrare il controllo
di processo con il controllo di qualità,
migliorando le performance del sistema
produttivo nel suo complesso. Uno strumento fondamentale è rappresentato
dall’implementazione di meccanismi di
auto-adattamento e self–learning, sia per
i processi sia per i controlli di qualità in
linea di produzione, in modo da reagire
prontamente a modifiche pianificate o
Efficacia misurata
L’
efficacia dei risultati scientifici e tecnologici raggiunti
è testimoniata dai seguenti numeri:
• 29 deliverable: tutte le deliverable pubbliche e i
sommari delle deliverable confidenziali sono disponibili per il download sul sito web del progetto (grace-
project.org);
• 28 articoli presentati alle più prestigiose conferenze internazionali nel
settore dei controlli, automazione industriale, informatica industriale e
44
intelligent manufacturing systems; altri articoli sono stati già sottoposti
e sono in fase di revisione;
• 16 articoli pubblicati su riviste scientifiche, di settore e generaliste;
• 9 exploitable result, ovvero soluzioni scientifiche e/o tecnologiche che
i partner potranno sfruttare per le loro attività commerciali o di ricerca
anche dopo la fine del progetto;
• 7 stage internazionali e 17 tesi, di cui 7 di laurea, 7 di laurea magistrale e 3 di dottorato.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
impreviste sia dei processi sia dell’ambiente produttivo. Il sistema sviluppato
da Grace permette di conoscere le caratteristiche produttive di ogni singolo prodotto, personalizzando ogni fase della
produzione in base alle informazioni
raccolte. In questo modo ogni prodotto
viene costruito con la cura e la precisione
di un artigiano, che dà vita a un oggetto
unico decidendo le azioni migliori da fare
man mano che lo vede crescere. Questa
profonda conoscenza e personalizzazione
della produzione, che permette di garantire il più alto livello di qualità, è possibile
distribuendo lungo la linea di produzione
degli agenti virtuali che raccolgono informazioni sulla qualità delle operazioni e
del prodotto, assegnando dei punteggi.
In base a questi indicatori è possibile ricostruire la storia di ogni singolo oggetto
prodotto, calcolandone degli indici di
qualità in base ai quali, specifici parametri di processo si adattano e fanno sì
che ogni prodotto venga modificato e
personalizzato. Il controllo continuo della
qualità lungo tutta la linea, non limitato
quindi alle stazioni di test, oltre a ridurre
la percentuale di prodotti non conformi
dell’1,5% consente di rilevare in anticipo
eventuali difetti e limitare i controlli funzionali solo ad alcuni prodotti, riducendo
i tempi di test del 33%.
Il sistema Grace, oltre ad essere modulare,
e quindi riconfigurabile senza bisogno
di modificare l’architettura generale, è
in grado di operare anche se un agente
smette di funzionare, riadattandosi in
autonomia e direttamente in linea. Si interfaccia facilmente con le apparecchiature esistenti e permette di riutilizzare
i componenti sviluppati per realizzare
nuove funzionalità attraverso l’utilizzo di
infrastrutture e tecnologie IT standard.
Durante la validazione in linea di produzione, il sistema ha permesso l’esecuzione
contemporanea di oltre 1.500 agenti, dimostrando la scalabilità della soluzione.
Una ricerca sul campo
Il valore fondamentale di Grace sta nell’aver sviluppato la ricerca direttamente in
fabbrica, coinvolgendo attivamente il
partner OEM (Original Equipment Manufacturer) e dimostrando concretamente i
benefici portati in termini di efficienza dei
test funzionali, riduzione di prodotti non
conformi, dei tempi di fermo impianto e
delle performance del prodotto. Proprio
quest’ultimo elemento porta grandi vantaggi non solo ai produttori, ma anche ai
consumatori: un prodotto perfettamente
costruito è un prodotto che funziona meglio e consuma il minimo indispensabile
sia di energia sia di acqua, migliorando
la qualità della vita e rispettando l’ambiente. Sebbene il progetto Grace sia
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
stato implementato e testato su uno specifico scenario produttivo, la soluzione
sviluppata può essere applicata ad altri
settori dell’industria manifatturiera, grazie allo sviluppo della metodologia di ingegnerizzazione.
Oltre ad essere applicabile a linee di produzione già esistenti (come nel caso del
partner OEM), con un impatto minimo sul
normale svolgimento della produzione,
il sistema Grace rappresenta un modello
reale per organizzare nuove linee di produzione, definendo le caratteristiche
fondamentali affinché non solo i test funzionali e di qualità, ma anche il processo
produttivo contribuiscano attivamente
al raggiungimento della qualità totale.
Come in un laboratorio artigianale, dove
ogni oggetto prodotto è conosciuto nel
minimo dettaglio e perfezionato in base
alle sue caratteristiche, con il sistema
Grace anche nell’industria la qualità diventa personale, e ogni prodotto è unico
e perfetto.
Instituto Politécnico de Bragança www.ipb.pt/
Loccioni - www.loccioni.com
Siemens AG - www.siemens.com
Sintef - www.sintef.no
Università Politecnica delle Marche www.univpm.it/
Whirlpool Europe - www.whirlpool.eu
45
AO ATTUALITÀ
di Bruno Vernero
Controllori
programmabili
evoluti per l’industria
e la scuola
National Instruments ha presentato le sue più recenti proposte,
in termini di controllori programmabili per l’industria e per il
settore dalla formazione, alla mostra congresso annuale che
tiene in Texas. Tutto è stato unito dal filo conduttore del software
di sviluppo LabView
N
ational Instruments organizza con cadenza annuale,
nel periodo estivo, la mostra congresso NI Week,
una settimana dedicata alle
tecnologie hardware e software sviluppate e prodotte dall’azienda. L’evento
comprende un nutrito programma di
congressi che trattano temi che vanno
dall’ingegneria alle scienze di base, e una
mostra dedicata alle diverse applicazioni
delle tecnologie NI, con una folta presenza
di aziende ed enti partner di NI. Infatti, le
tecnologie proposte da NI, che vanno dal
diffuso pacchetto software di LabView fino
ai controllori con I/O riconfigurabili (RIO),
46
costituiscono l’elemento comune di una
folta comunità, diffusa a livello globale, di
professionisti, imprese ed enti di ricerca
che sono attivi in qualità di sviluppatori,
system integrator, OEM o semplici utilizzatori del software e dell’hardware NI.
L’edizione 2013 di NI Week ha rappresentato un appuntamento di particolare rilievo nell’ambito dell’offerta di prodotti
di NI, visto che tra le numerose novità
presentate ha debuttato ufficialmente
anche la nuova piattaforma, basata su
un’architettura hardware completamente
programmabile, che costituisce la base
dei controllori NI di nuova generazione,
pensati per l’automazione nell’industria,
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
ma adatti anche a diversi altri settori applicativi. La nuova piattaforma è stata presentata dal presidente e ceo di NI, James
Truchard (fondatore di NI insieme a Jeff
Kodosky), che ha introdotto il primo prodotto indirizzato all’industria e realizzato
basandosi sulla nuova tecnologia. Si tratta
del nuovo controllore definito via software
NI cRio-9068, un prodotto che ridisegna
completamente la tecnologia hardware e
software dei controllori programmabili di
NI, mantenendo però la compatibilità con
LabView e gli I/O dei precedenti cRio.
NI cRio-9068 è un PAC nato da una nuova
piattaforma aperta, è basato sul sistema
operativo Linux RT ed è progettato per il
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INTELLIGENTE
Sicurezza totale
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intelligente per il 24 VDC. MICO controlla
l’alimentazione e riconosce i sovraccarichi.
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i canali interessati. Memorizza gli stati di
funzionamento, facilitando la ricerca di errori
e assicurando la massima disponibilità di
macchina.
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alle vostre esigenze concrete di installazione.
James Truchard, presidente e ceo di NI, ha presentato ufficialmente il nuovo
controllore cRio 9068 basato sulla nuova piattaforma che integra processore,
Fpga e DSP
controllo embedded e la supervisione ad
alte prestazioni. L’hardware è basato sul
nuovo system on a chip (SoC) di Xilinx,
denominato Zynq-7020, che incorpora
un processore dual-core Arm (Cortex A9),
Fpga (Xilinx Serie Artix-7) e DSP.
La nuova piattaforma ha degli aspetti profondamente innovativi sia dal punto di
vista software sia hardware. Questo PAC è
stato denominato controllore definito via
software in virtù dell’hardware completamente programmabile e riconfigurabile,
che può sfruttare pienamente la flessibilità
di strumenti di sviluppo come il software
LabView che, attraverso la sua interfaccia
grafica e intuitiva, consente di definire e
gestire in modo completo gli algoritmi di
gestione e le funzionalità hardware dell’unità di controllo e delle periferiche.
Grazie al fatto di utilizzare un sistema operativo aperto come Linux RT, sarà possibile
ricorrere a molti degli strumenti software
resi disponibili dalle comunità e dagli enti
che si occupano di sviluppo in questo ambito, rendendo disponibili anche in open
source un’ampia offerta di risorse software
che hanno un alto valore aggiunto. Oltre
a offrire aspetti interessanti da un punto
di vista economico e per la ricchezza
dell’offerta, Linux RT è competitivo anche
in termini di prestazioni e dell’affidabilità,
essendo un sistema operativo appositamente pensato per l’utilizzo industriale
e per il controllo del movimento; infatti
è strettamente deterministico, realtime e
dotato di uno scheduler che ha la piena
autorità nell’esecuzione delle sequenze di
comandi, capace cioè di interromperli e ripristinarli in modo indipendente.
NI ha fatto in modo che i programmi scritti
con LabView, vecchi e nuovi, siano completamente portabili sulla nuova architettura e, grazie all’ottimizzazione effettuata
nella compilazione del codice per i nuovi
processori, la compatibilità è stata ottenuta senza pregiudicare le prestazioni.
NI cRio-9068 è programmabile sia con
LabView, che consente di utilizzare un ambiente grafico per lo sviluppo di sistemi e
applicazioni, sia nei linguaggi di programmazione C e C++.
Anche dal punto di vista hardware, per
tutelare gli investimenti fatti dagli utilizzatori della famiglia di controllori cRio, NI
ha particolarmente curato la compatibilità
all’indietro e con il nuovo controllore è
possibile utilizzare i moduli I/O precedenti
senza problemi.
Naturalmente, la grande differenza con i
prodotti precedenti è in termini di prestazioni per il controllo e l’elaborazione, visto
che il nuovo cRio potrà combinare la flessibilità del processore dual core a 667 MHz,
che può effettuare operazioni in virgola
mobile e offrire la potenza e la versatilità
tipiche dei più evoluti processori consumer anche nelle applicazioni industriali.
A questa flessibilità, deve essere aggiunta
la velocità delle matrici Fpga, particolarmente adatte per svolgere in tempi estremamente ridotti dei compiti specifici. Un
terzo elemento in grado di incrementare
funzionalità e prestazioni risiede nella capacità dei blocchi DSP integrati nel SoC
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AO ATTUALITÀ
di elaborare grandi moli di dati. Il nuovo
componente di Xilinx, con l’integrazione
di tutti i circuiti del sistema in un unico
componente, consente ai diversi elementi
di comunicare attraverso un bus interno
ottimizzato in frequenza e sincronizzazione, che permette di evitare i colli di bottiglia. Si potrebbe dire che il bus dati più
veloce ed efficiente è il quarto elemento
fondamentale che spiega l’incremento di
prestazioni nell’uso del SoC, oltre ai tre già
citati elementi integrati (CPU dual core,
Fpga e DSP). In termini di prestazioni, NI
ha calcolato un miglioramento in termini
di velocità di quattro volte rispetto alle architetture tradizionali.
Un’attenzione particolare
alla formazione
Uno dei vantaggi di una piattaforma
basata su un SoC completamente programmabile, come lo Zynq di Xilinx, è la
versatilità. Per esempio, il processore in virgola mobile è in grado
di operare con la più
ampia gamma di applicazioni e NI per prima ha
sfruttato questo aspetto
realizzando il software
evoluto di cui sono corredati i diversi prodotti
basati sulla stessa piattaforma. In particolare,
alla NI Week, sono stati
presentati due prodotti
appositamente pensati per il settore scolastico e per la formazione tecnica: il controller per sistemi d’automazione myRio
e il controller per applicazioni di robotica
roboRio.
Entrambi questi dispositivi sono innovativi
tanto nel concetto di utilizzo, quanto nella
tecnologia su cui si basano. Pur essendo
pensati per la scuola e la formazione, questi controllori programmabili permettono
di realizzare applicazioni di automazione
e di robotica di livello professionale ed,
essendo in tutto e per tutto simili alle loro
controparti industriali, permettono agli
studenti di formarsi sui sistemi che poi
troveranno nel mondo del lavoro.
In particolare, myRio è un controllore
portatile che sarà proposto agli studenti
a un prezzo agevolato, ma è anche un
controllore programmabile per automazione estremamente sofisticato, un vero e
48
NI cRio 9068 è il nuovo controllore definito via software basato sul Soc di Xilinx
proprio PAC trasportabile. Questo sistema
è programmabile con LabView o in C ed
è pensato per favorire l’apprendimento
e consentire la realizzazione di differenti
progetti di automazione, operando come
piattaforma hardware e software che consenta agli studenti di ideare e progettare
sistemi reali in poco tempo, entro il semestre che tipicamente è concesso dalle
facoltà americane. Anche il novo myRio
è basato su un circuito integrato di Xilinx
automatici collegati a myRio e, inoltre,
consentono di utilizzare applicazioni di
ingegneria che, per esempio, permettono
di elaborare dati o segnali, o analizzare dei
circuiti elettrici. Dal punto di vista della
connessione e della capacità di controllo
delle periferiche, myRio dispone di dieci
ingressi analogici, sei uscite analogiche e
di 40 I/O digitali (SPI, I2C, Uart, PWM ed
encoder). Il secondo prodotto destinato al
settore educativo e scolastico è roboRio,
Il nuovo controllore compatto
e portatile per applicazioni
educational, denominato NI myRio (a
sinistra), è dotato di WiFi, interfacce e
app per il collegamento con dispostivi
portatili, come l’iPad (adestra)
con bus interno
ad alta velocità,
lo
che integra in un solo
io core
componente doppio
Arm, Fpga e DSP. L’estetica di
questo prodotto è stata particolarmente curata e si presenta come una tavoletta con pulsanti, LED e una finestrella
trasparente che permette di vedere i circuiti all’interno. L’interfaccia hardware,
cioè l’insieme di pulsanti e LED di cui è
dotato, è completamente definibile dall’utente.
Gli accelerometri a tre assi integrati nel
dispositivo e la connettività WiFi consentono di utilizzare questo controllore
in applicazioni innovative. NI mette a disposizione diverse app che permettono a
myRio di interfacciarsi con dispositivi mobili, che in pratica si trasformano in interfacce (HMI) capaci di controllare i sistemi
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Il controller
contro
roboRio è
pensa per le
pensato
a
applicazioni
di
r
robotica
in ambito
e
educativo
e scolastico
un controller espressamente pensato per
le applicazioni di robotica e nato da una
filosofia molto simile a quella di myRio,
con cui condivide anche diverse caratteristiche hardware e software, provenienti
direttamente dalla piattaforma LabViewRio destinata all’industria.
Il controller roboRio nasce per essere
montato su robot e, di conseguenza, NI
ne ha particolarmente curato la robustezza. Inoltre, roboRio dispone anche di
un numero superiore di interfacce adatte
ad applicazioni di meccatronica e di un’interfaccia RS232.
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AO
SPECIALE
Logistica
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Fonte: www.stockvault.net
a cura di Antonella Cattaneo
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
51
AO
SPECIALE
di Angelo Brunello
Quattro realtà diverse
e un’unica risposta:
Datalogic
Presentiamo situazioni diverse che hanno richiesto
un’implementazione dell’efficienza e della velocità nella gestione
dei magazzini o della supply chain e un’unica soluzione
I
n tutto il mondo, dalla Germania con il Gruppo Bechtle AG,
all’Italia con l’azienda Tegola Canadese di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, e con lo stabilimento di DHL a
Carpiano, in provincia di Milano, fino a tutti i plant di Continental, le soluzioni Datalogic hanno consentito di implementare e migliorare le procedure di acquisizione automatica dei
dati e di automazione industriale. Vediamo nel dettaglio come
l’azienda bolognese è riuscita a rispondere alle esigenze specifiche di questi colossi internazionali.
con celle fotovoltaiche e recentemente anche con graniglia
fotocatalitica. Nello stabilimento di Vittorio Veneto vengono
prodotti ogni giorno 80.000 m2 di tegole, pari alla copertura di
circa 400 tetti di medie dimensioni: in altre parole, si può dire
che producono un tetto ogni 2,5 minuti. Per gestire al meglio la
produzione e la distribuzione dei propri prodotti e ottimizzare i
Nel campo delle tecnologie informatiche
Il gruppo tedesco Bechtle, una società di e-commerce, considerata tra i leader europei nella fornitura di tecnologie informatiche
con un portafoglio di oltre 75.000 clienti, a causa di una crescita
esponenziale, aveva l’esigenza di supportare correttamente le
operazioni aziendali, dalla sede centrale a Neckarsulm. Per questo motivo ha deciso di riorganizzare i propri processi logistici,
implementando un nuovo sistema di gestione del magazzino
che fosse in grado di incrementare la capacità e il tasso di rotazione delle scorte. La soluzione è stata di allargare la superficie del magazzino fino a raggiungere un’ampiezza di 8.000 m2
e di implementare un nuovo sistema di gestione delle aree di
immagazzinamento, con un nuovo metodo di trasporto interno.
Come tecnologia a supporto, sono stati scelti i terminali portatili
Falcon X3 di Datalogic per l’acquisizione automatica dei dati. I
mobile computer Falcon X3 sono connessi via radio tramite ITS
Mobile, garantendo così uno scambio continuo di informazioni
tra il sistema centrale e i dipendenti. “Grazie al software Wavelink
Avalanche pre-installato” ha enfatizzato l’ingegnere informatico
di Bechtle, Florian Zahn, “i terminali Falcon X3 possono essere
configurati semplicemente effettuando la lettura di alcuni codici
a barre. Questo permette di preparare ogni nuovo apparecchio
che viene utilizzato in magazzino in meno di due minuti”.
Nel campo delle tegole bituminose
Tegola Canadese, invece, è una società del gruppo industriale
Iwis Holding e azienda di riferimento a livello europeo nella produzione di tegole bituminose con finitura metallica, granagliata,
52
Per Continental era fondamentale migliorare il processo di
tracciabilità attraverso un sistema efficiente di lettura dei
codici a barre
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
processi aziendali legati alla gestione della logistica e del magazzino, Tegola Canadese ha deciso di implementare un sistema di
identificazione automatica Auto ID che si avvale dell’utilizzo dei
terminali portatili Datalogic e del software denominato Logika
realizzato da Algoritmo. La necessità di gestire il magazzino in
modo da poter eseguire controlli incrociati per evitare errori contabili e di spedizione e la richiesta di implementare un sistema
che riducesse al minimo l’impatto aziendale, ha spinto Tegola
Canadese a scegliere una soluzione hardware basata sull’acquisizione automatica dei dati tramite bar code e nella fattispecie,
i terminali portatili Kyman con collegamento WiFi di Datalogic.
La gestione automatizzata del ciclo lavorativo del prodotto finito inizia con l’invio dell’ordine di lavorazione direttamente sul
computer della linea di produzione. Per l’evasione si procede con
l’invio di un ordine di spedizione sul computer del responsabile
di magazzino che decide a chi affidare il lavoro inviando il comando e la lista di prelievo direttamente sul terminale portatile
dell’operatore. Il magazziniere viene guidato dal programma
nell’evasione della lista di carico, in base alle quantità di materiale da prelevare, ma rimane comunque libero di scegliere quale
ordine evadere per primo, di interrompere un lavoro per gestirne
un altro e riprendere, in un secondo tempo, la spedizione rimasta
in sospeso. La preparazione termina con l’ultimo prodotto prelevato della lista e con l’invio al server di un comando che permette
la generazione di una mail, a volte accompagnata dal packing
list, che viene spedita in automatico al responsabile del magazzino e all’ufficio spedizioni per la preparazione del documento
di trasporto. La scelta del terminale portatile di Datalogic è stata
dettata dalla necessità di avere un prodotto robusto, in grado di
resistere a un ambiente di produzione industriale. Grazie al suo
grado di protezione IP64 contro acqua e polvere, il prodotto è
in grado di resistere a cadute ripetute su cemento da 1,8 metri.
Nel campo degli pneumatici
Tracciare i prodotti nelle fasi di produzione è una procedura fondamentale anche per Continental, realtà nel mondo nella produzione degli pneumatici che ha deciso di affidarsi a Datalogic.
Per lo svolgimento delle attività di logistica, work in progress,
controllo di qualità e di conformità, Continental ha la necessità
di riuscire a controllare gli pneumatici, passo dopo passo. Per
questo, leggere i codici a barre, fin dai primi passaggi del materiale grezzo fino alla fine della catena, è per loro una procedura
strategica e di conseguenza delicata. Realizzando giornalmente
dai 40.000 a 80.000 pneumatici, per Continental era fondamentale migliorare il processo di tracciabilità attraverso un sistema
efficiente di lettura dei codici a barre e garantirsi così la massima
funzionalità in tutte le fasi di produzione. La soluzione è stata
trovata in STS400 di Datalogic, un sistema appositamente realizzato per la lettura dei codici a barre degli pneumatici, che opera
attraverso l’innovativo lettore Image-Based ID Matrix410. STS400
era perfetto per le esigenze di Continental, visto che è completamente pre-assemblato e già calibrato e quindi pronto per essere
utilizzato in linea di produzione. Un fattore determinante per la
scelta di STS400 è stato la semplicità. Il sistema è infatti in grado
di indicare l’avvenuta lettura del codice in tempo reale, attraverso
una luce verde che si illumina in caso di successo, senza la necessità di ulteriori dispositivi. Inoltre, in caso di malfunzionamento di
In Continental i mobile computer Falcon X3 sono connessi via
radio tramite ITS Mobile, garantendo così uno scambio
continuo di informazioni tra il sistema centrale e i dipendenti
un lettore automatico, STS400 è costruito in modo tale da consentirne la sostituzione velocemente e in modo semplice. Siegfried Rainer, responsabile manufacturing e sistema di qualità di
Continental HQ ha dichiarato: “Abbiamo scelto Datalogic perché
la loro soluzione di identificazione degli pneumatici ci garantisce
un’alta percentuale di successo e possiede tutte le potenzialità
per adattarsi a eventuali futuri cambiamenti e necessità”.
Nel campo dei servizi
Anche un altro gruppo internazionale ha deciso di affidarsi a
Datalogic: DHL Express, l’azienda di riferimento nel mercato
nei servizi di corriere espresso. L’esigenza di DHL era quella di
avere un sistema di smistamento per il più grande hub italiano
e uno tra i maggiori in Europa. Il progetto, che è stato ultimato
nel marzo 2012, ha visto la realizzazione di un nuovo sistema in
grado di smistare oltre 15.000 pacchi all’ora verso oltre 100 destinazioni. La soluzione fornita dall’integratore Selex Elsag, società
di Finmeccanica, è costituita da un sistema cross-belt sorter e
da oltre 1,5 km di nastri trasportatori. Il cuore di questo potente
sistema è l’NVS9000, una soluzione basata sulla tecnologia di
acquisizione delle immagini che consente l’identificazione dei
pacchi mediante lettura del codice a barre, e integra video coding e soluzioni di dimensionamento e pesatura. Alte prestazioni
e massima flessibilità sono i principali vantaggi offerti dai sistemi
NVS9000 nell’ambito dei delicati processi di smistamento, come
nel caso del centro DHL di Carpiano, dove i tunnel di lettura sono
stati installati in diverse configurazioni. L’impianto, infatti, comprende più di 40 telecamere NVS9000, tre dispositivi di dimensionamento e un sistema completo di video coding. Il progetto DHL
conferma le capacità e la competenza di Datalogic nel fornire
soluzioni complesse, integrate e ad alto valore aggiunto, ideali
per un settore sfidante come quello dei trasporti e della logistica.
Mario Bardotti, capo progetto di Selex Elsag, entusiasta della soluzione Datalogic ha dichiarato: “Abbiamo scelto Datalogic per
la sua flessibilità e la sua disponibilità a studiare e a sviluppare
una soluzione personalizzata completa, in grado di integrarsi alla
perfezione nel nostro sistema”.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Datalogic – www. datalogic.com
53
AO
SPECIALE
di Marica Laera
Vista della sede di Triggiano,
in provincia di Bari, di Acmei
Prodotti ben
immagazzinati
Una nuova piattaforma logistica per Acmei, azienda che opera
nel settore della distribuzione di prodotti elettrici e
illuminotecnici. Cuore del progetto i magazzini verticali
pluricolonna Silo2 di Icam
N
ata nel 1973 come azienda familiare, Acmei,
fondata da Domenico Tavarilli, da quarant’anni
opera nella distribuzione di prodotti elettrici e
illuminotecnici con un fatturato di 110 milioni di
euro e oltre 350 collaboratori.
Al suo esordio, l’azienda con sede e punto vendita a Bari,
operava solo in ambito regionale ma fin da subito si è contraddistinta per l’elevato livello di informatizzazione e servizio
fornito, ponendo in tal modo solide basi per una prosperosa
crescita futura.
Il catalogo delle referenze è particolarmente ampio e variegato: oggi Acmei comprende nel suo portfolio di prodotti
elettrici e illuminotecnici, oltre 60.000 referenze complessive strutturate in 7 divisioni specialistiche: luce, clima,
domotica&sicurezza, automazione, media tensione, ICT, energie rinnovabili. Con riferimento al network distributivo, nel
tempo Acmei si è strutturata in 8 sedi dislocate sul territorio
pugliese, calabrese e abruzzese. Attualmente Acmei dispone
di 3 strutture a Bari, cui si sommano altre 3 filiali in Puglia a Taranto (1.200 m2), a Foggia (1.400 m2) e a Casarano, nel leccese
(4.000 m2), una in Abruzzo, a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti (3.600 m2), e un ufficio tecnico-commerciale in
Calabria, a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro.
54
Sfruttare lo spazio con intelligenza
Con l’obiettivo di risolvere problematiche legate all’ottimizzazione dello spazio di stoccaggio e di incrementare l’efficienza
nelle operazioni di picking, l’azienda ha pensato di affiancare
ai tradizionali sistemi di stoccaggio utilizzati, soluzioni innovative a marchio Icam, azienda di Putignano, in provincia di Bari,
specializzata in sistemi di automazione intralogistica.
A tale scopo, all’interno della piattaforma logistica sita nella
periferia di Bari, Acmei ha implementato un nuovo magazzino
diventato pienamente operativo nel corso di Aprile 2012. La
nuova piattaforma si contraddistingue innanzitutto per il layout distintivo in un’area di circa 8.000 m2 e, nonostante i limiti
di una struttura pregressa, si sono ottenute una capacità e una
produttività nettamente superiori rispetto alle performance
dei 9.000 m2 di superficie complessiva della precedente organizzazione con magazzini dispersi. Un risultato reso possibile
dall’organizzazione dello spazio logistico in zone differenziate
in base alle specifiche esigenze di gestione e handling delle diverse famiglie di prodotto, combinando scaffalature tradizionali con corridoi compatti serviti da trilaterali, cantilever per
gli articoli fuori misura, un’area bobine attrezzata per i cavi e
riservando per lo stoccaggio e il picking di merce medio-alto
rotante di piccole dimensioni 4 magazzini verticali.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Magazzino verticale
automatico a vassoi
traslanti
cata tramite codice a barre e inserita a sistema per darne l’immediata disponibilità,
sosta nell’area di ricezione per almeno un
Nell’area di stoccaggio e prelievo, in afgiorno; si mette così in atto una forma di
fiancamento alle precedenti soluzioni tracross docking evoluto che riduce i lead
dizionali, sono stati installati 4 magazzini
time e minimizza le operazioni di moviverticali tricolonna Silo2, forniti da Icam,
mentazione. Trascorse queste 24 ore di
di altezza differenziata dai 7,2 agli 8 metri,
transizione, i prodotti vengono allocati
per sfruttare al meglio l’altezza dell’edinelle diverse aree del magazzino: la zona
ficio, che con una superficie occupata a
a scaffalatura tradizionale ha una strutterra di soli 90 m2 complessivi hanno una
tura compatta, con corsie ristrette di 1,60
capacità totale di circa 200 metri cubi e
metri, e una capacità di 5.000 posti pallet
616 UdC, mono o plurireferenza, con porin soli 3.100 m2: l’handling è qui affidato
a due carrelli trilaterali EKX513 Jungheintata nominale singola di 250 kg. A oggi
rich. Nei 4 magazzini verticali Silo2 sono
sono circa 12.000 le referenze stoccate nei Domenico Tavarilli, presidente Acmei
2
allocate 12.000 referenze, che generano
magazzini verticali Silo , ma la flessibilità
di questa innovativa soluzione, con oltre un miliardo di confi- picking pari al 40% de volumi complessivi con 1.400-1.500 righe
gurazioni possibili di serie, permette evoluzioni e cambiamenti d’ordine processate ogni giorno (l’ordine medio è composto da
futuri per reagire al meglio alle nuove richieste del mercato. 5 righe e genera globalmente 3.500 item prelevati quotidianaOgni magazzino è dotato di 2 baie input/ouput: ciascun ciclo di mente, che nei periodi di picco nei mesi estivi possono raggiunriassortimento-picking si conclude in soli 32 secondi e la doppia gere quota 4.500). Tutti i prodotti fuori sagoma, in particolare
baia consente di ottimizzare ulteriormente il lavoro del singolo profilati metallici, trovano spazio in apposite scaffalature cantioperatore: in quest’area la produttività è cresciuta del 50% da 30 ler, mentre 1.000 m2 sono dedicati all’area cavi. Si tratta di un
comparto ad alta criticità logistica, dove è concentrato il 30% del
righe/ora a 45 righe/ora per ogni risorsa qui impiegata.
valore delle merci a magazzino.
La supply chain di Acmei
La ricezione è organizzata in un orizzonte settimanale di circa
una settimana, secondo un piano concordato con i circa 330
fornitori dell’azienda pugliese. La merce in ingresso, identifi-
Il magazzino a misura di cliente
Il vero punto di forza del distributore consiste nell’essere in
grado di fare da magazzino per i propri clienti, pena la perdita
di competitività, e di questo Acmei ne è ben consapevole. “Noi
siamo” sottolinea con soddisfazione Ugo Rainone, responsabile
logistica di Acmei, “il magazzino dei nostri clienti: è questo un
servizio che viene avvertito e giustamente sfruttato da chi sceglie Acmei, soprattutto dall’80% delle aziende acquirenti che
sono installatori, ossia realtà imprenditoriali di piccole e medie
dimensioni che farebbero fatica a sopportare il peso delle
scorte. Per agevolare la loro attività suggeriamo, già in fase di
composizione dell’ordine quali articoli possono essere utili in
abbinamento e mostrando le offerte in corso. Ci impegniamo
a non fornire semplici prodotti, ma a completarli con assistenza
e consulenza a 360° così che chiunque venga in azienda con un
problema, possa trovare un interlocutore in grado di progettare
insieme una soluzione efficace”.
Conclusioni: i benefici attesi
Silo2, Il magazzino verticale pluricolonna di Icam
La logistica di magazzino è chiamata a un processo di continuo
miglioramento per rispondere alle sempre più evolute esigenze
di servizio, efficienza e sicurezza. Le soluzioni Silo2, installate
presso Acmei consentono non solo di velocizzare i tempi di allestimento e di spedizione degli ordini, ma anche di gestire più ordini simultaneamente con una riduzione degli errori di prelievo
e di stoccaggio e uno sfruttamento più intensivo degli spazi, una
maggiore reperibilità dei codici e un generale innalzamento del
livello del servizio, in termini di reattività alle richieste del mercato, e anche della sicurezza.
Acmei - www.acmei.it - Icam - www.icamonline.eu
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
55
AO
SPECIALE
di Tomaso Ajroldi
La quiete dopo
la ‘tempesta’
Il WMS stor.m prodotto da GruppoSET ha semplificato la logistica
di un produttore di componenti per l’automotive
C
obra Automotive Technologies è un operatore
internazionale che offre soluzioni integrate per la
prevenzione dei rischi associati ai veicoli. Fondata
nel 1975, Cobra è partner dei maggiori costruttori di auto e moto europei e asiatici. La costante
crescita dei volumi di produzione ha portato alcuni anni fa
Cobra Automotive Technologies a valutare la sostituzione del
sistema di gestione del magazzino a quel tempo in uso.
L’intenzione era di installare un WMS che avesse la capacità
di gestire in modo integrato la logistica distribuita su più siti
operativi. Un secondo obiettivo era la completa integrazione
del sistema di gestione della logistica con i fornitori esterni, in
particolare quelli continuativi, allo scopo di ridurre al minimo i
processi di ricevimento e accettazione delle merci.
I fornitori dichiarano la merce su pallet prima della spedizione
La soluzione stor.m
La soluzione WMS stor.m per la logistica integrata gestisce e
coordina tutti i flussi di handling dei materiali, sia interni all’azienda sia di confine verso fornitori e clienti. Nel caso di Cobra
AT le caratteristiche di stor.m sono state utilizzate per gestire
i seguenti processi: ricevimento, produzione, stoccaggio intermedio, confezionamento e spedizione. Tutte le attività
operative sono gestite mediante terminali WiFi e la completa
integrazione con l’ERP aziendale, realizzata attraverso web
service, consente di mantenere allineate le attività logistiche
e quelle gestionali.
L’ingresso merce lo realizza il fornitore
L’ingresso merce costituisce uno dei punti di forza del sistema;
56
Cobra AT deve infatti garantire i propri clienti sul controllo diretto o indiretto, ma comunque esaustivo, dei componenti e
dei semilavorati ricevuti dai fornitori.
A tal fine tutti i colli ricevuti vengono mantenuti segregati in
un magazzino dedicato allo scopo fino a quando possono venire immessi nel flusso logistico, a seguito della verifica quantitativa e qualitativa.
Con alcuni fornitori qualificati le attività di identificazione
della merce e di controllo quantitativo, che richiedono un
elevato tempo di esecuzione e rallentano di conseguenza il
flusso di ricevimento, vengono effettuate direttamente alla
sorgente. Uno strumento web della piattaforma stor.m, disponibile direttamente nella sede del fornitore, consente infatti
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
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Gli ordini di movimentazione sono monitorati in modo efficiente
la dichiarazione del contenuto delle UDC (cassette plastiche
per la consegna dei materiali) e l’identificazione delle stesse
mediante codice univoco. Le UDC vengono così predisposte
per la spedizione direttamente durante il processo di produzione del fornitore, che poi provvede a formare e identificare i
pallet per la consegna e a collegare gli stessi a una prebolla in
formato elettronico e a un vettore verso Cobra AT. All’arrivo
dell’automezzo in Cobra AT l’operatore di magazzino è quindi
già in possesso di tutte le informazioni necessarie e deve solo
provvedere allo scarico dei bancali e al posizionamento degli
stessi nel magazzino di ricevimento, tutte operazioni gestite
da stor.m mediante terminale WiFi, in attesa delle successive
fasi di controllo di qualità e accettazione.
Temperatura operativa -20°C ÷ +70°C
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SPECIALE
Dall’ingresso alla produzione: una via
senza soste
Il modello di lean manufacturing attuato da Cobra AT impone
al WMS di operare con modalità e reattività in linea con i brevissimi tempi di approvvigionamento richiesti; per questo
tutti i componenti ‘strategici’ vengono gestiti mediante una
fast track tra il ricevimento e la produzione. Ogni volta che un
componente è stato accettato e può quindi essere versato a
magazzino, stor.m ne verifica l’utilizzo da parte degli ordini
di produzione attivi e - se necessario - ne devia il flusso direttamente verso la linea di assemblaggio interessata, evitando
quindi la sosta intermedia a magazzino. Tutto questo avviene
in modo completamente automatico e tenendo in dovuto
conto i criteri di prelievo configurati (normalmente Fifo con
consumo per lotto), le giacenze a magazzino, i consumi e le
rimanenze sulle linee di produzione. Dal punto di vista operativo, quando si attiva il fast track l’addetto al versamento
di magazzino viene semplicemente informato dal terminale
di stor.m che il materiale da movimentare non va depositato
bensì va consegnato alla linea di produzione verso la quale
stor.m l’ha destinato.
Lo spazio disponibile del magazzino è immediatamente
consultabile
lievo e verifica la correttezza dei colli caricati sugli automezzi.
Tutti i dati raccolti durante la spedizione vengono inviati al
sistema ERP che produce la bolla di consegna e genera le informazioni EDI destinate al cliente.
Il magazzino: una risorsa flessibile
Lo stoccaggio dei materiali (componenti, semilavorati, prodotti finiti) viene gestito in modo flessibile su un insieme di
magazzini di differente tipo: il classico magazzino scaffalato
viene affiancato da scaffalature ‘a mano’ e da magazzini automatici a cassetti; questi ultimi hanno sia la funzione di scorta
per le parti di piccole dimensione, sia la finalità di picking per
i componenti ad altissima rotazione; infine una parte della
scorta è mantenuta esternamente presso un terzista logistico.
I flussi di versamento, riapprovvigionamento, trasferimento
e prelievo sono gestiti da stor.m mediante automatismi che
consentono il continuo bilanciamento delle giacenze esterne,
interne, a scorta e a picking. Tutte le missioni operative prevedono il controllo dei materiali movimentati e delle posizioni
sorgente e destinazione in modo da garantire il massimo livello di sicurezza dei flussi logistici.
La consegna del prodotto finito
personalizzata sul cliente
Le spedizioni vengono coordinate mediante un’agenda
integrata nel WMS
I prodotti finiti vengono stoccati a magazzino fino al prelievo
per spedizione; i prodotti prelevati vengono confezionati con
un certo anticipo rispetto alla data di spedizione e i colli realizzati devono essere successivamente pallettizzati e codificati
per la spedizione. Le principali case automobilistiche, clienti di
Cobra AT, richiedono particolari accorgimenti nel confezionamento e nella spedizione dei prodotti a loro destinati.
Il WMS stor.m supporta gli addetti alla spedizione, indica le
caratteristiche dei pallet da realizzare, gestisce l’etichettatura
personalizzata e integra la documentazione di qualità (procedure operative e check list) a supporto di ogni spedizione.
I pallet preparati vengono a loro volta stoccati in un magazzino a loro destinato dal quale verranno poi prelevati per
essere caricati sul vettore di spedizione; anche questa fase
operativa è coordinata da stor.m, che guida gli addetti nel pre-
58
Conclusioni
L’introduzione di stor.m ha comportato differenti livelli di benefici: l’intero flusso logistico è stato gestito mediante un’unica piattaforma operativa e questo ha permesso la riduzione
degli errori di movimentazione e fornito importanti informazioni di rintracciabilità dei lotti coinvolti nelle differenti fasi e
processi. Tutte le attività multisito (fornitori e terzisti logistici)
sono state semplificate, con notevole riduzione dei tempi di
accettazione, trasferimento e spedizione delle merci. In conclusione stor.m, con la sua ‘tempesta’ di software, ha rasserenato la logistica del cliente.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
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AO
SPECIALE
di Sergio Fantini
Il magazzino si fa più
grande
A Knapp è stato dato l’incarico di occuparsi dell’ammodernamento
e dell’automatizzazione del centro logistico di Sedico, in provincia
di Belluno, di Luxottica
L
uxottica è stata fondata nel 1961 ad Agordo,
in provincia di Belluno, dall’imprenditore
milanese Leonardo Del Vecchio. In principio
l’azienda produceva stampi, minuterie metalliche e semilavorati per il settore ottico per
poi nel 1969 lanciare le prime montature con il marchio Luxottica. Oggi è uno dei produttori principali in
Italia per occhiali da vista e da sole di marca come RayBan, Vogue, Persol e Oakley, Bulgari, Burberry, Chanel,
Dolce&Gabbana, DKNY, Prada e Versace. L’azienda non
opera solo in Italia ma in 130 paesi e possiede più di 23
centri logistici, vende ogni anno circa 50 milioni di occhiali in tutto il mondo, gestisce circa 6.250 negozi e coopera con 200.000 partner selezionati. Con un fatturato
annuo di 5,2 miliardi e più di 60.000 dipendenti, Luxottica si è affermata nel settore degli occhiali di fascia alta,
lusso e sportivi. Poiché i sistemi a radiofrequenza pre- Knapp si è occupata personalmente della creazione di maggiori
senti nel magazzino di Sedico, in provincia di Belluno, superfici di stoccaggio
non erano più al passo con i tempi, è stato affidato a
Knapp l’incarico di occuparsi dell’ammodernamento e dell’au- xottica riuscendo in tal modo a garantire un’elevata rotazione di
tomatizzazione del centro logistico. Prima dell‘implementazione prodotti specifici all’interno del magazzino. Per dare a Luxottica
dell‘impianto da parte di Knapp, il prelievo veniva effettuato da un valore aggiunto si è pensato di integrare un rilevamento del
scaffali statici con terminali mobili, con una performance di pre- numero di serie per i marchi esclusivi.
lievo media di 85 unità/h per operatore. Qui Knapp si
è occupata personalmente della creazione di maggiori
superfici di stoccaggio per avere più prodotti in stock; di
inserire un punto di deposito nella zona di spedizione
per i picchi di carico durante l’evasione degli ordini,
come prodotti precedentemente ordinati in catalogo,
prodotti in gruppi e che devono essere consegnati velocemente; di aumentare le performance grazie all’automazione nello stesso edificio; di stoccare i pezzi di
ricambio per l’impianto Knapp nello stesso edificio e, se
necessario, di allestirli direttamente. La sfida più grande
per Knapp è stata quella di riuscire a gestire diverse tipologie di ordini, piccoli e grandi, da uno a 1.000 pezzi,
per rifornire sia le filiali sia gli ottici. Inoltre è stato necessario prestare particolare attenzione ai trend nel settore
della moda, soggetti a forti cambiamenti, all’esigenza di
modificare frequentemente la gamma di prodotti di Lu- Il magazzino di Sedico, in provincia di Belluno, in breve
60
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
La soluzione
Lancio degli ordini
Per soddisfare pienamente le esigenze del cliente, Knapp ha implementato un sistema di prelievo OSR per prodotti a rotazione
media e un Pick-to-Light (sistema di prelievo che utilizza display
luminosi per dirigere gli operatori verso postazioni di stoccaggio
specifiche) per i prodotti ad alta rotazione. Grazie all‘installazione
di due OSR15 è stato possibile guadagnare nuove superfici e incrementare allo stesso tempo il rendimento in quanto vi sono
70.000 prodotti attivi che devono essere costantemente preparati per l’allestimento. Avendo adattato i sistemi alla velocità di
rotazione dei prodotti e dato che non vi sono più tempi di attesa
è stato possibile aumentare il rendimento di prelievo. Con l’impiego dei Pick-to-Light è stato possibile ottimizzare l’efficacia del
prelievo senza stampe e dell’immagazzinaggio.
Prima che i cartoni vengano formati automaticamente e giungano sul sistema di trasporto, il WMS stabilisce le loro dimensioni
in base alla quantità e al tipo di prodotti ordinati. Luxottica dispone di 2 tipi di cartoni di dimensioni differenti e 3 differenti altezze. I cartoni vengono abbinati automaticamente ai dati ordine
non appena viene applicata loro una routing label (abbinamento).
Ingresso merci
La merce viene consegnata su pallet mediante camion dall’adiacente zona ingresso merci dove i dati prodotti vengono registrati
nel sistema di amministrazione WMS. Il sistema determina le
ubicazioni di destinazione e genera gli ordini di immagazzinaggio
nelle diverse aree del magazzino. La quantità in eccesso, che durante tale operazione non ha spazio sufficiente all’interno del magazzino automatico, passa dalla zona ingresso merci attraverso
un’area di reimballaggio dove viene impilata automaticamente in
contenitori su pallet, a loro volta immagazzinati in apposite aree di
stoccaggio pallet per le sovrascorte. Dal magazzino di sovrascorte
la merce giunge poi all’OSR15. Tutti gli altri articoli vengono portati verso gli scaffali statici per essere prelevati.
Prelievo
La particolarità dei processi di prelievo consiste nel fatto che ogni
sistema viene realizzato specificatamente per le rispettive caratteristiche dei prodotti.
Prodotti ad alta rotazione
Gli articoli che vengono richiesti molto frequentemente sono prelevati direttamente dal pallet mediante il sistema Pick-to-Light. Gli
ordini sono creati e visualizzati sul display senza dover ricorrere
all’uso di documenti cartacei. Grazie agli indicatori di posizione ad
alta luminosità, il personale addetto all’allestimento viene guidato
di ubicazione in ubicazione ricevendo informazioni chiare e precise sulle quantità da prelevare. Per una maggiore visibilità le aree
di prelievo sono distinte da colori diversi. Nella zona di prelievo
dove sono presenti prodotti ad alta rotazione il prelievo avviene
egualmente con la tecnologia Pick-to-Light. Gli scaffali a gravità
vengono riforniti dal retro per mezzo del Put-to-Light (sistema
di deposito che istruisce l’operatore su dove e come allocare lo
stock), mentre sul lato frontale l‘operatore può prelevare i prodotti
richiesti in base alle indicazioni fornite dal Pick-to-Light.
Un passo avanti alla concorrenza
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SPECIALE
Prodotti a media rotazione
I prodotti a media rotazione vengono trattati in 6 corsie
presso 4 postazioni di lavoro OSR. Una postazione di allestimento ha accesso a più corsie. Il personale alle sei postazioni di allestimento si limita a prelevare e inserire i prodotti,
confermando poi la conclusione dell’allestimento. Tutti gli
altri movimenti avvengono in maniera automatica. Le stazioni di ingresso merci si trovano direttamente vicino alla
stazione OSR dove avviene il detrashing dei cartoni originali nei contenitori OSR. Il codice a barre del contenitore
viene quindi abbinato alle caratteristiche del prodotto e Per dare a Luxottica un valore aggiunto si è pensato di integrare
salvato in un database relazionale. Le cassette di deposito un rilevamento del numero di serie per i marchi esclusivi
così create vengono trasportate e immagazzinate autodi serie vengono rilevati e registrati nell’ordine. Ad ogni prodotto
maticamente all’interno del magazzino automatico. Per
evitare ogni possibile ‘double handling’ nel magazzino, tutto il viene applicata un’ulteriore etichetta (codice) per essere identificato ed elaborato (rintracciabilità) nelle filiali.
contenuto di un pallet viene trasferito in contenitori.
Prodotti a bassa rotazione
Articoli promozionali
I prodotti a bassa rotazione, ovvero quei prodotti che non vengono ordinati frequentemente, vengono prelevati da scaffali mediante radioterminali portatili. Gli articoli che sono stati prelevati
dal parco prodotti (denominati ‘prodotti museo’) vengono prele-
I cosiddetti ‘Articoli Promozionali’ sono allestiti presso 4 stazioni
manuali, direttamente nei contenitori di trasporto. Vi sono inoltre 4 stazioni per i cosiddetti ‘pattern’. Si tratta d’inserti modello o
forme ritagliate di lenti per occhiali.
Articoli ingombranti
I prodotti voluminosi vengono riconosciuti dal WMS e trasferiti dall‘area ingresso merci direttamente nell’area spedizioni nella zona Cross Docking. Prima della spedizione
vengono reimballati manualmente in cartoni più grandi.
Stazioni di imballaggio
I Single Unit Order, ovvero gli ordini che contengono un
solo prodotto, dopo il prelievo, sono inviati all’area imballaggio nella confezione originale, e ivi reimballati per la
spedizione. Gli ordini con un numero massimo di 7 articoli,
denominati small order, vengono allestiti già all’interno
dei cartoni di prelievo, poi inviati all’area di imballaggio
per essere sigillati ed etichettati.
Area spedizioni
L’operatore può prelevare i prodotti richiesti in base alle
indicazioni fornite dal Pick-to-Light
vati sul soppalco sempre con l’ausilio di radioterminali portatili.
Gestione dei resi
Il sistema OSR è utilizzato anche per l‘allestimento efficiente dei
resi. L’accettazione dei resi avviene in radiofrequenza sul soppalco. Tutti i resi sono riconosciuti tramite la lettura del codice a
barre presente sulla confezione, e quindi presi in carico dal WMS.
Una volta disimballati, presso stazioni manuali ergonomiche,
sono controllati uno a uno per accertare eventuali danni. La merce
intatta conforme è reimmagazzinata nell’OSR.
Processi speciali: stazione di rilevamento
numero di serie
L’inserimento delle fatture, la coperchiatura, la reggiatura dei cartoni di spedizione e il relativo indirizzamento tramite
etichetta di spedizione avvengono in maniera completamente
automatica. Lo smistamento per la spedizione avviene tramite
un’efficiente sistema di gestione delle varie destinazioni della
merce. Knapp ha allestito un’area di spedizioni fornita di rampe
utili per 60 destinazioni. Tutti i contenitori di trasporto vengono
indirizzati automaticamente a un punto di deposito per la spedizione, nel quale sono immagazzinati temporaneamente e poi prelevati nella sequenza desiderata e caricati sui mezzi di trasporto
diretti alle filiali.
Scorta ricambi
Nello stesso edificio vi sono 70.000 unità di stoccaggio dedicate
alla ricambistica. L’allestimento degli ordini avviene tramite sistema di trasporto.
Per gli articoli di valore è presente un rilevamento dei numeri di
serie. Per i marchi Bulgari, Prada, Prada Sport e Chanel i numeri
62
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
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di Sonia Bignozzi
La richiesta d’offerta
automatizzata è possibile
Fincibec ha implementato la piattaforma web Iungo per
automatizzare la comunicazione con i fornitori, il modulo di
richiesta d’offerta è l’asso nella manica del progetto
S
assuolo, in provincia di Modena, è il centro di uno dei
distretti industriali più importanti d’Italia, quello ceramico. È in questo comprensorio che opera Fincibec:
nata nei primi anni ‘60, l’azienda inizia la produzione di
pavimenti in monocottura chiara antigeliva, una vera
rivoluzione del settore. Contemporaneamente, la gamma produttiva è completata con l’introduzione di piastrelle decorate da
rivestimento su pasta bianca. Innovazione e ricerca tecnologica
sono le caratteristiche distintive di Fincibec che ha contribuito attivamente sia all’evoluzione del prodotto sia al posizionamento
di leadership mondiale
del distretto ceramico
sassolese. A distanza di
cinquant’anni, Fincibec si
presenta sul mercato con
tre brand: Monocibec,
Century e Naxos. 3 stabilimenti produttivi, circa 500
dipendenti, 8 forni, oltre 8
milioni di m2 di produzione
annua, 2.000 articoli a catalogo e oltre 100 milioni di
euro di fatturato, i dati che
contraddistinguono oggi
la realtà aziendale.
Non solo gestione
ordini
Fincibec, nei primi anni ’60, inizia la produzione di pavimenti in monocottura chiara antigeliva
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OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Fincibec cerca una soluzione tecnologica per la
gestione della catena fornitori e tra le varie proposte presenti sul mercato
sceglie Iungo. Iungo è la
piattaforma web di supply
chain collaboration, offerta da IungoItalia, che consente di far comunicare in modo semplice e strutturato tutti i partner aziendali,
dal piccolo terzista alla multinazionale; questo grazie all’uso innovativo e brevettato della posta elettronica, la ‘Iungomail’. “Il progetto Iungo ci ha convinti fin dall’inizio, perché semplice, chiaro e
non invasivo per i nostri fornitori. Con questa soluzione, il fornitore
risponde in automatico ai nostri ordini, ogni variazione o cambiamento è tracciato, e tutta la comunicazione tra ufficio acquisti e
mondo fornitori è snella, monitorata e standardizzata” esordisce
Stefano Corghi, direttore acquisti ceramiche gruppo Fincibec.
L’implementazione di Iungo non si limita però alla gestione
dell’ordine ma si estende alla fase precedente: l’invio delle richieste d’offerta. “La richiesta d’offerta è per noi un elemento molto
importante. Se si considera che l’ufficio acquisti è composto da 3
persone e acquista materiale per 35 milioni annui, si capisce immediatamente come l’automatizzazione di questa funzione possa
essere strategica” racconta Corghi. Prima di Iungo, il processo di richiesta d’offerta in Fincibec era molto destrutturato: buyer ed enti
tecnici avevano autonomia di acquisto, creavano manualmente
file in Excel o Word sulla base dei fabbisogni generati da AS400,
allegavano file relativi al capitolato tecnico e inviavano tutto via
email. Una volta ricevute le offerte via fax o via email, i dati venivano inseriti manualmente e confrontati, senza però possibilità
di raffrontri su più livelli o di simulazioni; una volta selezionata la
migliore offerta e dopo eventuali rilanci e aggiustamenti, si creava
l’ordine in AS400. “L’inserimento di Iungo in questo processo ha
decisamente cambiato il modus operandi dell’azienda. Innanzitutto abbiamo lasciato agli enti tecnici il compito di definire cosa
acquistare e dato al solo ufficio acquisti il compito della trattativa
commerciale. Abbiamo definito con un codice ogni articolo, gli
enti tecnici costruiscono con i codici i vari capitolati di fornitura e
attraverso la logica dei link, che collegano all’anagrafica dell’articolo in AS400, abbiamo trasferito tutto su Iungo” racconta Corghi.
Il nuovo modulo di richiesta d’offerta in Fincibec permette una gestione automatica del processo di approvvigionamento. Quando
su AS400 è generato un fabbisogno dall’ente tecnico, l’ufficio acquisti apre un modulo di richiesta d’offerta su Iungo che può contenere più prodotti e può essere mandato a più fornitori. I partner
Innovazione e ricerca tecnologica sono le caratteristiche
distintive di Fincibec
ricevono così un modulo standardizzato, dove alla voce link sono
allegati tutti i capitolati tecnici, e nel quale possono inserire prezzo,
data di consegna e caricare, a loro volta, documenti aggiuntivi
che il fornitore ritenga qualificanti per la sua fornitura. Una volta
ricevuti i feedback dei fornitori, Iungo crea automaticamente una
griglia con le offerte da cui viene evidenziata la migliore; su questa
base, l’ufficio acquisti di Fincibec effettua delle simulazioni e infine
sceglie il fornitore, emette l’ordine e contemporaneamente carica
a listino tutti i prezzi dei fornitori che non vengono scelti, così da
poter essere utilizzati in futuro. “Iungo ci permette una completa
tracciabilità di quello che accade anche dal punto di vista della
selezione sui prezzi. Fincibec compra materie prime che sono condizionate dall’andamento dei mercati, materie per le quali il listino
non consente di definire un prezzo a priori. Riuscire a mettere in
gara un certo materiale, vedi il silicato di zirconio il cui prezzo varia
ogni giorno, garantisce un vantaggio competitivo perché hai un
confronto in tempo reale e permette di acquistare alla condizione
commerciale migliore” spiega Corghi.
I vantaggi del mondo Iungo
In fase d’implementazione, i fornitori di Fincibec sono stati informati con un documento esplicativo delle funzionalità e modalità di funzionamento di Iungo. La risposta è stata fin da subito
positiva e proattiva, tanto da spingere
Fincibec ad attivare gli avvisi di consegna
e le pre bolle. “In realtà è stato proprio
un nostro fornitore, che già utilizzava
Iungo con un altro suo cliente, a suggerirci gli avvisi di consegna. È tutto molto
logico e immediato: se la tua logistica,
intesa come tessuto nervoso di interazioni e comunicazioni che coinvolgono
azienda/fornitore, è gestita da un unico
sistema, allora sì che puoi pensare di ottimizzare il tempo degli addetti coinvolti
e guadagnare competitività sul mercato.
Il mondo Iungo ti permette di tracciare
tutto, dall’ordine, alla consegna, alla risoluzione del problema. Solo all’interno
di un sistema così integrato è possibile”
conclude Corghi.
Iungo ci permette una completa tracciabilità di quello che accade anche dal punto
di vista della selezione sui prezzi
Iungo - www.iungo.it
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AO
SPECIALE
di Franz Schöpf
Precisione svizzera
I sistemi Interroll installati garantiscono precisione, costanza di
rendimento, livelli sonori inferiori a 68 dB, manutenzione basica e
un’efficienza ai massimi livelli
I
l gruppo Interroll opera nel campo dell’intralogistica. Con
circa 1.600 addetti in 31 società nel mondo, coordinate
dal quartier generale di Sant’Antonino in Svizzera, la società, quotata alla Borsa Valori di Zurigo (SIX), serve 23.000
clienti in tutto il mondo. I prodotti e le soluzioni Interroll
sono adottate e in uso quotidiano in aziende i cui marchi sono
noti internazionalmente, quali Amazon, Bosch, Coca-Cola,
DHL, Procter & Gamble, Red Bull, Siemens, Walmart e Yamaha
(divisione motor) solo per nominarne alcune. Interroll basa
la propria produzione e innovazione sulla qualità, investe ingenti risorse in ricerca e sviluppo e progetti di miglioramento
dell’efficienza nel settore della logistica. È l’unico fornitore a
offrire una piattaforma prodotto veramente globale in grado
di soddisfare una vasta gamma di esigenze applicative in tutto
il mondo. Secondo quanto certificato e dimostrato dalla clientela, le tecnologie Interroll incrementano l’utilizzo dello spazio
nei magazzini fino al 50% in più, consentono un deciso aumento delle attività nei centri di distribuzione e una riduzione
del consumo energetico fino al 50% nelle attività di intralogistica. Nella modernizzazione di strutture esistenti, i clienti
di Interroll sono stati in grado di sfruttare il potenziale di ot-
timizzazione, aumentando così la produttività di ben il 30%.
Riconosciuto come leader mondiale nella produzione dei rulli,
Interroll produce oltre 10 milioni di pezzi all’anno ed è in grado,
grazie alla propria organizzazione produttiva, di consegnare
tutte le varianti di prodotto nell’arco di 3-4 giorni ovunque nel
mondo. Costruttori di macchinari e sistemisti di tutto il mondo
utilizzano Interroll nell’area dei conveyor, roller e altri prodotti
di ultima generazione. Interroll opera tra l’altro nel campo della
logistica aeroportuale, dell’alimentare, della grande distribuzione, dell’e-commerce, dell’industria e del postale.
Proprio in quest’ultima area vanta referenze particolarmente
prestigiose con Amazon, DHL, Fiege e Poste Svizzere, cliente
particolarmente esigente, poiché fa della puntualità, precisione ed efficienza un tratto distintivo fin dalla sua nascita oltre
300 anni fa.
Posizionandosi come fornitore neutrale nel mercato, Interroll
fornisce una gamma di ‘sorter’ meccanici studiata su misura
per la creazione di valore attraverso la massima efficienza e per
le esigenze degli integratori di sistema. Gli smistatori prodotti
sono facilmente installabili e possono essere integrati in modo
rapido e veloce in impianti di grandi dimensioni.
In ognuno dei centri di Zurigo,
Härkingen e Eclépens,
sono stati installati
quattro Sorter a nastro
trasversale orizzontali
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OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Smistare pacchi e buste
A seconda del materiale da smistare, degli obiettivi di produttività e dello spazio disponibile sono
utilizzabili smistatori orizzontali (disposizione
circolare) o verticali (disposizione lineare). Gli
smistatori orizzontali a nastro trasversale sono
caratterizzati da una guida del tratto flessibile
e ampia con curve in grado di superare anche i
tratti in salita e discesa. I dispositivi di alimentazione e i punti finali possono essere disposti in
modo variabile e ottimizzati per aumentare le
prestazioni del sistema. Con una progettazione
adeguata è possibile realizzare più aree di smistamento con un unico circuito. Lo smistatore
orizzontale a nastro trasversale è perfetto anche
in condizioni di spazio ridotto. Ad esempio, è
possibile installare due smistatori a nastro tra- Interroll ha provveduto a una lunga fase di test del sistema, 4 settimane a
sversale doppi con identico percorso uno sopra un ritmo di smistamento di 24h, senza il benché minimo intoppo
l’altro. Con gli smistatori orizzontali a nastro trasversale è possibile rimettere in circolo il collettame che non a nastro. Su questo nastro di raccolta è possibile caricare il
è stato riconosciuto dalla tecnologia di identificazione o non collettame direttamente a mano: una soluzione conveniente
è stato espulso perché i punti finali erano pieni. La caratteri- ed ergonomica. Ovviamente il nastro di raccolta può anche
stica principale dello smistatore verticale a nastro trasversale essere alimentato mediante linee completamente o parzialmente automatizzate.
A oggi più di 120 Sorter Interroll, con una capacità di smistamento e passaggio di 2.000 pezzi/h
e fino a 15.000 pezzi/h, sono operativi in tutto il
mondo. I Sorter Interroll sono in grado di instradare e distribuire unità di carico da 50 g a 35 kg
in modo rapido ed efficiente. Scatole, pacchi,
lettere grandi, fasci di lettere, non fa alcuna differenza se i prodotti confezionati sono piccoli,
grandi, robusti o fragili, sono tutti perfettamente
gestiti. Semplicemente viene preparato tutto ciò
che deve essere consegnato a un destinatario in
un momento specifico.
La re-ingegnerizzazione del processo postale
delle Poste Elvetiche, progetto da oltre un miliardo di CHF, si basava sulla riduzione dei centri
di smistamento da 18 a 3 e il centro di smistamento postale di Zurigo era considerato la chiave
di volta nella maggiore riorganizzazione nella
storia delle Poste Svizzere. In ognuno dei centri di
A oggi più di 120 Sorter Interroll, con una capacità di smistamento e
Zurigo, Härkingen e Eclépens, sono stati installati
passaggio di 2.000 pezzi/h e fino a 15.000 pezzi/h, sono operativi in
quattro Sorter a nastro trasversale orizzontali. I situtto il mondo
stemi Interroll installati garantiscono precisione,
costanza di rendimento, livelli sonori inferiori a
Interroll con guida del tratto rettilineo lineare (sopra - sotto) è 68 dB, manutenzione basica e un’efficienza ai massimi livelli.
la notevole struttura modulare compatta a ingombro ridotto. Interroll ha provveduto a una lunga fase di test del sistema, 4
Già una larghezza minima di 1,7 m è sufficiente, per esempio, settimane a un ritmo di smistamento di 24 h, senza il benché
per uno smistatore verticale con carrello a nastro trasversale
minimo intoppo, inconvenienti di ‘stop and go’ o malfunzioda 400 x 400 mm.
namento. Le Poste Svizzere hanno così potuto mantenere e
Questa configurazione permette di risparmiare spazio pre- anzi migliorare il loro famoso primato di precisione, puntuazioso quando si trasportano contenitori pieni nello smista- lità ed efficienza oltre a ottenere risparmi in termini di spazio
tore. L’alimentazione per lo smistatore verticale inizia di grazie alle configurazioni compatte degli smistatori.
norma con un nastro di raccolta a monte del tratto di smiInterroll - www.interroll.com
stamento vero e proprio, ossia un semplice trasportatore
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SPECIALE
di Orsola De Ponte
Fonte: www.campingalsole.it
AO
Come si disseta
la Città dell’Acqua
S
trade fatte d’acqua, orari precisi da rispettare, magazzini microscopici e picchi di richieste più o meno
prevedibili. Venezia è una città unica non solo dal
punto di vista artistico e urbanistico, ma anche per
quanto riguarda la gestione delle attività commerciali. Lo sa bene San Marco Beverage Network, società che
dal 1965 si occupa di dissetare Venezia, anche nei giorni del
grande caldo, e che oggi è il principale distributore di acqua
e bevande per ristoranti bar e caffè della laguna. Per riuscire
a fare arrivare in modo puntuale le bevande anche nelle giornate più affollate, da 5 anni l’azienda si è affidata all’informatica e in particolare alle competenze in tema di logistica di
Overlog, azienda con sede a Buttrio, in provincia di Udine, che
attualmente ne gestisce il magazzino: “Ogni giorno si muovono fino a 6 mila colli con le barche” spiega Alessio Verardo,
direttore acquisti e logistica di San Marco Beverage Network,
azienda che conta 77 dipendenti e che ha un fatturato consolidato di 21 milioni di euro l’anno. “Fino a qualche anno fa
gestivamo le consegne con un piano di lavoro cartaceo. Poi il
lavoro è aumentato e si è ulteriormente complicato, facendo
crescere anche i margini d’errore. Per questo abbiamo deciso
di affidarci a un partner specializzato”.
La scelta è caduta su Overlog, che è specializzata in sistemi
avanzati di gestione per la logistica del magazzino. Grazie a
una pluriennale esperienza nel settore e a un mix di competenze informatiche e logistiche, l’azienda friulana realizza soluzioni logistiche integrate che combinano semplicità d’uso,
facilità d’integrazione con i sistemi gestionali, accessibilità
remota e condivisa delle informazioni per la gestione della
tracciabilità e ottimizzazione dei flussi logistici aziendali.
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Il consumo
di bevande
a Venezia
varia molto
non solo in
base al clima,
ma anche
all’affluenza
dei turisti
San Marco ha collaborato con Overlog per sviluppare la soluzione più adatta a risolvere le complessità legate alla peculiarità di una realtà come quella di Venezia: “Negli anni, gli spazi
dedicati alle scorte di bar e ristoranti in Laguna sono diventati
sempre più piccoli per via degli elevati costi immobiliari” prosegue Verardo.
“Questo comporta consegne molto frequenti, quasi giornaliere, e in tempi brevi: di solito tra l’ordine e l’arrivo della merce
trascorrono circa 24 ore. Inoltre, le consegne vanno effettuate
in orari ben definiti, ossia nelle prime ore del mattino, perché
poi le rive di carico servono per altri servizi, come gondole e ritiro rifiuti. A questo si aggiunge che le dimensioni degli imballi
variano notevolmente e che i colli non hanno tutti il codice
a barre per una catalogazione più rapida”. Durante l’anno i
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Fonte: www.dreamboxtravel.com
Il distributore di acqua e bevande della Serenissima San Marco
BNV utilizza un software messo a punto con Overlog per la
consegna della merce
consumi hanno dei picchi che coincidono con eventi prevedibili, per esempio il Carnevale o il Festival del Cinema, e meno
prevedibili, come le ondate di caldo: con l’afa 5 gradi in più, in
un fine settimana d’estate, possono far aumentare i consumi
anche del 30%.
Un ‘cervello’ elettronico per aiuto
Fonte: www.prominentcargomovers.com
San Marco BNV ha circa 1.220 clienti e distribuisce 1.200 referenze su 1.500 punti vendita, per un totale di 1.300/1.400
mila imballi, termine che indica la confezione multipla: o il
fusto di birra, o la cassa d’acqua o vino e così via. Nel magazzino si passa da un numero standard di 3-4 operatori a 6-7 nei
momenti di maggiore richiesta. A novembre, per esempio, si
movimentano 2.500 colli al giorno, che possono diventare 6
mila in alta stagione. Per gestire questa macchina complessa
Per far arrivare le bevande in modo puntuale con ogni
condizione San Marco si è affidata all’informatica
si è ricorsi a soluzioni informatiche all’avanguardia, combinate
con il plus della consulenza di esperti: “Prima dell’informatizzazione il personale di San Marco BNV raggruppava le consegne del giorno, preparava la merce e poi la caricava sulla
barca seguendo un piano di carico cartaceo” chiarisce Marco
Crasnich, amministratore delegato di Overlog. “I problemi
arrivavano dopo, quando il ‘barcaro’ doveva smistare a ogni
destinazione le merci. Finché le consegne erano una decina al
giorno si gestivano, oggi sono arrivati a 25-30 ed è necessario
un cervello elettronico che indichi non solo la merce da caricare, ma anche dove posizionarla in base all’ordine di consegna e all’ingombro dei pacchi”.
Si è così optato per un sistema ‘voice’ che presenta due vantaggi: non dover rietichettare tutti i colli in entrata, visto che
molti non sono dotati di codice a barre, e consentire di lavorare con due mani, senza mai togliersi i guanti, fondamentali
in questo settore. Inoltre, vi è più flessibilità nel gestire prodotti di dimensioni e caratteristiche molto diverse. Oggi il
margine di errore è vicino allo zero (la percentuale esatta è
dello 0,1-0,2%).
Overlog - www.over-log.it
RASSEGNA
di Carlo Marchisio*, Alessandra Pelliconi
Software per
la progettazione
Le aziende italiane non si stanno più focalizzando soltanto sulla riduzione dei
costi e sul raggiungimento dell’eccellenza operativa, ma anche, per la prima volta
da molti anni, sull’innovazione di prodotto quale strategia orientata alla crescita
Le realtà manifatturiere attuali si collocano in un contesto caratterizzato
da forti vincoli di costo, riduzione del time-to-market e abbreviazione
del ciclo di vita dei prodotti. Ecco, quindi, che anche la progettazione e
l’avvio dei sistemi produttivi devono avvenire in tempi più brevi, senza
rinunciare a standard di efficienza e qualità elevati. Un recente studio
di IDC Manufacturing Insights rileva che la strategia selezionata dalle
aziende italiane non è più soltanto focalizzata sulla riduzione dei costi
e sul raggiungimento dell’eccellenza operativa, certamente essenziali
per sopravvivere, ma anche incentrata, per la prima volta da molti anni,
sull’innovazione di prodotto come strategia orientata alla crescita.
Esaminando la scala temporale dello sviluppo prodotto, le metodologie di progettazione di dettaglio nei vari ambiti (meccanico, elettrico,
software) sono ormai ben consolidate. I sistemi CAD/CAE inseriti sulle
piattaforme PDM/PLM offrono ottime funzionalità nella zona centrale
del ciclo di vita del prodotto. Risulta però che le aziende assumano i
rischi maggiori nelle primissime fasi di gestione dei requisiti iniziali e di
‘system design’, perché è quello il momento in cui si concentrano i costi
maggiori di un prodotto. Pur contribuendo in maniera decisiva alla definizione dei vincoli di progetto e di conseguenza all’input per le attività
a valle, di progettazione di dettaglio, queste attività sono spesso condotte in modo non strutturato. Le moderne piattaforme di gestione dati
e simulazione meccatronica facilitano la collaborazione tra i vari enti
coinvolti, già a partire dalla ‘bozza’ di progetto. Le verifiche degli aspetti
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interdisciplinari diminuiscono le ‘incognite’ e il rischio complessivo. La
collaborazione sulla piattaforma di simulazione permette inoltre di organizzare un percorso di impostazione e progettazione parallelo e non
più sequenziale, con ovvio beneficio sui tempi complessivi di progetto.
Nello stesso tempo, le fasi di test e avvio in produzione (commissioning)
della macchina o dell’impianto contribuiscono in modo altrettanto importante al tempo complessivo di lancio sul mercato (oppure di consegna nel caso di commesse). Le condizioni, gli attori e i componenti
che devono essere necessariamente coinvolti durante le attività di test
e debug sul sistema reale delle macchine e degli impianti automatici
sono diversi e tali da rendere questa attività dispendiosa, sia in termini
di tempo sia di risorse. Per ovviare ad alcuni inconvenienti, per esempio
il fermo delle attività di assemblaggio meccanico, la difficoltà di debug
del comportamento del sistema in caso di guasti e anomalie ecc., sono
disponibili tecnologie moderne che permettono il ‘Virtual Commissioning’. Si utilizzano a questo scopo piattaforme che emulano il sistema
reale, prendendo in considerazione non soltanto gli aspetti meccanici,
ma anche la cinematica, il flusso del materiale e soprattutto gli aspetti
di controllo e automazione dell’impianto.
* Comitato Tecnico Automazione Oggi
Articolo realizzato in collaborazione con Gian Luca Sacco, marketing director
South Europe di Siemens Industry Software
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Fonte : www.beyondearthseries.com
AO
ABACUS SISTEMI CAD-CAM
HandyCUT è un software specifico per l’autoapprendimento offline
e per la generazione di percorsi utensile in grado di pilotare i più
diffusi centri a controllo numerico. È ideale per la fresatura di modelli
da riprendere, tagliare, rifilare, sbavare ed è particolarmente indicato
per il settore della termoformatura. Utilizzando HandyCUT in abbinamento a strumenti di digitalizzazione punto a punto (MicroScribe
ecc.) è possibile realizzare percorsi per macchine utensili a due, tre,
quattro e cinque assi, in modo rapido e sicuro, senza paralizzare il
centro di lavoro e senza dover effettuare una lunga e laboriosa programmazione a bordo macchina. È sufficiente toccare con il digitalizzatore i punti dell’oggetto in cui si vuole che passi l’utensile gestito
dalla macchina cartesiana o dal robot: HandyCUT genera il percorso
utensile nei formati più diffusi (Fanuc, Heidenhain, NUM ecc.).
HandyCUT trova il suo migliore impiego in tutti i casi in cui è necessario intervenire con una macchina utensile su un oggetto di cui non
si conosce la matematica e trova la sua migliore applicazione nei processi di taglio dei termoformati, sbavatura, verniciatura, lucidatura,
manipolazione.
www.abacus.it
ANSYS
La piattaforma di sviluppo proposta da Ansys permette agli ingegneri di considerare le complesse interazioni che avvengono tra
hardware, software ed elettronica di controllo e contemporaneamente il comportamento meccanico, fluidodinamico ed elettromagnetico dei sistemi che il software andrà a guidare. Si tratta della
suite Scade Esterel Technologies, un ambiente integrato tra i più
avanzati che consente l’interazione tra discipline fino a oggi separate: dalla gestione delle specifiche del software alla modellazione
dei processi che dovrà governare, alla generazione automatica del
codice al suo testing e alla sua validazione, fino alla progettazione
e creazione delle interfacce di controllo. L’integrazione della suite
Scade in Ansys Simplorer permette inoltre di validare il software così
generato sul sistema che dovrà controllare, per un testing del prototipo virtuale nelle reali condizioni di funzionamento. In questo modo,
risulta ancora più facile modificare e ottimizzare il codice di controllo
sulla base del comportamento dell’intero sistema. La suite Scade
migliora la comunicazione
interna ed esterna, trasformando dense linee di codice
software in grafici intuitivi e fornisce uno strumento di architettura
open source per lo sviluppo di sistemi complessi.
www.ansys.com
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Automation Studio 4 di B& R Automation è un ambiente di sviluppo
dove possono convivere differenti linguaggi di programmazione
in diverse sezioni di codice. Sono inoltre disponibili numerose funzioni automatizzate, un tool con modelli architetturali che ricalcano
le funzioni del progetto e strumenti di collaborazione per il lavoro
in gruppo. La programmazione a oggetti evoluta consente di ottenere un programma più snello, strutturato e facilmente condivisibile,
oltre che più semplice e rapido da realizzare, ma soprattutto modificabile e mantenibile nel tempo. Tra le tante caratteristiche della soluzione spiccano la completa modularizzazione del software e una
configurazione grafica dell’hardware, l’apertura verso tutti i sistemi
e i dispositivi attraverso gli standard OPC UA, l’interazione con vari
software di simulazione e di progettazione CAD, lo sfruttamento ottimale da parte di Automation Runtime delle piattaforme multicore
e il supporto per sistemi operativi multipli sulla stessa CPU della serie
X20, con comunicazione realtime attraverso il bus standard aperto
Powerlink.
www.br-automation.com
CIGRAPH
Il software dedicato alla progettazione ArchiCAD 17, proposto da Cigraph, offre migliori funzionalità per la documentazione su base BIM
(Building Information Model). Semplifica la modellazione e la produzione della documentazione anche con modelli che contengono un
alto numero di dettagli. L’organizzazione del lavoro su base BIM di
ArchiCAD mantiene vivo e modificabile il modello fino al termine del
progetto. Tra le novità della nuova versione spiccano la modellazione
diretta nell’ambiente BIM con il nuovo strumento forma (Morph); la
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Fonte : wwwblog.timesunion.com
ABACUS
ANSYS
CIGRAPH
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AO
RASSEGNA
valutazione energetica incorporata; la possibilità di ricercare, caricare
e scaricare componenti BIM personalizzati per librerie di oggetti sempre più ricche. A ciò si aggiungono le connessioni basate sulla priorità, in grado di fornire automaticamente sezioni strutturali e dettagli
costruttivi corretti per la documentazione; materiali di costruzione
intelligenti che assicurano la corretta rappresentazione grafica in
sezione (retini sezione); la restituzione delle superfici degli elementi
nelle viste 3D e le proprietà termiche tramite il calcolo per la valutazione energetica del manufatto. Infine, un BIMx completo incluso in
ogni installazione consente agli utenti di condividere i progetti BIM
con i clienti in un ambiente interattivo.
www.cigraph.com
DASSAULT SYSTÈMES
I prodotti e le soluzioni Delmia per il mondo manifatturiero favoriscono l’innovazione della produzione consentendo di definire, pianificare, creare, monitorare e controllare tutti i processi produttivi in
maniera virtuale. Delmia, basata sulla piattaforma 3DExperience di
Dassault Systèmes, permette a tutte le figure coinvolte nella produzione, indipendentemente dalle loro competenze, di partecipare a
un’unica community, dove tutti i membri contribuiscono agli obiettivi condivisi di miglioramento delle prestazioni in produzione.
Delmia è un applicativo critico per i processi decisionali, che consente
di espandere le supply chain mondiale aumentando al tempo stesso
il livello di qualità, reagendo prontamente a un’interruzione nella
supply chain e rispettando le prestazioni e gli obiettivi della produzione. Consente inoltre di ridurre i costi di produzione relativi a inventario e rifacimenti e arrivare a nuovi livelli di produttività e sicurezza.
www.3ds.com
ELECTRO GRAPHICS
Il CAD elettrico per schemi di automazione iDEA 2013, sviluppato e
supportato da Electro Graphics, beneficia di un rinnovato ambiente
di lavoro, basato sulla tecnologia Autodesk OEM 2013 e CADelet, che
garantisce un’interfaccia duttile e parametrizzabile. Il software, nativo
a 64 bit, può operare in ambiente di rete in modalità client/server
per l’accesso agli archivi e semplifica il lavoro collaborativo in quanto
più operatori possono sviluppare contemporaneamente un progetto
complesso. Grazie alla semplicità ed efficacia delle funzioni di iDEA
2013 a ogni azione dell’operatore corrisponde una pronta risposta
contestuale del software. Sono proposti i dati e le opzioni più opportune in ogni particolare situazione di lavoro attraverso intuitive
finestre (palette agganciabili). Sono inoltre presenti tutte le funzionalità per la gestione completa di schemi elettrici per l’automazione
industriale, a partire dalla libreria simboli e dalle pagine tipiche con
organizzazione per macro, per l’organizzazione dei fogli per gruppi
funzionali, per la gestione dei componenti in modalità distribuita,
con particolari funzioni per schede PLC e contattori o pulsanti. La
siglatura di apparecchiature, morsettiere, connettori viene generata
in tempo reale, secondo la norma CEI EN 81346, come anche il cross
reference e la numerazione automatica di fili e cavi di connessione.
Particolare attenzione è stata poi posta alle traduzioni dello schema,
con la possibilità di attivare descrizioni in più lingue a scelta, tratte
da un vasto dizionario di termini tecnici. Infine, iDEA 2013 realizza
una vera progettazione integrata degli impianti di automazione combinandosi anche con i software della linea Ampère, specializzati nel
calcolo e verifica di reti elettriche; i file di progetto di Ampère sono
direttamente editabili in iDEA per ottenere schemi, diagrammi d’interconnessione e studio dei quadri.
www.electrographics.it
EPLAN SOFTWARE & SERVICE
L’ultima versione di Eplan Fluid Professional integra la gestione delle
tubazioni direttamente nel 3D. La creazione di un prototipo virtuale
nelle prime fasi di sviluppo di un progetto semplifica la pianificazione.
In particolare, consente di verificare con precisione le soluzioni più
idonee a rispondere alle richieste del cliente e garantire la piena
compatibilità. Oltre al posizionamento virtuale dei componenti, altri
elementi importanti sono le tubazioni fluidiche e pneumatiche: la
versione 2.3 di Eplan Fluid Professional offre uno strumento per il
layout virtuale in 3D degli impianti fluidici e pneumatici. Modalità di
lavoro a scelta dell’utente con schemi di potenza fluidica 2D o 3D;
accesso ai dati degli alloggiamenti direttamente da Eplan Data Portal;
layout di montaggio in 3D con la stessa semplicità del 2D grazie alla
EPLAN SOFTWARE & SERVICE
DASSAULT SYSTEMES
ELECTRO GRAPHICS
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OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
tecnologia eTouch; generazione automatica di tutte le connessioni
di potenza fluidica (tubing) in base agli schemi o mediante la loro
definizione manuale in 3D; instradamento automatico o interattivo
delle tubazioni fra i componenti; instradamento libero delle tubazioni e definizione dei percorsi in 3D; valutazione delle proprietà dei
materiali (per esempio raggi di piegatura conformi alle normative):
queste sono alcune delle funzioni presenti. Il collegamento diretto fra
gli schemi di potenza fluidica e il layout di montaggio in 3D consente
di generare i percorsi d’instradamento dei cavi e delle tubazioni in
maniera automatica. Successivamente. il tecnico può indicare il percorso ideale per le tubazioni pneumatiche all’interno dell’alloggiamento. I raggi di piegatura minimi e altri parametri di progettazione
si possono memorizzare nel sistema, che ne terrà conto in fase di definizione del layout. Oltre al layout in 3D il progettista può ottenere
liste di tutte le connessioni. Tali liste possono essere approntate per la
produzione, sommando la lunghezza di tutte le tubazioni necessarie
per calcolare il fabbisogno complessivo. Qualora vengano apportate
modifiche successive alla posizione dei componenti, i percorsi possono essere ridisegnati automaticamente e i valori aggiornati.
www.eplan.it
KEB ITALIA
La suite di programmazione Combivis Studio proposta dal gruppo KEB
consiste di tre componenti sapientemente uniti tra loro per mezzo di
comandi .NET, specificatamente realizzati per creare una soluzione
completa e al contempo mirata all’utilizzo, evitando l’installazione
di materiale inutile e non desiderato dall’utente. La piattaforma per il
controllo e la gestione macchina vede i software Combivis Studio 6 e
Combivis Studio HMI come attori principali, il primo per lo sviluppo del
programma Motion e la gestione dei codici ISO conformi allo standard
DIN66025, il secondo come chiave di accesso alla programmazione
grafica, all’editor di testo, all’acquisizione di file di progetto proveniente da CAD, CAM e post processor. Per mezzo di questi due tool
l’utilizzatore ha la possibilità di mandare in esecuzione, modificare e
allo stesso tempo monitorare un file ISO in un contesto 3D. Lo stesso
dicasi per la modifica dei profili di camma con funzioni polinomiali a
più livelli. In conclusione, entrambi i tool sono applicabili ad assi reali,
piuttosto che virtuali, al fine di simulare il funzionamento completo
del processo prima di mandarlo in esecuzione.
www.keb.it
LENZE ITALIA
Il dimensionamento degli azionamenti nella progettazione di avvolgitori/svolgitori è tra le applicazioni chiave della nuova versione
del tool Lenze Drive Solution Designer (DSD). Lenze, azienda specializzata nel Motion Centric Automation, ha trasferito in questo innovativo tool la propria decennale esperienza e competenza nella
tecnologia degli avvolgitori/svolgitori. Di facile utilizzo grazie a un’interfaccia intuitiva appositamente progettata per un apprendimento
immediato, è dotato di una specifica funzione ‘Application Tuner’
per un dimensionamento ottimizzato e dettagliato del sistema di
azionamento con la possibilità di integrare, oltre a uno scenario di
riferimento, altre condizioni operative e ambientali e combinazioni
alternative dei prodotti. Non sono trascurati importanti dettagli quali
il dimensionamento del sistema con differenti tensioni di alimentazione (come USA e UK) e un’utile funzione per la creazione immediata
di file 2D-3D a beneficio di una veloce integrazione nei sistemi CAD. È
inoltre compatibile con il sistema operativo Windows 8.
Per l’ottimizzazione della soluzione di azionamento sono oggi disponibili tutte le funzionalità di dimensionamento più importanti
per tipici avvolgitori/svolgitori centralizzati. Tra queste uno speciale
‘motion designer’ per caratteristiche specifiche nel controllo del movimento di avvolgitori. Procedure guidate consentono una selezione
della corretta tecnologia grazie alla simulazione del carico in funzione del diametro, dettagliate informazioni sull’utilizzo nella curva
di deflussaggio di campo del motore e un’analisi del processo di avvolgimento con grafico coppia-velocità della combinazione motoreinverter. L’apprezzata funzione di calcolo del consumo energetico nel
DSD, che consente di realizzare soluzioni di azionamento con certificazione energetica, completa la gamma di funzionalità per applicazioni avvolgitore/svolgitore in sistemi sia monoasse che multiasse.
www.lenzeitalia.it
MITSUBISHI ELECTRIC
La suite Maps di Mitsubishi Electric è un tool software d’ingegneria
completo per la progettazione PLC/Scada e per la gestione di impianti lungo l’intero ciclo di vita. Offre un importante plusvalore nelle
fasi di progettazione, integrazione e manutenzione del progetto,
riducendo il TCO-Total Cost of Ownership aziendale. In particolare.
Maps migliora la produttività del sistema-fabbrica a tutti i livelli, dallo
shop floor fino all’IT, potenziando i vantaggi competitivi in tutte le fasi
del processo industriale, dall’ingegnerizzazione fino alla manutenzione dell’impianto. Inoltre, conduce l’utente attraverso tutte le fasi
di progettazione del processo e del sistema di controllo, installazione,
KEB ITALIA
LENZE ITALIA
MITSUBISHI ELECTRIC
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
73
AO
RASSEGNA
messa in servizio, test e manutenzione, conservando la congruenza
e l’integrità all’interno di un sistema di automazione. Durante la fase
di progettazione, anche quando nel corso del tempo si convertono
o modificano sistemi, Maps mette a disposizione una gestione attualizzata dei dati PLC/Scada e della documentazione sulla nuova configurazione dell’impianto.
www.mitsubishi-automation.it
PRISMA
Ottimizzato per la stesura di schemi in ambito elettro-fluidico, Sabik
18 è il CAD di Prisma indirizzato alle aziende che realizzano macchine
automatiche e impianti, garantendo la massima flessibilità d’impiego
dove sono richiesti automatismi veloci e precisi. Dotato di un potente
configuratore di progetto, esegue automaticamente la cancellazione,
copia, sostituzione di pagine o parti di pagina quali simboli, gruppi
funzionali, codici ecc., in base a parametri e vincoli definiti in modalità
grafica dall’utente. Gli automatismi personalizzabili consentono di realizzare traduzioni fino a 40 lingue, riassuntivi PLC, liste cavi, pulsantiere, riepilogo morsettiere, layout di quadro o d’impianto e distinta
base, rendendo il lavoro più agevole. Inoltre, Sabik 18 consente la
creazione di file .pdf intelligenti del progetto con collegamenti ipertestuali tra gli elementi, indice e albero pagine, componenti e articoli.
La consultazione del progetto risulta pertanto estremamente semplificata anche per il cliente e il manutentore che non hanno a disposizione lo schema elettrico in formato nativo. Distribuito in diverse
versioni, Sabik consente lo scambio dati con i più diffusi database.
www.prisma100.it
PTC
La soluzione Windchill PDM Essentials di PTC, dedicata al mercato
delle PMI, comprende un software di gestione del ciclo di vita del
prodotto (PLM) all’avanguardia e orientato al settore produttivo,
costruito su misura per le piccole e medie imprese manifatturiere.
Windchill PDM Essentials è facile da implementare e distribuire, dispone di tutte le caratteristiche necessarie perché le aziende siano
subito operative, il tutto in un unico pacchetto, facile da installare e
completo di database Microsoft SQL Server. In particolare, Windchill
PDM Essentials permette alle imprese di mettere in atto controlli e
processi semplici ed efficaci, aumentando così l’efficienza operativa.
Ridurre i costi, ottimizzare il ROI e aumentare la produzione, pur mantenendo inalterati punti di forza fondamentali come la flessibilità e
l’adattabilità, sono solo alcuni degli ulteriori vantaggi legati alla scelta
della soluzione PTC.
www.ptc.com
RITTAL
I quadri elettrici, oltre alla loro funzione di base, devono garantire
una corretta protezione a quadristi, installatori e utilizzatori. Per garantire la massima sicurezza operativa, la normativa CEI EN61439
richiede ai costruttori di quadri elettrici di fornire una documentazione dettagliata che attesti le caratteristiche costruttive e prestazionali del quadro. La versione 6.1 del software di configurazione Power
Engineering di Rittal offre ai costruttori un supporto completo per il
dimensionamento e la verifica di progetto di Ri4Power secondo le
prescrizioni normative. Ai costruttori di quadri elettrici si consiglia nel
breve periodo l’adeguamento alle nuove normative di riferimento.
Anche se si potrà utilizzare la vecchia normativa fino all’1 novembre
2014, infatti, dopo tale data tutti i vari tipi di quadri dovranno essere
progettati e documentati secondo le prescrizioni contenute nella CEI
EN61439. Con questo software Rittal supporta il cliente in questa fase
di cambiamento normativo. Se il costruttore di quadri utilizza la piattaforma Rittal - The System come base per la realizzazione di quadri
B.T., con Rittal Power Engineering 6.1 il cambiamento è più facile.
Il software facilita la progettazione e la configurazione del quadro,
nonché la preparazione della documentazione in accordo alla norma.
L’utilizzatore trova tutte le indicazioni per l’installazione, i dati tecnici di prodotto e le possibili opzioni di configurazione. L’assistente
virtuale al montaggio suggerisce all’installatore le operazioni più efficienti. Tutti i disegni si possono importare ed esportare in formato
CAD; l’interfaccia Eplan integrata permette l’esportazione dei dati dei
componenti e i disegni al software Eplan Electric P8.
L’utente viene guidato passo per passo nella progettazione e configurazione del quadro: dopo alcune impostazioni generali, come dimensione del quadro elettrico e corrente nominale, il progettista può
iniziare la configurazione dei singoli scomparti. I comandi di menu
dell’interfaccia grafica consentono di aggiungere e selezionare elementi della carpenteria, sistemi sbarre e altri componenti con facilità.
Anche la generazione automatica degli accessori compatibili con il
progetto, per esempio corpi illuminanti, riscaldatori anticondensa
e sistemi di chiusura, è impostabile dall’utente con un notevole risparmio di tempo. Durante la procedura di configurazione, considerando il grado di protezione del quadro, il punto d’installazione
nell’impianto e la corrente nominale, è possibile scegliere i vari tipi
PRISMA
RITTAL
PTC
74
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
SEW-EURODRIVE–Driving the world
No Matter What You Move: We Drive It.
Tanti settori industriali. Tante sfide. Un unico partner: SEW-EURODRIVE. Le nostre tecnologie più innovative
vi offrono la miglior qualità a un basso costo di gestione. Qualità, efficienza e sicurezza girano da sempre
sulla ruota di SEW per tutti i comparti industriali: costruzioni, alimentare, automobilistico, logistico …
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piccola ai grandi impianti produttivi SEW-EURODRIVE ha la soluzione giusta ad attendervi!
www.sew-eurodrive.it
AO
RASSEGNA
di interruttore. Il software definisce automaticamente quali siano i
componenti necessari per la configurazione scelta, compilando una
distinta base, e fornisce un valido aiuto per stilare la documentazione
finale: premendo un tasto si ottiene la verifica di progetto, comprensiva dei rapporti delle prove fatte e da eseguire. Il software fornisce
infine delle check-list con le quali verificare che tutti i requisiti tecnici
e normativi vengano soddisfatti.
www.rittal.it
SCHNEIDER ELECTRIC
Il software multitask Unity Pro di Schneider Electric è una soluzione
unica per tutti i PAC Modicon M340, Premium, Quantum e Quantum
Safety, che unisce l’ergonomia dei tradizionali software PLC all’evoluzione orientata alla programmazione a oggetti (DDT, DFB, variabili
non allocate ecc.). Grazie ai cinque linguaggi IEC61131-3, alla libreria
LL984 e a tutti gli strumenti di debug e diagnostica, migliora la produttività e la facilità di manutenzione nell’ambito dello sviluppo. Con
Unity Pro si ottimizzano gli investimenti in software, si riducono i costi
di formazione e si accede ai vantaggi garantiti nello sviluppo.
Essendo basato su programmazione a oggetti, la soluzione facilita il
riutilizzo dell’ingegneria in applicazioni diverse: gli standard aperti
permettono di collaborare in modo semplice e rapido con altri strumenti software utilizzati nei progetti. Unity Pro include anche un FDT
container che, sfruttando la tecnologia DTM, permette di integrare e
rendere visibile la strumentazione di campo qualsiasi sia il fieldbus
utilizzato, trasformando questo strumento da engineering tool ad
asset management system tool. Oltre a ciò, Unity Pro supporta i nuovi
moduli in cui convergono contemporaneamente i protocolli Ethernet/IP e Modbus TCP, grazie ai quali si possono integrare o mixare
all’interno della stessa rete dispositivi diversi e terzi, basandosi su una
scelta che rispetta le necessità tecniche del processo produttivo.
Unity Pro V7.0 è un importante tassello di PlantStruxure, la soluzione
di Schneider Electric per il process ed energy management, che nasce
e si sviluppa appositamente come soluzione per l’integrazione di
ogni livello del processo produttivo di un’azienda, attraverso il networking, vera e propria spina dorsale per la connessione dal sistema
MES (e dall’eventuale ERP) allo strumento di campo attraverso hardware e software standard di mercato.
www.schneider-electric.it
permette al progettista di gestire in modo centralizzato tutte le informazioni che compaiono all’interno dei cartigli dei vari multifogli. In
modo del tutto trasparente all’operatore, Spac popola un database
in grado di visualizzare i codici di prodotto più utilizzati snellendo le
operazioni di ricerca. Per semplificare la suddivisione dei prodotti tra
ditte esterne è possibile abbinare a ogni prodotto un ‘codice di distinta’, che permette di raggruppare all’occorrenza i materiali in base
a logiche non strettamente legate all’impianto, bensì in base alla sua
realizzazione. Oltre a interfacciarsi con tutti i software di stampa di
etichette e cartellini per la marcatura di componenti, fili e cavi, Spac
prosegue nel suo intento di garantire il massimo della portabilità dei
dati, integrando le informazioni provenienti dal software eXteem.
Grazie alla collaborazione con Schneider Electric è infatti possibile far
disegnare in automatico da Spac il quadro progettato con eXteem.
www.sdproget.it
SIEMENS PLM SOFTWARE
La release NX 8.5 di Siemens PLM Software introduce numerose
migliorie richieste dai clienti e nuove funzionalità che garantiscono
maggiore flessibilità e produttività in tutte le attività d’ingegneria e
fabbricazione dei prodotti, contribuendo alla riduzione del time-tomarket. Anche quest’ultima versione si basa sulla visione HD-PLM,
sviluppata per aiutare le aziende a prendere decisioni più efficienti,
con un maggiore livello di sicurezza e affidabilità. Inoltre, introduce
nuove funzionalità per la modellazione di feature, la progettazione
di lamiere, la modellazione a forme libere, la convalida e messa in
tavola e migliorie nell’ambito della simulazione che aiutano i team di
sviluppo ad aumentare l’efficienza nell’ingegneria di prodotto.
In particolare, NX 8.5 continua a sfruttare la tecnologia esclusiva di
Siemens PLM Software ‘Synchronous Technology’, che unisce la velocità e la flessibilità della modellazione diretta al controllo accurato
della progettazione parametrica, per offrire a progettisti e ingegneri
un metodo migliore con cui creare e modificare i progetti.
www.plm.automation.siemens.com
SDPROGET INDUSTRIAL SOFTWARE
Il software Spac Automazione 2013 di SDProget è dedicato a chi
progetta e realizza macchine industriali e linee automatizzate. Sviluppato su tecnologia Autodesk OEM 2013, questo motore grafico
è equivalente ad Autocad 2013. Implementa una funzionalità che
SCHNEIDER ELECTRIC
SD PROGECT INDUSTRIAL SOFTWARE
SIEMENS PLM SOFTWARE
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OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
UNIDRIVE M
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AO Tavola rotonda
di Cristina Paveri
Le aziende incontrano la s
Vediamo in che modo le aziende del nostro settore collaborano
con istituti professionali e università per creare i professionisti di
domani
L’
innovazione, insieme all’esportazione, è alla
base del successo delle imprese italiane che
hanno conseguito risultati positivi nel 2013. Per
concorrere all’innovazione e formare giovani
qualificati la scuola deve però adottare un profilo formativo di eccellenza, contribuendo così attivamente a
soddisfare le esigenze delle aziende in termini occupazionali.
Deve quindi porsi l’obiettivo di diminuire il divario tra domanda e offerta (seppur esigua) di lavoro. Uno strumento utile
per fotografare lo stato attuale dell’occupazione, quindi per
indirizzare le scelte formative dei giovani, è il sistema informativo Excelsior sviluppato da Unioncamere e dal Ministero
del Lavoro per il monitoraggio delle previsioni occupazionali.
In base ai dati raccolti dal sistema Excelsior, la tendenza occupazionale per il 2013 permane negativa, tuttavia una quota
pari al 13,2% delle imprese del settore produttivo e dei servizi
78
orientate all’esportazione e all’innovazione assumerà personale: si prevede l’ingresso di 750 mila unità nell’arco del 2013.
Ad assumere saranno realtà di grandi dimensioni, generalmente collocate nell’area nord-est, e in particolare aziende
che operano nei settori industriali chimico-farmaceutico, della
gomma e delle materie plastiche, rivolgendosi a profili qualificati per coprire il ruolo di tecnici informatici, telematici e delle
telecomunicazioni, tecnici in campo ingegneristico, della vendita e del marketing. La richiesta di una maggiore qualificazione dei fabbisogni occupazionali aumenta di conseguenza
la domanda d’istruzione.
Per capire come risponde la scuola Automazione Oggi ha
intervistato i referenti per la formazione di alcune tra le più
importanti imprese nel settore dell’automazione industriale
in merito agli interventi formativi attuati nelle scuole professionali e nelle università italiane.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Fonte: www.centroparadoxa.org
I ‘luoghi’ della
formazione
A.O.: In quali scuole professionali o università la vostra
azienda ha portato avanti di
recente iniziative di formazione?
Fabio Perna, responsabile del
Progetto Scuola Omron Electronics: “L’attività formativa di
Omron ha una lunga storia: 25
anni fa pensammo per la prima
volta a organizzare dei corsi tecnici in sede per i nostri clienti
sui principali prodotti per l’automazione. Il programma formativo si è poi sviluppato negli
anni, fino a raggiungere i livelli
attuali: 17 corsi organizzati in
cinque aree tematiche, dai PLC
ai sensori, dalla visione alla sicurezza, ai robot.
I corsi sono sempre stati visti
dai docenti di discipline elettroniche e di automazione
come un’importante sorgente
di conoscenza, tanto che proprio i docenti hanno sottolineato l’esigenza di creare delle
opportunità formative specificatamente per loro. Il Progetto
Scuola Omron, nato nel 2003, si
basa sulla convinzione che solo
la collaborazione tra aziende e
scuole tecniche possa portare, da un lato ad avere insegnanti
più consci delle effettive richieste e opportunità offerte dall’industria, dall’altro a ‘sintonizzare’ gli studenti di oggi, futuri
professionisti dell’automazione, sulla lunghezza d’onda del
mondo del lavoro. L’attività formativa non è quindi rivolta direttamente agli studenti, bensì ai docenti di Itis (Istituto Tecnico Industriale Statale) e Ipsia (Istituto Professionale di Stato
per l’Industria e l’Artigianato) che, a loro volta, trasferiscono
le conoscenze agli studenti. Ogni anno, ormai da sei anni a
questa parte, organizziamo due sessioni, una primaverile e
una autunnale, dei corsi, che chiamiamo ‘Giornate Formative
Docenti’. Si tratta di 18-20 appuntamenti distribuiti sul territorio nazionale presso scuole che si propongono come sede di
corso: normalmente ogni location raccoglie adesioni a livello
regionale, ma a volte anche dalle Regioni limitrofe. In cinque
anni, dal settembre 2007 a marzo 2013, abbiamo calcolato di
aver erogato 95 corsi presso 53 istituti scolastici, formando un
totale di 2.214 docenti, con una partecipazione media di 23
docenti per singola giornata formativa. Tenendo conto che
ciascun docente lavora con una classe di 20-25 alunni, si può
ipotizzare che l’azienda sia entrata in contatto con 40-50 mila
studenti”.
cuola
Gianfranco Mereu, responsabile delle relazioni con le scuole
e le università di Schneider Electric: “Le nostre iniziative di
formazione si inquadrano nell’ambito del programma ‘Attività Scuola Tecnica’ avviata nel 2001. Ci rivolgiamo agli istituti
tecnici e professionali, ai centri di formazione professionale
e alle università con attività diversificate, che dal 2010 sono
anche parte di un protocollo d’intesa siglato con il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), rinnovato
il 3 maggio 2011 per i successivi
tre anni. Con ogni scuola elaboriamo una proposta didattica
specifica. I nostri corsi di formazione sono basati sulla pratica e
sono relativi a una vasta gamma
di prodotti tipici della nostra offerta. Ai corsi in aula, speculari
a quelli che vengono proposti
ai nostri clienti, affianchiamo
un elemento di e-learning, con
corsi online e la possibilità di
Fabio Perna,
accedere alla ‘Energy University’
Omron Electronics
di Schneider Electric, un portale
di e-learning dedicato alle tematiche energetiche. Ad alcune
scuole, in particolare agli istituti
presenti nell’area dei nostri stabilimenti di Stezzano (Bergamo) e
Cairo Montenotte (Savona), proponiamo percorsi formativi di alternanza scuola/lavoro, offrendo
agli studenti la possibilità di
svolgere fino a 160 ore di formazione presso le nostre strutture o
in aziende partner. Proponiamo
Gianfranco Mereu,
anche soluzioni didattiche deSchneider Electric
dicate ad argomenti specifici,
come l’automazione, la domotica, l’efficienza energetica ecc.;
aiutiamo le scuole a potenziare i laboratori o creare aule attrezzate con soluzioni didattiche ad hoc, oppure con qualsiasi
genere di apparecchiature presente nei nostri cataloghi.
Ogni anno sosteniamo varie competizioni tecniche del Miur
(le ‘Gare Nazionali’) rivolte agli istituti professionali e tecnici
e organizziamo direttamente due competizioni: il ‘Green
Technologies Award’, che esiste da tre anni e mette a confronto team di studenti di IV e V negli istituti tecnici e professionali, chiamati a presentare progetti di efficienza energetica
e utilizzo di energie rinnovabili applicati alle strutture scolastiche o in ambiti esterni; e il ‘Micro Automation Project’, rivolto ai CFP (Centri Formazione Professionale), che mette a
confronto gli studenti sull’applicazione di specifiche soluzioni
tecnologiche di automazione. Abbiamo anche un concorso
rivolto alle università con le quali collaboriamo strettamente:
siamo presenti direttamente nei Dipartimenti d’ingegneria di
28 università italiane. Il concorso è per le migliori tesi di laurea
in tematiche di efficienza energetica. Si chiama ‘Think Green,
Be Efficient’ e ha cadenza biennale.
Obiettivo di tutto questo è avvicinare il mondo della scuola a
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
79
AO Tavola rotonda
quello del lavoro attraverso un’offerta formativa aggiornata,
orientata alla pratica e alle reali esigenze del territorio; si tratta
poi di occasioni che ci danno modo di individuare delle risorse
da segnalare ai nostri partner e alla rete distributiva, o da indirizzare verso la nostra azienda in un’ottica di recruiting.
Collaboriamo con 95 centri di formazione, 85 istituti professionali, 90 istituti tecnici e 30 università. Siamo in contatto con
oltre 300 realtà formative e solo nell’ultimo anno abbiamo
svolto 46 corsi con 460 partecipanti e 22 eventi fra seminari,
workshop e visite a stabilimenti,
cui hanno partecipato oltre 3.000
persone. Nell’ultimo anno abbiamo anche lanciato una campagna dedicata a tutte le scuole
per promuovere, a condizioni
agevolate, l’acquisto di tecnologie innovative per l’automazione
e la domotica, allestendo 18 laboratori didattici dedicati all’automazione e 15 alla domotica”.
Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal: “Nel corso degli
Edgardo Porta, Rittal
ultimi anni sono state diverse le
occasioni in cui Rittal ha svolto
delle attività in ambito accademico, principalmente in contesto universitario e presso facoltà tecniche o d’ingegneria.
Riteniamo infatti fondamentale la collaborazione tra mondo
accademico e industria per creare i professionisti di domani,
il cui lavoro sarà nel futuro la base del progredire dell’innovazione”.
Simone Suaria, academic field engineer di National Instruments Italia: “La proposta di formazione di National Instruments, rivolta alle più grosse e importanti università tecniche
italiane, prevede una serie gratuita di iniziative. A oggi sono
due i progetti a livello nazionale: il primo, denominato
‘LabView Staff Project’, si rivolge a professori, ricercatori, dottorandi e assegnisti di ricerca; il secondo, invece, è espressamente dedicato agli studenti che utilizzano NI LabView per la
realizzazione della propria tesi di laurea e prende il nome di
‘LabView Thesis’. Numerose iniziative locali, concordate con i
singoli professori, permettono poi a una nutrita platea di studenti di entrare in contatto con le tecnologie NI e con la nostra
realtà aziendale. La maggior parte delle iniziative è rivolta alle
scuole tecniche, prevalentemente quelle d’ingegneria dell’informazione, industriale, meccanica ed energetica. Le università coinvolte sono finora il Politecnico di Milano, di Torino e di
Bari, le Università di Roma e Napoli, quelle di Padova, Bologna,
Genova, Modena e Reggio Emilia, Siena e Ancona”.
Filippo Giannini, head of machine tools, divisione Drive
Technologies del Settore Industry di Siemens Italia, e Roberto
Guidi, project manager di Siemens SCE Italia: “Da molti anni
Siemens ha in attivo diverse iniziative di formazione rivolte
a tutte le istituzioni scolastiche tecniche e professionali di II
grado, statali e paritarie, ai centri di formazione professionali,
alle università e ai centri di ricerca e sviluppo. Una di queste
attività, rivolta esclusivamente al mondo della scuola, è denominata ‘Siemens SCE’ (Siemens Automation Cooperates
80
with Education) e mette a disposizione il know-how aziendale
nell’ambito dell’innovazione tecnologica con workshop, seminari o corsi gratuiti. Forniamo così al sistema formativo tutto il
supporto di cui siamo capaci: esperienza, prodotti e soluzioni,
infrastrutture e metodologie. Queste iniziative possono essere
attivate ‘on-demand’, su specifica richiesta delle istituzioni
scolastiche, e si svolgono direttamente nelle loro sedi. Altri
incontri possono essere attivati su nostra proposta, nel caso
in cui nasca la necessità di presentare soluzioni tecnologiche
interessanti e innovative al mondo dell’istruzione. Le lezioni,
oltre che teoriche, comprendono delle esercitazioni pratiche,
svolte direttamente dai partecipanti sulle apparecchiature. Un
consolidato rapporto di collaborazione con il Ministero della
Pubblica Istruzione e la successiva firma di un protocollo d’intesa hanno ufficializzato e divulgato le nostre proposte nel
mondo della scuola. Partecipiamo per esempio alle competizioni proposte dal Ministero, come le ‘Gare Nazionali Operatore Elettrico’ e ‘Operatore Meccanico’, che hanno lo scopo
non solo di mettere a confronto i migliori operatori elettrici
e meccanici d’Italia sulle conoscenze e competenze acquisite
frequentando il corso di qualifica, premiandoli con una borsa
di studio, ma soprattutto di instaurare un momento di riflessione sull’istruzione professionale e permettere lo scambio di
strumenti di lavoro tra le scuole
provenienti da tutte le Regioni e
il mondo delle imprese.
Merita poi attenzione il corso
universitario sulle ‘Macchine
Utensili’ affidato a Siemens dal
Politecnico di Milano, indirizzato
agli allievi del III anno del corso di
studi in ingegneria meccanica del
polo territoriale di Piacenza del
Simone Suaria, National Politecnico, giunto quest’anno
Instruments Italia
alla II edizione, che si tiene presso
il Centro Tecnologico per le macchine utensili di Siemens a Piacenza (TAC). Il Centro nasce
dall’esperienza e dalla conoscenza tecnologica di Siemens
nel settore delle macchine utensili e ha l’obiettivo di fornire
un supporto tecnologico per la fresatura e tornitura. Questo
conferma l’impegno aziendale nel campo dell’innovazione e
del sostegno alle piccole e medie imprese sul territorio.
Siemens è inoltre impegnata da 11 anni in attività formative
presso i centri di formazione professionale salesiani a Udine,
Milano e Arese e mantiene strette collaborazioni con l’Istituto
Professionale Statale di Bolzano, nonché con diversi istituti
professionali statali dislocati sul territorio nazionale. Per esempio, gli studenti del III anno d’ingegneria, gli allievi dei Centri
Professionali Salesiani e gli studenti di alcuni istituti professionali statali hanno modo di alternare lezioni a esercitazioni
pratiche e visite formative presso le aziende del settore.
L’impegno a favore delle attività formative dimostra la volontà
della multinazionale tedesca di sviluppare competenze innovative nel nostro Paese, attraverso l’integrazione delle proprie
conoscenze e competenze con attività di formazione e orientamento”.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Davide Poli, educational manager di B&R Automazione Industriale: “B&R collabora con molti atenei italiani svolgendo
attività didattiche in classe, così come fanno le altri filiali B&R
nel resto del mondo. Abbiamo alcuni casi di ‘eccellenza’, come
le iniziative portate aventi con l’Università di Brescia e Bologna
che hanno visto la realizzazione di tesi sul mondo della sicurezza integrata e sulla modellazione e simulazione di sistemi
motion evoluti. Nel segmento post-diploma B&R collabora
con istituti tecnici superiori tenendo corsi su vari argomenti.
In ambito universitario tendiamo
a instaurare una collaborazione
continuativa, al fine di promuovere la cultura e la formazione sui
temi dell’automazione. In particolare, ci occupiamo di didattica
(seminari in classe), attività di tesi
e di ricerca”.
I temi trattati
A.O.: Quali sono i temi di punta
sui quali focalizzate la vostra
attività formativa?
Davide Poli,
B&R Automazione
Industriale
Porta: “Gli incontri che promuoviamo prendono solitamente le mosse dalla considerazione
della distanza tuttora esistente tra accademia e lavoro e si
pongono come obiettivo quello di fornire ai giovani ingegneri, laureandi o neolaureati, gli strumenti necessari per scoprire tutte le possibilità d’inserimento nelle aziende operanti
nel settore dell’automazione, aiutando al contempo queste
ultime a comprendere e apprezzare appieno la preparazione
impartita dalle università. Gli incontri seguono la formula di
convegni della durata di un giorno e tra i temi principali figurano la presentazione della realtà aziendale e lavorativa,
con particolare focus sui trend di mercato relativamente alle
competenze richieste, alle figure
professionali e alle opportunità
formative e lavorative, così da
favorire la corretta comprensione del mondo del lavoro. Rittal collabora inoltre con istituti
e osservatori universitari attivi
nel monitoraggio e studio dei
trend di mercato e delle innovazioni tecnologiche, come il MIP
(School of Management del Politecnico di Milano)”.
Poli: “La maggior parte delle noRoberto Guidi,
Siemens SCE Italia
stre attività sono volte a spiegare
tecniche e tecnologie: l’ambiente
di sviluppo integrato Automation Studio, la movimentazione
assi, i bus industriali, la modellazione e simulazione di sistemi
di automazione, la sicurezza funzionale. I seminari sono sempre corredati da esempi reali che ne dimostrano la valenza
applicativa in campo industriale. Alle università proponiamo
generalmente dei seminari all’interno di corsi di laurea già
esistenti. Le attività sono suddivise per macroargomenti ad
alto contenuto tecnologico, quelli che riteniamo più utili all’ingresso nel mondo del lavoro. Crediamo inoltre che l’unico
modo per trasmettere realmente i concetti sia affiancare parte
teorica a pratica, facendo quindi testare agli studenti le applicazioni direttamente sull’hardware e supportandoli durante
le fasi di sviluppo all’interno dell’ambiente integrato con cui
si configura e programma ogni parte dell’automazione. Laddove vi sia la possibilità, B&R collabora con i vari Dipartimenti
per allestire laboratori permanenti con dotazioni hardware e
software, per dare l’opportunità agli studenti di approfondire
le tematiche affrontate in classe. Spesso questi rappresentano
il punto di partenza per lo sviluppo di progetti per i corsi di
laurea. Infine, attraverso eventi mirati organizzati da Anipla,
incontriamo gli studenti laureandi e spieghiamo loro quali
mansioni e responsabilità sono richieste a un neoassunto in
B&R, offrendo loro un primo contatto con il mondo del lavoro”.
Suaria: “I corsi di National Instruments sono organizzati secondo la filosofia dell’hands-on learning: teoria e pratica devono essere affrontate insieme, per calare immediatamente
le nozioni apprese nel contesto in cui ci si trova a operare.
Sono inoltre incentrati sul linguaggio di programmazione
grafica LabView per la progettazione grafica di sistemi. Ciascuno studente ha a disposizione
un PC (il proprio o fornito da NI)
con installato LabView e al quale
è collegato dell’hardware, differente a seconda del corso che si
sta affrontando. L’istruttore alterna momenti di teoria, durante
i quali vengono illustrati i concetti principali dell’argomento
preso in esame, a momenti di
esercizio, durante i quali è chiesto allo studente di mettersi in
gioco e provare a risolvere qualFilippo Giannini,
Siemens Italia
che problema pratico direttamente con il PC, programmando
fin dal primo istante in LabView. Non mancano quiz, momenti
di confronto e domande, dove approfondire i concetti affrontati. A livello logistico i corsi vengono organizzati in maniera
intensiva e hanno una durata di due o tre giorni a seconda
dell’argomento trattato. Tipicamente si consiglia di partecipare in maniera intensiva ai corsi di base, ‘LabView Core 1’ e
‘LabView Core 2’, approfondire le conoscenze a distanza di un
mese o due e continuare poi la formazione fino a che non si
è raggiunto il livello di formazione desiderato. Gettate le basi,
è possibile disegnare il proprio percorso formativo concentrandosi sulla conoscenza dell’ambiente di sviluppo, oppure
sui sistemi di acquisizione dati, sui sistemi realtime o su quelli
di visione”.
Giannini - Guidi: “I temi dell’attività formativa di SCE riguardano tutto ciò che concerne l’automazione, il controllo e la supervisione dei processi industriali, l’automazione degli edifici
(building automation) e il mondo dell’installazione elettrica.
Tra le nostre iniziative formative figura anche un concorso
nazionale annuale, patrocinato dal Ministero della Pubblica
Istruzione, oggi alla V edizione, rivolto agli studenti di tutti
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
81
gli istituti tecnici e professionali e ai centri di formazione, denominato “Olimpiadi
dell’automazione”. Il concorso propone la
presentazione di un reale progetto di automazione, che un gruppo di lavoro costituito
da dieci studenti deve realizzare, seguiti da
un docente con il ruolo di tutor. L’evento
costituisce un’occasione per far emergere
e valorizzare le ‘eccellenze’ esistenti nella
scuola italiana, con positiva ricaduta sull’intero sistema educativo. Si pone inoltre un
importante obiettivo formativo: dare agli
studenti la possibilità di tradurre il proprio
patrimonio di nozioni scolastiche in esperienza professionale.
La nascita di un progetto prevede infatti l’applicazione delle
singole competenze nella realizzazione di un’idea con caratteristiche innovative, volte a soddisfare l’ipotetico cliente. Un
elemento fondamentale dell’iter progettuale è rappresentato
dal lavoro in team: la realizzazione di un impianto è spesso il
risultato di un’attività sinergica tra persone con personalità e
modus operandi differenti. Dinamiche operative che sono apprese dai giovani solo dopo l’ingresso nel mondo lavorativo. Il
concorso avvicina gli studenti alla realtà aziendale, facilitando
la percezione di tutte le logiche che la caratterizzano. La realizzazione di questi progetti pratici, incentrata sulle risoluzioni
di problemi in cui si enfatizza l’aspetto dell’apprendimento sul
campo (‘learning by doing’) rappresenta anche un metodo
efficace per permettere loro di sviluppare mentalità e abilità
imprenditoriali.
Anche il corso universitario sulle macchine utensili rientra in
quest’ottica di sviluppo delle abilità. Il corso coniuga esperienza didattica e vita lavorativa con l’obiettivo di fornire ai
futuri ingegneri una formazione immediatamente spendibile
sul mercato del lavoro grazie alla possibilità di utilizzare direttamente gli strumenti e le macchine con cui lavoreranno
un domani in azienda. I ragazzi hanno in questo modo la
possibilità di trasformare le proprie conoscenze teoriche in
competenze professionali. Inoltre, possono confrontarsi con
professionisti esperti, sviluppando doti di relazioni interpersonali e di gruppo in un contesto diverso da quello accademico.
Attraverso i corsi di formazione professionale, i futuri operatori
di macchine utensili, ovvero tutti gli allievi ospitati da Siemens
presso il TAC, hanno la possibilità di trasformare le proprie
conoscenze teoriche in competenze professionali, approfondendo e concretizzando l’apprendimento ed entreranno in
contatto con sistemi a elevato livello di automazione”.
Mereu: “I temi che trattiamo sono in genere legati al nostro
business, quindi tecnologie del settore elettrico, dell’automazione e della domotica in particolare. Pur non trattando
direttamente aspetti legati all’imprenditorialità o all’internazionalizzazione, le nostre attività vogliono rappresentare
un’opportunità per avvicinare gli studenti alla realtà imprenditoriale e alle esigenze specifiche del mercato del lavoro.
Attraverso gli stage, l’alternanza fra scuola e lavoro, le visite
agli stabilimenti si comprende come ‘funziona’ un’azienda e
cosa significa entrare in una realtà lavorativa strutturata. Puntiamo molto sull’orientamento, sulla comprensione di come
82
Fonte: www.marketingforsuccessacademy.com
AO Tavola rotonda
proporsi sul mercato del lavoro, sulle norme comportamentali in termini sia di scelte di studio post-diploma, sia di comprensione delle necessità del territorio in cui le scuole sono
inserite. Organizziamo poi incontri fra le scuole e le aziende locali, per avviare un confronto fra ciò che le aziende chiedono,
come figure professionali e tecnologie adottate nell’operatività quotidiana, e gli strumenti formativi che le scuole utilizzano. Questo permette di allineare con più facilità i due mondi
e di aiutare gli studenti a uscire dalla scuola con competenze
spendibili in modo immediato”.
Perna: “Gli argomenti che proponiamo spaziano dalla programmazione dei PLC nei vari tipi di linguaggio supportati
(Ladder, SFC, Function Block, Testo Strutturato) alla supervisione, dagli inverter ai servomotori, dai sensori ai sistemi di
visione, alla termoregolazione, al risparmio energetico, fino
a piattaforme più evolute come Sysmac-NJ. Si tratta di argomenti che trovano riscontro anche nei programmi di elettronica e automazione delle scuole a indirizzo tecnico”.
La risposta degli studenti
A.O.: Come rispondono gli studenti alla vostra offerta di
formazione?
Mereu: “La risposta degli studenti e delle scuole è sempre
molto positiva. Lo si vede anche dall’ampia partecipazione
alle nostre iniziative: dal 2001 a oggi abbiamo svolto 550 fra
corsi e stage aziendali, cui hanno partecipato 8.500 persone
fra studenti e docenti, e abbiamo svolto 195 eventi organizzati
con e presso le scuole, cui hanno preso parte 20.000 persone”.
Perna: “Gli studenti sono entusiasti. Durante le giornate
formative facciamo compilare un apposito modulo in cui si
segnala il livello di gradimento e gli indici sono sempre altissimi, oscillano tra 8,30 e 9 su una scala da 1 a 10. Lo testimoniano anche le presenze, in costante aumento negli ultimi
anni, e gli oltre 800 docenti registrati sul nostro sito dedicato
www.omronscuola.it. I professori ci vedono ormai come un
punto di riferimento formativo, una risorsa extra scolastica
cui attingere, che permette loro di gettare un ponte con il
mondo dell’industria. Anche il fatto che abbiamo più autocandidature per le sedi dei nostri corsi di quelle che riusciamo
a utilizzare fa capire quale interesse vi sia da parte di docenti
e dirigenti scolastici per questo tipo di iniziative”.
Suaria: “La risposta di studenti e professori è stata a dir poco
sorprendente. I primi sono entusiasti all’idea di conoscere
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
stra collaborazione con il Ministero e fornirà l’occasione agli
studenti vincitori dei nostri concorsi di ricevere una borsa di
studio dal Ministero stesso. Nell’ambito dell’avvio all’imprenditorialità degli studenti, la nostra attività offre anche visite
tecniche alle realtà produttive Siemens, sia sul territorio italiano, sia all’estero, durante le quali gruppi di studenti, accompagnati dai docenti, vivono per un’intera giornata l’atmosfera
di un’azienda, ne osservano le attività, i processi, le macchine
e approfondiscono le caratteristiche di una o più figure professionali, approfittando anche, nel caso di visite all’estero, di
un positivo ripasso delle lingue straniere.
Anche in ambito universitario il riscontro degli studenti è
sempre risultato ottimo. L’edizione 2012 del corso universitario ‘Macchine Utensili’ ha contato 21 studenti iscritti, di cui
16 frequentanti. Grazie al numero contenuto di frequentanti
è stato possibile offrire agli studenti un rapporto più diretto e
immediato, una partecipazione costante e la possibilità di approfondire e concretizzare maggiormente l’apprendimento.
Lo dimostra la crescita nella media dei voti delle prime prove
in itinere sostenute dagli studenti, che si è alzata dal 22/24 su
30 nel 2011 a 24/26 su 30 del 2012”.
Lacune formative
A.O.: Cosa manca agli attuali percorsi di formazione proposti dalle scuole con le quali avete maggiori contatti?
Giannini - Guidi: “Sulla base della nostra esperienza, le maggiori lacune riscontrate negli studenti delle scuole di II grado,
e in modo più accentuato negli studenti universitari, più
che nella mancanza di conoscenze tecniche o disciplinari risiedono nell’insufficiente sviluppo di alcune competenze di
carattere gestionale e organizzativo, importanti dal punto di
vista occupazionale. Per esempio, la capacità di lavorare per
obiettivi, di prendere decisioni in completa autonomia, op-
Fonte: www.intermediachannel.it
LabView e imparare qualcosa di nuovo e più pratico rispetto
a quanto studiato fino a quel momento in università. Rimangono inoltre decisamente sorpresi dal fatto che un’azienda
come National Instruments sia interessata e disposta a investire su di loro non solo fornendo loro la documentazione, ma
soprattutto risorse, tempo e personale atto a seguirli. I professori, dal canto loro, sono molto soddisfatti di poter approfondire le loro conoscenze e quelle del loro team, in modo da
essere più competitivi a livello sia didattico sia di ricerca. Per
dare qualche numero, il progetto pilota di formazione gratuita
è nato nel 2005 e dedicato al Dipartimento di Meccanica del
Politecnico di Milano.
Di anno in anno il numero di università e di studenti coinvolti,
il numero di training center e di corsi sono andati aumentando, raggiungendo il totale di 500 corsi gratuiti all’anno a
studenti e professori provenienti da oltre dieci diverse scuole
d’ingegneria (e non solo) di tutta Italia”.
Poli: “Dai riscontri raccolti sistematicamente al termine dei
seminari risulta che le attività di B&R vengono considerate essenziali per sperimentare, finalmente, ciò che si è appreso durante i vari corsi di laurea. Particolarmente apprezzati sono la
competenza e il livello tecnologico dimostrato dall’azienda sui
temi del motion control e della programmazione integrata. In
particolare, l’ambiente di sviluppo Automation Studio è risultato essere molto adatto alla formazione, in quanto consente,
in forma grafica e intuitiva, la configurazione e la programmazione di tutto l’hardware garantendo anche una simulazione
immediata dell’applicazione”.
Porta: “Gli studenti intervenuti finora a questo genere di incontri hanno dimostrato un grande interesse per i temi trattati. Accanto a una prevedibile e diffusa attenzione ai possibili
sbocchi lavorativi presso le aziende, abbiamo riscontrato un
notevole interesse anche ad approfondire le dinamiche esistenti a livello internazionale nell’industria, nella ricerca e nel
mercato del lavoro”.
Giannini - Guidi: “La partecipazione
degli studenti alle attività di SCE è
stata complessivamente sempre attiva
e interessata, come conferma l’elevato
numero di domande, e contrassegnata
da un vivo interesse, in particolare grazie alla possibilità di ampliare il proprio
bagaglio esperienziale con innumerevoli prove e applicazioni pratiche effettuate in laboratori didattici. La forte
valenza educativa dell’attività di SCE ha
ricevuto un riconoscimento ufficiale a
livello nazionale da parte del Miur che
con un Decreto ci ha “accreditato quale
soggetto esterno al fine di collaborare
con l’amministrazione scolastica per
promuovere e realizzare gare e competizioni, nazionali e internazionali, riguardanti gli studenti delle istituzioni
scolastiche d’istruzione secondaria superiore, statali e paritarie”. Un grande e
importante risultato che rafforza la no-
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
83
AO Tavola rotonda
Fonte: www.twenty14media.com
pure di individuare e gestire correttamente
le priorità. Nell’ambito del concorso ‘Olimpiadi’ la fase di analisi e di valutazione dei
progetti ha evidenziato altre lacune, come
la capacità di redigere una documentazione
tecnica ben strutturata, o di presentare i
risultati di un progetto, magari ben fatto,
ma penalizzato dalla forma espositiva. La
scuola dovrebbe sviluppare nuove metodologie formative che, nel trasmettere le conoscenze tecnico-disciplinari, siano in grado di
potenziare queste competenze. La collaborazione tra mondo della scuola e del lavoro deve inoltre essere
sempre più forte e diffusa, con l’obiettivo di attivare ‘aree d’integrazione’, dove l’apprendimento possa diventare più accattivante, ai giovani sia garantita l’opportunità di sperimentare
e conoscere meglio le proprie predisposizioni e attitudini e
siano favorite scelte più consapevoli da parte degli studenti
per i percorsi successivi e per lo sviluppo delle competenze
necessarie al sistema sociale e produttivo del nostro Paese.
Crediamo fermamente in questi concetti e intendiamo proseguire con le nostre attività, con l’obiettivo di fare sempre di più
e sempre meglio, per avere giovani preparati e attrezzati ad
affrontare una società nella quale la conoscenza è il capitale
più redditizio, con la consapevolezza che investire in risorse
umane, quindi nella scuola, vuole dire, per la nostra società,
fare il migliore investimento per il proprio futuro”.
Perna: “Manca la possibilità di cimentarsi con reali progetti di
automazione, realizzati utilizzando i veri componenti software
e hardware che entrano a far parte di una macchina o di un
impianto. Ed è proprio su questo fronte che Omron supporta i
docenti, gli studenti e le scuole. Il Trofeo Smart Project da noi
organizzato è una gara rivolta a studenti e docenti delle classi
IV e V degli istituti tecnici e professionali con indirizzo elettrotecnica e automazione, elettronica e telecomunicazioni, che
offre l’opportunità di realizzare e presentare in ambito nazionale un vero progetto di automazione, mettendosi alla prova
con veri tool industriali. La fase conclusiva della gara, che si
tiene presso il Miur, prevede una prova di automazione e la
premiazione dei migliori progetti. Agli istituti vincitori e piazzati Omron regala materiale per attrezzare i laboratori, contribuendo così a far entrare un po’ di realtà industriale nelle
scuole”.
Suaria: “Si percepisce che gli studenti sono molto preparati
in campo teorico, ed è un bene, ma troppo poco in ambito
pratico: senza una solida formazione pratica gli studenti perdono l’opportunità di cogliere appieno la diretta connessione
tra la teoria che si trovano a studiare e i sistemi presenti nel
mondo reale, dal telefonino all’automobile. Manca inoltre
una connessione diretta con il tessuto industriale: spesso le
aziende cercano competenze, anche di base, che le università
forniscono solo in parte. Gli atenei, d’altro canto, spesso forniscono competenze obsolete. Sarebbe auspicabile una tavola
rotonda o un punto d’incontro in cui condividere necessità e
sogni per migliorare questa interazione”.
Porta: “Una delle principali carenze riscontrate riguarda la
mancanza in ambito accademico di una visione dei trend di
84
mercato. Nonostante vi siano alcuni casi virtuosi, molte università italiane tendono ancora a essere distanti dal mondo
del lavoro e dell’industria.
Questo si ripercuote anche sul progresso tecnologico, in
quanto le attività di R&S svolte all’interno delle aziende e
delle accademie procedono spesso su binari paralleli, senza
dare luogo a sviluppi sinergici che potrebbero potenziarne
i risultati. Inoltre, la parziale visione sul mercato fa in modo
che, mentre l’industria vive un momento caratterizzato da una
forte convergenza tra discipline specialistiche e dalla fusione
di tecnologie diverse, il mondo accademico si basi ancora su
indirizzi specifici mono-disciplinari”.
Poli: “Il mondo accademico italiano fornisce una formazione
d’eccellenza a cui B&R offre il proprio modesto contributo,
proponendosi come ponte di congiunzione per preparare
al meglio i ragazzi per l’ingresso nel mondo del lavoro e offrendo loro la possibilità di fare esperienza concreta di ciò che
richiede l’industria”.
Mereu: “La mancanza di un contatto diretto con il mondo del
lavoro ritengo sia l’aspetto più rilevante e si evidenzia nella
mancata comprensione delle dinamiche e delle problematiche aziendali. Ho anche notato gravi carenze nella conoscenza
delle lingue straniere.
Noi cerchiamo di mettere in contatto scuola e lavoro per fare
in modo che si comprendano, mentre per quanto riguarda la
parte tecnico-scientifica cerchiamo di fare in modo che i programmi scolastici e gli strumenti offerti agli studenti siano in
linea con le reali esigenze delle imprese e le applicazioni sulle
quali esse lavorano effettivamente. Per esempio, abbiamo
fatto incontrare un CFP dei Salesiani di Brescia con alcune realtà locali e si è capito che i PLC usati in laboratorio non erano
affatto compatibili con quelli utilizzati dalle imprese: il CFP con
il nostro aiuto ha adeguato i suoi strumenti. Il disallineamento
esistente fra i due mondi si può risolvere solo con un dialogo
continuo, da un lato aiutando i ragazzi a orientarsi nello studio in modo adeguato, dall’altro promuovendo la scuola
come soggetto attivo sul territorio, punto di riferimento per
le aziende e i professionisti che vi operano”.
B&R Automazione Industriale - www.br-automation.com
National Instruments - www.ni.com
Omron Electronics - www.industrial.omron.it
Rittal - www.rittal.it
Schneider Electric - www.schneider-electric.it
Siemens Italia - www.siemens.it
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
L’industria dei beni di consumo richiede che le macchine vengano sviluppate e messe
sul mercato in tempi rapidi. Richieste sempre più esigenti impongono di realizzare
nuove macchine estremamente flessibili. Tutto diventa semplice con uno specialista
di automazione e azionamenti al tuo fianco, uno dei pochi in grado di offrirti l’intera
soluzione da un unico fornitore. Lenze ti accompagna lungo l’intero processo di
sviluppo della tua macchina, dall’idea all’assistenza post vendita, dal sistema di controllo
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di Lucrezia Campbell
Una collaborazione che
apre nuove opportunità
al business
Came Group, società che opera nel settore delle automazioni
per la sicurezza e il controllo degli ambienti, sceglie la tecnologia
Cisco e si affida alla consulenza di Dimension Data per
interconnettere sedi e filiali a livello internazionale
C
ame Cancelli Automatici è la società principale di
Came Group, un’importante realtà a livello internazionale nel settore delle automazioni per la sicurezza e il controllo degli ambienti. La sede di Dosson
di Casier (Treviso) comprende il polo produttivo in
cui prende vita la più ampia gamma di automazioni per cancelli
scorrevoli e a battente, porte garage, barriere stradali, chiusure
industriali, porte automatiche e sistemi per il controllo degli accessi. Came comprende circa 250 dipendenti ed è presente sul
mercato con 254 tra filiali e distributori esclusivi in 107 Paesi. Il
Gruppo Came comprende altre società produttive come Urbaco, azienda francese che realizza dissuasori automatici e fissi
per un’ampia gamma di applicazioni, e Jolly Motor, attiva nello
sviluppo di motori e automatismi per tapparelle, tende da sole,
screen e veneziane per abitazioni e usi commerciali. In totale, il
gruppo è presente sul mercato con 480 tra filiali e distributori
esclusivi in 118 paesi nel mondo per un totale di 1.000 dipendenti. Per le società come Came, così articolate e distribuite sul
territorio, entrano in gioco due fattori chiave apparentemente
contrastanti. Da una parte diventa fondamentale avere a disposizione un’infrastruttura di comunicazione e di collaborazione
capillare tale da consentire un livello di operatività e di contatti
86
tra dipendenti e manager volto a favorire la produttività e i processi decisionali stessi. È altresì importante che un’architettura di
questo tipo sia facilmente gestibile da un unico team centralizzato. Il rischio è che i vantaggi derivanti da un sistema distribuito
siano azzerati da una complessità di controllo e da un’oggettiva
anti-economicità di attività quali l’implementazione, la configurazione e l’assistenza agli utenti. In questo scenario fanno la
differenza le soluzioni più flessibili e affidabili che consentono di
produrre benefici a breve giro senza pesare sull’organizzazione
aziendale, oltre ai partner tecnologici che sanno indirizzare e assistere le imprese nel loro percorso verso l’innovazione. Came ha
così trovato in Dimension Data e in un’architettura di collaborazione e comunicazione unificata Cisco la risposta all’esigenza di
riunire, in un’unica infrastruttura centralizzata, tutte le sedi esistenti e di poter contare su una piattaforma flessibile in grado
di integrare, in modo semplice e veloce, le nuove acquisizioni a
livello mondiale, presenti e future.
La soluzione
Negli ultimi tre anni il Gruppo Came si è reso protagonista di un
processo di integrazione di un’unica architettura di ICT a livello
globale a partire dall’interconnessione di tutte le sedi, che fino ad
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
allora avevano utilizzato sistemi diversi e separati. L’operazione
ha compreso una fase di consolidamento della componente
server centralizzata con la creazione di due Data Center in Italia,
completi di architetture in ottica business continuity con collegamento in fibra necessarie a supportare la mole di servizi e risorse
che il nuovo ordine di grandezza stava rendendo sempre più necessaria. Il tutto in linea con la strategia aziendale che riconosce
nel consolidamento della parte IT il mezzo per ottenere un miglioramento delle procedure, lo snellimento dei processi e l’abbattimento dei costi di gestione. Questa prima fase ha compreso
anche una migrazione dei sistemi di ERP verso una soluzione
unica e centralizzata. Il passo successivo è consistito nell’uniformare anche la componente di comunicazione per tutte le sedi
con l’implementazione di una soluzione basata su Cisco Unified
Communications Manager. L’obiettivo era integrare tutto nell’ottica della collaboration e della mobility con soluzioni Cisco. “Gli
spostamenti intersede di alcuni dipendenti sono piuttosto frequenti” chiarisce Massimiliano Tesser, cio di CameGroup, “quindi
era importante mettere a disposizione strumenti di comunicazione per ridurre il più possibile le trasferte e interagire da remoto”. Laddove gli spostamenti sono indispensabili, l’obiettivo
era fornire la massima praticità e facilità di utilizzo dei dispositivi
di comunicazione mobili con le stesse funzionalità e la stessa
esperienza d’uso, favorendo l’accesso alle risorse aziendali e la
stessa reperibilità per gli utenti usando un unico numero ovun-
que. Con conseguenti risparmi dei costi di viaggio, di comunicazione interna e vantaggi nell’accessibilità ubiqua ai tool aziendali.
Su questa infrastruttura è stato implementato un sistema di Cisco
TelePresence e video-conferenza. Ogni filiale ha in dotazione almeno una sala in HD con doppio monitor a 60 pollici. Un sistema
standardizzato con un livello qualitativo talmente elevato da
consentire a Came Group numerose attività da remoto, non ultima lo svolgimento dei CDA in TelePresence. Su questa base, per
estendere le nuove funzionalità in chiave mobile ai nuovi servizi
e la loro portabilità, grazie all’ausilio di Dimension Data è stato
ancora aumentato il livello di collaborazione e comunicazione
unificata implementando tutta la videotelefonia e i sistemi di comunicazione integrata tramite Cisco Jabber. Jabber è l’applicazione che rende disponibili tutti i vantaggi della collaboration sui
più innovativi dispositivi aziendali e personali come smartphone
e tablet, introducendo funzionalità quali la comunicazione dello
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
87
AO Ict
stato di presenza, la deviazione della
chiamata, la possibilità di utilizzare un
unico numero sia sul telefono fisso
sia sul mobile. “L’utilizzo di Jabber sui
personal computer consente anche
di effettuare videoconferenza sugli
endpoint” conferma Tesser, “questo
permette ai dipendenti di essere contattabili tramite la rete di videocomunicazione indipendentemente dalla
loro ubicazione e dagli strumenti a disposizione”. Per favorire la
connettività all’interno delle aree e degli stabilimenti produttivi,
Came si è dotata di una infrastruttura wireless, anch’essa basata
su soluzioni di Borderless Network Cisco. Ogni dipendente può
essere così raggiunto tramite rete WiFi in tutte le sedi del gruppo
con il proprio dispositivo mobile, mantenendo il proprio interno.
I risultati
Dall’implementazione della soluzione Cisco, la comunicazione
interna voce e video tra gli uffici del gruppo è a costo zero. Le
sedi sono collegate dallo stesso Unified Communications Manager, quindi sono trasmesse come chiamate interne senza nessun costo aggiuntivo. Sono diminuiti i viaggi e di conseguenza
i costi di trasferta grazie alla possibilità di utilizzare TelePresence
e video-conferenza sia con gli apparati statici nelle sale apposite,
sia con l’utilizzo del telefono, del laptop e di tutti i dispositivi mobili come tablet e smartphone. Il personale è in grado di partecipare a riunioni ovunque e indipendentemente dal dispositivo
che ha in dotazione. “Si tratta di sistemi che hanno introdotto
la versatilità e la velocità della comunicazione” chiarisce Tesser,
“quindi lo snellimento delle procedure e la tempestività con cui
le decisioni possono essere prese, a tutto vantaggio dell’operatività”. Gli stessi uffici IT sono stati centralizzati in modo tale da
concorrere nella stessa direzione. Il team IT è stato notevolmente
ampliato e ora gestisce, oltre ai sistemi informativi tradizionali e
l’ERP, anche tutta la parte di comunicazione e collaborazione
di tutto il gruppo. Ma i vantaggi sono stati verificati sul campo.
“L’utilizzo della videoconferenza è stato fondamentale nel caso
della nascita del nostro nuovo Logistic Store che sta nascendo a
Parigi” aggiunge Tesser. “Si tratta di un centro strategico per tutto
il gruppo. Tutta la gestione e la direzione dei lavori viene fatta
con riunioni settimanali in videoconferenza. La soluzione Cisco
ha ridotto drasticamente il numero di viaggi e il numero di persone coinvolte, un risparmio che oltre ai costi vivi comprende il
tempo perso e le ore uomo delle persone coinvolte, che possono
dedicare più tempo al netto di quanto avrebbero impiegato di
persona”. Came è anche coinvolta in progetti con altri partner
in tutto il mondo: grazie alla TelePresence i manager possono
tenere contatti con più assiduità senza scendere a compromessi
in qualità dell’esperienza. Non solo. “La nostra rete commerciale
comprende partner Gold che, in caso di problemi in fase di installazione di nuovi prodotti o a causa di particolari difficoltà
ambientali, grazie alla TelePresence possono entrare in contatto
con gli ingegneri della casa madre coinvolti nell’R&D per avere
assistenza da remoto”. Gli installatori si collegano con il dispositivo in dotazione come utenti remoti alla rete Cisco per ottenere
supporto e superare i problemi in fase d’opera. Cisco Jabber è
88
stato fornito in dotazione ai dipendenti mobili che devono recarsi
presso le filiali in tutto il mondo. “Indipendentemente dalla sede
in cui si trovano, i nostri colleghi attivano Jabber con il proprio
PC o il proprio tablet rendendosi così raggiungibili con il proprio
numero interno diretto” aggiunge Tesser. “Jabber permette loro
di sfruttare una comunicazione rapida e integrata con il resto del
gruppo da qualunque posizione si trovino. All’interno della filiale
dove è presente la copertura di rete attraverso il wireless centralizzato a livello di gruppo in ciascuna delle oltre 30 sedi nel mondo,
in aree non coperte invece si possono connettere attraverso un
tunnel criptato su Internet rendendosi così raggiungibili”. Grazie
alla VPN integrata, ogni dipendente con il proprio PC riesce ad
avere il proprio interno da qualsiasi ubicazione. Da casa, in viaggio, presso filiali o in visita ai clienti è possibile così avere accesso
in modo sicuro alle risorse presenti nella rete aziendale. Questo
consente di effettuare anche operazioni di marketing presso i
clienti o sessioni di training da remoto. “Abbiamo a disposizione
un sistema che consente un elevato livello di collaborazione e la
massima reperibilità dell’utente”. Tesser sottolinea l’impegno che
il team si era preposto per giungere a un ambiente architetturale
il più possibile omogeneo, comprensivo anche dell’integrazione
del sistema di collaboration con quello di messaggistica e di
posta, per dare vita a uno standard di uniformità dei servizi distribuiti. “Abbiamo ottenuto un livello ottimale. Senza contare che,
trattandosi di una tecnologia all’avanguardia, l’esserne pionieri ci
sprona a mettere a punto sul campo funzionalità e performance”.
Tra gli obiettivi futuri, Came Group procederà al consolidamento
di quanto installato, oltre all’integrazione nell’infrastruttura esistente delle nuove aziende e delle filiali oggetto di acquisizioni.
“In precedenza trasferire servizi esistenti in piattaforme diverse
non era un’operazione conveniente.
Ma è stata proprio la facilità di integrazione con il resto dei servizi
e con altri ambienti che ha fatto propendere la scelta per Cisco,
oltre a funzionalità quali la mobilità, il sistema centralizzato, il
wireless centralizzato a livello mondiale e la sicurezza integrata
nel sistema”. È in corso la realizzazione di un sistema sofisticato
e personalizzato di Contact Center su IP, basato anch’esso sulla
stessa infrastruttura su cui poggia la soluzione di Collaboration. Il
giudizio è positivo anche per Dimension Data.
“Non abbiamo mai avuto partner così professionali come il team
che ci ha seguito” conclude Tesser. “Lavorare con Dimension
Data ci ha consentito di verificare con mano i vantaggi di un
unico riferimento per una così vasta gamma di soluzioni e servizi
e un unico consulente tecnologico”.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Came Group - www.camegroup.com/
Dimension Data - www.dimensiondata.com/it-IT
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AO Convertitori
di Joseph Walker
Titanic Belfast,
memoriale dedicato
al Titanic
Un’impresa
titanica
I convertitori di Control
Techniques hanno consentito
l’apertura del centro Titanic
Belfast per il 100° anniversario
dell’affondamento
T
itanic Belfast, il più grande memoriale al mondo
dedicato al Titanic, è stato costruito per rivivere
la storia e l’eredità del transatlantico più famoso
al mondo, per rendere omaggio ai costruttori del
grande cantiere navale di Belfast che realizzarono
il Titanic e per commemorare il suo tragico viaggio inaugurale e la perdita di tante vite umane. Titanic Belfast è situato
nel cuore di Belfast, nell’Irlanda del Nord, negli stessi scali
dove fu varato il Titanic. Nei 14.000 m² di superficie di questo
edificio sono state allestite nove gallerie interattive di spazio
espositivo, un teatro di esplorazione del relitto sommerso, ricostruzioni dei ponti e delle cabine della nave e inoltre sono
state ricavate strutture di ristorazione, il Titanic Store, un bar
e un bistrot. Il particolare design dell’architettura riprende
vari temi marittimi, fra i quali l’insegna della White Star Line.
La sfida
Harvey Group, un fornitore di impianti meccanici ed elettrici
con sedi in Irlanda del Nord e nel Regno Unito, si è aggiudicato l’appalto di Titanic Foundation, i proprietari di Titanic
90
Belfast, per la fornitura e l’installazione di impianti completi.
Questa commessa si è rivelata particolarmente impegnativa
a causa della forma insolita dell’edificio. Nel febbraio 2012,
Harvey Group si rivolse a G. S. Stothers Mechanical & Electrical Engineering, una delle principali aziende dell’Irlanda
del Nord specializzate nell’evacuazione dei fumi, per realizzare un sistema in grado di controllare il doppio ventilatore
dell’impianto di estrazione fumi, posto nell’atrio dell’edificio
Titanic. Naturalmente, occorreva che il sistema di controllo
fosse affidabile al 100%. Era stato previsto che il Titanic Belfast aprisse prima del 100° anniversario dell’affondamento
del Titanic, avvenuto nell’aprile del 1912, e l’evento era stato
fissato per il 31 marzo 2012, giorno del 100° anniversario del
trasferimento della nave dallo scalo di costruzione al bacino
di carenaggio di Thompson per i lavori di equipaggiamento.
La consegna del sistema di controllo doveva pertanto avve-
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
nire prima della fine di febbraio e ciò significava che G. S. Stothers disponeva di un mese scarso per completare il lavoro.
La soluzione
Per il controllo dei ventilatori, G. S. Stothers si affidò ai convertitori Commander SK di Control Techniques. Questi apparecchi furono raccomandati da Motion Control Systems,
il distributore di convertitori con sede in Irlanda del Nord,
in quanto il tempo disponibile era veramente poco e i Commander SK erano famosi per la loro facilità di programmazione e di interfacciamento con qualsiasi sistema di controllo
esterno. I convertitori Commander SK erano inoltre rinomati
per la loro estrema affidabilità.
I doppi ventilatori furono collocati nelle aree del 5° e del 6°
piano, vicino alla parte alta dell’atrio dell’edificio Titanic. Essi
sono collegati a un sistema di rivelazione incendio Vesda
(Very Early Smoke Detection Apparatus), progettato per attivare l’estrazione dei fumi una volta rilevata la loro presenza
a un’altezza elevata. In caso di rilevamento di fumo, quattro
convertitori a velocità variabile fanno aumentare la velocità
Il museo è situato nel cuore di Belfast, nell’Irlanda del Nord,
negli stessi scali dove fu varato il Titanic
dei ventilatori secondo una sequenza ritardata, affinché un
ventilatore non limiti il flusso d’aria dell’altro. G. S. Stothers si
rivolse a Motion Control Systems, che raccomandò l’utilizzo
di convertitori Commander SK da 37 kW. Motion Control Systems fu poi in grado di fornire i quattro moduli nel giro di
due giorni.
I vantaggi
Willas McAdam, fondatore di Motion Control Systems, ha affermato: “Non ho avuto la minima esitazione nel raccomandare a G. S. Stothers di utilizzare dei convertitori Commander
SK di Control Techniques per il sistema di estrazione fumi del
Titanic Belfast, in quanto il Commander SK è l’inverter più
I Commander SK di Control Techniques utilizzati per il
sistema di estrazione fumi del Titanic Belfast
facile da programmare e da interfacciare con ogni sistema di
controllo esterno, in particolare in tali condizioni di tempo
limitato”.
Sam Stothers, titolare di G. S. Stothers, ha aggiunto: “Come
assicurato da Motion Control Systems, il convertitore Commander SK si è rivelato estremamente facile da programmare e da interfacciare, aiutandoci in misura determinante a
completare il lavoro in tempo. Siamo rimasti così colpiti che
abbiamo nominato Control Techniques quale fornitore preferenziale per tutti i nostri futuri sistemi di controllo degli impianti di edifici, di ventilazione di parcheggi e di rilevamento
fumi/monossido di carbonio. Fra questi figura il progetto di
un sistema di gestione dell’edificio/ventilazione del parcheggio condotto attualmente a Glasgow, in Scozia”.
Control Techniques - www.controltechniques.com
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91
AO Motion control
di Lucie Hodkova
La tecnologia di
trasmissione sostituirà
le pompe petrolifere
Le tecnologia di estrazione del gas e del petrolio ha fatto grandi
passi in avanti. Il sistema di sollevamento LRP (Linear Rod Pump)
Artificial Lift di Regal combina il servocomando del motore con
una meccanica semplice e un software di comando che reagisce
alle caratteristiche individuali di ciascun pozzo
I
campi petroliferi a terra utilizzano tradizionalmente pompe
petrolifere tradizionali basate su pompe a travi oscillanti, a
bilanciere o del tipo SRP (con asta di pompaggio). In effetti,
due terzi di tutti i campi petroliferi mondiali si affidano a
questo tipo di sollevamento artificiale. Queste pompe includono grandi parti metalliche in movimento che sono pericolose da assemblare e disassemblare, potenzialmente pericolose
durante l’uso e di notevole ingombro. Nonostante siano semplici dal punto di vista meccanico, possono avere problemi di
affidabilità in caso di funzionamento a secco, causando danni
ai componenti costosi e difficili da raggiungere. Negli scorsi
decenni, questo non era un problema poiché i campi petroliferi tendevano a essere lontani e su proprietà di scarso valore
immobiliare, ma ormai il petrolio viene sempre più estratto da
pozzi ubicati in zone ecologicamente sensibili, o addirittura in
aree urbane. Inoltre, la necessità di migliorare l’efficienza operativa complessiva è cresciuta notevolmente nell’arco degli anni,
92
quindi gli operatori cercano da molto tempo un modo affidabile
e accurato per controllare le aste di pompaggio e migliorare la
produttività.
Le differenze
Rispetto ai sistemi convenzionali, il sistema LRP (Linear Rod
Pump) sviluppato da Unico, parte di Regal, è semplice e compatto, il che rende la sua installazione facile ed economica, mentre i suoi comandi elettronici rappresentano un grande passo in
avanti tecnologico. Il trasporto, la preparazione del cantiere e i
costi d’installazione sono ridotti al minimo: il sistema LRP viene
montato direttamente sulla testa del pozzo e non richiede la
costruzione di un grande ripiano in cemento. Unico ha progettato il sistema LRP in modo che possa essere facilmente trasportato in un autocarro pickup, movimentato da due persone
e installato in due o tre ore. È molto adatto a ubicazioni dove
le normative proibiscono di utilizzare pompe a bilanciere, ad
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
esempio le aree residenziali e i parcheggi automobilistici. Inoltre, grazie al funzionamento silenzioso e alle piccole dimensioni
del sistema, può essere facilmente schermato da alberi o siepi,
in modo che non danneggi il paesaggio naturale nella zone rurali e non disturbi i residenti. Nel complesso, il sistema LRP apre
nuove prospettive per lo sfruttamento delle riserve di petrolio
e gas che potrebbero altrimenti risultare irraggiungibili. Può inoltre essere utilizzato come pompa portatile, temporanea o di prova, spostandola facilmente di
cantiere in cantiere secondo necessità. La tecnologia
chiave del sistema LRP è costituita da un inverter a vettore di flusso che controlla il motore che aziona l’asta
In effetti, questa progettazione a bassa inerzia consente al sistema LRP di utilizzare un motore e una scatola ingranaggi di
dimensioni molto minori rispetto a una pompa a martinetto
tradizionale, eliminando la necessità di sovradimensionare altri
elementi della trasmissione. Una componente importante del
successo del sistema LRP è attribuibile al software di controllo
I campi petroliferi a terra
utilizzano tradizionalmente
pompe petrolifere tradizionali
basate su pompe a travi
oscillanti
di pompaggio tramite un meccanismo a cremagliera. Sostanzialmente, l’asta di pompaggio va su
e giù per sollevare il petrolio o il
gas dal pozzo, e in quanto tale è
simile a una pompa a bilanciere
tradizionale. La differenza è che,
grazie all’inverter, il sistema LRP
controlla con precisione la velocità, la posizione e la potenza
dell’asta di pompaggio in qualsiasi
punto del ciclo di funzionamento. Quindi, durante la Il sistema di sollevamento LRP Artificial Lift di Unico, parte di Regal,
corsa verso il basso, la velocità di corsa viene ridotta in combina il servocomando del motore con una meccanica semplice e
modo che lo stantuffo entri delicatamente nel fluido. un software di comando che reagisce alle caratteristiche individuali di
Una volta immerso, la velocità viene aumentata per la ciascun pozzo
corsa restante della pompa, in modo da massimizzare
la produzione. Questo profilo di movimento è programmabile e del motore, che ottiene profili di moto che non sono possibili
può essere impostato in modo da adattarsi al volo ai mutamenti tramite mezzi esclusivamente meccanici. Il riempimento della
delle condizioni, in modo che le prestazioni siano sempre auto- pompa viene settato in modo ottimale regolando indipendenteottimizzante. Questo sistema di controllo diretto elimina la ne- mente la portata e la velocità della corsa verso l’alto e la portata
cessità di ingombranti meccanismi a bilanciere o di altri sistemi, e la velocità della corsa verso il basso. Il controllo della velocità di
e risulta molto più elegante e capace rispetto ai sistemi a idrau- contatto minimizza gli urti da impatto con il fluido, mentre una
lica inversa. La semplicità del concetto si riflette nella proget- valvola controllata automaticamente verifica le perdite statiche
tazione meccanica della pompa. L’asta corre dentro un canale e dinamiche. Il software incorporato nel controller integrato nel
all’interno della cremagliera ed è quindi sospesa dall’alto tramite drive a vettore di flusso è in grado inoltre di garantire la reportiun morsetto convenzionale, quindi dispone di una certa libertà stica dati del pozzo, il plottaggio del dinamometro a livello suin senso laterale. Il motore a induzione controllato a vettore, perficiale e interno, la possibilità di accesso da remoto, il riavvio
accoppiato al meccanismo a cremagliera tramite una scatola a automatico, la diagnostica guasti ecc. Il drive può inoltre essere
ingranaggi, alza e abbassa la cremagliera in modo da muovere interrogato in remoto, tramite web o telemetria, il che consente
l’asta avanti e indietro. La cremagliera viene lubrificata a ogni il controllo e il monitoraggio non presidiato della pompa per otcorsa tramite l’immersione in un bagno d’olio completamente timizzare ulteriormente i costi di funzionamento.
Ciò significa che il nuovo sistema di pompaggio LRP Linear Rod
auto-contenuto.
di Unico fa avanzare la tecnologia estrattiva su diversi fronti e
Alto rendimento
apre nuove possibilità su campi petroliferi che in precedenza
Grazie all’utilizzo di un motore ad alte prestazioni e di un si- non erano considerati accessibili, grazie all’ingombro ridotto
stema a rigenerazione in linea, il rendimento è garantito anche dell’impianto e suoi notevoli vantaggi economici.
nei pozzi più profondi senza ricorrere agli enormi contrappesi
Regal - www.regal-news.com
così comuni negli impianti con pompe petrolifere tradizionali.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
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AO Efficienza energetica
di Marc Salimans
Potenza, inquinamento
e Internet
Con le PDU intelligenti proposte da Aten è possibile gestire in
modo più efficiente il consumo energetico di un data center
U
n rapporto pubblicato dal New York Times a fine
2012 ha colto di sorpresa il settore IT. Il rapporto,
intitolato ‘Potenza, inquinamento e Internet’ e
basato su un sondaggio del quotidiano condotto
per oltre un anno, indicava che circa il 90% della
potenza consumata dai data center di grandi dimensioni viene
sprecato. Un’altra analisi richiesta sempre dal New York Times,
prodotta dalla società di consulenza McKinsey, ha rivelato come
solo il 6~12% della potenza dei data center sia realmente necessaria per far funzionare i server. I data center di tutto il mondo
consumano circa 30 miliardi di Watt di energia ogni anno, pari
alla produzione di 30 centrali nucleari, e da 1/4 a 1/3 di questa
energia viene consumata solo dai data center negli Stati Uniti.
Lo spreco di energia rilevata negli Stati Uniti è sicuramente
grave, ma il problema dell’efficienza energetica dei data center
è molto sentito anche in Asia, dove stanno cercando di misurare e quantificare preventivamente ogni esigenza di richiesta di
alimentazione dei centri dati. Le PDU (Power Distribution Unit)
intelligenti su rack costituiscono uno strumento valido e preciso
per la misurazione della potenza consumata dalle apparecchiature informatiche. Situato all’interno di ogni singolo cabinet, il
PDU su rack è l’ultimo dispositivo per la distribuzione di potenza
alle attrezzature informatiche e costituisce il punto ideale per
misurare il consumo energetico e gestire l’attivazione on/off dei
dispositivi da remoto, così come per raccogliere i parametri ambientali forniti da alcuni PDU intelligenti di fascia alta. Purtroppo,
a causa del costo dell’unità PDU intelligente, molti data center
continuano a utilizzare il trasformatore di corrente (CT), meno
caro, che però registra i dati di consumo di energia nel server di
monitoraggio centrale e consente solo analisi successive. Inoltre,
a prescindere dal numero di circuiti nella PDU, il CT misura solo
la corrente assorbita totale, non consentendo all’amministratore
del data center alcuna azione preventiva per intervenire su ogni
singolo circuito. A causa della crescita esponenziale dei consumi
energetici richiesti dagli strumenti informatici contenuti nel rack
(per esempio i blade server) e del repentino abbassamento dei
prezzi delle IRP, sono sempre più numerose le aziende che impostano i data center con un sistema di misurazione basato su
soluzioni IRP. I data center possono selezionare diversi tipi di
IRP, basandosi sui server oggi supportati, sulle previsioni future
e sulle nuove configurazioni; gli IRP si possono installare orizzontalmente, verticalmente e separatamente.
Misurazione e controllo da remoto
La capacità di misurazione è importante per garantire l’effettivo
utilizzo di corrente elettrica della PDU prima ancora di aggiungere nuovi server. Inoltre, per supportare adeguatamente il controllo da remoto, rispettando al tempo stesso lo standard TIA942
che non consente la programmazione automatica
on/off a distanza, alcuni fornitori hanno previsto
l’inserimento di IRP dotati di switch da remoto, per
un numero di porte di caricamento senza interruttore, adatti a server di tipo critico, che vengono
collegati alle porte e che, quindi, impediscono spegnimenti inopportuni.
Meccanismo di protezione
Fonte: ad009cdnb.archdaily.net
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Qualsiasi gestore di data center ha un incubo ricorrente: il sovraccarico dell’alimentazione. I fornitori di
IRP propongono diverse soluzioni in risposta a tale
problematica. È possibile, per esempio, aggiungere
a ogni porta un fusibile di bassa capacità, che non
riesce però a essere utilizzato da server ad alta densità di potenza (come i blade server) e reca ulteriori
danni al data center se occorre effettuare la sostituzione del fusibile non idoneo. Alcuni fornitori di
IRP offrono invece una protezione proattiva da so-
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Fonte: www.datacenterknowledge.com
I PDU PN5 e PN7
permettono agli addetti di tenere
sotto controllo elettricità, voltaggio
e consumo energetico dei dispositivi IT
Molti data center ‘green’ adottano passaggi
isolati di aria calda e fresca per migliorare
l’efficienza del climatizzatore
vraccarico sfruttando le funzionalità offerte dagli
switch per la misurazione e l’on/off dell’IRP. La teoria è la seguente: l’IRP rileva l’ultima porta dove
viene attivato un server e, se viene evidenziato un
sovraccarico di alimentazione, grazie a un’accurata misurazione, quest’ultimo server viene spento
immediatamente per proteggere i server già in
funzione da qualsiasi interruzione di corrente.
Switch KVM a quattro porte
Funzione anti-disconnessione
Qualità e affidabilità
La possibile disconnessione della linea elettrica è una minaccia che i data center subiscono da tempo e si manifesta in due
modi: interruzione manuale, causata da operazioni di cablaggio
sui rack (è la più frequente nelle installazioni del data center),
oppure allentamento dei cavi, spesso causato dalla presa di corrente C19 per i blade server. I fornitori di IRP adottano numerosi
accorgimenti per evitare questi problemi. Uno dei più utilizzati
consiste nel dotare il PRD di ganci per cavi di fissaggio. Il design
Lok_U_Plug studiato da alcuni fornitori di IRP affronta invece la
problematica in modo più semplice: si avvale di un IRP con uno
slot specifico per fissare i cavi di alimentazione dei server stessi
con l’IRP.
Un altro vantaggio offerto dal modello IRP è l’affidabilità. Dopo
l’installazione dell’IRP per un breve periodo di tempo, alcuni possono avere problemi a causa dei troppi dati da elaborare. L’unico
modo per risolvere questa criticità è riavviare l’IRP in errore. La
peggiore difficoltà, però, si verifica con le interferenze che si creano mettendo insieme diversi modelli IRP, soprattutto quando si
utilizzano fornitori che non hanno familiarità con il controllo di
grandi quantità di dispositivi via TCP/IP. In questi casi, si suggerisce di selezionare i fornitori che abbiano un’ampia conoscenza
delle tecniche di controllo sul più ampio numero di dispositivi
TCP/IP previsti nel data center, affidandosi a chi sviluppa switch
KVM (Keyboard, Video, Mouse) e conosce le comunicazioni TCP/
IP per il controllo dei dispositivi di massa, nonché dispone di
strutture di collaudo per garantire la stabilità delle varie apparecchiature. L’azienda taiwanese Aten è specializzata nella progettazione e produzione di soluzioni avanzate di connettività
e propone le soluzioni PDU della suite Altusen Power Over the
NET che riducono i costi dell’energia elettrica e garantiscono elevati livelli di disponibilità per tutte le server room, garantendo
ai responsabili IT di gestire efficacemente i dispositivi collegati
all’unità da qualsiasi luogo, via TCP/IP. In particolare, le soluzioni
PN5 e PN7 di Aten, che soddisfano le implementazioni server
ad alta densità, sono un modello di efficienza e permettono di
migliorare l’utilizzo dei server rack e il controllo del consumo di
energia, ottimizzando l’efficienza dei server. Grazie al supporto
per la misurazione in tempo reale del livello dell’energia, i PDU
PN5 e PN7 permettono agli operatori di tenere sotto controllo
l’elettricità, il voltaggio e il consumo energetico dei dispositivi IT
a livello di PDU (PN5 e PN7) e di presa (solo PN7), riducendo i costi
di alimentazione e garantendo elevati livelli di disponibilità per
le server room. Inoltre, i PDU PN5 e PN7 sono caratterizzati da
un design a zero unità (0U) poco ingombrante e possono essere
montati in verticale sulla parete esterna del rack, permettendo un
utilizzo efficiente dello spazio ed eliminando l’ingombro dei cavi.
Funzione software
Il software per il monitoraggio dei modelli IRP costituisce il problema principale che molti amministratori di data center devono
affrontare. IRP che non dispongono di software pienamente
funzionanti non possono sfruttare gran parte della propria ‘intelligenza’, mentre la piena operatività può costare una fortuna.
Alcuni fornitori, inoltre, richiedono di pagare il software in base
al numero di nodi attivi, facendo lievitare i costi quando si utilizza un numero maggiore di IRP. Per ridurre i costi operativi alcuni vendor offrono software in bundle con gli IRP. È sufficiente
acquistare l’IRP e sfruttare la sua intelligenza senza sostenere
ulteriori esborsi di denaro. Eppure, secondo il Dipartimento
dell’energia degli Stati Uniti e l’Associazione americana di refrigerazione, oggi la salute dei data center non si basa sul livello di
climatizzazione, bensì sull’indice della temperatura di raffreddamento ponderato del rack (RCI), indice che può determinare in
anticipo la presenza di aree calde nel data center. Molti data center ‘green’ adottano passaggi isolati di aria calda e fresca tali da
migliorare l’efficienza del climatizzatore, a discapito però di un
aumento rapido della temperatura in caso di guasto dell’unità.
Questo, nel peggiore dei casi, può anche causare un incendio.
L’indice RCI è uno strumento efficace per individuare problemi
di riscaldamento in qualsiasi data center per un lungo periodo.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Aten - http://it.aten.eu
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AO Supervisione
di Fabien Rigaud
Tutte le forme dell’acqua
La Municipalità Regionale di Northern Rockies ha potenziato il
proprio Scada per tutti gli impianti di trattamento delle acque e
delle acque reflue
L
a Regione di Northern Rockies, nel nordest della
British Columbia, ha la fortuna di possedere una
significativa ricchezza e diversità di risorse naturali,
tradizioni e attributi culturali. Negli ultimi quattro
decenni questa zona ha conosciuto alti e bassi a
causa prima della crescita, poi del declino di numerose risorse e attività di sviluppo. In particolare, fra queste ultime
ha suscitato parecchio interesse l’Horn River Shale Gas Development, una partnership operativa volta a collegare la
municipalità regionale di Northern Rockies e le comunità di
Fort Nelson e First Nation con il settore oil&gas e le agenzie
governative provinciali.
Il sistema
di trattamento
delle acque
A seguito della partnership
stipulata, gli impianti di trattamento acque e delle acque
reflue della municipalità, inclusa la rete delle centrali di
pompaggio e altre strutture,
producono l’acqua trattata
necessaria per gestire le operazioni delle strutture oil&gas,
forestali e minerarie, oltre
a servire una popolazione
di circa 5.000 residenti. Gli
impianti sono dotati di una
stazione idrica ad accumulo,
che eroga acqua a coloro che
non sono collegati all’acquedotto municipale e ai camion
che trasportano l’acqua per le
operazioni sulla rete oil&gas,
per esempio per la fratturazione idrica.
“Fort Nelson ha una stazione
idrica ad accumulo completamente automatizzata,
che eroga giornalmente una
media di 400 m 3 (14.125,9
piedi cubi) di acqua trattata
per uso residenziale e indu-
96
striale” ha spiegato Michael Ferguson, specialista elettrico
e di automazione per la Municipalità Regionale di Northern
Rockies. “Tale stazione è totalmente integrata nel sistema
Scada delle municipalità, cosa che facilita il monitoraggio
della totalizzazione dei flussi, la gestione degli allarmi delle
tracce di calore e delle caldaie, la gestione dei trend dei livelli
di cloro residuo nell’acqua fornita ecc.”. La municipalità è recentemente passata da FactoryLink, ora un prodotto legacy
di Siemens, a PcVue per l’uso con il relativo sistema Scada.
Ferguson ha anche accennato al fatto che il sistema Scada di
Fort Nelson include 22 RTU ACE Motorola nelle varie stazioni
di pompaggio e sollevamento, che comunicano su una rete
IP radio a 900 MHz. “Abbiamo
due IP gateway Motorola
(della piattaforma Ace3600)
configurati come primario e
ridondante. Gli IP gateway
costituiscono la connessione
interposta fra la rete di RTU
sul campo e i server di gestione, a loro volta configurati
in modo ridondante. I nostri
server sono situati presso l’impianto di trattamento acque
delle municipalità”. Le municipalità hanno scelto di adottare PcVue, pacchetto Scada
indipendente dall’hardware,
integrato senza soluzione di
continuità con l’IM-Scada di
CTH Systems, partner della
committenza e distributore di
PcVue. L’IM-Scada è un avanzato software multiprotocollo
di misura e comunicazione:
“CTH Systems ha fornito un
componente chiave, appunto
il software driver IM-Scada,
che ha permesso la rapida
transizione a PcVue” ha sottolineato Ferguson.
CTH Systems ha utilizzato lo
Smart Generator di PcVue, un
tool application builder per
Configurazione del sistema di trattamento acque
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Generazione di rapporti e trend per la manutenzione preventiva
tendo al personale non operativo delle municipalità
di visualizzare trend e generando rapporti. Inoltre,
CTH ha configurato la generazione di trend realtime
e storici come una funzionalità integrata nel driver IMScada. Grazie a questa funzione vengono presentati
i dati utili a prendere decisioni su come ottimizzare
al meglio le operazioni. Ferguson sta proseguendo
il proprio lavoro per sviluppare ulteriormente le potenzialità del sistema Scada di gestione delle acque e
acque reflue di Fort Nelson; egli prevede tra l’altro di
integrare PcVue con altre applicazioni, come il sistema
degli ordini di lavoro. “Obiettivo della nostra filosofia
di gestione responsabile e manutenzione preventiva è
‘legare fra loro’ sistemi come Scada, PDA e il software
applicativo per gli ordini di lavoro” ha sottolineato Ferguson. Attualmente, egli sta lavorando per ottenere
ordini di lavoro generati automaticamente in base ai
portare le applicazioni Northern Rockies su un’architettura Scada più sicura e robusta. PcVue e il software
IM-Scada si appoggiano a questi server e ai database
storici.
L’impianto di Fort Nelson
L’impianto di Fort Nelson è anche la prima e unica ‘Resource Municipality’ della British Columbia a servizio
dell’industria, dei residenti e delle imprese. Copre oltre
il 10% della provincia e include la maggior parte del
vasto Horn River Shale Gas Development. Ferguson gestisce la componente dei sistemi elettrici, del controllo
di processo, di automazione e di comunicazione dell’infrastruttura acque e acque reflue delle municipalità.
Attualmente, il sistema Scada di Fort Nelson gestisce
circa 8.000 tag. Con progetti finanziati in corso, come Il servizio ‘FlowWorks’ consente l’elaborazione dei dati in
quelli relativi a una nuova stazione di disinfezione a UV ingresso per la visualizzazione dei trend
per trattare l’effluente delle acque di scarico, il sistema
è destinato a crescere. Il processo di trattamento dell’acqua tempi di funzionamento delle pompe e ai cambiamenti di
di Fort Nelson inizia dal prelievo di acqua grezza dal fiume pressione, per segnalare l’usura delle guarnizioni e di altri
Muskwa, a valle del ponte di attraversamento dell’Alaska Hi- componenti. Inoltre, vorrebbe avere la possibilità di visualizghway. Il riempimento dei serbatoi di acqua grezza delle mu- zare dati di sistema come allarmi, pressione e livelli su un dinicipalità implica diversi processi critici. Il pompaggio iniziale spositivo mobile, per esempio un iPhone, cosa oggi possibile
dell’acqua grezza dal Muskwa richiede il pompaggio multi- utilizzando l’ultima versione del driver IM-Scada.
stadio con controllo PID per vincere la tremenda pressione Per ora l’applicazione PcVue è stata configurata per fornire
di testa e controllare le portate variabili. “Per noi, il processo un numero minimo di dati per sito; cliccando su alcune
di trattamento dell’acqua non è statico. Variabili come torbi- icone, però, l’operatore può aprire delle finestre pop-up che
dità, colore e componenti organici sono influenzati da eventi forniscono ulteriori informazioni, nel caso gli servano per
imprevedibili, come quelli meteorologici. Per esempio, una esempio ulteriori dettagli su una stazione di pompaggio o
volta il fiume dal quale pompiamo l’acqua è stato investito certi valori critici. PcVue darà inoltre il suo contributo all’oda una colata di fango” ha esemplificato Ferguson.
biettivo di Fort Nelson di ridurre le riparazioni in seguito a
guasti e le sostituzioni impreviste di apparecchiature. Infatti,
Visualizzazione dei dati e manutenzione questo si può ottenere attivando la funzionalità di allarmipreventiva
stica e report, in modo da evidenziare i problemi nella loro
Il supporto ingegneristico di CTH è stato fondamentale per fase incipiente. L’uso di un sistema Scada totalmente autoconsentire alla municipalità di esportare i dati sotto forma di matizzato è essenziale nella prevenzione delle interruzioni
file .csv verso un servizio di generazione di rapporti e trend nei servizi forniti dalla municipalità.
denominato ‘FlowWorks’, che elabora i dati in ingresso con
PcVue Solutions - www.pcvuesolutions.com
vari algoritmi, come la media ponderata nel tempo, permet-
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
97
AO Tutorial
di Paolo Ferrari, Emiliano Sisinni (*)
Sempre più wireless
nell’industria
Gli utenti industriali che vogliono
implementare un sistema wireless nei
propri impianti devono valutare molti
fattori: ecco cosa tenere in considerazione
e qual è lo scenario attuale
È
ragionevole credere
che l’impiego della strumentazione wireless in
ambiente industriale aumenterà notevolmente
nei prossimi anni. L’introduzione
del wireless a questo livello, però,
potrebbe essere penalizzata nella
velocità di penetrazione da alcuni
fattori, come i costi d’installazione e di gestione e la disponibilità dell’impianto. In pratica, si può affermare che gli strumenti
wireless dovranno competere con gli equivalenti cablati per
godere di ampia e rapida diffusione. Parallelamente, le soluzioni wireless dovranno essere prontamente disponibili (in
modo tempestivo), preferibilmente da più produttori, se si
vuole creare un effetto positivo che ne sostenga la diffusione.
Questo punto non è affatto scontato, se si considera che la
strumentazione per l’industria deve rispondere a criteri di sicurezza e robustezza molto più severi che per le applicazioni
civili/residenziali. Ultimo ma non meno importante, anche gli
utenti finali dovranno fare la loro parte attraverso le rispettive
associazioni, fornendo le linee guida per indirizzare lo sviluppo
dei componenti secondo i requisiti di sicurezza, prestazionali e
d’installazione desiderati. Da notare che gli utenti industriali in
genere non sono esperti di sistemi wireless, hanno però a che
fare con applicazioni per le quali la tecnologia wireless sembra
essere una valida alternativa. Per tutti gli utilizzatori industriali
che vogliono implementare un sistema wireless nei propri impianti si prospetta la necessità di valutare molti fattori, quali le
prestazioni radio, la durata della batteria, l’interoperabilità, la
conformità agli standard, la sicurezza.
Fonte: www.dagcom.com
neità al controllo e la capacità di trasmettere anche in un ambiente con interferenti. Tuttavia, la tecnologia è ormai maturata
e l’accettazione da parte degli utenti è cresciuta, come dimostrano i report biennali prodotti da IHS sulle tecnologie wireless nell’industria. Nello specifico, IHS stima che quasi un quarto
delle nuove connessioni wireless realizzate nel 2011 siano state
fatte da LAN wireless Ieee 802.11: le varianti 11a, 11b e 11g sono
le più popolari, ma la modalità n sta cominciando a farsi strada
grazie al fatto che le antenne multiple forniscono una sorta di
ridondanza.
Anche Bluetooth è ampiamente utilizzato nel settore, con circa
un quinto del totale dei nuovi collegamenti senza fili nel 2011.
Bluetooth include sia la versione classica a banda limitata, sia
quella ad alta velocità e la ‘Low Energy’. La tecnologia cellulare
è utilizzata per le comunicazioni wireless industriali in quanto
La situazione attuale
Il wireless è presente nelle applicazioni industriali da un certo
numero di anni. Come ben noto, la tecnologia wireless ha dovuto superare parecchi ostacoli in passato, per esempio una
percepita mancanza di affidabilità, la verifica dell’effettiva ido-
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Incremento dell’uso delle tecnologie wireless secondo IHS
Research dal 2011 al 2013
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
permette di coprire agevolmente distanze geografiche, poiché
si basa sull’infrastruttura cellulare esistente anche in località
remote, il che la rende di fatto molto adatta ai sistemi Scada.
Una parte enorme della quota di mercato è poi occupata dalle
soluzioni proprietarie, che includono le bande senza licenza,
la gamma di sub-GHz e le altre comunicazioni a lungo raggio.
Queste ultime soluzioni sono popolari nell’industria di processo e, come la maggior parte delle soluzioni wireless, non
richiedono alcuna infrastruttura di rete, quindi presentano un
costo minore, che può risultare attraente. Zigbee non sembra
molto diffuso in ambiente industriale, perché più adatto al
residenziale. Per ultime vengono le tecnologie WirelessHart e
ISA100.11a per l’automazione di processo: nonostante si sia
cercato di muoversi verso un unico standard, la mancanza di
convergenza ha impattato sulla loro diffusione… almeno fino
al 2011.
Nel recente rapporto 2013 di IHS mostra però numerose novità.
Più della metà di tutti i dispositivi wireless-enabled per automazione industriale risulta equipaggiata con Bluetooth o con
la tecnologia Ieee 802.11a/b/g/n. Wlan cresce in modo netto
e diventa ormai un riferimento anche nel mondo industriale.
Balza all’occhio la contrazione delle applicazioni proprietarie e
cellulari, mentre gli standard per il wireless di processo (WirelessHart e ISA100.11) finalmente decollano.
Il wireless può essere un grande valore aggiunto per la rete
di fabbrica, ma non dimentichiamo che quest’ultima è attualmente lei stessa in trasformazione e aggiornamento verso soluzioni Ethernet e realtime Ethernet (RTE) più moderne.
I punti di forza del wireless
Le tecnologie wireless hanno permesso l’avvento di una nuova
classe di architetture di automazione d’impianto grazie ai significativi vantaggi strategici offerti. Fra i vantaggi principali
figura il risparmio sull’installazione: l’installazione di dispositivi
connessi via wireless può essere fino a dieci volte più conveniente di quella di una soluzione cablata, offrendo uno start-up
più veloce. Anche i costi di progettazione si riducono notevolmente, poiché non si è più vincolati alla posizione di oggetti e
strumenti preesistenti (scatole di derivazione, cabinet, sistemi
di controllo). Riassumendo, i costi ridotti di ingegneria per il cablaggio, installazione e manutenzione, a loro volta combinati
con la maggiore flessibilità sono il motivo principale per la migrazione verso il wireless.
Migliora inoltre la raccolta dati, in quanto è possibile sostituire
tutte le letture manuali guadagnando con il fatto che i risultati
delle misurazioni automatiche sono più accurati, tempestivi e
coerenti. Vi sono poi gli effetti dell’economia di scala: la distribuzione di punti aggiuntivi in una rete esistente può essere incrementale, includendo i sistemi preesistenti senza necessità di
sostituirli. A questo vanno aggiunti i risparmi operativi. Grazie
infatti alla capillarità con cui è possibile installare (e riposizionare) i dispostivi wireless, è possibile diagnosticare rapidamente
le situazioni anomale in un impianto, gestire i programmi di
manutenzione predittiva e monitorare le attività produttive.
Inoltre, con opportune campagne di misura temporanee si possono identificare i costosi problemi che portano a uno spreco
di energia o di materie prime. Infine, le operazioni risultano
più sicure in quanto le tecnologie wireless possono ridurre l’esposizione umana ad ambienti pericolosi, quando l’alternativa
era mandare qualcuno a prendere una lettura o azionare manualmente una valvola… Inoltre, le misurazioni più frequenti
e l’individuazione precoce dei problemi può aiutare a ridurre o
addirittura evitare inconvenienti o incidenti. Purtroppo, nessun
tipo di tecnologia wireless risolve tutti i problemi. Pertanto, al
fine di massimizzare il ritorno sugli investimenti delle reti wireless industriali, le aziende selezionano la migliore tecnologia
per una data applicazione.
Campi di applicazione del wireless
industriale
Fra i campi applicativi in cui il wireless viene più ampiamente
utilizzano spicca quello dell’acquisizione dei dati dagli I/O
(input/output): con il wireless è possibile installare un numero
di sensori maggiore, sia in modo permanente che temporaneo, per gestire sistemi complessi o effettuare operazioni di
diagnostica sofisticate, tramite gli apparati di monitoraggio e
controllo da remoto, ottimizzando l’impianto. Il fattore di forma
dei dispositivi wireless generalmente consente un’agevole integrazione con le comuni tecnologie di sensing e i relativi alloggiamenti standardizzati.
Un altro campo applicativo da considerare è quello della safety,
infatti gli allarmi ambientali e la gestione del personale via wireless consentono una maggiore safety, specialmente in ambienti pericolosi e in luoghi in cui l’impianto è vicino ai centri
abitati, potenziando i sistemi di prima risposta, completamente
automatizzati, per limitare l’esposizione umana in caso di un
incidente di rilascio o catastrofico. A livello di security, invece,
con il wireless si possono rilevare intrusioni, gestire il controllo
di accesso, integrare gli allarmi di fumo o fuoco, fare videosorveglianza all’interno di una struttura.
Per quanto concerne la mobilità della forza lavoro, la connettività wireless permette ai lavoratori di accedere alle applicazioni
di misura, acquisizione o supervisione rimanendo in movimento, aumentandone l’efficienza e la produttività. Infine, è
possibile tracciare gli asset e i materiali via wireless. La tracciabilità della posizione patrimoniale permette un migliore utilizzo delle risorse, la piena conformità alle normative per l’uso,
lo stoccaggio e il trasporto (per esempio di sostanze chimiche
pericolose). Nota importante: i sistemi ESD (Emergency Shut
Down) vengono ancora realizzati in tecnologia cablata, perché
sono ancora troppo critiche per il wireless.
Bande con licenza e bande senza licenza
Le bande più attraenti sono sicuramente quelle senza licenza,
che non richiedono contratti e bandi/gare per poter essere utilizzate. Fin dal 1985 esistono in Europa, USA e Giappone delle
norme che consentono agli utenti finali di utilizzare le bande
industriali, scientifica e medica (ISM a 902-928 MHz, 2,4-2,4835
GHz, 5,725-5,85 GHz), con livello di potenza fino a 1 W, senza
licenze. Vi sono due metodi di modulazione Spread Spectrum
molto comuni utilizzati in queste bande: Frequency hopping
(Fhss) e Direct spread spectrum (Dsss).
In particolare, le radio Fhss, invece di trasmettere su un canale spettrale statico, variano in maniera pseudo-casuale la
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
99
frequenza della portante, saltando rapidamente attraverso
canali multipli anche durante l’invio dei dati. Un’eventuale interferenza viene evitata saltando su frequenze diverse, poiché
generalmente ogni frequenza ha un comportamento diverso
rispetto all’interferente. Quindi, se si assegna un tempo specifico (‘time slot’) per ogni accesso e la relativa frequenza di
utilizzo, si ottiene un sistema senza collisioni. Tale schema per
salto di frequenza, combinato con il rilevamento degli errori e
l’eventuale richiesta di ripetizione, assicura che i dati vengano
recapitati in modo affidabile. Da notare che un sistema Fhss,
grazie ai continui salti, è di per se stesso dotato di misure per
evitare le interferenze, mentre altre modulazioni sono più sensibili. La modulazione Dsss a sequenza diretta trasmette un segnale sorgente a banda stretta moltiplicandolo con un segnale
di rumore pseudo-casuale: il segnale risultante in antenna occupa una vasta gamma di frequenze. La robustezza della modulazione risiede nel fatto che il ricevitore può recuperare i dati
originali, anche se parti di essi sono state corrotte durante la
trasmissione da interferenti su singole frequenze.
Radio con licenza
Oltre alla banda ISM senza licenza esistono radio che operano
in banda UHF e banda VHF che, però, richiedono agli utenti l’ottenimento di una licenza per il sito (specifica area geografica)
dove vogliono utilizzarle. Di conseguenza, questi sistemi possono essere costosi da installare e molti offrono velocità di trasmissione dei dati lente (tipicamente ≤19,2 kbps), che non sono
in grado di supportare le esigenze di comunicazione dei dati industriali del futuro. Tuttavia, con le radio UHF/VHF è permesso
l’uso di una maggiore potenza di trasmissione (che aumenta il
raggio di copertura) e, inoltre, operando a frequenze più basse,
si hanno in genere migliori caratteristiche di propagazione. Da
notare che un solo sistema può funzionare in un dato sito, con
i vantaggi (nessuna interferenza) e gli svantaggi (limitato numero di dispositivi) che questo comporta.
Vantaggi delle tecnologie spread
spectrum
Le tecnologie spread spectrum offrono due vantaggi significativi rispetto alle trasmissioni radio a frequenza fissa: nessun
bisogno di licenze e minore sensibilità alle interferenze, il che
rappresenta un aspetto fondamentale in un ambiente industriale dove di regola sono presenti impianti, macchinari e altre
attrezzature che possono generare interferenze su un ampio
spettro di frequenze. Oltre a ciò, la tecnologia Fhss offre benefici immediati in termini di sicurezza, immunità ai disturbi,
robustezza e affidabilità della rete. I sistemi Fhss infatti sono
stati originariamente progettati per applicazioni militari durante la II guerra mondiale, per garantire la sicurezza dei dati e
la prevenzione dalle interferenze che i sistemi a frequenza fissa
esistenti non potevano fornire in modo affidabile. L’integrità
della trasmissione e ricezione del segnale costituisce oggi un
‘must’ per gli utenti, che sono preoccupati di esporre il controllo
(quindi il business) all’hacking o ad attacchi ‘denial of service’
a causa dell’uso di reti vulnerabili. Se si utilizzano radio Dsss,
per aumentare il livello di sicurezza si può ricorrere alla cifratura
della comunicazione. La sicurezza a livello dei dati viene fornita
100
Fonte: triviasoftware.com
AO Tutorial
attraverso sistemi di cifratura a 128-bit e 256-bit, come con
l’Advanced Encryption Standard (AES). L’algoritmo AES utilizza
una chiave di crittografia (password) che viene usata per codificare le trasmissioni, aumentandone la dimensione si aumenta
sia la robustezza sia la complessità di esecuzione dell’algoritmo
di scrambling.
Integrità dei dati
Come accade con la trasmissione dati via cavo, i protocolli wireless sono dotati di sistemi di controllo degli errori a livello
di pacchetto. Il controllo degli errori è progettato per garantire che i dati ricevuti non vengano inoltrati ai livelli superiori
fino a quando la trasmissione non venga riconosciuta come
corretta. Per fare questo si impiegano sistemi di controllo di
ridondanza ciclica (CRC), nei quali viene assegnata a ogni pacchetto una firma digitale univoca (‘checksum’). La probabilità di
rilevare qualsiasi errore casuale aumenta con la larghezza delle
checksum. In particolare, un checksum a 16 bit è in grado di
rilevare il 99,9985% degli errori, mentre un checksum a 32 bit
ha un tasso di rilevamento del 99,9999%. Se i sistemi wireless
vengono usati per trasmettere pochi pacchetti al secondo (50100 frame al secondo), anche un CRC a 16 bit potrebbe offrire
un rate di errore accettabile nell’unità di tempo.
Metriche importanti per le prestazioni
Vi sono alcuni valori da considerare per capire quali siano le
reali prestazioni offerte dalle reti wireless e dalle tecnologie per
implementarle.
• Rssi - Radio Signal Strength Indication: quanto è forte il segnale al ricevitore. La potenza è relativa a tutto il canale spettrale e non è indice di qualità del segnale ricevuto.
• Packet Delivery: questo numero indica quale sia la percentuale
dei messaggi inviati che sono stati ricevuti. Per esempio, con un
valore del 50% solo un pacchetto su due arriva a destinazione.
• SNR - Signal to Noise Ratio: è il rapporto di potenza tra il segnale (informazioni significative) e il rumore di fondo (segnale
indesiderato).
• Sensibilità: i ricevitori più sensibili possono ricevere segnali
trasmessi più deboli, consentendo una maggiore distanza operativa o la presenza di ostacoli tra il trasmettitore e il ricevitore.
Poiché la sensibilità di ricezione indica quanto debole possa essere il segnale radio ricevuto correttamente, essa è espressa in
dBm (logaritmico) ed è migliore più il numero è negativo. Ciò
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
significa che maggiore è il valore assoluto del numero negativo,
migliore è la sensibilità di ricezione, per esempio una sensibilità
di ricezione di -90 dBm è migliore di una sensibilità di ricezione
di -87 dBm di 3 dB (in altri termini la sensibilità è il doppio).
• Raggio LOS (Line Of Sight): è la distanza massima (senza ostruzione) a cui due ricetrasmettitori si possono collegare l’un all’altro. La distanza operativa è sicuramente inferiore a tale valore
nel caso di trasmissioni attraverso muri, alberi, ‘pipe jungle’ ecc.
• Diversità: la capacità delle tecnologie wireless di gestire e contenere gli effetti dei percorsi multipli (‘multipath’). I segnali che
rimbalzano su muri e superfici conduttive generano repliche
dei segnali al ricevitore, per cui il segnale potrebbe risultare
corrotto. Le strategie di diversità, per esempio l’uso di antenne
multiple, limitano questi effetti.
Trasmissione e antenne
Le onde radio possono viaggiare attraverso una varietà di oggetti con diversi livelli di attenuazione e sono influenzate dalla
presenza di ostacoli: possono essere riflesse, rifratte, diffratte o
diffuse a seconda delle proprietà dell’oggetto ostruente e della
sua interazione con le onde radio.
Quando il ricevitore non è in vista con il trasmettitore, è proprio
grazie a queste trasformazioni che le onde radio raggiungono
l’antenna ricevente (questi effetti però attenuano il segnale).
In conclusione, occorrerebbe poter regolare la potenza di trasmissione e scegliere antenne adeguate: antenne direzionali
ad alto guadagno permettono di realizzare collegamenti su
lunga distanza anche in ambienti affollati, mentre le antenne
direzionali/omnidirezionali a basso guadagno possono essere
utilizzate per mantenere confinati i segnali radio in una zona
limitata.
Campo di temperatura e zone a rischio
esplosione
I prodotti destinati alle applicazioni industriali devono utilizzare
componenti industriali e funzionare in modo affidabile su intervalli di temperatura industriali, tipicamente da -40 a 75 °C,
poiché l’esposizione a temperature estreme è cosa consueta
in molte applicazioni in campo manifatturiero. Inoltre, le apparecchiature devono funzionare anche a fronte di urti e vibrazioni. Ovviamente, queste caratteristiche si devono estendere
alle antenne e alle batterie dei dispositivi wireless. Se infine
le applicazioni sono in zone pericolose, occorre scegliere trasmettitori wireless industriali che abbiano una qualche forma
di certificazione per l’utilizzo in zone classificate 1 e 2, per cui il
funzionamento delle radio è assicurato e possibile in presenza
di gas infiammabili o esplosivi, liquidi o vapori. Ancora una volta
le batterie rappresentano in questi casi un punto critico.
(*) Paolo Ferrari (membro CEI TC65c, IEC SC65c, Profibus International)
ed Emiliano Sisinni (membro CEI TC65c, IEC SC65c, Hart Communication
Foundation; Osservatore ISA100.11), entrambe attivi presso l’Università di
Brescia, Dip. Ingegneria dell’Informazione, fanno parte del Comitato Tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus&Networks
KEPServerEx- l’OPC server standard
K
KEPServer OPC-UA Server e Client
K
ClientAce
C
DataLogger
D
K
KEPServerEx
è una famiglia di OPC Server che fornisce una
cconnettività diretta tra centinaia di diverse marche di PLC,
dispositivi e sistemi di automazione ed ad un ampia varietà di
d
a
applicazioni client come HMI, SCADA, Historian, MES, ERP ed ad
u
una infinità di applicazioni sviluppate ad hoc .
L’
L’OPC
toolkit per dare facilmente connettività client OPC alle
vostre applicazioni
vo
plicazioni VB.NET o C#.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
WWW.EFA.IT
U la nuova tecnologia OPC in grado di supportare una vasta
UA
gamma di sistemi operativi e piattaforme, trasferimento di
g
informazioni attraverso internet in modo semplice e con la
in
m
massima sicurezza.
Il componente plugin di KEPServerEx per costruire facilmente
un data logger su DBase ODBC compatibili come Access, SQL,
u
MySQL Oracle ecc.
M
101
WWW.KEPWARE.COM
Came darà
il benvenuto
ai visitatori di
Expo Milano 2015
Came, società di Came Group, azienda che opera nel settore delle
automazioni, della sicurezza e del controllo degli ambienti
residenziali, collettivi e dei grandi spazi pubblici, fa parte della
squadra di Expo in qualità di Official Partner dell’evento
Per l’appuntamento con l’Esposizione
Universale, che si terrà a Milano dal 1
maggio al 31 ottobre 2015, Came sta
sviluppando un innovativo modello di
controllo accessi per la sorveglianza, il
comando e la regolazione dei dispositivi di automazione degli ingressi pedonali e veicolari, dei parcheggi, dei
padiglioni e delle altre infrastrutture
del sito espositivo Expo. Non solo un
sistema evoluto di gestione e regolamentazione degli accessi, ma un vero e
proprio benvenuto all’evento per oltre
20 milioni di visitatori attesi da ogni
parte del mondo.
Il sistema fornito da Came dovrà gestire, tra visitatori e addetti ai lavori, una
media di 140 mila accessi al giorno, con
picchi di 250 mila nelle ore di punta. Gli
accessi perimetrali verranno controllati
da 210 tornelli automatici, 10 dei quali
sono stati appositamente studiati per
gestire l’ingresso dei visitatori diversamente abili. La fornitura conta anche
automazioni per cancelli, barriere stradali e 55 dissuasori, per la protezione
e la selezione delle entrate perimetrali
dei passaggi carrai. Si tratta di un vero
e proprio ‘sistema di controllo intelligente’, che si interfaccia con le automazioni Came di nuova generazione,
ma che si integra alla perfezione anche
102
con il servizio ticketing e il sistema
di controllo centralizzato di Expo
Milano 2015. Non solo, il sistema
potrà essere controllato anche da
remoto attraverso 100 dispositivi
palmari e sarà possibile intervenire
sui dispositivi controllati in qualsiasi
momento e in tempo reale. Tutti i
prodotti Came sono dotati delle più
avanzate tecnologie, sono integrati
con computer a bordo e dispongono
di interfacce evolute; si interfacciano
poi con varie tipologie di titoli di
accesso, come codici a barre, bancomat e carte di credito, sfruttando
differenti tecnologie, dalla Rfid ai QR
code, passando per gli smartphone
di ultima generazione che integrano
un dispositivo NFC.
La piattaforma
tecnologica
Dissuasore retrattile automatico modello
Cylinder, destinato alla gestione di
accessi veicolari e comandato da una
centralina di controllo. Fa parte dei
sistemi implementati da Came per il
controllo e la protezione del sito espositivo
Came darà vita a una piattaforma
tecnologica all’interno della quale
sarà in grado di controllare e abilitare l’accesso a tutti i sistemi di automazione come
tornelli, barriere e dissuasori, attraverso un unico cavo, il bus di comunicazione proprietario ed evoluto CRT RF485. Il sistema non solo si avvale delle più avanzate tecnologie, ma si presenta anche come estremamente flessibile; la gestione dei visitatori
sarà infatti centralizzata e monitorata costantemente, facilitando così la gestione organizzata degli accessi, anche secondo specifici parametri di entrata e permanenza
all’interno delle aree. Sarà possibile, ad esempio, configurare un maggior numero di
tornelli in ingresso al mattino e, viceversa, un maggior numero di tornelli in uscita
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
la sera, regolando così
Came, società di Came Group, azienda che opera nel settore
nel modo più agevole
delle automazioni, della sicurezza e del controllo degli ambienti
residenziali, collettivi e dei grandi spazi pubblici
possibile i flussi dei visitatori, abbreviando
i tempi di attesa ed
La sfida
evitando il crearsi di
Quella di Expo è una sfida importante: il Gruppo si presenta come
spiacevoli code e intapartner globale per la gestione dei sistemi di automazione per
samenti.
l’urbanistica e l’architettura, come una realtà in grado di offrire
“L’essere official partsoluzioni innovative per l’integrazione di automazione e tecnoloner di Expo 2015 è
gia nelle grandi opere. Il tutto accompagnato da un servizio che
motivo di particolare
copre tutte le fasi dello sviluppo del progetto, dalla consulenza
orgoglio per Came”
preliminare al servizio di assistenza, attraverso la progettazione
sottolinea Riccardo
di soluzioni personalizzate studiate sulle specifiche esigenze
Samiolo, strategy and Riccardo Samiolo, strategy
del cliente, sia esso una pubblica amministrazione, uno studio
special project mana- and special project manager
di progettazione, un’impresa costruttrice, un architetto o un inger del Gruppo “poi- di Came Group
stallatore. “Came intende partecipare all’esposizione universale
ché l’evento di Milano
rappresenta una vetrina d’eccellenza per mostrare un esempio dell’Italia di successo” continua Samiolo “che offre proper rendere visibile ed esportare nel dotti Made in Italy che rispondono ai più elevati standard qualitativi, riconosciuti
mondo la nostra tecnologia. Sono sicuro e certificati. Came però non scende in campo solo con i propri prodotti: metterà
che il sito espositivo diventerà un mo- a disposizione anche un servizio di assistenza tecnica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, a
dello di città digitale, replicabile anche garanzia dell’efficienza e della sicurezza durante tutto il periodo dell’esposizione.
in altri contesti. Siamo altresì entusiasti Il lavoro per soddisfare i requisiti tecnologici e presentarsi a Expo con la tecnologia
di poterci confrontare e di avere la pos- più evoluta e basata sulle specifiche esigenze è tutto in salita, ma nel 2015 saremo
sibilità di collaborare con un network sicuramente pronti per darvi un benvenuto all’avanguardia a un evento che è,
di aziende partner, eccellenze italiane per eccellenza, il luogo dove le visioni del futuro prendono una forma concreta”.
conosciute a livello internazionale, al
Came – www.came.com
fine di offrire a tutti i visitatori un’offerta
tecnologica integrata volta a garantire
il più alto livello di controllo e sicurezza
all’interno dei padiglioni e di tutte le
altre infrastrutture del sito espositivo”.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
103
AO
HORIZON 2020
a cura di Orsola De Ponte
Sette anni per evolvere
E
lemento chiave dell’economia europea, il comparto
manifatturiero ha contribuito per circa il 17% al
PIL dell’Unione, portando
qualcosa come 22 milioni
di posti di lavoro nel 2007.
Con l’abbattimento delle
barriere commerciali e l’avvento delle
tecnologie IT, però, l’intero settore ha
subito gli effetti della globalizzazione,
in primis lo spostamento delle produzioni verso i Paesi a più basso costo del
lavoro. È oggi fondamentale per l’Europa prendere provvedimenti efficaci
per salvaguardare la competitività delle
proprie aziende: il programma quadro
denominato H2020 (Horizon 2020) si
propone proprio tale scopo. Il primo
obiettivo che i redattori del programma
si sono posti è stato aumentare la quota
dei finanziamenti dedicati all’industria
stanziati a livello europeo, per aiutare
le aziende dell’Unione a mantenere la
leadership tecnologica in campo manifatturiero. Le industrie devono avere
a disposizione le risorse necessarie a
far evolvere i propri processi produttivi, orientandoli alla realizzazione di
beni ad alto valore aggiunto ed elevato
contenuto tecnologico, a una mag-
104
giore sostenibilità e alla creazione di servizi di lunga durata che si affianchino alla
vendita del mero prodotto finito. Le aziende sono perciò chiamate a investire in
ricerca, sviluppo e innovazione: la ricerca è fondamentale per innovare attività e
processi industriali e renderli più sostenibili e sicuri, introducendo tecnologie innovative per una produzione altamente competitiva, orientata alla realizzazione di
prodotti e servizi su misura del cliente, con un minore spreco di materiali e basso
consumo di energia. L’avvento di soluzioni produttive con un dispendio energetico contenuto, più efficienti e ‘green’ è infatti essenziale perché l’industria possa
allinearsi agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas nocivi fissati dall’Unione
per il 2050 per il settore manifatturiero. Mantenere know-how e competenza è inoltre cruciale affinché le produzioni industriali non abbandonino l’Europa. Solo così
il Vecchio Continente potrà essere la ‘culla’ dell’industria del futuro, dove l’impatto
economico degli ‘advanced manufacturing systems’ è stimato in circa 150 miliardi
di euro entro il 2015 con una crescita annuale media del 5%. Parlamento Europeo e
Consiglio hanno finora raggiunto un accordo di massima su questi temi, che costituiranno il fulcro del programma di investimenti dell’Unione dei prossimi sette anni.
L’iter legislativo, tuttavia, non si è ancora concluso; dovrebbe giungere al termine
in novembre e i primi ‘call for paper’ dovrebbero uscire in dicembre, periodo in cui
verranno divulgate informazioni più concrete relative all’allocazione dei fondi europei per il 2014, primo anno valido per H2020. Nello specifico, sono stati individuati
i tre ‘pilastri’ del programma quadro: ‘excellent science’, inclusivo della voce ‘future
and emerging technologies’; ‘industrial leadership’ comprensivo di ‘leadership in
enabling and industrial technologies’, e ‘social challenges’. La proposta attualmente
in essere prevede lo stanziamento di una somma fra i 70 e gli 80 miliardi di euro, un
25% in più rispetto al budget dello scorso programma quadro. In aumento anche la
cifra specificatamente stanziata per le piccole e medie imprese: è stato proposto un
15% dei fondi totali. Significa in breve che saranno a disposizione delle PMI circa 8
miliardi lungo i sette anni di H2020, di cui 2,5 miliardi verranno allocati tramite uno
specifico ‘strumento per le PMI’, che dovrebbe aiutarle a individuare idee, realizzare
studi e sviluppare progetti. I finanziamenti tramite questo strumento saranno inoltre
sempre disponibili.
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
2014
CONVEGNO
Martedì 18 marzo 2014
Giugno 2014
MC4 MOTION CONTROL FOR
SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION
E’ la mostra - convegno interamente dedicata
alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento.
L’evento si rivolge a tecnici e progettisti
operanti in ambito industriale e nel settore energetico
che utilizzanomotori e motoriduttori, servomotori,
azionamenti e regolatori di velocità,
controllo assi, sistemi di posizionamento, comandi
a attuatori, sensori e comunicazione.
E’ la mostra - convegno dedicata alla sensoristica
e alla strumentazione di processo.
Rappresenta un’esclusiva vetrina di prodotti, sistemi
e soluzioni che trovano applicazione negli impianti
e macchine per l’industria manifatturiera e di processo.
Accanto alle soluzioni per le misure di processo uno spazio
speciale è dedicato alla strumentazione
per l’analisi e il laboratorio.
Ottobre 2014
Dicembre 2014
INDUSTRIAL TECHNOLOGY EFFICIENCY DAY
MACHINE AUTOMATION
Industrial Technology Efficiency day,
la mostra convegno nata per offrire
un quadro quanto più completo
possibile per la realizzazione
di soluzioni ad elevata
efficienza in ambito di impiantistica
e automazione industriale.
Machine Automation è la mostra - convegno dedicata
a tecnici, progettisti e specialisti che operano
nel mondo delle macchine automatiche.
Spazio espositivo e sessioni tecniche
consentiranno agli utenti di scoprire
in anteprima le tendenze tecnologiche
del settore.
Per informazioni:
Elena Brusadelli Tel. 335 276990
www.mostreconvegno.it
[email protected]
AO
VS TLC
F
orse non ne abbiamo
neppure coscienza,
ma il mondo che ci circonda è sempre più assimilabile a un grande
Sistema di Telecontrollo.
La necessità di garantire
la sicurezza e la perfetta
funzionalità dei sistemi di distribuzione dell’energia, dell’acqua, del gas,
del controllo del traffico... ci suggerisce
di disporre di sistemi di supervisione
che ci aiutino a decidere, a intervenire,
a risolvere emergenze. Per non parlare
dell’opportunità di migliorare l’efficienza e di minimizzare gli sprechi e i
consumi.
Telecontrollo è un modo di operare,
una modalità per assolvere a tante piccole incombenze, a tante delicate atti-
vità. Per questo l’evento del prossimo 6 e 7 novembre a Bologna risulta quanto
mai interessante e attuale sia per gli addetti ai lavori, ovvero tecnici e progettisti,
sia per coloro che sono chiamati a prendere decisioni in ambito pubblico e privato
relativamente a progetti di efficientamento, riduzione dei consumi, sostenibilità
ambientale ed economica. Una kermesse che vedrà, nell’arco di due giorni, la presentazione di oltre 60 memorie frutto di analisi, ricerche e realizzazioni da parte di
università, utility, integratori e fornitori di sistemi di automazione.
Acqua, gas, energia, traffico, tutte le reti di pubblica utilità saranno al centro del
dibattito che verrà ulteriormente favorito dallo svolgimento di una tavola rotonda
che avrà come tema: ‘Confronto tra industria e territorio: la ricerca di un modello
di business sostenibile per l’evoluzione verso la smart community’.
Ormai alla XIII edizione, Forum Telecontrollo è organizzato come sempre da Anie
Automazione, ma con un nuovo partner di prestigio: Messe Frankfurt. Un binomio
che ha già dato i suoi frutti nell’affermazione della fiera SPS/IPC/Drives Italia e che
sta studiando nuovi progetti. La partecipazione di sponsor come ABB, Siemens,
Copa-Data, Lacroix Sofrel, Panasonic, Riello UPS, Schneider, Wago e Wonderware
oltre ad altre 18 aziende è garanzia di competenza, innovazione e specializzazione.
Un Forum quindi all’insegna della tecnologia, che sarà anche l’occasione per favorire l’incontro fra domanda e offerta, fra privato e pubblico, fra tecnica ed economia, fra presente e futuro.
Roberto Maietti - Comitato tecnico Automazione Oggi
106
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Fonte:www.123rf
Telecontrollo:
un nuovo ‘modus
operandi’
AO
VS SPS
Da Fimi a SPS Italia
2014: le ‘perle’
del Made in Italy
Fonte:wondir.it
L’
autunno è sinonimo di ripresa di
molte attività promozionali e anche
SPS/IPC/Drives Italia ha in cantiere
molti progetti
che prenderanno
forma nei prossimi mesi. Uno per tutti
la seconda edizione dell’evento Fimi
in collaborazione con il Sole 24 Ore, in
programma a Milano il 14 novembre
presso la sede del Gruppo 24 Ore. Ma
cerchiamo di capire un po’ meglio cosa
sia Fimi: Forum Internazionalizzazione
del Made in Italy - Competitività globale
del settore manifatturiero in Italia: sviluppo e internazionalizzazione.
Vista l’importanza del rilancio della
piattaforma manifatturiera italiana
quest’anno Fimi sarà un’occasione
unica per incontrare numerosi protagonisti di casi di successo del Made in Italy.
Saranno presenti imprenditori di vari
settori industriali che, proprio a seguito
delle difficoltà esistenti sul mercato italiano, sono riusciti a spostare il proprio
baricentro commerciale all’estero, beneficiando dell’andamento più positivo
della domanda a livello mondiale. Se è
pur vero che le opportunità di crescita
derivano soprattutto dalla capacità di
sviluppare reti lunghe, le PMI italiane
sono ancora troppo focalizzate su reti corte, che non permettono di beneficiare di
una crescita che a livello mondiale varia molto da Paese a Paese. Fimi sarà l’occasione per conoscere meglio le ‘perle nascoste’ del nostro comparto industriale, ma
anche per comprendere quanto l’automazione abbia un ruolo fondamentale nella
revisione dei processi produttivi. Se per molti anni la parola d’ordine è stata ‘delocalizzazione’, ora dovrebbe diventare ‘automazione’. SPS/IPC/Drives Italia, insieme ai
propri espositori, vuol essere in prima linea nella diffusione della conoscenza delle
nuove tecnologie e delle esperienze applicative, oltre che nella facilitazione dell’incontro fra industria e università, fondamentale per affrontare i progetti d’innovazione. Proprio per questo è stato scelto come nuovo ‘fil rouge’ dell’edizione 2014 di
SPS/IPC/Drives Italia il tema ‘Pharma&Beauty’, un settore particolarmente effervescente, dove l’aspetto regolatorio e la qualità produttiva sono al primo posto nelle
priorità delle aziende. Un’ulteriore occasione per comprendere meglio il mercato e
identificare nuove opportunità di business.
Roberto Maietti - Comitato tecnico Automazione Oggi - Consulente strategico SPS Italia
108
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
AO
AUTOMAZIONE DOMANI
di Alessandra Flammini
Nuove opportunità
con le smart city
110
un’opportunità importante. Le aziende che investiranno nella protezione dell’ambiente avranno notevoli benefici d’immagine. Osservando il panorama attuale gli
investimenti in automazione per il risparmio energetico sembrano ancora economicamente poco vantaggiosi, date le recenti politiche sui costi dell’energia; è
anche vero però che la cosiddetta ‘green automation’, ossia le pratiche volte alla
riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale, nel senso di contenimento dei rifiuti, del rumore e degli inquinanti, sta assumendo un ruolo rilevante
per l’immagine di un’azienda e l’incremento delle vendite. Molte imprese e società
fanno promozione con iniziative volte alla salvaguardia ambientale, al recupero
dei beni culturali o al sociale. Le nuove smart city chiederanno ai cittadini di limitare la produzione di rifiuti generici, adottando specifici cassonetti che contabilizzano il rifiuto indifferenziato e favorendo la raccolta differenziata e una maggiore
attenzione agli sprechi. Partendo da un’azione sui giovani attraverso l’istruzione,
poi, si formeranno i ‘nuovi’ cittadini, più consapevoli dei propri
doveri sociali verso i soggetti svantaggiati e del fatto di essere
responsabili in prima persona del proprio benessere. Se da un
lato si vuole smantellare il paradigma della prosperità legata
al consumismo, dall’altro il ‘viver sano in un ambiente sano’,
migliorando il proprio stile di vita, implica comunque dei consumi, quindi la necessità di produrre, anche se di un produrre
più di qualità e sostenibile. Il cittadino guarderà così con più
simpatia a quei prodotti che, per esempio, usano imballi ridotti
o facilmente riciclabili, incentivando indirettamente gli investimenti delle aziende nell’automazione. Gli abitanti delle future
smart city saranno più consapevoli degli effetti sulla propria salute dell’inquinamento e dei propri stili di vita e cambieranno
la quantità e la qualità dei consumi, complice la crisi economica che ha colpito il
ceto medio. Consumare meno e meglio potrebbe essere una molla per il rilancio
del made in Italy e per incentivare le imprese italiane a investire in tecnologia e
automazione per incrementare gli aspetti legati alla qualità del prodotto: design
e qualità dei processi di lavorazione. È importante sottolineare come il concetto di
smart city abitate da cittadini più consapevoli sia di respiro europeo, quindi andrà
a influenzare anche le realtà che oggi si rivolgono prevalentemente al mercato
estero. Smart city poi significa infrastrutture: comunicazione e trasporti di qualità,
accessibili a privati e aziende. La mobilità, in particolare quella elettrica, avrà un
notevole peso nelle future ‘città intelligenti’, così come la logistica. Si prevedono
investimenti infrastrutturali per la ricarica veloce; inoltre, grazie alla mobilità elettrica potrebbero cambiare le politiche legate ai costi dell’energia e della sua distribuzione, dando nuovo impulso all’automazione per la misura e la gestione dei
flussi energetici. Una maggiore sensibilità per l’ambiente potrebbe infine portare
società e aziende a inserire tale tema nei propri statuti e codici etici, privilegiando
i contatti con fornitori altrettanto sensibili a tale aspetto, incentivando nuovi investimenti nella ‘green automation’.
Fonte: cdni.wired.co.uk
L
a politica nazionale di
ricerca e innovazione
sembra convergere sulle
cosiddette ‘Smart City and
Community’, in coerenza
con gli orientamenti europei di Horizon 2020, gli
orientamenti dell’Agenda
Digitale Europea, il Piano Nazionale
di E-Government, le azioni in atto nel
quadro dell’Agenda Digitale Italiana.
Gli ambiti di azione (sicurezza del territorio, waste management, trasporti
e mobilità, logistica
last-mile, smart grid,
architettura sostenibile e materiali,
cultural heritage,
gestione risorse idriche, invecchiamento
della società, tecnologie welfare e inclusione, domotica,
cloud computing
technology for smart
government, giustizia, scuola, tecnologie del mare, salute)
vertono prevalentemente sulla sostenibilità ambientale e sull’innovazione
sociale. Horizon 2020 dedica grande
attenzione anche al tema delle ‘Competitive Industry’, indicando come
tecnologie chiave abilitanti l’ICT, le nanotecnologie, i nuovi materiali, le biotecnologie, lo spazio e l’automazione
di fabbrica e di processo, tuttavia le iniziative in questo ambito, come il ‘Cluster Fabbrica intelligente’, sembrano
al momento scarsamente collegate ai
concetti delle smart city. Se è vero che
gli ambiti di queste ultime interessano
comunque parte delle aziende del
settore dell’automazione (si pensi alle
smart grid o alla domotica), è anche
vero che una forte volontà d’investimento sui temi dell’ambiente e del
benessere possono rappresentare
Comitato tecnico Automazione Oggi
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
AO
AUTOMAZIONE USA
Sulle prime pagine
americane
Q
uesto articolo presenta il punto di
vista di un americano su un fatto
che coinvolge un’azienda francese e
un’azienda inglese,
Schneider e Invensys, entrambe con
significativa presenza negli Stati Uniti.
Ho deciso di aspettare di finire questo
articolo dopo la conferenza degli utilizzatori delle soluzioni Invensys (Foxboro
e Triconex) tenutasi a settembre a San
Antonio, in Texas. Invensys è una società
con sede a Londra, ma le sue radici sono
legate a Foxboro e Wonderware negli
Stati Uniti. Recentemente Schneider
Electric ha acquisito Invensys. Mi chiedevo quale fosse l’impatto di questa acquisizione sul personale e sulle attività di
Foxboro e Wonderware negli Stati Uniti
e nel mondo. L’affluenza dei clienti in occasione della conferenza è stata grande
e tutti hanno salutato il popolare Mike
Caliel, presidente e ceo di Invensys, che
ha affrontato subito la situazione. “A questo punto abbiamo un’offerta formale sul
tavolo. Il board di Invensys consiglia l’accettazione da parte degli azionisti. Dopo
l’approvazione degli azionisti ci sarà la
revisione da parte dell’ente normativo. Ci
aspettiamo l’approvazione degli azionisti
nel mese di ottobre e l’accordo definitivo
probabilmente a fine 2013 o inizio 2014.
Ora siamo aziende completamente separate. A oggi non vi è ancora nulla. Non
prevedo cambiamenti in futuro. Se avete
sentito parlare di piani da altri che non
siamo noi, vuol dire che non sono i nostri
piani. Schneider è ben in grado di valorizzare le sinergie di prodotti e persone “.
112
L’acquisizione è una buona cosa
Ho pensato a questa acquisizione da molti punti di vista e ho ascoltato le discussioni di molte persone durante la settimana. Questo è probabilmente il miglior
risultato per Invensys, per i suoi dipendenti e i suoi clienti. Schneider molto probabilmente lascerà lavorare Invensys come ha sempre fatto. Ha la forza finanziaria e
la stabilità per rimuovere tutte le incertezze del passato che circondano l’azienda.
Non vi è praticamente alcuna sovrapposizione, e questo eliminerà le lotte politiche
come è successo con l’acquisizione di Modicon tra le persone di Modicon e quelle di
D Square. Credo che alla fine sia un bene per Invensys e per i clienti di automazione.
Una casa americana…
National Instruments ha tenuto la sua annuale conferenza NI Week all’inizio di agosto. È stata la solita ‘sagra degli smanettoni’, come diremmo qui. Eric Starkloff, vice
presidente senior del marketing, è entrato sul palco indossando i Google Glass. Sì,
NI sta cercando un modo affinché la tecnologia avanzate dei display e i dei dispositivi di interfaccia possano essere utilizzati per l’automazione e il controllo.
Forse il dettaglio più significativo nascosto nelle descrizioni di tutti i nuovi prodotti
annunciati riguarda l’utilizzo da parte di NI di Linux realtime, un sistema operativo
open source, come il sistema operativo per la nuova linea di Compact RIO. Proprio
oggi ho parlato con un utente che lo ha indicato come significativo, ma che lascia
perplessi. Scommetto che questo ‘quid’ in più aprirà la piattaforma a una maggiore
innovazione da parte degli sviluppatori.
NI continua a spingere sullo sviluppo della tecnologia per consentire ai propri
clienti di risolvere maggiori problemi in ambito automazione e test & measurement.
LabView 2013 aiuta gli utenti a concentrarsi sull’innovazione invece di concentrarsi
sulle infrastrutture, offrendo nuovi strumenti in grado di facilitare la gestione, documentazione e messa a punto di sistemi sempre più complessi.
Un nuovo prodotto di acquisizione dati, NI cDAQ-9188XT, è uno chassis a 8 slot
NI CompactDAQ Ethernet progettato per misure distribuite o remote in ambienti
estremi. Il cDAQ-9188XT è in grado di sopportare temperature da -40 a 70 °C, 50 g
di shock e 5 g di vibrazione.
Gli aggiornamenti più significativi della piattaforma sono le estensioni dei driver
Fpga per la strumentazione, una caratteristica dell’analizzatore di segnali RF NI e dei
driver del generatore di segnali RF che combinano la flessibilità di un Fpga aperto
con la compatibilità che si aspettano i tecnici del collaudo automatica da uno strumento standard.
Gary Mintchell , [email protected]
fondatore e direttore di The Manufacturing Connection,
è stato direttore fondatore della rivista Automation World e del
blog www.themanufacturingconnection.com
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
AO
AVVOCATO
di Cristiano Cominotto, Pier Stefano Croce
Ristrutturazioni
e ridimensionamento
aziendale in caso
di crisi aziendale
I
n periodo di crisi le aziende perdono commesse o appalti e si vedono quindi costrette a ridurre il
personale oppure, per rendersi più
competitive, sentono la necessità
di riorganizzarsi tagliando posizioni
non più utili e anti-economiche. La
corretta procedura di
ristrutturazione e/o ridimensionamento aziendale varia a
seconda delle dimensioni occupazionali dell’azienda e dal
numero dei lavoratori di cui
l’azienda intende privarsi.
La procedura collettiva
Se l’azienda occupa più di 15
dipendenti e intende licenziare 5 o più lavoratori nell’arco di 120
giorni, dovrà obbligatoriamente adottare
la procedura collettiva di cui alla legge
n. 223/1991. Tale procedura, piuttosto
complessa e articolata, prevede una forzata procedimentalizzazione del potere
di licenziamento del datore di lavoro e
un forte coinvolgimento delle compagini
sindacali.
La procedura in DTL per i licenziamenti
economici in aziende con più di 15 dipendenti
Se l’azienda occupa più di 15 dipendenti
ma intende licenziare meno di 5 lavoratori,
la procedura da attivare non sarà quella
collettiva ma quella che la riforma Fornero
ha introdotto per i licenziamenti econo-
mici modificando l’art. 7 della legge 604/66. In base a tale procedura l’azienda, prima di
procedere al licenziamento, dovrà comunicare l’intenzione di licenziare (e i motivi di tale
decisione) alla Direzione territoriale del lavoro del luogo dove il lavoratore presta la sua
opera. Tale comunicazione dovrà essere trasmessa per conoscenza al lavoratore. Entro 7
giorni dalla ricezione della comunicazione la Direzione territoriale del lavoro convocherà
il lavoratore e l’azienda per tentare una conciliazione. Solo se fallisce il tentativo di conciliazione il datore di lavoro potrà comunicare legittimamente il licenziamento al lavoratore.
Tuttavia, se l’azienda licenzia il lavoratore senza prima azionare la procedura
qui descritta, potrà essere condannata dal giudice a pagare al lavoratore licenziato una somma compresa tra le 6 e le 12 mensilità.
La procedura standard in aziende con meno di 15 dipendenti
Se l’azienda occupa meno di 15 dipendenti, l’azienda non sarà soggetta ad
alcuna procedura particolare nel licenziare i lavoratori (che potranno essere
anche più di 5) e basterà che l’azienda comunichi per iscritto il licenziamento
al lavoratore precisando, contestualmente e sempre per iscritto, le ragioni su
cui si fonda il licenziamento.
La scelta dei lavoratori da licenziare
In ogni caso, un aspetto da valutare attentamente nel contesto di un ridimensionamento
aziendale riguarda la scelta dei lavoratori da licenziare. Infatti, se il datore di lavoro in crisi
si vede costretto a licenziare uno o più lavoratori che hanno funzioni simili o uguali, non
potrà scegliere a caso ma dovrà rispettare alcuni criteri di scelta tra cui, in particolare, i
carichi di famiglia e l’anzianità del lavoratore. Se l’azienda non individua correttamente i
lavoratori da licenziare sulla base dei criteri sopra indicati, c’è il rischio che il giudice possa
ritenere il licenziamento illegittimo e condannare l’azienda al risarcimento del danno. Ma
il giudice potrebbe addirittura condannare l’azienda alla reintegrazione del lavoratore nel
posto di lavoro qualora accerti che il mancato utilizzo dei criteri di scelta sia stato dettato
da intenzioni discriminatorie da parte dell’azienda. Se poi il mancato o non corretto utilizzo dei criteri di scelta avviene nell’ambito della procedura collettiva di licenziamento
(sopra tratteggiata), è la stessa legge a stabilire che il lavoratore illegittimamente licenziato debba essere reintegrato in azienda. In conclusione, nell’ambito di una ristrutturazione aziendale, l’azienda è tenuta per legge a osservare tutta una serie di obblighi e
procedure. Per questo consigliamo alle aziende in fase di ristrutturazione di muoversi
con particolare cautela dal momento che decisioni sbagliate potranno essere successivamente impugnate giudizialmente dal lavoratore.
Risponde alla nostra rubrica l’Avv. Cristiano Cominotto di Milano specializzato nelle
problematiche legali in campo elettronico, informatico e dei sistemi di produzione.
Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti legali su queste pagine
può telefonare al n. 02/5450823 o scrivere a: [email protected]
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OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Le News in rete
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AO
NEWS
a cura della redazione
Lenze
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razie a Lenze Fast è possibile risparmiare più dell‘80% del tempo e buona parte
dei costi dedicati alla progettazione del sistema sviluppando il concetto di Motion
Centric Automation. È possibile sviluppare il controllo modulare dei movimenti della
macchina semplicemente aggiungendo i singoli moduli tramite il template applicativo corrispondente. Quest’ultimo fornisce strutture importanti come la diagnostica, la
macchina a stati di funzione e l’interfaccia di comunicazione, garantendo la standardizzazione e
la modularità del software di controllo. Sono disponibili ad esempio funzioni per sincronizzazione assi, svolgitura e avvolgitura con ballerino, controllo di tiro, sigillatura orizzontale, trasversale
e termoregolazione. I moduli software ottenuti grazie ai template applicativi possono così essere facilmente combinati tra loro creando sistemi semplici da comprendere e riutilizzabili in diverse applicazioni senza problemi. L’utilizzo di moduli standard
porta a una significativa riduzione di costi e di tempo di sviluppo software della macchina e a una maggiore libertà per ideare e verificare speciali caratteristiche
di funzionamento, chiave fondamentale per conquistare gli utilizzatori e fornire argomenti decisivi per l’acquisto.
www.lenzeitalia.it
Beckhoff Automation
I
l PC embedded CX8093 di Beckhoff dispone di un’interfaccia Profinet-RT Device implementata mediante switch a 2 porte per la realizzazione di un cablaggio Daisy-Chain. Il dispositivo virtuale opzionale (interfaccia slave) consente al CX8093 di operare come se si trattasse di due dispositivi Profinet distinti e,
quindi, di processare il doppio della quantità massima di dati in ingresso/uscita (nel caso di Profinet 1.000 byte). L’indirizzo di rete di entrambi i dispositivi
virtuali è impostato tramite il selettore oppure tramite il TwinCat System Manager, mentre le impostazioni IP sono assegnate dal Profinet Controller. Un
ulteriore vantaggio del dispositivo virtuale risiede nella possibilità di comunicare con un secondo Profinet Controller, il che aumenta notevolmente la flessibilità e le potenzialità del sistema. Da un lato, il CX8093 può, in quanto controllo locale, eseguire una
verifica di coerenza dei segnali in ingresso provenienti da due master, monitorando così la continuità
del cablaggio. Dall’altro è possibile riconoscere il guasto di un controller e reagire conseguentemente
tramite il secondo master. Il PC integrato CX8093, con dimensioni di 65x100x80 mm, dispone del
sistema operativo Windows CE6.0, una CPU ARM9 da 400 MHz, una Ram da 64 MByte e una scheda MicroSD espandibile fino a 4 GByte. Oltre ai bus terminal, è possibile collegare direttamente anche
i terminali Ethercat. Ulteriore particolarità è un’UPS con capacità di 1 secondo per poter memorizzare
i dati persistenti in caso di mancanza di tensione. Il controllo è programmato tramite il software di
automazione TwinCat PLC. La serie CX80xx è disponibile anche con altri sistemi bus, tra cui Ethernet,
Profibus, Bacnet/IP, Canopen oppure OPC UA.
www.beckhoff.it
Pilz
P
ilz amplia la gamma di controlli di sicurezza PSSuniversal. La nuova versione dei
dispositivi può comunicare via Profibus/ProfiSafe. L’utilizzo di PSSuniversal multi
nelle architetture di controllo basate su CNC semplifica la gestione della tecnica di
sicurezza. Gli utilizzatori possono disporre di uno strumento omogeneo per il controllo
della sicurezza delle macchine e degli assi. La combinazione delle funzioni di sicurezza delle macchine e del controllo degli assi è particolarmente interessante per gli utilizzatori
di sistemi multi-asse, come macchine utensili: è possibile infatti collegare controller di sicurezza
PSSuniversal multi con un sistema CNC di sicurezza o motion control, ad esempio via ProfiSafe.
I dati relativi al feedback dei diversi assi vengono quindi rilevati dal sistema CNC o motion control
e trasmessi a PSSuniversal multi per la verifica di sicurezza. La configurazione e la programmazione di tutte le funzioni di sicurezza delle macchine vengono eseguite tramite l’editor grafico di programmi PASmulti. L’ampia libreria di moduli standard e failsafe certificati garantisce semplicità di gestione ed elevata riusabilità.
PSSuniversal multi può contribuire alla riduzione dei costi e della complessità: è infatti possibile collegare direttamente al sistema anche interfacce I/O standard.
Se questi segnali non vengono utilizzati dal programma di sicurezza locale, possono essere semplicemente reindirizzati al sistema CNC tramite il collegamento
fieldbus esistente. Questo avviene per mezzo di una speciale ‘funzione di bypass’ che evita perdite di tempo correlate all’utilizzo di un programma applicativo.
Grazie a PSSuniversal multi è possibile coniugare la periferia standard e la periferia di sicurezza in un’unica infrastruttura, pertanto ulteriori dispositivi o collegamenti fieldbus risultano superflui. I sistemi PSSuniversal multi fanno parte del sistema di automazione PSS 4000 di Pilz, grazie a cui è possibile gestire in modo
semplice ed efficace le funzioni di automazione.
www.pilz.it
116
OTTOBRE 2013 AUTOMAZIONE OGGI 367
Controllo, precisione
e flessibilità imbattibili
Riuscire a diminuire i costi, aumentare la produttività e ridurre i tempi di progettazione sono solo
alcune delle sfide fronteggiate dagli ingegneri industriali. L’approccio della progettazione grafica
di sistemi integra il software produttivo e l’hardware RIO (ad I/O riconfigurabile) per consentire
di rispondere a tali sfide. Questa piattaforma commerciale, customizzabile per qualisiasi
applicazione di controllo e monitoraggio, unisce funzioni di controllo assi, visione e I/O a un
unico ambiente di sviluppo software per realizzare rapidamente sistemi industriali complessi.
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©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. LabVIEW, National Instruments, NI e ni.com sono marchi registrati di National Instruments. Altri prodotti e nomi
aziendali citati sono marchi commerciali delle rispettive aziende. 13201
Il software di progettazione
one di
sistemi NI LabVIEW fornisce
isce
una flessibilità senza parii
grazie alla programmazione
one
FPGA, semplifica il riutilizzo
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programmare come pensii –
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