Interrelationships between the four plasma mediator systems triggered by activation of factor XII (Hageman factor) Note that thrombin induces inflammation by binding to protease-activated receptors (principally PAR-1) on platelets, endothelium, smooth muscle cells, and other cells. The clotting system is divided into two pathways that converge, culminating in the activation of thrombin and the formation of fibrin. The intrinsic clotting pathway is a series of plasma proteins that can be activated by Hageman factor (factor XII), a protein synthesized by the liver that circulates in an inactive form until it encounters collagen or basement membrane or activated platelets (as occurs at the site of endothelial injury). Thrombin is the enzyme that cleaves circulating soluble fibrinogen to generate an insoluble fibrin clot and is the major coagulation protease. It binds to receptors that are called protease-activated receptors (PARs) because they bind multiple trypsin-like serine proteases in addition to thrombin. These receptors are seven-transmembrane G protein-coupled receptors that are expressed on platelets, endothelial and smooth muscle cells, and many other cell types. Engagement of the so-called type 1 receptor (PAR-1) by proteases, particularly thrombin, triggers several responses that induce inflammation. (prekallikrein activator) (PAR-1) Kininase INCREASES: vascular permeability, causes contraction of smooth muscle, dilation of blood vessels, and pain Intrinsic pathway: factor XII Extrinsic pathway: tissue factor At the same time that factor XIIa is inducing clotting, it can also activate the fibrinolytic system. This cascade counterbalances clotting by cleaving fibrin, thereby solubilizing the fibrin clot. The fibrinolytic system contributes to the vascular phenomena of inflammation in several ways. Plasminogen activator (released from endothelium, leukocytes, and other tissues) cleaves plasminogen, a plasma protein that binds to the evolving fibrin clot to generate plasmin, a multifunctional protease. Plasmin is important in lysing fibrin clots, but in the context of inflammation it also cleaves C3 to produce C3 fragments, and it degrades fibrin to form fibrin split products, which may have permeability-inducing properties. Plasmin can also activate Hageman factor, which can trigger multiple cascades, amplifying the response. L’emostasi può essere vista come una successione di quattro eventi separati ma correlati • • • • fase parietale, fase endotelio-piastrinica; fase plasmatica o della coagulazione; fase trombo-dinamica. Fase vascolare • Vasocostrizione (La contrazione attiva delle fibre muscolari circolari lisce in corrispondenza o a monte della lesione di continuo è dovuta inizialmente ad un riflesso vasomotorio neurovegetativo e successivamente all’azione di sostanze liberate dalle piastrine: serotonina, catecolamine e TXA2 (dotato di spiccata attività aggregante piastrinica e vasocostrittiva). La vasocostrizione riduce transitoriamente l’intensità dell’emorragia e favorisce la marginazione delle piastrine). • Risposta diretta delle cellule muscolari in risposta al trauma • Riflesso neurovegetativo • Liberazione locale di sostanze vasocostrittrici (endotelina, serotonina) • La lesione delle cellule endoteliali espone il tessuto connettivo sottoendoteliale altamente trombogenico, al quale le piastrine aderiscono con cambiamento nella forma piastrinica e una reazione di esocitosi/degranulazione. I fattori che si liberano dai granuli piastrinici (ADP, TXA2, serotonina ed altri) reclutano ulteriori piastrine che aggregano sopra le prime, così da formare il tappo piastrinico. Tale reazione piastrinica avviene entro pochi minuti dalla lesione e, insieme alla vasocostrizione, costituisce la cosidetta emostasi primaria Differentiation of hematopoietic cells SCF, stem cell factor; Flt3L, Flt3 ligand; GM-CSF, granulocyte-macrophage colony-stimulating factor; M-CSF, macrophage colony-stimulating factor; G-CSF, granulocyte colony-stimulating factor. (mpl: recettore per la trombopoietina) Fase endotelio-piastrinica Adesione, aggregazione e attivazione delle piastrine Allorché un vaso sanguigno subisce una lesione di continuo, il collageno della parete vasale viene a contatto con il sangue che l’attraversa: le piastrine aderiscono immediatamente alle fibrille del collageno esposto nella breccia e sono stimolate a contrarsi. Successivamente, altre piastrine presenti nel flusso sanguigno aderiscono al primo strato e nel tempo di circa un minuto viene a formarsi il cosiddetto tappo emostatico piastrinico o primario, che chiude la soluzione di continuo L’evento iniziale è l’adesione delle piastrine al collageno Le piastrine quando aderiscono al collageno cambiano forma, si distendono su di esso e perdono i granuli. A questo punto altre piastrine presenti nel sangue che scorre aderiscono a quelle che si sono già legate al collageno (conglutinazione), formando un aggregato di piastrine. L’aggregato di piastrine costituisce un tampone che impedisce l’ulteriore perdita di sangue ed è propriamente un trombo bianco. 1.Trombo Rosso: caratteristico delle vene, è costituito da emazie inglobate in abbondante fibrina 2.Trombo Bianco: caratteristico delle arterie, costituito da piastrine con poca fibrina 3.Trombo Misto: caratteristico del microcircolo, (vasi ad intermedia velocità di flusso), costituito da piastrine, emazie e fibrina. Piastrine • • • • • • Cellule discoidi anucleate – Diametro 2-3 µm – Vita media 9-12 gg discoide → sfera spinosa Livello normale: 150 000 – 400 000 /nl – Piastrinopoiesi stimolata da trombopoietina, interleukina 11 Contengono actina Membrana ricca di recettori (integrine) per: – Collagene – Fibronectina – Fibrinogeno – Laminina – Von Willebrand – Trombospondina Granuli: – Lisosomi – Corpi densi o granuli δ (contengono calcio, serotonina (aggreg piastrinica), pirofosfato, adenosin-difosfato e adenosin-trifosfato ) (stimolati da ADP, ATP, Ca++, serotonina) – Granuli α (contengono differenti proteine quali il fibrinogeno, trombospondina (si lega a fibrinogeno e favorisce aggregazione piastrinica), il fattore di crescita di derivazione piastrinica, il fattore di von Willebrand, il fattore V, la fibronectina, la β-tromboglobulina e il fattore neutralizzante l'eparina (fattore piastrinico 4). ) (stimolati da adesione e alcuni fattori della coagulazione) Attivatori: – ADP, epinefrina, collageno, trombina, PAF (platelet activating factor), complessi Ab-Ag, shear stress Fase piastrinica • • • • La lesione espone il sottoendotelio (collagene, proteoglicani, fibronectina) Adesione delle piastrine tramite integrine – Stabilizzazione dell’adesione tramite fattore di von Willebrand (vWF) Cambiamento conformazione discoide → sfera spinosa , dovuto a: – Polimerizzazione ATP-dipendente dell’actina – Aumento di Ca++ e liberazione del contenuto dei granuli (ADP, serotonina, fibrinogeno, trombina) – Esternalizzazione di fosfatidilserina (PF3) – Attivazione di fosfolipasi C (IP3→Ca++) e fosfolipasi A2 (→trombossano → aggregazione piastrinica) Aggregazione delle piastrine – Maggiormente stimolata da trombossano – Esposizione di recettori per fibrinogeno e formazione di ponti La fase di retrazione del coagulo è caratterizzata dalla cessione di acqua da parte del polimero di fibrina con il conseguente accorciamento dello stesso. Questa fase richiede un dispendio di energia sotto forma di ATP che viene prodotta dalle piastrine stesse ed è denominata metamorfosi viscosa. FP3 Attività coagulante delle piastrine piu’ nota è definita come fattore piastrinico 3 (FP3) (fosfolipide di membrana). E’ associata a fosfolipidi di membrana caricati negativamente che normalmente sono segregati sul versante interno della membrana piastrinica, ma vengono esposti alla superficie piastrinica allorchè queste vengono attivate. Il PF3 forma con i Ca++, il F IX ed il F VIII un complesso capace di legare ed attivare il F Xe quindi con i Ca++, il F V ed il F Xa un secondo complesso che lega la protrombina trasformandola in trombina. Structure and function of factor VIII-von Willebrand factor (vWF) complex Factor VIII is synthesized in the liver and kidney, and vWF is made in endothelial cells and megakaryocytes. The two associate to form a complex in the circulation. vWF is also present in the subendothelial matrix of normal blood vessels and the alpha granules of platelets. Following endothelial injury, exposure of subendothelial vWF causes adhesion of platelets, primarily via glycoprotein lb platelet receptor. Circulating vWF and vWF released from the alpha granules of activated platelets can bind exposed subendothelial matrix, further contributing to platelet adhesion and activation. Activated platelets form hemostatic aggregates; fibrinogen (and possibly vWF) participate in aggregation through bridging interactions with the platelet receptor GpIIb/III. Factor VIII takes part in the coagulation cascade as a cofactor in the activation of factor X on the surface of activated platelets. VIA ESTRINSECA VIA INTRINSECA Nella via estrinseca abbiamo la formazione del complesso TF-VIIa-Ca++: il Fattore Tissutale, liberato a livello della lesione, funge da recettore per il FVIIa ed in presenza del Ca++ forma un “complesso” attivando due reazioni: Trasformazione del FIX in FIXa, che si complessa con il FVIIIa – che viene dalla via intrinseca – in presenza di fosfolipidi e Ca++. Il fattore VIII non viene sintetizzato solo dal fegato, ma anche a vari altri livelli. Trasformazione del FX in FXa che si complessa con il FVa, con i fosfolipidi e con il Ca++ (via comune). Fattore Va è presente anche a livello delle piastrine; è una pro-accelerina, che viene espressa nella membrana piastrinica. Ha inizio quando il sangue viene a contatto con superfici cariche negativamente (collagene subendoteliale per es.). Partecipano alla sua determinazione i Fattori: XII Hageman, XI Christmas, IX, VIII, fino all’attivazione del fattore X. La lesione espone il sottoendotelio (collagene, proteoglicani, fibronectina) FP3) Tissue Factor (TF) ed altrimenti indicato come fattore III o CD142 FP3: fattore piastrinico 3 VIA COMUNE Trasformazione del FX in FXa che si complessa con il FVa, con i fosfolipidi e con il Ca++. Il complesso FXa-FVafosfolipidi-Ca++ è anche detto protrombinasi, perché attiva la protrombina in trombina. La trombina (serinoproteasi) trasforma il fibrinogeno in fibrina solubile. La trombina agisce anche sul fattore XIII attivandolo a FXIIIa, che converte la fibrina solubile in fibrina insolubile. ACTION METABOLITE Vasoconstriction Thromboxane A2, leukotrienes C4, D4, E4 Vasodilation PGI2, PGE1, PGE2, PGD2 Increased vascular permeability Leukotrienes C4, D4, E4 Chemotaxis, leukocyte adhesion Leukotriene B4, HETE, lipoxins fattore piastrinico 3 (FP3) High Ratio: Thromboxane/Prostacicline trombi Fase trombo-dinamica L’aumento nel plasma del contenuto in plasmina rappresenta un meccanismo di difesa destinato a bilanciare il meccanismo di coagulazione. L’attivazione del plasminogeno richiede l’intervento di un attivatore tessutale del plasminogeno (t-PA) e un attivatore del plasminogeno di tipo urochinasico (u-PA), derivanti da precursori presenti nel sangue e nei tessuti (endotelio dei vasi, leucociti, epiteli, mesoteli e cellule delle membrane sinoviali). Attivatori esogeni del plasminogeno possono essere alcuni prodotti batterici, come la streptochinasi, la stafilochinasi, l’urochinasi e la saliva di alcuni pipistrelli ematofagi (vampiri). Con la dissoluzione e il riassorbimento del coagulo si avvia contemporaneamente il processo di riparazione della ferita, al termine del quale si ricostruisce lo strato di cellule endoteliali e la parete vasale riacquista la sua normale struttura. Emorragia -Esterna o interna -Interna: ematomi a) petecchie (1-2 mm) è una piccola manifestazione cutanea emorragica dovuta alla carenza di fattori intrinseci principali della coagulazione b) porpora ( >3mm) La porpora che si evidenzia a livello delle mucose gastriche e dell'apparato uro-genitale, o della cute, è dovuta a un'alterazione della permeabilità vascolare che permette la fuoriuscita di piccole quantità di globuli rossi a causa della diminuzione del numero delle piastrine. La porpora trombotica trombocitopenica (PTT) Il sistema immunitario si rivolge contro piastrine e globuli rossi con anemia emolitica da microangiopatia. L'anemia comporta coagulazione con eccessivo uso di piastrine. c) ecchimosi (comunemente chiamato livido, è un tipo di contusione generalmente causata da impatto, nella quale i capillari sottocutanei sono danneggiati, permettendo al sangue di diffondersi nei tessuti adiacenti. rosso blu perche’ i GR vengono fagogitati dai macrofagi, poi blu verde perche’ l’emoglobina e’ covertita a bilirubina e poi giallo marrone perche’ l’emoglobina diventa emosiderina); d) grossi accumuli di sangue in alcune cavita’: -emotorace-sangue nella pleura, -emopericardio-sangue nel sacco pericardico etc..) Diatesi emorragiche: si identifica in un insieme di difetti “”minori”" del sistema emostatico, quali la parziale carenza di uno o più fattori, la insufficiente produzione di fibrinogeno, i difetti di degranulazione delle piastrine • Aumentata fragilità dei vasi (es.: scorbuto) • Carenza o disfunzione delle piastrine • Alterazione della coagulazione • Combinazione di queste cause Test: Disordini emorragici -Tempo di sanguinamento: misura tempo in cui un’incisione (ferita) smette di sanguinare. Valutazione in vivo della funzionalità piastrinica -Conta piastrinica: su campione di sangue trattato con anticoagulanti (con contaglobuli) -Tempo di protrombina: test che valuta la via intrinseca (fattore di Hageman mediata) e quella comune della coagulazione -Tempo di protrombina parziale: Test che valuta la via estrinseca (tissue factor-mediata) e comune della coagulazione -problemi vascolari (es Ehlers Danlos (difetto sintesi collagene), telangiectasia emorragica ereditaria (displasia di capillari e venule: la dilatazione patologica e l'aumento di numero dei capillari) -infezioni, farmaci) -piastrine: numero ridotto o disfunzionali (Glanzmann:sindrome emorragica autosomica recessiva, che colpisce la linea megacariocitaria ed è caratterizzata dalla perdita dell'aggregazione piastrinica. Il difetto molecolare consiste in una anomalia quantitativa e/o qualitativa dell'integrina aIIbb3. Questo recettore media il legame delle proteine di adesione, che assicurano la formazione degli aggregati piastrinici e la formazione di trombi nei siti danneggiati dei vasi sanguigni. Bernard-Soulier-insieme di disturbi a carattere autosomico recessivo o co-dominante riguardante le piastrine, in particolare il recettore del fattore di von Willebrand della coagulazione, composto dalle glicoproteine gpIb, gpV e gpIX storage pool-comprende un eterogeneo gruppo di disordini caratterizzati da un deficit nel contenuto dei granuli piastrinici -difetto di coagulazione (emofilia A e B, malattia di von Willebrand): malattia ereditaria dovuta ad un deficit del fattore VIII (A) o IX (B) della coagulazione. Entrambi I geni sono su cromosoma X Malattia di Von Villebrand colpisce entrambi isessi Difetto di aggregazione piastrinica Difetto nei megacariociti Difetti coagulativi piastrino-dipendenti • • • Anomalie congenite – Sindrome di von Willebrand – Sindrome di Bernard-Soulier: deficit del recettore Anomalie acquisite – Trombocitopenia (basso livello di piastrine) – Distruzione delle piastrine circolanti: leucemia, sindromi mieloproliferative, eccesso di aspirina etc Farmaci antipiastrinici: – Aspirina (inibisce cicloossigenasi e riduce trombossano) – Effetto duraturo (piastrine non hanno nucleo e non possono rigenerare gli enzimi) – Dipiramidolo (inibisce effetto di ADP) La sindrome metabolica Metabolic syndrome defined as: upper body adiposity: associato a anormalità metaboliche diabete di tipo 2 e malattie cardiova Prevalenza (APT III definition) Eckel, RH et al. The metabolic syndrome. Lancet 365: 1415, 2005 Il cluster delle “malattie metaboliche” The mechanistic basis of the link between obesity and the diseases listed on the right is poorly understood compared with that of those listed on the left. Hotamisligil, GS. Inflammation and metabolic disorders. Nature 444: 860, 2006 Ruolo degli adipociti nel bilancio energetico Regolazione del food intake Regolazione dell’omeostasi del glucosio Rosen, ED et al. Adipocytes as regulators of energy balance and glucose homeostasis. Nature 444: 847, 2006 peso del bilancio energetico BMI: Regolazione (altezza)2 (obesità: patologia derivante da assunzione di calorie superior Generazione di segnali efferenti che regolano assunzione di cibo, dispendio energetico Nucleo arcuato: integra segnali neuroumorali adiponeptina (Ileo e colon) Leptina (gene diabete: op; topi op-/-): ormone da adipociti. Greco magro Adiponectina: induce ossidazione di acidi grassi, determinando diminuzione della massa grassa Adipociti producono citochine infiammatorie (IL-1, TNF, IL-6, IL-18) generando infiammazione. Alti livelli plasmatici di CRP Ormoni lume intestinale (bloccanti a breve termine del pasto ): PYY, grelina, insulina, polipetide pancreatico. Grelina aumenta assunzione del cibo: effetto oressizzante Circuiti neuroumorali dell’ipotalamo che regolano il bilancio energetico Recettori per la melanocortina 3 e 4 (MC4R, anoressizzanti) Ormone stimolante gli α-melanociti (α-MSH) Recettori Y15 (oressizzanti) Neuroni: POMC (propiomelanocortina) CART (trascritti regolati da cocaina e anfetamine) Neuroni contenenti NPY (neuropeptide Y) e AgRP (peptide correlato alla proteina agouti) Obesità, sindrome metabolica e cancro. Basso HDL, Steatosi epatica, Calcolosi biliare Sonnolenza Osteoartrite Adenocarcinoma esofago Tiroide Colon retto Esempio dieta per il Diabete Mellito tipo 2 iperglicemia (>110 mg/dl), eventualmente accompagnata da iperinsulinemia ed iperlipidemia (VLDL - ipertrigliceridemia); ovviamente, questo determina frequentemente sovrappeso, aggravamento dell'ipertensione
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