Verona, 10 aprile 2014 nessuno se noi, per primi, possiamo rimanere E TU, CHE quando la sera andiamo a indifferenti. letto e ripensiamo alla nostra Un altro esempio può essere CITTADINO SEI? di E. Gozzi, L. Placchi, R. Barion, A. Lerco giornata, ci rendiamo conto quello delle baraccopoli, "Provate ad alzare il braccio di aver fatto anche un' unica moltissime nel Sud America e puntare il dito verso la cosa in meno rispetto a e in Asia, dalle quali persona che sta di fronte a quelle che avremmo dovuto giungono giornalmente voi. Ora guardate la realizzare". notizie delle condizioni posizione delle dita della La cittadinanza attiva disumane di coloro che ci vostra mano. Vi accorgerete implica una partecipazione abitano. che ben tre di esse sono alla vita della propria società Un altro fatto meno noto, ma rivolte verso di voi e non non solo secondo i principi del quale si conoscono bene verso la persona che state di legalità, quindi le leggi le atrocità, è il caso del indicando." Questa è una che la regolano, ma anche coltan, in Congo, e delle riflessione che il dottor secondo i valori condivisi di guerre che si combattono per Gianpaolo Trevisi, capo della onestà. esso, nelle quali vengono squadra mobile di polizia di L’evasione fiscale è un arruolati moltissimi bambini Peschiera, ex vice questore di esempio di illegalità diffusa soldato. Verona ha rivolto a noi in Italia, che contraddice il Anche l’acqua è problema studenti. concetto di cittadinanza. internazionale che ci deve Ma ci sono altre situazioni riguardare, perché noi in che ci devono coinvolgere: Italia siamo fortunati ad ad esempio il problema dei averne grandi quantità, ma rifiuti, che continuano ad in altri paesi ci sono guerre aumentare e provocano per l’acqua e c’è anche chi danni non solo all’ambiente vive con pochissimi litri al Attraverso quest' immagine ma anche alla nostra salute e giorno, quindi dobbiamo si può capire bene il modo in alla società, basti pensare anche prestare attenzione a cui deve comportarsi un all'ecomafia. risparmiarne. vero cittadino. E' necessario, Ma noi non siamo tenuti ad In questo giornalino infatti, che ciascun individuo essere dei cittadini attivi vogliamo sollecitare cerchi quotidianamente di unicamente per il nostro l'attenzione su questi temi, impegnarsi al massimo per comune, la nostra città. in quanto, conoscendoli, è contribuire positivamente al Sono infatti moltissime le possibile fare il primo passo buon funzionamento della situazioni problematiche nel per poter diventare veri sua società e che pensi mondo e ciascuna di essa cittadini attivi. Essere innanzitutto ai suoi doveri, richiede la nostra presenza. informati su ciò che succede, imposti dalla legge e dalla La guerra in Siria, per non solo nel nostro piccolo coscienza, prima di esempio, è una situazione di ma anche nel resto del accusare qualcun altro di attualità dalla quale siamo mondo, rappresenta il nostro non averli svolti. "Non tutti colpiti e a cui non primo dovere di cittadini. abbiamo il diritto di criticare LO SCANDALO DELL'ONESTA' di D. Borghero e L. Valentini Giovedì 3 aprile 2014 al teatro Camploy di Verona ha avuto luogo un incontro intitolato “Lo scandalo dell’onestà”, tenuto dal poliziotto e scrittore Gianpaolo Trevisi. Egli ci ha parlato di una cosa che ormai è talmente rara che fa scandalo: l‘onestà. Le sue coinvolgenti spiegazioni sono state intervallate con alcuni interventi da parte degli alunni presenti. All'uscita abbiamo intervistato alcuni di essi chiedendo loro:“Qual è il discorso che ti è rimasto più impresso?” Riportiamo di seguito alcune risposte:“Trevisi ha parlato di diversi tipi di onestà: quello che a me è rimasto più impresso è l’onestà nel divertimento. Infatti egli ci ha fatto un esempio dicendo che oggi ci si diverte ubriacandosi, ma poi non ci si ricorda più niente; i veri divertimenti sono invece quelli che non si dimenticano." “Anche io ho trovato interessante il fatto che vi siano diversi tipi di onestà; quello che ricordo meglio è il fatto che onestà significhi anche non avere nessun tipo di pregiudizi” “Io sono rimasto colpito da una sua affermazione: non bisogna mai diventare insensibili anche se si fanno lavori, come il suo di poliziotto, in cui si incontrano spesso situazioni scioccanti. Qualcuno potrebbe dire che quindi converrebbe non lasciarsi più impressionare da nulla, ma lo scrittore ci ha invitato a mantenere sempre i nostri sentimenti.” “Secondo me Trevisi ha detto una grande verità, durante l’incontro: oggi si ritiene furbo il disonesto e fesso l ‘onesto. Quindi i disonesti, non essendo malvisti dalla società, non sono spinti a cambiare”.“ A me è piaciuto il discorso inerente al fatto che tramite i social network e i cellulari ci si può creare una falsa identità, allo scopo di ingannare gli altri. Ad esempio Trevisi ha citato il caso di una ragazza ingannata da un uomo, che si era finto un coetaneo per riuscire a violentarla; questa è una forma nuova di disonestà”. “Una cosa che mi ha veramente scosso è l’abitudine di certe donne di chiamare gelosia la violenza che subiscono dai mariti/compagni: esiste anche una disonestà nei sentimenti”. L'interesse dimostrato da questi ragazzi lascia sperare che forse l'onestà, un domani, non farà più scandalo! IL CITTADINO “EVASIVO” di F. Ferron. A: Pomari. A. Racconto e C. Tosi Per un corretto funzionamento della nostra nazione è necessario che ogni persona si comporti da “cittadino”, cioè deve svolgere i suoi doveri e deve tutelare i suoi diritti e quelli degli altri entro i limiti della Costituzione. In Italia uno dei comportamenti che vanno contro la costituzione è la cosiddetta evasione fiscale, per questa ragione abbiamo deciso di approfondire ed analizzare questo tema. È un comportamento incostituzionale, perché? Secondo l’articolo 53 della Costituzione Italiana "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Se un cittadino si sottrae dall’obbligo di pagare le tasse, egli non partecipa alle spese pubbliche e quindi viola l’articolo 53. le entrate dello Stato e le risorse per la collettività diminuiscono, i fondi per finanziare la crescita economica vengono ridotti, la qualità dei servizi pubblici e della pubblica amministrazione diventa scadente, il livello di tassazione e di pressione fiscale viene aumentato. Quali sono le possibili contromisure? Le idee per una possibile contromisura si possono sintetizzare in due posizioni In cosa consiste? L’evasione fiscale indica tutti contrapposte: pagare tutti per quei comportamenti volti a pagare meno eliminare o ridurre il pagare meno per prelievo fiscale da parte pagare tutti. dello Stato sul cittadino Nella prima il punto contribuente, attraverso la d’inizio siamo noi cittadini violazione di specifiche che dovremmo pagare tutti norme da parte di per permettere un quest’ultimo. abbassamento delle tasse e Quali sono le conseguenze nel secondo il punto d’inizio sarebbero le tasse ribassate dell’evasione? che spingerebbero tutti i Gli effetti dell'evasione cittadini a pagarle: fiscale si ripercuotono non solo nell’ambito economico, ovviamente entrambe le ma anche sulla qualità della opzioni hanno pro e contro. vita dei cittadini in quanto Il punto sull'evasione di Chiara Tosi Quando si pensa ad evasione fiscale si immagina subito qualcosa di grande, come molte delle notizie che il telegiornale riporta, ad esempio persone che non pagano le tasse della casa, persone che nascondono parte delle loro entrate per poter pagare meno tasse e quindi guadagnare più denaro ecc... Però l’evasione non è solo questa, questo dramma che colpisce particolarmente l’Italia non è fatto solo di questi scandali che diventano famosi. L’evasione c’è anche quando si va a fare la spesa e la cassiera non dà lo scontrino; quando si paga senza fattura e in molte altre azioni che si fanno quotidianamente per pagare meno. Queste non verranno discusse al TG, ma comunque danneggiano lo stato e quindi noi stessi, perché lo stato non sono i politici, non è la zona geografica delimitata da confini composta da gente che parla la stessa lingua, ma siamo noi: ognuno di noi è una piccola parte di quello stato che chiamiamo Italia. Danneggiandolo, danneggiamo noi stessi: all’amico che evade non bisogna stare indifferenti, perché lui, evadendo, danneggia anche noi. Dati relativi all’evasione fiscale (Valori x 1.000.000 Euro) RISULTATI RICAVI NON DICHIARATI COSTI NON DEDUCIBILI IVA DOVUTA/NON VERSATA 2008 2009 2010 2011 30.053 33.658 49.245 50.584 4.763 6.010 6.382 8.201 RILIEVI IRAP TOTALE 21.100 0,96875 55.916 62.418 30.434 86.061 28.735 87.520 Fonte: Rapporto annuale Guardia Finanza. RUBRICA: IL PROFETA di Alice Polinelli Oggi Non E' Strano Truffare gli Amici Ehi, dico proprio a te! Tu, ragazzino, che stai mangiando caramelle. Dimmi, hai chiesto lo scontrino di quel sacchettino di liquirizie che tieni tra le mani? E tu, piccola nonnina, hai restituito il portafoglio che ieri hai trovato per strada? E voi, Hansel e Gretel, avete chiesto il permesso prima di abbuffarvi della casa della vecchietta? E voi tutti, siete onesti? Sì, perchè tutti siamo sempre pronti a criticare gli altri, ad accusarli, ma noi? Come ci comportiamo? EVASIONE E DISOCCUPAZIONE: UN LEGAME STRETTO Ci siamo chiesti se tra disoccupazione ed evasione fiscale ci sia un legame: crediamo di sì! 24.436.064 lavoratori a tempo indeterminato; 3.300.764 lavoratori precari in Italia 2.783.506 disoccupati in Italia ( Dati aggiornati il 27/03/2014 Fonte: Italiaora.org) Impressionanti sono i dati attuali circa la disoccupazione in Italia: lo stesso Presidente del Consiglio Renzi si è detto sconvolto: il tasso di disoccupazione al momento è salito ancora al 13% e ogni giorno dell’anno appena trascorso circa 1000 italiani hanno perso il lavoro. (Istat) Nel leggere questi numeri allarmanti sorge una domanda: ma i giovani disoccupati hanno qualche possibilità futura di lavorare nel pieno rispetto della legalità? Molto difficile… Infatti quando la crisi colpisce una famiglia che non ha più di che vivere, le persone spesso si rifugiano nella malavita alimentandola con lavori illegali per portare a casa “la pagnotta” oppure si lasciano andare alla disperazione del momento, uccidendosi. Altro esempio, non meno significativo, è l’evasione fiscale dovuta alla mancanza di soldi per pagare le tasse: così si innesca un terribile circolo vizioso con lo stato che si impoverisce mandando in crisi non solo le aziende medio piccole, ma anche le più antiche e potenti. Ci sono però giovani che non si danno per vinti e con molta fantasia si dedicano ai lavori più strani, riservandosi qualche possibilità per il futuro, racimolando qualche soldino da riportare a casa. Come ad esempio un uomo che a Milano si fa pagare 10 euro all’ora per mantenere la fila oppure fingersi uno spaventapasseri nei campi. Ha colpito molto anche la storia di un uomo di 44 anni di Livorno, Miro Bianchi, che dopo aver provato quasi tutti i lavori è rimasto disoccupato e da 5 anni non lavora più. Allora lui con grande forza d’animo ha fatto un appello al popolo cinese su You Tube in un video con tanto di ideogrammi, pregandoli di trovare un lavoro per lui. Dice di essere reperibile 24 h su 24h e di accontentarsi di tutto, affermando quasi in una provocazione: ”I cinesi lavorano tutti, s’accontentano, però la disoccupazione non c’è”. Per ironia della sorte pochi giorni dopo sono arrivate molte telefonate e forse offerte di lavoro dal popolo italiano. C'è bisogno che lo Stato intervenga con politiche a sostegno del lavoro, ma i cittadini devono fare la loro parte, pagando allo stato quanto dovuto e permettendo allo stato di avere le risorse per intervenire. Il caso delle acciaierie Riva: Una mattina 260 lavoratori della acciaieria Riva di Lesegno sono stati licenziati. Infatti la famiglia Riva ha deciso di fermare la produzione in tutti i suoi impianti, compreso quello della Granda. L’azienda ha annunciato che la famiglia Riva vuole chiudere perché non ha più soldi per pagare gli stipendi a causa del sequestro dell’Ilva di Taranto da parte della magistratura. Il gruppo, a circa 48 ore dall’ultimo maxi sequestro, da parte della magistratura di Taranto, ha annunciato di “mettere in libertà” altri 1500 operai che lavoravano nelle 13 società sequestrate dalla guardia di finanza (per disastro ambientale). Il governo ha risposto a tutto questo varando il primo decreto “salva Ilva”, cioè haconcesso alla fabbrica 36 mesi in cui non verranno puniti finché non si metteranno a norma. Sarà un intervento efficace? ACQUA E CITTADINANZA: UN BINOMIO POSSIBILE? di E. Bertoldi ed A. Cenzon Da un’intervista tra alcuni studenti del Liceo Copernico riguardo alla sensibilizzazione al risparmio dell’acqua potabile, risulta che la maggioranza di essi preferisce la doccia al bagno, si lava i denti lasciando scorrere l’acqua, usa la lavastoviglie e consuma sia acqua del rubinetto che acqua in bottiglia. Inoltre alla domanda “Come potresti ridurre gli sprechi di acqua nella tua famiglia?” la maggioranza ha risposto che si dovrebbero educare fin da piccoli i figli a risparmiare acqua e quindi si dovrebbe fare in modo che la prossima generazione sia più attenta a conservare questo bene prezioso. Molti sono consapevoli che ci sia una certa responsabilità da parte dei governi per la povertà di acqua in certe zone del mondo, i quali dovrebbero finanziare costruzioni di reti idriche e diminuire il numero di dighe. Le persone intervistate sono preoccupate per le condizioni delle popolazioni in crisi idrica RISCALDAMENTO RESPONSABILITÀ? GLOBALE: e si sentono in dovere di aiutarle partecipando attivamente ad azioni di volontariato e mandando aiuti in questi Paesi. Riguardo alla privatizzazione dell’acqua, tutti gli intervistati sono contrari, perché ritengono che l’acqua sia un diritto di tutti e che non abbia senso pagare per una risorsa così essenziale alla vita. UNA NOSTRA di F. Albi e D. Cinquetti Quante persone hanno rinunciato alla macchina per andare al lavoro? Quante persone hanno deciso di prendersi accorgimenti per evitare ogni piccolo spreco (luce rossa della tv, chiudere le finestre con il riscaldamento acceso…)? Quante industrie e/o fabbriche hanno deciso di ridurre la quantità di gas rilasciata nell’atmosfera? Queste domande dovrebbero metterci al corrente di questo grave problema. Se continuiamo così, le conseguenze saranno catastrofiche. Studi confermano che negli ultimi cinque anni la temperatura terrestre è cresciuta. La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che le cause principali sono dovute allo sviluppo e al crescente inquinamento che l’uomo ha provocato. La domanda che ogni buon cittadino dovrebbe porsi è: “Ho veramente voglia di fare piccoli sacrifici per aiutare il mio pianeta?” Il problema principale è che i bravi e onesti cittadini sono veramente pochi e, anche se decidessero di limitare gli sprechi, non cambierebbe granché perché la maggior parte della popolazione continuerebbe a sprecare e a inquinare. Molti pensano a se stessi, al proprio bene. Ma non si rendono conto che il bene individuale può diventare male per tutti. Ognuno può fare qualcosa per apportare modifiche al proprio stile di vita ed è responsabilità di ciascuno agire, e subito, specialmente in questo momento prima della catastrofe, perché ogni gesto può fare la differenza. SIAMO LA TERRA DEL SOLE, NON DEI FUOCHI di A. Bendazzoli, V. Polati, N. Varalta, G. Valentini Una realtà di cui non ci è Non esistono piani di bonifica. persone di diversa età, concesso conoscere l’esistenza. A nulla valgono le decine di precisamente un adulto, un Stiamo parlando di quel inchieste giornalistiche, le ragazzo e un bambino. territorio altamente tossico denunce della Commissione Ad ognuno sono state rivolte compreso tra la zona di Parlamentare per gli illeciti le seguenti domande: Napoli fino alla provincia di connessi al ciclo dei rifiuti, gli Tu fai la raccolta Caserta, chiamato “Terra dei esposti delle associazioni di differenziata? fuochi”. cittadini, i morti che ogni Il ragazzo e il bambino hanno Una zona dove vengono giorno vengono salutati dai risposto positivamente appiccati continui roghi tossici loro cari nei cimiteri di questa sottolineando l’importanza nelle discariche abusive. Si sta terra avvelenata. del riciclaggio. parlando di rifiuti speciali che, Da un lato vi è lo Stato, che L’adulto, invece, ha ammesso bruciati illegalmente, portano non riesce a fronteggiare di non differenziare i suoi a forme tumorali. Sono la l’emergenza inquinamento e rifiuti ad esclusione degli principale fonte di a trovare una soluzione oggetti di grandi dimensioni, inquinamento di quell’area, definitiva per i continui roghi a causa degli spazi limitati di tra le più compromesse tossici, e dall’altro la cui è dotato il suo dell’Italia sotto il profilo criminalità organizzata, che appartamento. ambientale. Questi rifiuti imperterrita continua con lo Dove metti la cannuccia dei tossici vengono lasciati in sversamento e la bruciatura di succhi? prossimità delle campagne, rifiuti pericolosi su tutto il Prontamente tutti e tre gli danneggiando così il cibo che territorio. Chi nega l’evidenza intervistati hanno risposto che arriva nelle nostre case. vuole il male della sua terra, la cannuccia va nel cassonetto Questa società si può dire dei suoi figli e di quanti la della plastica. (Nota: il incivile, nonostante tutto abitano. comune di Verona ha indicato bisogna essere fiduciosi in un Anche al Nord i rifiuti non che le cannucce usate vanno cambiamento, ecco perché sempre sono smaltiti riposte nel cassonetto del esistono associazioni e siti nei correttamente e quindi il loro secco). quali si può denunciare recupero o riutilizzo spesso Quando fai la raccolta questo problema, inserendo diventa difficile. Molti rifiuti differenziata, ti vengono dei video, foto o informazioni a vengono smaltiti in modo riguardo. Pochi sono illegale e finiscono in quelle dubbi su dove mettere gli consapevoli di quanto sia. terre avvelenate. Ma cosa può oggetti? Se sì, come ti dura, grave e drammatica la fare ciascuno di noi per non comporti? situazione. I roghi spesso sono alimentare questo traffico L’adulto ha risposto che per piccoli e di breve durata, a illegale? lui non ci sono problemi, volte vengono accesi di notte Ad esempio praticare la perché non pratica la raccolta quando il fumo si nasconde raccolta differenziata! differenziata. nel buio: il cielo è sempre Abbiamo volto un'indagine, Il ragazzo e il bambino hanno inquinato. intervistando detto che se capitasse loro di getterebbero nel cassonetto Il bambino invece ha imputato non sapere dove buttare un del secco, ma mentre il questo problema alla rifiuto lo ragazzo lo farebbe per non inquinare, il bambino lo fa Per imitazione degli adulti maleducazione delle persone che gettano per terra i loro rifiuti e agli operatori Dove vanno a finire i rifiuti? ecologici che svolgono male il Tutte e tre le persone hanno loro lavoro. Al termine di questa risposto che vanno alle intervista, ci siamo resi conto discariche o al riciclaggio che, in generale, le persone (isole ecologiche). sanno cosa significa riciclare, Gli inceneritori sono una ma l'adulto tendeva ad buona soluzione allo anteporre i suoi piccoli smaltimento dei rifiuti? problemi quotidiani Ovviamente tutti e tre hanno all’interesse collettivo. Il risposto di no in quanto giovane, invece, proiettandosi inquinano. In particolare il verso il futuro, credeva che bambino e l’adulto hanno anche il suo aiuto potesse espresso preoccupazione contribuire a migliorare il riguardo ai problemi di salute mondo. che possono provocare i fumi prodotti da tali stabilimenti, RIFIUTI ED facendo riferimento a malattie come il cancro. Il ragazzo ha ILLEGALITA': espresso il desiderio che la LE ECOMAFIE differenziazione venga Con ecomafie s’intendono le potenziata a sfavore degli associazioni criminali dedite inceneritori. al traffico e allo smaltimento Sai perché in Campania ci illegale di rifiuti . Sta sono molti rifiuti? crescendo sempre di più il numero di imprese private, Il ragazzo e l’adulto hanno subito pensato alla mafia e ai amministratori locali e organi di controllo corrotti per traffici da essa organizzati costituire reti che compiano all’insegna del facile guadagno nella noncuranza reati ambientali. Il traffico dei rifiuti è uno dei dell’ambiente circostante. Il business illegali più redditizi ragazzo ha supposto che in per l’ecomafia, infatti, anziché ambienti dove comanda la mafia, la gente sia abituata a essere trattati e gestiti secondo le norme, i rifiuti speciali non rispettare le regole. vengono nascosti, provocando così un inquinamento generale,partendo dall’avvelenamento dell’aria, la contaminazione delle falde acquifere, inquinamento di corsi d’acqua e coltivazioni agricole, minacciando la salute di molti cittadini e infettando molti prodotti alimentari. Il sud Italia è l’area dove la maggior parte di questi rifiuti vanno a finire, in particolare in Campania. Bisogna credere che senza la coraggiosa, onesta e determinata collaborazione di tutti noi, l’inciviltà di alcune persone porterà ad una irreversibile rovina dell’ambiente, dell’uomo stesso, della sua salute e della sua coscienza. Si è cittadini anche scegliendo in quale cassonetto mettere i nostri rifiuti! COSA C’E' NEI NOSTRI CELLULARI? di D. Borghero, L. Valentini, S. Massalongo, K. Salvi. Il coltan è un minerale indispensabile per la realizzazione di nuove tecnologie sempre più evolute. È la combinazione di columbite e tantalite. Purtroppo esso è assai raro, infatti si trova solo in alcuni stati: sud America, sud-est asiatico, Australia e Congo. Proprio in quest’ultimo paese si trova l’80% delle risorse esistenti sul nostro pianeta di codesto prezioso minerale. Per questo motivo gran parte delle aziende che necessitano di questo indispensabile materiale lo acquistano in Congo L’estrazione di columbotantalite in questo stato provoca però diverse gravi conseguenze, alcune disastrose se non apocalittiche. Ad esempio la morte di un numero enorme di minatori, a causa di condizioni di lavoro inadeguate, che facilitano la diffusione di malattie mortali. Oppure la privazione ai bambini di un’istruzione adeguata, dato che anch’essi vengono sfruttati per l’estrazione della materia prima. O ancora l’abbandono dei campi da parte della popolazione, attratta dal guadagno più alto, anche se comunque bassissimo. cosa sia tale materiale. E' quindi importante parlarne, Anche lo sfollamento di interi villaggi causato dalla paura per i ribelli che controllano le miniere è un problema di considerevole portata. Quindi si dovrebbe tentare di bloccare questo sistema, tramite leggi che vietino l’approvvigionamento di coltan in Congo, dato che le conseguenze di ciò sono risapute e devastanti per il paese. Ma fino ad ora non si è riusciti a stipulare nessun protocollo che regoli il commercio del prezioso minerale, al contrario di quanto accaduto invece con i diamanti, per la regolazione del commercio dei quali è stato redatto il protocollo di Kimberley. L’unica garanzia di provenienza della columbotantalite consiste in una autocertificazione: si è così costretti a riporre la propria fiducia nei proprietari delle aziende, fiducia che però troppe volte è risultata eccessiva Un esempio è ciò che è accaduto con la H.C. Stark, una sussidiaria della nota industria Bayer: secondo quanto riportato dai due coraggiosi giornalisti Klaus Werner e Hans Weiss nel loro libro Schwarzbuch Markenfirmen (Il libro nero dei marchi commerciali), pubblicato nel 2001, questa azienda si sarebbe approvvigionata di coltan in Congo, nonostante fosse consapevole dei terribili fatti causati dalla sua estrazione in questo paese. La Starck dichiarò la sua estraneità affermando di essersi affidata a compagnie europee e americane come intermediarie per l'acquisto del coltan in Africa e che avrebbe cambiato le sue politiche evitando ogni acquisto da quelle regioni. Un successivo rapporto, dell'ottobre 2002, accusava la Starck di continuare gli acquisti dalle aree in guerra della Repubblica Democratica del Congo. La Starck contestò la veridicità della seconda relazione degli esperti affermando che tutti gli acquisti successivi all'agosto 2001 sarebbero stati effettuati da compagnie australiane tranne un modesto quantitativo dal Mozambico per le sue aziende succursali tailandesi. Noi però nel nostro piccolo possiamo tentare di fare qualcosa per alleviare le sofferenze degli sventurati abitanti del Congo. Ad esempio informare coloro che conosciamo di questo grave problema. Infatti molte persone che possiedono un cellulare o un qualsiasi apparecchio elettronico che abbia fra i componenti il coltan, non sanno neppure perché tutti possano mettere in pratica alcuni piccoli accorgimenti, come non cambiare continuamente telefono, macchina fotografica o computer, o non possederne più di uno per persona: insomma non sprecare strumenti contenenti il prezioso materiale. Vi è poi un’ altra possibile avvedutezza che può essere effettuata, ovvero il cercare di assicurarsi che i prodotti contenenti coltan che noi acquistiamo, non abbiano materiale proveniente dal Congo. Ovviamente è estremamente difficoltoso sapere ciò, però quando si viene a conoscenza di alcuni fatti, come quello prima citato dell’industria Bayer, non bisogna sottovalutarli, e agire di conseguenza. Anche come consumatori abbiamo il dovere di essere cittadini responsabili. RACCONTO DAL CONGO Dall’ intervista ad un congolese, immigrato in Italia per motivi di lavoro, abbiamo ricavato le seguenti informazioni, riguardanti lo sfruttamento del coltan. Egli ci ha raccontato che conosce bene il coltan: da piccolo, non sapendo della sua radioattività, giocava con la polvere di questo materiale come tutti gli altri bambini. Fortunatamente all’età di 24 anni, dopo aver smesso di lavorare come meccanico alla General Motors, emigrò dal suo paese per venire in Italia. Qui, stufo di fare il meccanico, prese il diploma di capomastro e lavorò per diversi anni come muratore. Ora all’età di 47 anni vorrebbe laurearsi in ingegneria civile, ma teme di non riuscire a pagare le rette universitarie. Egli è quindi nel nostro paese da molti anni, ma ha comunque seguito con interesse le vicende del proprio stato legate al coltan, e gentilmente si è reso disponibile a spiegarcele. Grazie a lui abbiamo scoperto per esempio che anche i pannelli solari utilizzano columbotantalite. Le marche più note ai congolesi per il loro approvvigionamento di coltan nel loro paese, e in particolare nella regione del Kivu (dove si trovano le principali miniere), sono Apple, Bayer e H.C. Stark. Ci ha raccontato che il Congo, oltre a possedere l’80% del coltan esistente al mondo, estrae anche notevoli quantità di oro, nichel, rame, cobalto e diamanti. Inoltre, grazie all’acqua del fiume Congo, alla sua terra fertile e anche alla più recente costruzione di una enorme diga presso Matadi, potrebbe benissimo prosperare senza le numerose risorse minerarie, che invece minacciano continuamente il paese, dato che sono oggetto di contesa da parte di molte multinazionali senza scrupoli. È un fatto veramente ignobile che un paese, che potrebbe godere di una pace duratura, sia costantemente logorato da guerre in cui, tra l’altro, sono spesso utilizzati molti bambini-soldato! IL DIARIO: RIO DE JANEIRO, LUGLIO 2013 RIO DE JANEIRO: STORIE DI UNA DELLE TANTE BARACCOPOLI DEL MONDO A Rio De Janeiro si sta celebrando la giornata mondiale della gioventù. Il meeting è iniziato il 23 luglio e terminerà il 28 ed ospite d’onore è Papa Francesco. Le persone si riversano festanti e felici per le strade, dimenticando quasi la terribile realtà delle favelas che circondano i quartieri ricchi della città. Papa Francesco però ha oggi in programma di visitare la favela di Varginha, una ex discarica occupata nel 1940. Abbiamo deciso così di seguire il papa nel suo tour. Siete curiosi di scoprire le vie di una favelas, i pericoli che nasconde e di conoscere le persone che la abitano? Allora aggregatevi anche voi a questa avventura straordinaria . Vi calerà in un mondo diverso dove le tragedie e le sofferenze sono pane quotidiano. Dopo un momento di preghiera alla chiesetta di S Girolamo Emiliani, il Papa ha benedetto il nuovo altare e ha offerto in dono un calice. Si è poi recato a piedi verso il campo di calcio per l'incontro con la comunità e durante il percorso è entrato in una casa per visitare una famiglia che vive in uno spazio di pochi metri. Di fronte ai presenti, il Papa ha poi tenuto un discorso sull’importanza della solidarietà e della fratellanza che dovrebbe trionfare sull’egoismo e sull’individualismo, che spesso purtroppo regolano la nostra società. Decidiamo a questo punto di lasciare Papa Francesco al suo tour ma, cari lettori, non pensiate che con questo stiamo abbandonando anche voi! Anzi è qui che inizia la vera avventura!!! Camminando per le stradine della baraccopoli ci guardiamo attorno incuriositi: le “case” sono fatte in lamiera arrugginita, alcune sono addirittura di cartone. Sono molto, molto piccole. Sono tantissime, tutte vicine l’una all’altra. Le strade sono strette, in terra battuta. In ogni angolo sono ammucchiati centinaia di sacchettini sgualciti da cui fuoriesce immondizia. L’odore di marcio, misto a quello di escrementi, è davvero nauseante. In uno dei tanti vicoli laterali della strada principale, scorgiamo una donna appoggiata ad un muro ricoperto di scritte e locandine vecchie e rovinate. Decidiamo di parlarle. È una donna davvero attraente nonostante la sua avanzata età. I capelli neri con qualche venatura di grigio, ricadono morbidi sulle spalle. Gli occhi sono verde chiaro, incorniciati da lunghe ciglia, rese ancora più nere dal mascara. Le palpebre sono ricoperte da una spessa ed irregolare linea di eyeliner che termina con una lunga punta stile egiziano all’esterno, perpoi proseguire anche sotto l’occhio. La parte di palpebra lasciata libera dall’eyeliner è invece soffocata da un pesante ombretto grigio brillantinato. Il naso è fino e lungo, le labbra sottili sono vivacemente colorate di un rosso acceso. Indossa un lungo vestito color nero, in contrasto con la sua candida pelle, molto attillato e con una profonda scollatura a v, che risalta le sue abbondanti forme. La donna ci lancia un’occhiataccia. Poi si alza, ci guarda maliziosa, e dice: "Stranieri , eh?". Inizia a girarci intorno, lanciandoci veloci occhiate, per poi tornare al muretto e dire in tono seducente:"Stasera apriamo a mezzanotte, ma per voi posso fare un’eccezione". Ci lanciamo qualche occhiata disorientata, poi, dalle insegne appese al muro, ci accorgiamo di essere all’entrata di un bordello. Le spieghiamo che siamo giornalisti italiani e le chiediamo di parlare un po’ di sé. “Mi chiamo Margherita Lopez, ma provate a chiedere a quegli ubriachi là in fondo, o a chiunque di questo schifoso posto dimenticato da Dio! Nessuno mi conosce con questo nome! Nemmeno io mi riconosco più come Margherita! Patetico, eh? Hahahah!!! Già, il mio nome è oramai da anni Liliana. Mi chiedete di raccontare la mia vita? Domanda sbagliata!!! Qui nessuno ha una vita, tutti hanno però una storia! La mia storia ha inizio nell’inverno del 1959 quando nacqui in una piccola baracca fatta di lamiere ricuperate da una discarica. Mia mamma morì dandomi alla luce. Il mio unico fratello, di cui nemmeno ricordo il nome, mi disse che mio padre da quel giorno cambiò. Da uomo gentile e buono qual era, diventò un fottuto ba******!!! Quanto lo ho odiato! Della mia infanzia ricordo solo puzza di alcol e fumo, schiaffi e calci da mattina a sera! Fino a che un giorno decisi di andarmene da lì. Non sapevo dove andare, come sopravvivere, avevo solo 9 anni. Passai i miei primi giorni gironzolando per le strade, mangiando le poche cose che riuscivo a trovare nelle immondizie, condividendole con ratti, cani e gatti randagi. Qualche giorno dopo mi ritrovai a gironzolare in questo vicolo. Una donna, o meglio, una prostituta, mi vide, mi prese per mano e mi portò dentro a quella porta. Se non l’avessi mai seguita … se non fossi mai entrata in quella porta … ricordo che i primi giorni mi misero nella stanza comune per vedere e imparare come trattare con i clienti. Poi, finita la parte teorica, iniziai quella pratica. Mi venne più volte in mente l’idea di scappare, ma dove? Sarei senz’altro morta di fame! Lì in cambio del mio lavoro mi davano almeno vitto e alloggio. E così rimasi. Tutte le mie colleghe avevano un soprannome, ma secondo loro doveva essere un soprannome speciale! Passarono settimane, i miei clienti aumentavano e diventavo sempre più ricercata! Ma quel soprannome mi assillava, dovevo trovarne uno! Un giorno ero appoggiata proprio a questo muretto, quando arrivò un ragazzino mal vestito con dei rotoli di carta colorata in mano. Erano locandine e ne appese una su questo muro. C’era scritto: “Liliana a Rio De Janeiro: un grande evento” e sotto la foto di una bellissima donna. Non sapevo chi fosse, ma sembrava la donna più buona del mondo. Avrei voluto essere uguale a lei da grande e per questo decisi di farmi soprannominare Liliana. Tante notti sognai quella donna, immaginando chi fosse. E nella mia mente si fece strada l’idea che si trattasse della proprietaria di un centro d’aiuto per bambini di strada come me. Da quel giorno mi imposi che anche io, prima o poi, avrei aiutato tutti coloro che ne avevano bisogno, creando una grande famiglia, quella che non ho mai avuto ma che ho sempre desiderato di avere. Quel giorno non arrivò mai. Come vi ho detto questo posto è abbandonato da Dio, nessuno mi ha mai aiutata e nessuno mi aiuterà mai. Passarono anni, e ad ogni anno che passava, i miei sogni andavano spegnendosi pian piano, finchè non rimase più nulla. Da poco ho scoperto di essere ammalata di AIDS. Qui tante fanno quella fine, quindi nessuno ne fa più caso! Oramai è un qualcosa di tutti i giorni! Secondo voi dovrei essere triste, piangermi addosso? No miei cari, non lo farò! Eh già non mi rimane molto da vivere! Hahahahah , già, dimenticavo qui nessuno ha mai avuto una vita!" Ringraziamo Margherita della sua testimonianza e ci allontaniamo silenziosamente con l’amaro in bocca. Proseguiamo il nostro giro nella baraccopoli: man mano che ci addentriamo al suo interno i vicoli diventano sempre più stretti e le baracche sempre più piccole. Un bambino che zoppica, appoggiato ad un bastone, si avvicina a noi allungando un piattino contenente qualche monetina. Lo osserviamo meglio: ha circa 5 anni ed è magro e sporco. Indossa una canottiera rovinata e stinta dal tempo, dei pantaloni strappati e cammina a piedi scalzi. Gli chiediamo di raccontarci la sua storia. “Mi chiamo Matias e ho 6 anni. Non ho più la mamma: è morta cinque mesi fa. Era tanto stanca, stava distesa sul letto tutto il giorno. Il dottore ha detto che poteva essere colera, ma la malattia era oramai ad uno stadio troppo avanzato per poterla curare. Il papà ci aveva lasciati alcuni mesi prima qui a Rio per cercare lavoro all’estero. Da allora non ho più avuto sue notizie, mi manca veramente tanto!!!. Dopo la morte della mamma, mi sentivo disorientato. Non avevo più nessuno al mondo. E così per sopravvivere ogni giorno andavo nella periferia della zona ricca di Rio a cercare tra l’ immondizia dei ricchi qualcosa da mangiare. Quelli sì che stanno bene, e noi, per loro, siamo solo spazzatura da eliminare. Guadagnavo un po’ di denaro rivendendo le batterie, i chip degli elettrodomestici, dei computer e dei cellulari. La notte tornavo nella mia baracca vuota, nella speranza di vedere la mamma all’uscio della porta, ansiosa del mio ritorno. Ero disperato perché guadagnavo poco e vivevo malissimo, ma un giorno la vita tornò a sorridermi. O almeno era quello che all’inizio credevo. Quel giorno di circa due mesi fa, in una torrida e calda giornata, mentre stavo raccogliendo le batterie dei cellulari alla discarica, mi si è avvicinato un uomo, di nome Fernando Perez, che mi salutò con un radioso sorriso. Era vestito come uno di quelli della città ricca. Aveva jeans scuri e una camicia bianca un po’ sbottonata vicino al collo. Portava bracciali di cuoio e una catena d’oro. Mi propose di seguirlo in una grande casa dove vivevano molti altri ragazzi e bambini della mia età. La sua voce era dolce e convincente, così decisi di andare con lui. Qualunque altro posto sarebbe stato senz’altro meglio di quello dove vivevo. All’inizio con me era gentile, mi ascoltava, chiacchieravamo e mi raccontava favole come faceva la mamma. Ma dopo qualche settimana sfoderò la sua vera faccia, il lato oscuro nascosto dietro quel sorriso e quei candidi denti. Mi costrinse a mendicare per strada fingendomi zoppo o cieco, per impietosire i passanti. Ora se alla sera non torno a casa con almeno una certa quantità di reais ricevo una punizione. A volte mi picchia e mi manda a letto senza mangiare, altre volte mi rinchiude in un stanzino dove a fatica riesco ad entrare e dove si rimane anche per ore. Lì dentro la temperatura è davvero insopportabile e l’aria è irrespirabile. È per questo che noi ragazzi lo chiamiamo “ Infierno”. Una volta un mio amico di undici anni è addirittura morto soffocato. Ogni giorno mi sveglio con la speranza che ritorni il mio papà e che mi porti via con lui, lontano il più possibile da qui.>>. La storia di Matias è davvero toccante e commovente. Gli mettiamo 250 reais sul piattino e ci allontaniamo. Almeno per questa sera non riceverà alcuna punizione. Decidiamo infine di addentrarci nel cuore della baraccopoli e di entrare nella centrale di polizia della favela. All’ingresso un uomo anziano in divisa ci ha subito apostrofati con: "Chi siete? Che ci fate qui?". Gli spieghiamo che siamo dei giornalisti e che stiamo raccogliendo delle testimonianze per la stesura di un articolo sulla realtà delle baraccopoli. Gli chiediamo quindi di raccontarci qualcosa di sé. "Dovrei dirvi qualcosa della mia vita? Spero stiate scherzando, qui nessuno vuole ricordare il proprio passato, tutti cercano di dimenticarlo. Mi state chiedendo troppo’’. Dopo un lungo momento di silenzio riprende a parlare ''Volete sapere perché sono diventato poliziotto? Eh … E' iniziato tutto quando da piccolo strinsi amicizia con Pedro. Inizialmente non sapevo che saremmo diventati grandi amici, anzi quasi fratelli, facevamo tutto insieme. A 14 anni decidemmo di cercare un lavoro per aiutare le nostre famiglie. Qui tutti sono poveri e ognuno deve fare la sua parte! Passarono mesi senza che riuscissimo a trovare nulla. Ma un giorno Pedro mi disse che aveva conosciuto un uomo che cercava due ragazzi di buona volontà. Ero entusiasta, per questo non chiesi altro. Il giorno seguente ci recammo all’appuntamento. Prima di spiegarci il lavoro che avremmo dovuto svolgere, ci fece giurare di non parlarne con nessuno. In caso contrario le nostre famiglie avrebbero fatto una brutta fine. Ero impaurito, non volevo più fare quel lavoro, volevo fuggire lontano da lì, ma Pedro mi rassicurò che tutto sarebbe andato per il meglio e che insieme saremmo stati invincibili. Da quel giorno diventammo corrieri della droga; dovevamo solo portare la droga nel posto che ci veniva indicato per poi tornarcene a casa con un bel gruzzolo tra le mani. Tutti quei soldi ci facevano sentire importanti ma, si sa, il denaro non porta mai a nulla di buono. Mentre io utilizzavo il denaro per aiutare la mia famiglia, Pedro li spendeva tutti in droga e alcol. Si stava rovinando, ho cercato di aiutarlo, ma non ha voluto ascoltarmi. Un giorno, prima di una consegna importante, litigammo, arrivando persino alle mani. Pedro uscì di casa e se ne andò, facendo la consegna da solo …" Dopo aver pronunciato queste parole, una lacrima ha rigato il viso di quell’uomo all’apparenza duro e impassibile. "Sa, sarei dovuto andare con lui, se fossi andato, forse a quest'ora sarebbe ancora vivo. Durante quella consegna la gang del posto gli fece un imboscata, ogni giorno mi pento di non essere stato con lui. Non ho nemmeno cercato di fermarlo, mi sento terribilmente in colpa." Ci mostra poi una fotografia, una di quelle in bianco e nero logorata dal tempo, che ritrae due ragazzi sorridenti, felici e spensierati."Questi eravamo noi, prima che tutto incominciasse, ed è per questo che sono entrato nella polizia. Voglio fare in modo che non accadano più cose simili." Nelle baraccopoli di testimonianze come quelle riportate ce ne sono tante. Questo articolo vuole essere una denuncia dello stato di degrado in cui vivono le persone negli insediamenti informali e un invito alla solidarietà e alla fratellanza, come ci ha ricordato il nostro Papa Francesco. Ciascuno di noi può fare qualcosa, ciascuno di noi può essere per una volta cittadino del mondo. Per farlo basta mantenersi sensibili a ciò che accade, anche in luoghi distanti da noi e cercare qualche strada per dare il proprio aiuto. di Alice Polinelli, Nicole Zanella, Noemi Fattori, con disegni di Sara Cazzoli COSA SUCCEDE IN SIRIA? di G. Faccio, F. Gomma. A. Malvezzi, A. Lerco Il 31 Gennaio 2014 le classi del liceo Copernico hanno tenuto un incontro con il cinereporter RAI Sebastiano Nino Fezza, il quale ha parlato della situazione attuale in Siria e delle gravi condizioni in cui la popolazione è costretta a vivere. Nel 2011 migliaia di persone sono scese in piazza a Damasco per chiedere libertà politica e di espressione, per il rilascio dei prigionieri di coscienza e per la fine della corruzione. Questa protesta ha indotto il presidente Bashar Al-Assad a dare l'avvio a riforme politiche e sociali per far fronte a disoccupazione e corruzione. Il presidente Assad il 29/03/11 ha accettato le dimissioni del governo ed ha abrogato la legge d'emergenza, sciolto la corte suprema e concesso il diritto di manifestazione pacifica. Ad Hama, il 31/07/11, l'esercito siriano ha lanciato un attacco con i tank e l'artiglieria pesante, uccidendo numerose persone. L'ONU ha affermato che se tutte queste stragi non si fossero concluse, avrebbe adottato nuove sanzioni. Russia e Cina, però, hanno ribadito più volte che intendono un possibile intervento. Situazione resa più tesa dai numerosi Raid aerei Israeliani in territorio Siriano. Il 13 giugno Washington dichiara di voler armare i ricorrere al diritto di veto ribelli e il 18 dello stesso contro ogni risoluzione ONU mese il G8,riunito a Lough nei confronti della Siria. Erne, valuta un futuro senza Nel 2012 la tensione è salita Assad. La presenza in Siria tra Siria e Turchia; quest’ di gruppi estremisti legati ad ultima è divenuta un forte Al-Qaeda, però, provoca un oppositore di Assad. La timore diffuso, che porta il compattezza del fronte Parlamento inglese a fermare siriano ha vacillato e il l’ invio di aiuti logistici e generale Tiass ha disertato militari ai ribelli. per esprimere il proprio Il 25 luglio le Nazioni Unite rifiuto nei metodi criminali rendono noto che la guerra del Raiss. Verso la fine dell’ in Siria ha provocato più di anno gli USA hanno cento mila morti; e ciò che ha riconosciuto l’ opposizione turbato ancor di più l’ siriana come legittima opinione pubblica è stata la rappresentante del paese. conferma degli inviati Il 2013 inizia, per la Siria, dell’ONU sull’ utilizzo di con l’ annuncio della Casa armi chimiche sul suolo Bianca di avere prove certe siriano. dell’ utilizzo di gas Sariin da La possibilità di un parte del regime di Assad eventuale intervento militare nei sobborghi di Damasco sia fa sempre più reale. Solo sui civili. il pressing di paesi avversi Il gas Sariin, arma chimica agli USA e un opposizione bandita dal Trattato di forte all’ interno della stessa Ginevra nel 1925, era stata NATO, portano ad un nulla definita dall’ di fatto e alla scelta di un amministrazione Obama la politica più diplomatica. Gli “Linea Rossa” che avrebbe sforzi del Segretario di Stato innescato la reazione dei John Kerry e del ministro paesi occidentali che russo Lavrov riusciranno a avevano tutto l’interesse in portare avanti le trattative con i summit Ginevra 1 e 2, AVVISTATO UN ma l’ assoluta opposizione e CITTADINUS chiusura del regime non portano i risultati sperati di A. Lerco e decretando solo una spaccatura all’ interno della Alcuni giorni fa è stato fazione ribelle e il proseguimento del conflitto. avvistato un essere più Che succederà ora? E noi, che raro, che può cosa possiamo fare? essere considerato in La risposta forse sta in quelle via d'estinzione: sono numerose raccolte di state ritrovate tracce beneficenza che si stanno effettuando in tutta Italia. di cittadino attivo! Soldi, coperte, cibo, Passando per il “Parcus medicine e tutto ciò che può inquinatus”, ha ripulito contribuire ad un l'intero luogo e ha miglioramento delle riattivato il ciclo condizioni fisiche della popolazione siriana. della raccolta REDAZIONE: La classe 1A del liceo scientifico statale "N. Copernico" di Verona Verona, 10 aprile 2014 differenziata. Ha raccolto mozziconi e cartacce, ha chiuso il rubinetto di una fontana, quindi ha preso un gelato e ha preteso lo scontrino! La notizia ha sconvolto uomini e donne di tutte le età che si sono rinchiuse in casa e si ostinano a non uscire finchè qualcuno non acciufferà quel maledetto benefattore. Si cercano volontari! HOMO ACTIVUS N. Zanella
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