Corso di laurea in Matematica, Appello straordinario di Geometria II del 28/4/2014. I In R3 `e assegnata la forma bilineare simmetrica F (prodotto scalare generalizzato) associata, rispetto alla base canonica, alla matrice 1 0 0 A = 0 k k con k parametro reale. 0 k 2 1) Determinare i valori di k per i quali F `e un prodotto scalare (F `e definita positiva). 2) Dato il sottospazio V = {(x, y, z) | x+y = 0} ⊆ R3 , nel caso k = 1 determinare il sottospazio U = V ⊥ rispetto al prodotto scalare F . 3) Sempre per k = 1 determinare una base di V ed una base di U la cui unione sia una base ortonormale di R3 rispetto ad F . 4) Nel caso k = 2 determinare un vettore v 6= 0 tale che F (v, v) = 0. II ` assegnato nel piano un sist. di rif. cart. ort. O.~x, ~y .u. E Determinare e studiare il fascio φ delle coniche che hanno come asse di simmetria la prima bisettrice (di equazione x − y = 0) e passano per i punti O ≡ (0, 0) e A ≡ (2, 2). Determinare il luogo dei centri di simmetria delle coniche di φ. Studiare l’iperbole equilatera γ di φ determinandone gli assi, gli asintoti ed i vertici. III ` assegnato nello spazio un sist. di rif. cart. ort. O.~x, ~y , ~z.u. E Studiare il fascio delle quadriche che contengono le coniche C1 e C2 di equazione z=0 x=0 C1 : ; C2 : . xy − 1 = 0 yz − 1 = 0 Determinare il luogo dei centri di simmetria delle quadriche del fascio. IV Nello spazio proiettivo P 3 (C) `e data la superficie F di equazione F : F = x3 + y 3 − xyt + zt2 = 0. 1) Determinare i suoi eventuali punti singolari ed il cono tangente in ciascuno di questi. 2) Studiare la curva che si ottiene secando F col suo piano tangente nell’origine. V Nello spazio affine A4 (R) sono assegnati l’iperpiano π : x + y − z = 0 ed i punti A ≡ (1, 2, 0, 0), B ≡ (0, 1, 1, 1), C ≡ (0, 0, 0, 1). Determinare: 1) il luogo D dei punti D ∈ π tali che le rette AB e CD sono complanari; 2) il sottospazio lineare congiungente D con la retta AB. 1 SOLUZIONE, I 1) Il polinomio caratteristico della matrice A `e: (T −1)(T 2 −(k+2)T −k 2 +2k); usando la regola dei segni di Cartesio di vede facilmente che gli autovalori di A sono positivi per 0 < k < 2. In questo intervallo F `e un prodotto scalare. 2) Posto k = 1 determiniamo una base ortogonale di V . Considerato il vettore v1 = (0, 0, 1) ∈ V , cerchiamo in V un vettore ad esso ortogonale: 1 0 0 x (0 0 1) 0 1 1 −x = 0 ⇒ −x + 2z = 0 ⇒ v2 = (2, −2, 1). 0 1 2 z I vettori v1 , v2 sono una base ortogonale di V ; cercando i vettori ad essi ortogonali avremo y + 2z = 0 ⇒ u = (−1, −2, 1), U = L (u). 2x − y = 0 3) I vettori v1 , v2 , u sono una base ortogonale di R3 . Per trovare la richiesta base ortonormale v basta dividere ciascuno di questi vettori per la sua norma (rispetto ad F ) e si trova v10 = √12 , v v20 = √26 , v30 = √u3 . 4) Posto k = 2 `e sufficiente determinare un vettore del nucleo di A; si trova subito il vettore v = (0, 1, −1). Di conseguenza F (v, v) = 0. II Siccome i punti base O ed A appartengono all’asse di simmetria, le tangenti in questi punti debbono essere ortogonali all’asse, quindi sono rispettivamente le rette x+y = 0 e x+y −4 = 0. Siamo quindi nel caso della bitangenza e possiamo determinare il fascio: φ : (x + y)(x + y − 4) + h(x − y)2 = 0 φ : (1 + h)x2 + 2(1 − h)xy + (1 + h)y 2 − 4x − 4y = 0 Siccome conosciamo le due coniche spezzate distinte di φ, che si hanno per h = 0 e per h = ∞, rimangono da caratterizzare le sue coniche irriducibili. Da |A| = h, osservato che non ci sono parabole, avremo: |A| > 0 per h > 0: ELLISSI. Per h = 1 si ha la circonferenza x2 + y 2 − 2x − 2y = 0; |A| < 0 per h < 0: IPERBOLI. Per h = −1 si ha l’iperbole equilatera xy − x − y = 0. Per trovare il luogo dei vertici, dal relativo sistema avremo: (1 + h)x + (1 − h)y = 2 (1 − h)x + (1 + h)y = 2 ⇒ per h 6= 0, ∞ H ≡ (1, 1) per h = 0 x+y =2 . per h = ∞ x−y =0 La conica spezzata (x + y)(x + y − 4) = 0 ammette infiniti centri di simmetria: i punti della retta “equidistante” x + y − 2 = 0; anche l’altra conica spezzata (x − y)2 = 0 ha infiniti centri di simmetria, i punti della stessa retta x − y = 0. Le coniche irriducibili di φ hanno lo stesso centro di simmetria, H ≡ (1, 1). L’iperbole equilatera γ ha centro H; la traslazione che porta l’origine in H produce l’equazione x=X +1 ⇒ γ : XY − 1 = 0. y =Y +1 Quindi gli assi di γ sono x − y = 0, x + y − 2 = 0; gli asintoti sono x − 1 = 0, y − 1 = 0; i vertici sono i punti O ed A. 2 III Osserviamo subito che le coniche date sono due iperboli. Quindi tra le quadriche non ci possono essere ellissoidi e paraboloidi ellittici. Imponendo che la generica conica contenente C1 contenga anche C2 , avremo z(ax + by + cz + d) + xy − 1 = 0 ≡ C2 ⇒ b = 1, c = d = 0 x=0 quindi Q : xy + axz + yz − 1 = 0. Si trovano facilmente |B| = −|A| = −2a, quindi tra le quadriche trovate non ci sono paraboloidi. Per a = 0 si ha un cilindro iperbolico di vertice (1, 0, −1, 0); per a > 0 si hanno iperboloidi ellittici e per a < 0 si hanno iperboloidi iperbolici. Per determinare il centro di simmetria bisogna risolvere il sistema y + az = 0 O ≡ (0, 0, 0) per a 6= 0 x+z =0 ⇒ y = x + z = 0 per a = 0 ax + y = 0 cio`e le quadriche non degeneri hanno l’origine come centro di simmetria mentre per il cilindro i centri di simmetria descrivono il suo asse. IV Calcoliamo le derivate prime del polinomio F : Fx = 3x2 − yt = 0 Fy = 3y 2 − xt = 0 Fz = t2 = 0 Ft = −xy + 2zt ⇒ Z∞ ≡ (0, 0, 1, 0) Per controllare se Z∞ `e solo doppio calcoliamo le derivate seconde: Fxx = 6x Fxy = −t Fyy = 6y Fxz = 0 Fyz = 0 Fzz = 0 Fxt = −y Fyt = −x Fzt = 2t Ftt = 2z per cui vediamo che Z∞ `e il solo punto singolare e che esso `e doppio, con cono tangente t2 = 0. Il piano tangente nell’origine O ≡ (0, 0, 0, 1) ha equazione z = 0, quindi su questo piano coordinato dobbiamo studiare la curva cubica x3 + y 3 − xyt = 0. Si verifica facilmente che si tratta di una cubica nodale, l’origine `e un punto doppio con cono tangente xy = 0. Inoltre questa curva `e simmetrica rispetto alla prima bisettrice che seca nel punto ( 12 , 12 ). V 1) Detto D ≡ (x, y, z, w) ∈ π un punto generico, le rette AB e CD sono complanari se e solo se non ha rango massimo la matrice −1 −2 0 1 −1 −2 0 1 −1 −1 1 1 → 0 1 1 0 → x−1 y−2 z w x + w − 1 y + 2w − 2 z 0 −1 −2 0 1 x+w−1=0 0 1 1 0 ⇒ D: y − z + 2w − 2 = 0 . x+y−z =0 x + w − 1 y − z + 2w − 2 0 0 Chiaramente D `e una retta perch´e questo sistema ha rango massimo. 2) Le rette AB e D sono complanari e generano il piano determinato dai punti A, B, C. Questo piano ha equazioni x + w − 1 = y − z + 2w − 2 = 0. 3
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