FAIB Informa 33 Anno XIX Circolare della FAIB Confesercenti Tel. 06-47251 Fax 06- 4740750 8 Agosto 2014 www.faib.it [email protected] Cari amici, nell’approssimarsi della chiusura per la pausa estiva degli uffici confederali, ricordiamo che il sito Faib rimarrà inattivo dal 9 al 24 agosto e riprenderà le pubblicazioni il 25 cm. Cogliamo l’occasione per indirizzare a tutti i gestori, ai nostri soci e ai loro cari un augurio forte e sincero di Buone Ferie e Buon Ferragosto Eni invita le Associazioni dei gestori ad un nuovo incontro. Faib: sarebbero sbagliati ulteriori passaggi interlocutori, il tempo è scaduto; l’Azienda sa quali sono le richieste della Categoria Faib e Figisc Liguria proclamano lo stato di agitazione e annunciano per il giorno 9 settembre 24 ore di chiusura degli impianti Eni Si sono riuniti a Genova i gruppi dirigenti di Faib e Figisc e dei rispettivi Comitati di Colore Eni Regionali per fare il punto sulla vertenza con la Compagnia di Stato, bloccata ormai da oltre due anni Segue a pag. 3 Dopo le proteste, le prese di posizioni e, soprattutto, dopo i comunicati stampa dei gestori Eni e le programmate iniziative di mobilitazione e manifestazioni indette, sin dai primi di settembre, dalle Associazioni territoriali di Categoria, che minacciano serrate e sospensione dei servizi fidelity, Eni rinvita le Federazioni dei gestori a riprendere il confronto per la prima decade di settembre. Per la prima volta da un anno e mezzo a questa parte, l’Azienda nella comunicazione di invito al Tavolo negoziale, parla apertamente di incontro per il rinnovo dell’accordo, … Segue a pag. 2 Assemblea gestori Esso Toscana, Stefanelli: soddisfazione per il lavoro svolto Un passo avanti per un grande risultato. Con queste parole Andrea Stefanelli, Presidente del Comitato Regionale Esso ha esordito martedì 29 luglio nella sede Faib Regionale davanti ad una affollata platea di gestori … Segue a pag. 3 2 Eni invita le Associazioni dei gestori ad un nuovo incontro. Faib: sarebbero sbagliati ulteriori passaggi interlocutori, il tempo è scaduto; l’Azienda sa quali sono le richieste della Categoria Dopo le proteste, le prese di posizioni e, soprattutto, dopo i comunicati stampa dei gestori Eni e le programmate iniziative di mobilitazione e manifestazioni indette, sin dai primi di settembre, dalle Associazioni territoriali di Categoria, che minacciano serrate e sospensione dei servizi fidelity, Eni rinvita le Federazioni dei gestori a riprendere il confronto per la prima decade di settembre. Per la prima volta da un anno e mezzo a questa parte, l’Azienda nella comunicazione di invito al Tavolo negoziale, parla apertamente di incontro per il rinnovo dell’accordo, superando i bizantinismi verbali e comunicativi che l’avevano caratterizzata sin qui, spingendola da un lato in un labirinto semantico, dall’altro in un vicolo istituzionale senza uscita, considerate le prese di posizione del Vice Ministro De Vincenti e del MISE stesso, e dall’altro ancora in un isolazionismo industriale incompreso persino alle Compagnie petrolifere. Nel frattempo, in questo anno e mezzo, la sofferenza sulla rete a marchio è peggiorata ancor di più: i gestori hanno visto assottigliarsi la loro redditività (-20% in media); aumentare i costi di gestione (+ 20% tra Tari, tasse metriche, smaltimento acque reflue, finanziamento fondo indennizzi, moneta elettronica…); FAIB Informa 33 inasprire gli oneri commerciali (+40% tra partecipazione forzosa ed onerosa a campagne sconto e pratiche intrabrand); perdere erogati (l’azienda continua a perdere quote di mercato). La Compagnia ha accumulato errori su errori, perdendo pezzi di mercato, nonostante i cambi manageriali. Il conto è stato pagato dai gestori a marchio e dai clienti fidelizzati. L’abbiamo già scritto: ai Tavoli negoziali e più in generale sulla scena della distribuzione carburanti, Eni è apparsa, dopo i pesanti errori e le catastrofiche perdite economiche e finanziarie, balbettante, impacciata, incapace di assumere una linea. E’ stato il frutto di una confusione politica e commerciale in gran parte attribuibile a problematiche di governance aziendale, alla sovrapposizione preponderante di scelte che si sono imposte alla rete, a direttive di marketing che hanno fatto carta straccia degli asset e delle professionalità operanti sugli impianti e nell’Azienda stessa. Si è evidenziato in maniera drammatica il divario tra i livelli apicali aziendali, la diversa lettura del mercato che pezzi di Compagnia proponevano, si è ritenuto che l’Azienda, forte della sua posizione di leadership, potesse permettersi scelte chiaramente dannose per i bilanci e per la propria reputazione. Il più grosso investimento reputazionale della storia recente è stato un clamoroso boomerang per la Società. Ma il conto non lo possono pagare i gestori mentre gli autori degli errori passano da un incarico all’altro. E’ mancato un segno evidente di cambiamento, l’indicazione concreta, forte e stabile di una strategia, di una direzione di marcia. Abbiamo assistito - e denunciato - i cambi di direzione, la rincorsa a singhiozzo al litro, la pratica di condizioni discriminatorie all’interno del brand, il ricorso al saccheggio del margine del gestore. Che sia chiaro, le proposte avanzate dalle Associazioni dei gestori sono note all’Azienda da mesi: nessuna chiusura sulle politiche commerciali, nessun tabù, ma i parametri economici e normativi non possono essere penalizzanti rispetto alle condizioni date, né possono prevedere deroghe al rispetto, sulla rete a marchio, di condizioni eque e non discriminatorie, né sarebbe tollerabile il perpetuarsi del saccheggio del margine del gestore, operato da posizioni contrattuali squilibrate. Margine garantito, concorrenzialità, professionalità e autonomia imprenditoriale del gestore, scelte di politica industriale condivise nelle macro scelte, questi i titoli e i capitoli già scritti che l’azienda deve decidere se condividere o meno. Eni non avrà dal Tavolo negoziale quel vantaggio competitivo che non è in grado di andarsi a prendere sul mercato, né può immaginare di scaricare il peso delle perdite derivate da scelte sbagliate - ancorché contestate ed avversate - sui gestori. Sperare nell’intervento dell’arbitro, nella sua parzialità, a noi appare, oltre che infantile, controproducente; soprattutto se visto dal punto di vista di Eni. Per parte nostra, l’incontro, se la petrolifera assume la chiara consapevolezza della drammaticità del momento, può aprire un percorso veloce, considerato il lavoro già svolto, verso il rinnovo dell’accordo. Ad oggi, nel pieno rispetto dell’autonomia delle scelte compiute a livello locale, rimangono le iniziative programmate se gli stessi livelli territoriali non dovessero ravvisare, dallo sviluppo dell’incontro, elementi di novità meritevoli di sospensioni. Del resto l’accordo con Esso sulla rete ordinaria; il procedere serrato delle trattative con TotalErg, con cui poche settimane fa è stato 3 rinnovato l’accordo in autostrada; la richiesta di riavvio del confronto da parte di Api-Ip; la stessa conciliante disponibilità di Q8 al confronto ad ampio raggio sulla nuova rete derivata dall’acquisto di Shell; la stessa tipizzazione del contratto di commissione tra Faib, Fegica e Figisc e Assopetroli; tutti questi sono elementi, con la sola eccezione della Tamoil, e di operatori minori, indicano che le tessere del mosaico tendono a ricomporsi intorno alla consapevolezza delle difficoltà complessive del settore. Se la dirigenza Eni dovesse ancora perdurare nell’incomprensibile scelta di non scegliere condannerebbe se stessa e la Compagnia a giocare un ruolo subalterno nelle politiche della distribuzione carburanti in Italia e non lascerebbe alle Associazioni dei gestori molte alternative tra la via della tutela politica e sindacale, rimessa a mobilitazioni, sospensione dei servizi e chiusure degli impianti colorati, e quella legale, affidata al contenzioso giuridicogiudiziario Come abbiamo già detto il tempo è scaduto, ad ognuno le proprie scelte. Faib e Figisc Liguria proclamano lo stato di agitazione e annunciano per il giorno 9 settembre 24 ore di chiusura degli impianti Eni Si sono riuniti a Genova i gruppi dirigenti di Faib e Figisc e dei rispettivi Comitati di Colore Eni Regionali per fare il punto sulla vertenza con la Compagnia di Stato, bloccata ormai da oltre due anni. La riunione congiunta dei gruppi FAIB Informa 33 dirigenti ha duramente condannato l’atteggiamento della Compagnia. Nel documento approvato dall’Assemblea dei gestori si legge: Dobbiamo far sentire la nostra voce perché il Ministero riconvochi l'Azienda e la obblighi a concludere l'accordo perché è una Compagnia pubblica che in questi mesi ha escogitato messe in scene varie e motivazioni strampalate per sottrarsi alla firma dell'accordo, spostando ogni volta più avanti l'asticella delle richieste onerose per i gestori con buona pace del Governo che continua a sollecitare passi in avanti nel negoziato. Una situazione difficile che diventa ogni giorno più insostenibile, a cui occorre opporre una forte mobilitazione della Categoria a cominciare dai territori, perché è evidente che Eni non ha alcuna voglia di rinnovare l'accordo. Eni vuole scaricare le sue incertezze e le sue contraddizioni sui gestori. Strategie contraddittorie, crisi di mercato, incertezze dirigenziali, incapacità di progettare il proprio futuro, assestamenti e guerre interne, non possono essere pagate dai gestori né dai cittadini. Fuori dall'Azienda coloro che spingono il modello Ghost, negazione del modello Eni Station: Fuori quelli che scommettono sui cluster e sulla discriminazione dei prezzi e che scaricano tutti i costì sui gestori. Bisogna resistere e rigettare il tentativo di espellere il gestore della rete per favorire eventuali migrazioni degli impianti verso "Gestioni innovative", per accontentare agenti che hanno lucrato sulle nostre spalle per anni e su quelle dell'Azienda. Occorre mobilitarsi per il futuro della rete Eni, il ruolo del gestore, la redditività delle gestioni, l’intangibilità del margine, la necessità di garantire condizioni eque e non discriminatorie, a partire dalle grandi questioni fino a quelle di minor importanza, tutti problemi ai quali prestiamo la massima attenzione: - acquisto diretto rotolini pos e poi il rimborso con procedure contorte - cluster incredibili in stesse aree, anche a distanza di pochi km - chiusura dell’assistenza con Fortech nel fine settimana, lasciando le gestioni senza aiuto lettere minatorie sul superamento prezzo massimo e per l’abbigliamento - ritardi sui pagamenti dovuti al gestore; campagne promozionali, iperself, rimborsi multicard - raccomandate per il ritiro delle attrezzature informatiche, thin client, stampante, ups, e-token - smarrimento buoni cartacei da parte dell’Azienda e rivalsa sul gestore che non ha trattenuto le matrici - gestioni storiche che hanno avuto bisogno di cambiare la ragione sociale e obbligati a rifare il corso gestori e corso valutazione personale rischiando anche la gestione del proprio impianto - cali 2014 - carte rosse e problemi continui sui punti - accanimento su gestori per controlli continui sulle giacenze - manutenzione ordinaria al collasso e quella straordinaria inesistente (causa mancanza soldi) Diciamo basta a questa situazione, abbiamo raggiunto livelli di guardia intollerabile. L’Azienda ha l’obbligo di ascoltare il disagio e il malessere dei propri operatori; Faib e Figisc rilanciano l’esigenza di giungere presto al rinnovo dell’accordo e alla risoluzione delle questioni denunciate, per evitare un distacco incolmabile e la relativa disaffezione verso la gestione degli impianti a marchio. Faib e Figisc intendono cogliere le esigenze che emergono e tradurle in iniziative sindacali, questo è il 4 compito e questo è quello che Faib e Figisc della Liguria intendono fare, assumendosi la responsabilità di chi deve decidere. L’alternativa è una lunga fase di decadenza, la perdita di ruolo del Assemblea gestori Esso Toscana, Stefanelli: soddisfazione per il lavoro svolto Un passo avanti per un grande risultato. Con queste parole Andrea Stefanelli, Presidente del Comitato Regionale Esso ha esordito martedì 29 luglio nella sede Faib Regionale davanti ad una affollata platea di gestori illustrando i termini del recente accordo economico siglato con l’Azienda in data 16.07.2014. Dopo anni di immobilismo sul versante contrattuale, ha proseguito Stefanelli, oggi Esso, prima Azienda della rete ordinaria ha rotto l’incantesimo, siglando con le rappresentanze dei gestori un importante accordo che, se da un lato non esprime grandi novità dal punto di vista economico, rappresenta dal punto di vista politico una pietra miliare, riconoscendo un ruolo della Categoria nella distribuzione carburanti nel nostro Paese. La scellerata rincorsa alla selfizzazione più spinta con l’intento di relegare il gestore a mero guardiano di attrezzature sta costringendo, ha detto il Presidente del Comitato di Colore, buona parte della Categoria, quando va bene, a dover rinunciare alle gestioni, in altri casi a portare i libri contabili in Tribunale. Ecco perché, ha tenuto a sottolineare Stefanelli, questo accordo ha una enorme importanza per tutta la nostra Categoria; per la prima volta, FAIB Informa 33 dopo anni, una Azienda a livello nazionale seduta al Tavolo delle trattative, ha preso atto anche grazie alle nostre pressioni, delle reali difficoltà in cui navigano i gestori. Difficoltà create da questo sistema a nostro avviso sbagliato, ma i fatti ci stanno dando ragione, che punta ad aggredire il mercato solo con lo sconto e non con una politica imprenditoriale “illuminata” che deve vedere al centro dell’impresa la qualità degli impianti, delle sue attrezzature, degli investimenti fatti e non solo annunciati, delle attività collaterali ad esso collegate, ma soprattutto il ruolo attivo del gestore nei rapporti con l’utenza. Questo oramai l’hanno capito anche le grandi Aziende della distribuzione organizzata, reintroducendo sistemi di vendita dove si sta riscoprendo un rapporto più coinvolgente tra fornitore di prodotti o servizi e utenza. Poche volte nella nostra storia sindacale abbiamo dato meriti alla controparte, ma questa volta dobbiamo riconoscere che la Esso ha avuto coraggio, si è assunta un impegno di svolta, rispettoso nei confronti dei propri collaboratori, in palese conflitto con gli altri attori del comparto della distribuzione e per questo ne terremo di conto. Ora il pallino è al centro del Tavolo, onore anche a chi farà la prossima mossa nell’interesse generale e della Categoria. Ce lo meritiamo! Non sono mancate domande legate alla complessità delle regole dell’accordo che per motivi di riservatezza non possiamo divulgare come i termini dell’accordo stesso, ma nel complesso la Categoria ha capito e compreso l’enorme sforzo fatto dalle parti per raggiungere questo risultato approvando all’unanimità il lavoro fatto. Non è finita qui, ha concluso Stefanelli, nei prossimi mesi porteremo a completamento il lavoro definendo, ai Tavoli tecnici, questioni ancora in sospeso come contributo fondo indennizzi a carico del gestore, cali, costo carte aziendali, manutenzione delegata, verifiche attrezzature metrologiche (mid) e quanto altro ancora in sospeso.
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