Investimenti obbligazionari flessibili nella Nuova neutralità

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Giugno 2014
Your Global Investment Authority
Investimenti obbligazionari
flessibili nella Nuova
neutralità
Nel nostro Secular Forum conclusosi di recente, i professionisti
dell’investimento di PIMCO di tutto il mondo si sono ritrovati
a Newport Beach per discutere e dibattere delle prospettive di
lungo periodo delle principali economie mondiali. Con spunti
forniti dagli oratori invitati e dai nuovi MBA/PhD assunti,
PIMCO ha coniato l ’espressione Nuova neutralità per definire
le sue prospettive di lungo periodo per i prossimi 3-5 anni per le
economie mondiali. Nel suo più recente Investment Outlook, Bill
Gross ha fornito ulteriori riflessioni sulla Nuova neutralità.
Mohit Mittal
Managing Director
Portfolio Manager
Saumil H. Parikh, CFA
Managing Director
Portfolio Manager
Quali sono i principali aspetti del modello della Nuova neutralità? Crediamo
che l’elevata leva finanziaria (l’insieme del debito pubblico, delle famiglie e
delle imprese rispetto al PIL) e l’indebolimento delle dinamiche demografiche
(il calo della popolazione in età lavorativa rispetto alla popolazione totale)
negli Stati Uniti e in molte altre economie sviluppate daranno luogo a un
nuovo tasso ufficiale reale neutrale di circa 0 punti base (pb) nella maggior
parte delle economie sviluppate, in luogo dei 200-300 pb ipotizzati dalla
maggior parte delle previsioni. Un tasso ufficiale reale neutrale più basso
dovrebbe favorire a nostro avviso la maggior parte delle valutazioni degli
asset rispetto al “valore equo” tradizionalmente ipotizzato, e ciò ha diverse
conseguenze per l’investimento obbligazionario flessibile.
I benefici della gestione attiva nella Nuova neutralità
Come Carmen Reinhart ha evidenziato nel marzo del 2011 (cfr. “The
Liquidation of Government Debt”, di Carmen M. Reinhart e M. Belen
Sbrancia, National Bureau of Economic Research), storicamente i rapporti
debito/PIL elevati sono stati ridotti tramite (a) austerità, (b) crescita
economica, (c) default, (d) inflazione o (e) repressione finanziaria. A livello
globale, rimane poca voglia di ulteriore austerità. Le dinamiche
demografiche nel mondo sviluppato impediscono una spinta alla crescita
economica tipica di quella della “vecchia normalità”. Restano (c) default,
(d) inflazione e (e) repressione finanziaria come mezzi utilizzabili per ridurre
gli elevati oneri debitori. Riteniamo che una combinazione di questi fattori
caratterizzerà la Nuova neutralità e darà luogo a rendimenti reali negativi
sulla liquidità. Se i tradizionali rendimenti di mercato (beta)
sovraperformeranno probabilmente la liquidità, i portafogli
a gestione passiva potrebbero risentire di un basso indice di
Sharpe dovuto a performance assolute reali basse. Un
approccio obbligazionario attivo flessibile e globale punta a
fornire performance più elevate rispetto al beta
tradizionale, mantenendo al tempo stesso una volatilità più
bassa tramite un’enfasi sulle opportunità di performance
assolute reali maggiori a livello globale.
L’approccio di PIMCO all’investimento obbligazionario
flessibile da quando abbiamo iniziato a gestire le
Unconstrained Bond Strategies nel 2007 ha posto l’enfasi
su un orientamento al rendimento assoluto, su un indice
di Sharpe elevato e, soprattutto, su un’allocazione
dinamica del rischio tra i mercati globali in cui PIMCO
ravvisa le migliori opportunità d’investimento. Il periodo
della Nuova neutralità, con la prospettiva di rendimenti
reali bassi e un basso premio per il rischio nei mercati
tradizionali offre a PIMCO interessanti opportunità di
creare valore aggiunto per i portafogli dei clienti tramite
una gestione attiva del rischio.
Opportunità di duration nei mercati sviluppati ed
emergenti
Nei mercati sviluppati, prevediamo che i tassi ufficiali reali
neutrali rimarranno intorno a 0 pb, per effetto dell’elevato
indebitamento e dell’indebolimento delle dinamiche
demografiche. Il Federal Open Market Committee prevede
un tasso neutrale reale sui fed fund di circa il 2%. Anche
per i tassi reali di molti altri mercati sviluppati si prevede un
rialzo di circa il 2% nell’orizzonte di lungo periodo. Data
questa differenza tra le nostre prospettive e le previsioni
delle banche centrali, crediamo che il mantenimento di una
modesta esposizione long alla duration nei mercati
sviluppati rappresenti una soluzione interessante per
migliorare le performance corrette per il rischio nei
portafogli flessibili.
Nei mercati emergenti, i rendimenti reali a termine impliciti
sono più alti rispetto a quelli dei mercati sviluppati. La
combinazione di una bassa crescita reale attesa nei mercati
sviluppati e di bilanci solidi e in miglioramento in specifiche
economie emergenti rendono la duration in tali economie
emergenti interessante da detenere nei portafogli flessibili.
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GIUGNO 2014 | FEATURED SOLUTION
Ravvisiamo diverse implicazioni di lungo periodo per
le obbligazioni
È opinione comune che con la ripresa dell’economia USA
nei prossimi 3-5 anni, gli spread creditizi dovrebbero
restringersi e le obbligazioni a basso rating (high yield)
dovrebbero sovraperformare quelle di alta qualità
(investment grade). Non siamo d’accordo. La Nuova
neutralità è caratterizzata anche da una bassa crescita
rispetto alle aspettative. Prevediamo una crescita reale di
circa il 2% nell’orizzonte di lungo periodo anziché un livello
prossimo al 3% come nella “vecchia normalità”. Pur
riconoscendo che nella Nuova neutralità le politiche delle
banche centrali riusciranno probabilmente ad eliminare i
rischi negativi estremi e ad evitare una diffusa recessione e
default in massa, crediamo che le insolvenze nel segmento
di bassa qualità saranno più elevate delle aspettative, data
la bassa crescita reale. Pertanto, preferiamo le obbligazioni
societarie USA di alta qualità rispetto a quelle a basso
rating. Nei casi in cui investiamo in titoli di bassa qualità,
intendiamo puntare sulle scadenze più brevi per giocare
d’anticipo rispetto al previsto aumento delle insolvenze.
È ancora importante puntare sulla riduzione della leva nel
mercato del credito nella Nuova neutralità, sebbene la
bassa volatilità, gli spread contenuti e il miglioramento delle
condizioni finanziarie conducano a un aumento della leva
nel settore privato. Inoltre, crediamo che i segmenti legati
alla ripresa del mercato residenziale, come i mutui nonagency, siano più interessanti rispetto alle obbligazioni
societarie high yield nella Nuova neutralità.
A differenza di quanto avviene negli USA, la Banca centrale
europea, tramite i suoi annunci di Targeted Longer-Term
Refinancing Operations (TLTRO) e della sospensione della
sterilizzazione del Securities Markets Programme (SMP), in
aggiunta alla riduzione del tasso sui depositi in territorio
negativo, sta finalmente applicando concretamente il
famoso “whatever it takes” pronunciato già molto tempo
fa per tenere l’eurozona unita. Grazie al sostegno della
banca centrale, il mercato obbligazionario dell’Europa
periferica rimane una delle poche aree nei mercati
sviluppati in cui il restringimento degli spread è ancora
possibile. Nell’ambito di questo mercato, la nostra
preferenza va in primo luogo ai titoli di Stato, quindi alle
obbligazioni di emittenti finanziari e infine alle emissioni di
società non finanziarie.
Numerose economie sviluppate, penalizzate da un elevato
indebitamento e dall’indebolimento delle dinamiche
demografiche, sottoperformeranno probabilmente molte
economie emergenti, che presentano tendenze
demografiche in miglioramento e hanno inoltre ridotto con
successo il loro indebitamento. Alla luce di queste
dinamiche, le obbligazioni dei mercati emergenti offrono
interessanti opportunità rispetto a molti mercati sviluppati.
Nell’ambito delle obbligazioni dei mercati emergenti, la
nostra preferenza va ai titoli di Stato, seguiti dalle
obbligazioni di emittenti finanziari e non finanziari quasi
sovrani ad alto rating, mentre evitiamo le obbligazioni
societarie di bassa qualità i cui emittenti hanno potuto
approfittare delle condizioni finanziarie globali accomodanti
per incrementare la leva pur in presenza di un rischio di
default elevato.
Le valute emergenti dovrebbero beneficiare della
Nuova neutralità
Le valute dei mercati sviluppati, alla luce dei bassi
rendimenti reali, rimarranno le divise di finanziamento per
gli investimenti globali. Gli investimenti dovrebbero
aumentare in Giappone, ove le autorità cercano di
orchestrare il ritorno dell’inflazione, mantenendo i
rendimenti reali a livelli estremamente bassi tramite
programmi di quantitative easing. In Europa, sebbene gli
afflussi di breve periodo verso le obbligazioni dei paesi
periferici per sfruttare le politiche della BCE dovrebbero
teoricamente sostenere la valuta, i bassi rendimenti reali di
lungo periodo dovrebbero avere un impatto negativo su di
essa. Le divise di Messico, Brasile, Corea, Polonia e India
dovrebbero beneficiare degli alti rendimenti reali, in
particolare se le politiche monetarie di questi paesi
riusciranno a calmierare l’inflazione.
quella della “vecchia normalità”, mentre le politiche delle
banche centrali potrebbero ridurre i rischi di eventi negativi
estremi. Il settore finanziario, tuttavia, potrebbe ancora
attraversare periodi di elevata volatilità legata
all’aggiustamento delle politiche monetarie e alla bassa
liquidità delle attività finanziarie dovuta all’inasprimento
della regolamentazione che limita l’utilizzo dei bilanci degli
intermediari. Oltre a focalizzarsi sulla duration, sul credito e
sulle valute, l’approccio di PIMCO all’investimento flessibile
intende anche trarre vantaggio da episodi di volatilità in un
contesto di bassa volatilità della crescita reale attesa nella
Nuova neutralità.
Sintesi
n
La Nuova neutralità di PIMCO è caratterizzata da una
convergenza verso tassi di crescita tendenziale modesti,
da una ridotta volatilità, da bassi tassi reali, da una
crescita globale a ritmi differenziati e da basse
performance delle attività finanziarie.
n
L’approccio flessibile di PIMCO all’investimento nel
reddito fisso globale intende aiutare gli investitori a
conseguire performance che superino quelle dei
benchmark tradizionali, mantenendo al tempo stesso una
volatilità più bassa.
n
Il nostro approccio utilizza inoltre tutte le aree dei mercati
globali del reddito fisso, ossia duration, rischio di credito,
rischio di cambio e rischio di volatilità.
n
Attualmente, date le prospettive della Nuova neutralità
per l’economia mondiale, privilegiamo una duration
bassa nei mercati sviluppati ed emergenti, alcune
obbligazioni ad alto rating dei mercati sviluppati, le
obbligazioni dei paesi europei periferici e i titoli sovrani e
quasi sovrani dei mercati emergenti, nonché l’esposizione
alla volatilità e a determinate valute emergenti al fine di
costruire un portafoglio obbligazionario flessibile
diversificato a livello globale.
Le strategie flessibili possono trarre profitto da
episodi di volatilità
Ci aspettiamo una bassa volatilità economica nella Nuova
neutralità alla luce delle probabilità che il debito e le
dinamiche demografiche impediscano una crescita simile a
FEATURED SOLUTION | GIUGNO 2014
3
Biografie
Saumil H. Parikh è managing director presso la sede PIMCO di Newport
Beach e portfolio manager generalista. È inoltre membro dell’Investment
Committee di PIMCO e dirige i forum economici ciclici della società. In
precedenza è stato specialist portfolio manager nei team di gestione globali,
mutui ipotecari e a breve termine. Prima di entrare a far parte di PIMCO nel
2000, Parikh è stato economista finanziario e market strategist per UBS
Warburg. Vanta 15 anni di esperienza d’investimento e ha conseguito una
laurea in economia e una in biologia presso il Grinnell College.
Mohit Mittal è managing director e portfolio manager presso la sede PIMCO
di Newport Beach. Si occupa della gestione di portafogli obbligazionari
investment grade, total return e flessibili ed è membro dell’Americas
Portfolio Committee. In precedenza ha lavorato come esperto in seno al
desk di PIMCO dedicato ai tassi d’interesse e ai derivati. È entrato nella
società nel 2007 e ha conseguito un MBA in finanza presso la Wharton
School della University of Pennsylvania, nonché una laurea in scienze
informatiche presso l’Indian Institute of Technology (IIT) a Delhi, in India.
I rendimenti passati non sono una garanzia né un indicatore attendibile dei risultati futuri. I
portafogli absolute return potrebbero non partecipare pienamente ai vigorosi rally del mercato.
L’investimento nel mercato obbligazionario è soggetto a taluni rischi, tra cui il rischio di mercato, di tasso
di interesse, di emittente, di credito, di inflazione e di liquidità. Il valore della maggior parte delle obbligazioni
e delle strategie obbligazionarie varia in funzione delle fluttuazioni dei tassi d’interesse. Le obbligazioni e le
strategie obbligazionarie con duration più lunga tendono ad evidenziare una maggiore sensibilità e volatilità
rispetto a quelle con duration più breve. Di norma, i prezzi delle obbligazioni diminuiscono in caso di
aumento dei tassi d’interesse e l’attuale contesto di bassi tassi d’interesse fa aumentare tale rischio. Le
attuali riduzioni di capacità delle controparti obbligazionarie possono contribuire al calo della liquidità del
mercato e all’aumento della volatilità dei prezzi. Al momento del rimborso gli investimenti obbligazionari
possono avere un valore superiore o inferiore al costo iniziale. L’investimento in titoli domiciliati
all’estero e/o denominati in valute estere può comportare elevati rischi dovuti alle fluttuazioni
valutarie, nonché rischi economici e politici che possono risultare più accentuati nei mercati emergenti. I
titoli di debito societari sono soggetti al rischio che l’emittente si renda inadempiente sul rimborso del
capitale e degli interessi, nonché potenzialmente alla volatilità di prezzo causata da fattori quali la sensibilità
ai tassi d’interesse, la percezione del mercato relativa al merito di credito dell’emittente e la liquidità generale
del mercato. Gli MBS e gli ABS possono essere sensibili alle fluttuazioni dei tassi d’interesse o esposti al
rischio di pagamento anticipato. Sebbene di norma beneficino di garanzie private, pubbliche o emesse da
agenzie federali, non è possibile assicurare che i garanti facciano fronte ai loro obblighi. I titoli ad alto
rendimento e a basso rating comportano rischi maggiori rispetto ai titoli con un rating più elevato. I
portafogli che investono in tali titoli sono esposti a livelli più elevati di rischio di credito e di liquidità rispetto
ai portafogli che non detengono tali strumenti. I tassi di cambio possono registrare fluttuazioni significative
nel breve periodo e possono ridurre i rendimenti di un portafoglio. I titoli di Stato sono di norma garantiti
dal governo emittente. Gli obblighi delle agenzie federali e delle autorità statunitensi sono sostenuti in varia
misura, ma in genere non beneficiano della piena garanzia del governo degli Stati Uniti. I portafogli che
investono in tali titoli non sono garantiti e possono subire fluttuazioni di valore. Il valore delle azioni può
diminuire a causa delle condizioni di mercato, economiche e industriali sia reali che percepite. I derivati
possono comportare determinati costi e rischi, quali il rischio di liquidità, di tasso d’interesse, di mercato, di
credito, di gestione e il rischio che una posizione non possa essere chiusa nel momento più favorevole.
L’investimento in derivati può comportare una perdita superiore all’importo investito. La diversificazione
non garantisce l’assenza di perdite. Le affermazioni relative alle tendenze dei mercati finanziari o alle
strategie di portafoglio sono basate sulle condizioni di mercato correnti, che sono soggette a variazioni. Non
sussiste alcuna garanzia che le suddette strategie di investimento si rivelino efficaci in tutte le condizioni di
mercato o che siano idonee a tutti gli investitori. Ciascun investitore è tenuto a valutare la propria capacità di
investimento a lungo termine, in particolare nei periodi di flessione del mercato. Le prospettive e le strategie
possono variare senza preavviso.
Le previsioni, le stime e talune informazioni contenute nel presente documento sono basate su ricerche
proprietarie e non devono essere considerate alla stregua di una consulenza di investimento, di un’offerta o di
una sollecitazione, né di un acquisto o una vendita di qualsiasi strumento finanziario. Le previsioni e le stime
presentano alcuni limiti intrinseci e, a differenza dei dati effettivi di performance, non riflettono le transazioni
effettive, i vincoli di liquidità, le commissioni e/o altri costi. Inoltre, i riferimenti a risultati futuri non vanno
interpretati come una stima o una promessa di risultati che il portafoglio di un cliente potrebbe conseguire.
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