Teoria della Traduzione

SCHEDA PROGRAMMA 2014-2015
Nome
dell’insegnamento:
Teoria della Traduzione
SSD di riferimento:
L-LIN/02
Numero di CFU:
Durata e periodo di
svolgimento:
8 CFU
Corso annuale – 48 ore
Gruppo destinatario:
I anno specialistica, corso di laurea in traduzione
Docente responsabile:
Anita Weston
Altri docenti:
Articolazione didattica:
Titolo del corso:
Modulo unico
Teoria della Traduzione: passata ma sopratutto presente.
Obiettivi:
Utilizzare la rincorsa diacronica per arrivare ad un’esaminazione dettagliata delle
traduzione,
dalle più grammatico-testuali alle più concettuali e contenziose, dando un idea per
del contesto in cui ci muoviamo da studiosi e da praticanti della traduzione, e de
prima di decidere come intraprendere il viaggio da testo di partenza a testo di arrivo.
Prerequisiti:
Le lezioni si svolgono in inglese. Si richiede quindi un livello di
comprensione adeguata
Contenuti / argomenti
affrontati:
Breve sguardo storico (dai romani al ‘800 soprattutto tedesco) per zoomare su 900
e la teoria della relativismo linguistico di Sapir e Whorf, e poi gli anni ’60, dal
‘linguistic turn’ in poi. Si cerca di rilevare sempre l’inevitabile manicheismo, in
tutto lo sviluppo di idee sulla traduzione, nel optare di privilegiare o lingua e
cultura di arrivo, o quelle di partenza, nonché il ruolo degli altri partecipanti nel
processo traduttivo nella vita professionale: lo scrittore, il cliente, l’eventuale
agenzia di traduzione, ecc.
Alcune figure principali per un’analisi del concetto di 'equivalence’ sono
Jakobson, Nida, Newmark, Koller, e Reiss; si esamina poi le teorie funzionali
(principalmente tedesche) degli anni '70 e '80; i Systems Theories dello stesso
periodo, sopratutto degli israeliani Toury e Even-Zohar; poi il 'cultural turn',
quando entrano in gioco gli aspetti più teorici e politically correct della
traduzione: post-coloniali, gay, o femministi, e, con il venir meno di un chiaro
concetto di ‘testo originale’ e lo status della parola scritta, tutte le possibilità di
manipolazioni ideologiche nel momento della riscrittura del testo di arrivo.
Strategie pratiche di traduzione sono presentate da teorici più hands on come
Vinay e Darbelnet, Malone, Catford.
08/10/2014
Modalità di
svolgimento:
Lezioni frontali che illustrano i concetti, insieme ad un aspetto seminariale
di discussione e lavoro pratico di confronto di testi di arrivo.
Modalità di esame:
Prova scritta: un confronto tra due testi di arrivo in italiano e le diverse scelte
traduttive, poi 3 tracce su i teorici e le teorie studiati: e.g. ‘write briefly about the
idea of equivalence as applied in at least two of the theorists studied’. Una scelta
di domande permette agli studenti di privilegiare alcuni periodi e teorici, e studiare
in modo meno dettagliato altri. La prova è in lingua inglese per studenti con
l’inglese come 1° lingua, altrimenti in italiano.
Eventuale valutazione
in itinere:
Non è prevista
Criteri di valutazione:
Questi saranno spiegati in dettaglio durante le lezioni, con l’esempio di una
prova scritta modello.
Testi di esame:
Libro di corso: Introducing Translation Studies. Theories and Applications,
3a. edizione Jeremy Munday, Routledge (disponibile in biblioteca e
on-line). Esiste anche la traduzione italiana, Manuale di studi sulla
traduzione, Bononia University Press.
Di interesse, e consigliabile per ampliare lì dove Munday è troppo
succinto: Hatim, B. & J. Munday. Translation: An Advanced Resource
Book, London: Routledge Applied Linguistics, 2004;
A. Pym, Exploring Translation Theories, Routledge, 2009 (+ una serie di
conferenze introduttive su YouTube, vivamente consigliate);
L. Venuti (ed.), The Translation Studies Reader, Routledge;
M. Baker (ed.), Routledge Encyclopedia of Translation Studies.
Tutti questi testi sono disponibile in biblioteca, e molti in rete.
Materiale supplementare: dispense sulla pagina del docente
Programma per non
frequentanti:
Altro:
Come sopra, ‘testi di esame’
Dato il suo carattere fortemente intensivo e pratico, è vivamente consigliata
la frequenza. Si cerca, per quanto possibile, di dare un’impronta da
workshop, quindi interattiva. Inutile aggiungere che le lezoni in lingua
hanno un plusvalore notevole a livello di lingua.
08/10/2014